Mi capita di leggere interventi e teorie poco fondate basate su visioni limitate prodotte da una scarsa conoscenza dei fatti e ogni volta che leggo qualcuno che la spara grossa sullo stato, la spesa pubblica, il debito pubblico o la moneta unica, con ironia fra me e me penso: "beato te che non capisci un c@zzo"!
Che non ? un'offesa eh! Pi? che altro un'esortazione ad approfondire i temi e ad ampliare la visone dei problemi...
E adesso lasciate perdere quel sondaggio e fatevi un'idea di cosa diceva qualcuno prima che nell'euro ci entrassimo:
Rudiger Dornbusch.
Per chi non lo conosce: allievo di dottorato di Robert Mundell (premio Nobel per l?economia nel 1999), ? stato professore di economia al MIT (3? istituzione al mondo nella graduatoria REPEC e nella graduatoria Reuters) dal 1975 al 2002, anno in cui ? morto prematuramente di cancro. Un evento tragico, che nel suo caso lo diventa doppiamente, perch? gli ha impedito di ottenere a sua volta il Nobel che certissimamente avrebbe ottenuto per i suoi meriti scientifici (346 pubblicazioni scientifiche di cui 112 articoli su rivista, di cui due sono fra i pi? citati nel dopoguerra, e un manuale di macroeconomia che ? diventato il punto di riferimento di generazioni di economisti), e perch? gli ha impedito di farsi due risate alle nostre spalle.
Da ?Euro fantasies?, Foreign Affairs, vol. 75, n. 5, settembre/ottobre 1996.
Pag. 113: ?The most likely scenario is that EMU will occur but will neither end Europe?s currency troubles nor solve its prosperity problems.? (lo scenario pi? probabile ? che l?unione monetaria si far? ma non porr? fine alle difficolt? valutarie dell?Europa n? risolver? i suoi problemi).
Pag. 115: ?Once Italy is in, with an appreciated currency, the country will soon be back on the ropes, just as in 1992, when the currency came under attack.? (Una volta entrata l?Italia, con una valuta sopravvalutata <n.d.t.: l?euro>, si trover? di nuovo alle corde, come nel 1992, quando venne attaccata la lira).
Pag. 120: ?The most serious criticism of EMU is that by abandoning exchange rate adjustments it transfers to the labor market the task of adjusting for competitiveness and relative prices... losses in output and employment (and pressure on the European central bank to inflate) will predominate.? (la critica pi? seria all?Unione monetaria ? che abolendo gli aggiustamenti del tasso di cambio trasferisce al mercato del lavoro il compito di adeguare la competitivit? e i prezzi relativi... diventeranno preponderanti recessione, disoccupazione (e pressioni sulla Bce affinch? inflazioni l?economia)).
Pag. 121: ?Italians dream that the Ecb will make their life easier than the Bundesbank does now... The new central bank is certain to establish itself at the outset as a direct continuation of the German central bank? (gli italiani sognano che la Bce render? la loro vita pi? facile di quanto faccia ora la Bundesbank... <ma> ? certo che la nuova banca centrale si proporr? fin dall?inizio come continuazione diretta della banca centrale tedesca).
?If there was ever a bad idea, EMU it is? (p. 124). E questa ve la traducete da soli.
Paul Krugman
Per chi non lo conosce: studente di dottorato di Dornbusch, ha insegnato a Yale, Mit, Stanford e Princeton (sono tutte nella top ten mondiale). Ha conseguito nel 2008 il premio Nobel per l?economia, risultato di una carriera brillantissima, con 417 lavori scientifici di rilevanza internazionale, di cui 114 articoli su rivista, una decina dei quali si collocano nell?un per mille degli articoli pi? citati nel secondo dopo guerra. Blogger del New York Times, e autore anche lui di un manuale di economia diffusissimo.
Da ?The euro: beware of what you wish for? Fortune (1998), disponibile su The euro: beware of what you wish for.
?EMU wasn't designed to make everyone happy. It was designed to keep Germany happy - to provide the kind of stern anti-inflationary discipline that everyone knew Germany had always wanted and would always want in future.? (l?Unione monetaria non ? stata progettata per fare tutti contenti. ? stata progettata per mantenere contenta la Germania ? per offrire quella severa disciplina antinflazionistica che tutti sanno essere sempre stata desiderata dalla Germania, e che la Germania sempre vorr? in futuro)
?The clear and present danger is, instead, that Europe will turn Japanese: that it will slip inexorably into deflation, that by the time the central bankers finally decide to loosen up it will be too late.? (il pericolo immediato ed evidente ? che l?Europa diventi giapponese: che scivoli inesorabilmente nella deflazione, e che quando i banchieri centrali alla fine decideranno di allentare la tensione sar? troppo tardi).
