Leggo spesso qui su DDG anche se tendo a farmi i fatti miei, come si suol dire , ma stavolta vorrei condividere con voi alcune considerazioni. Ritengo tra l'altro che DDG sia uno straordinario bacino d'utenza, per tipologia ed eterogeneit?, dove poter effettivamente avere uno spaccato della nostra societ? abbastanza reale. Ma bando alle ciance