Martin Feldstein
Per chi non lo conosce: 483 lavori scientifici di cui 198 articoli su rivista di cui cinque nel top un per mille come citazioni, insegna a Harvard (riconosciuta prima universit? al mondo nell?ambito delle scienze economiche), ? presidente emerito del National Bureau of Economic Research (andatevi a vedere cos??, per avere un?idea), e editorialista del Wall Street Journal. Insomma, come i due sopra, ? uno di passaggio.
Da: ?EMU and international conflict?, Foreign Affairs, vol. 76, n. 6, novembre/dicembre 1997:
Pag. 61: ?Instead of increasing intra-European harmony and global peace, the shift to EMU and the political integration that would follow it would be more likely to lead to increased conflicts within Europe? (invece di favorire l?armonia intra-Europea e la pace globale, ? molto pi? probabile che il passaggio all?unione monetaria e l?integrazione politica che ne conseguir? conduca a un aumento dei conflitti all?interno dell?Europa).
Pag. 62 ?Although 50 years of European peace since the end of World War II may augur well for the future, it must be remembered that there were also more than 50 year of peace between the Congress of Vienna and the Franco-Prussian War. Moreover, contrary to the hopes and assumptions of Monnet and other advocates of European integration, the devastating American Civil War shows that a formal political union is no guarantee against an intra-European war?. (anche se i 50 anni di pace dalla fine della seconda guerra mondiale fanno ben sperare, occorre ricordare che ci furono pi? di 50 anni di pace fra il congresso di Vienna e la guerra franco-prussiana. Inoltre, contrariamente alle speranze e alle supposizioni di Monnet e degli altri fautori dell?integrazione europea, la devastante guerra di secessione americana ci ricorda che un?unione politica formale non costituisce di per s? una garanzia contro una guerra intra-europea).
Pag. 69 (dedicata al Sarkonano): ?What is clear is that a French aspiration for equality and a German expectation of hegemony are not consistent? (Quel che ? chiaro ? che l?aspirazione francese all?uguaglianza non ? compatibile con le aspettative tedesche di egemonia).
Pag. 72 ?A critical feature of the EU in general and EMU in particular is that there is no legitimate way for a member to withdraw... The American experience with the secession of the South may contain some lessons about the danger of a treaty or constitution that has no exits.? (un aspetto cruciale dell?Unione Europea in generale e di quella monetaria in particolare ? che i paesi membri non hanno un modo legittimo di ritirarsi... L?esperienza americana, con la secessione del Sud, potrebbe offrire qualche lezione sui pericoli di un trattato o di una costituzione che non offre vie di uscita).
Dominick Salvatore
Per chi non lo conosce: insegna alla Fordham University di New York, ? editor del Journal of Policy Modeling, autore di 138 lavori scientifici di cui 81 su riviste, molte di primaria importanza, e anche lui autore di un manuale di economia molto diffuso e apprezzato (insisto sul fatto che queste persone non solo sono tutte molto qualificate, ma sono di fatto quelle che hanno insegnato l?economia al mondo coi loro manuali, il che significa, di converso, che l?universo mondo ? con l?eccezione di qualche politico europeo decotto ? ha riconosciuto loro questa autorevolezza).
Da: ?The common unresolved problems within EMS and the EMU?, American Economic Review, vol. 87, n. 2, pp. 224-226.
Pag. 225: ?Moving to a full monetary union in Europe is like putting the cart before the horse. A major shock would result in unbearable pressure within the Union because of limited labour mobility, inadequate fiscal redistribution, and a ECB that will probably want to keep monetary conditions tight in order to make the euro as strong as the dollar. This is surely the prescription for major future problems? (Muovere verso una compiuta unione monetaria dell?Europa ? come mettere il carro davanti ai buoi. Uno shock importante provocherebbe una pressione insopportabile all?interno dell?unione, data la scarsa mobilit? del lavoro, l?inadeguata redistribuzione fiscale, e l?atteggiamento della Bce che vorrebbe probabilmente perseguire una politica monetaria restrittiva per mantenere l?euro forte quanto il dollaro. Questa ? certamente la ricetta per notevoli problemi futuri).
Quando sareste stanchi di ripetere sempre le solite inesattezze e capirete che i problemi gi? noti 15 anni fa non sono quelli che ripetete voi magari potremmo iniziare a discutere del dopoeuro...
Che non ? un'offesa eh! Pi? che altro un'esortazione ad approfondire i temi e ad ampliare la visone dei problemi...
E adesso lasciate perdere quel sondaggio e fatevi un'idea di cosa diceva qualcuno prima che nell'euro ci entrassimo:
Rudiger Dornbusch.
Per chi non lo conosce: allievo di dottorato di Robert Mundell (premio Nobel per l?economia nel 1999), ? stato professore di economia al MIT (3? istituzione al mondo nella graduatoria REPEC e nella graduatoria Reuters) dal 1975 al 2002, anno in cui ? morto prematuramente di cancro. Un evento tragico, che nel suo caso lo diventa doppiamente, perch? gli ha impedito di ottenere a sua volta il Nobel che certissimamente avrebbe ottenuto per i suoi meriti scientifici (346 pubblicazioni scientifiche di cui 112 articoli su rivista, di cui due sono fra i pi? citati nel dopoguerra, e un manuale di macroeconomia che ? diventato il punto di riferimento di generazioni di economisti), e perch? gli ha impedito di farsi due risate alle nostre spalle.
Da ?Euro fantasies?, Foreign Affairs, vol. 75, n. 5, settembre/ottobre 1996.
Pag. 113: ?The most likely scenario is that EMU will occur but will neither end Europe?s currency troubles nor solve its prosperity problems.? (lo scenario pi? probabile ? che l?unione monetaria si far? ma non porr? fine alle difficolt? valutarie dell?Europa n? risolver? i suoi problemi).
Pag. 115: ?Once Italy is in, with an appreciated currency, the country will soon be back on the ropes, just as in 1992, when the currency came under attack.? (Una volta entrata l?Italia, con una valuta sopravvalutata <n.d.t.: l?euro>, si trover? di nuovo alle corde, come nel 1992, quando venne attaccata la lira).
Pag. 120: ?The most serious criticism of EMU is that by abandoning exchange rate adjustments it transfers to the labor market the task of adjusting for competitiveness and relative prices... losses in output and employment (and pressure on the European central bank to inflate) will predominate.? (la critica pi? seria all?Unione monetaria ? che abolendo gli aggiustamenti del tasso di cambio trasferisce al mercato del lavoro il compito di adeguare la competitivit? e i prezzi relativi... diventeranno preponderanti recessione, disoccupazione (e pressioni sulla Bce affinch? inflazioni l?economia)).
Pag. 121: ?Italians dream that the Ecb will make their life easier than the Bundesbank does now... The new central bank is certain to establish itself at the outset as a direct continuation of the German central bank? (gli italiani sognano che la Bce render? la loro vita pi? facile di quanto faccia ora la Bundesbank... <ma> ? certo che la nuova banca centrale si proporr? fin dall?inizio come continuazione diretta della banca centrale tedesca).
?If there was ever a bad idea, EMU it is? (p. 124). E questa ve la traducete da soli.
Paul Krugman
Per chi non lo conosce: studente di dottorato di Dornbusch, ha insegnato a Yale, Mit, Stanford e Princeton (sono tutte nella top ten mondiale). Ha conseguito nel 2008 il premio Nobel per l?economia, risultato di una carriera brillantissima, con 417 lavori scientifici di rilevanza internazionale, di cui 114 articoli su rivista, una decina dei quali si collocano nell?un per mille degli articoli pi? citati nel secondo dopo guerra. Blogger del New York Times, e autore anche lui di un manuale di economia diffusissimo.
Da ?The euro: beware of what you wish for? Fortune (1998), disponibile su The euro: beware of what you wish for.
?EMU wasn't designed to make everyone happy. It was designed to keep Germany happy - to provide the kind of stern anti-inflationary discipline that everyone knew Germany had always wanted and would always want in future.? (l?Unione monetaria non ? stata progettata per fare tutti contenti. ? stata progettata per mantenere contenta la Germania ? per offrire quella severa disciplina antinflazionistica che tutti sanno essere sempre stata desiderata dalla Germania, e che la Germania sempre vorr? in futuro)
?The clear and present danger is, instead, that Europe will turn Japanese: that it will slip inexorably into deflation, that by the time the central bankers finally decide to loosen up it will be too late.? (il pericolo immediato ed evidente ? che l?Europa diventi giapponese: che scivoli inesorabilmente nella deflazione, e che quando i banchieri centrali alla fine decideranno di allentare la tensione sar? troppo tardi).
Martin Feldstein
Per chi non lo conosce: 483 lavori scientifici di cui 198 articoli su rivista di cui cinque nel top un per mille come citazioni, insegna a Harvard (riconosciuta prima universit? al mondo nell?ambito delle scienze economiche), ? presidente emerito del National Bureau of Economic Research (andatevi a vedere cos??, per avere un?idea), e editorialista del Wall Street Journal. Insomma, come i due sopra, ? uno di passaggio.
Da: ?EMU and international conflict?, Foreign Affairs, vol. 76, n. 6, novembre/dicembre 1997:
Pag. 61: ?Instead of increasing intra-European harmony and global peace, the shift to EMU and the political integration that would follow it would be more likely to lead to increased conflicts within Europe? (invece di favorire l?armonia intra-Europea e la pace globale, ? molto pi? probabile che il passaggio all?unione monetaria e l?integrazione politica che ne conseguir? conduca a un aumento dei conflitti all?interno dell?Europa).
Pag. 62 ?Although 50 years of European peace since the end of World War II may augur well for the future, it must be remembered that there were also more than 50 year of peace between the Congress of Vienna and the Franco-Prussian War. Moreover, contrary to the hopes and assumptions of Monnet and other advocates of European integration, the devastating American Civil War shows that a formal political union is no guarantee against an intra-European war?. (anche se i 50 anni di pace dalla fine della seconda guerra mondiale fanno ben sperare, occorre ricordare che ci furono pi? di 50 anni di pace fra il congresso di Vienna e la guerra franco-prussiana. Inoltre, contrariamente alle speranze e alle supposizioni di Monnet e degli altri fautori dell?integrazione europea, la devastante guerra di secessione americana ci ricorda che un?unione politica formale non costituisce di per s? una garanzia contro una guerra intra-europea).
Pag. 69 (dedicata al Sarkonano): ?What is clear is that a French aspiration for equality and a German expectation of hegemony are not consistent? (Quel che ? chiaro ? che l?aspirazione francese all?uguaglianza non ? compatibile con le aspettative tedesche di egemonia).
Pag. 72 ?A critical feature of the EU in general and EMU in particular is that there is no legitimate way for a member to withdraw... The American experience with the secession of the South may contain some lessons about the danger of a treaty or constitution that has no exits.? (un aspetto cruciale dell?Unione Europea in generale e di quella monetaria in particolare ? che i paesi membri non hanno un modo legittimo di ritirarsi... L?esperienza americana, con la secessione del Sud, potrebbe offrire qualche lezione sui pericoli di un trattato o di una costituzione che non offre vie di uscita).
Dominick Salvatore
Per chi non lo conosce: insegna alla Fordham University di New York, ? editor del Journal of Policy Modeling, autore di 138 lavori scientifici di cui 81 su riviste, molte di primaria importanza, e anche lui autore di un manuale di economia molto diffuso e apprezzato (insisto sul fatto che queste persone non solo sono tutte molto qualificate, ma sono di fatto quelle che hanno insegnato l?economia al mondo coi loro manuali, il che significa, di converso, che l?universo mondo ? con l?eccezione di qualche politico europeo decotto ? ha riconosciuto loro questa autorevolezza).
Da: ?The common unresolved problems within EMS and the EMU?, American Economic Review, vol. 87, n. 2, pp. 224-226.
Pag. 225: ?Moving to a full monetary union in Europe is like putting the cart before the horse. A major shock would result in unbearable pressure within the Union because of limited labour mobility, inadequate fiscal redistribution, and a ECB that will probably want to keep monetary conditions tight in order to make the euro as strong as the dollar. This is surely the prescription for major future problems? (Muovere verso una compiuta unione monetaria dell?Europa ? come mettere il carro davanti ai buoi. Uno shock importante provocherebbe una pressione insopportabile all?interno dell?unione, data la scarsa mobilit? del lavoro, l?inadeguata redistribuzione fiscale, e l?atteggiamento della Bce che vorrebbe probabilmente perseguire una politica monetaria restrittiva per mantenere l?euro forte quanto il dollaro. Questa ? certamente la ricetta per notevoli problemi futuri).
Quando sareste stanchi di ripetere sempre le solite inesattezze e capirete che i problemi gi? noti 15 anni fa non sono quelli che ripetete voi magari potremmo iniziare a discutere del dopoeuro...
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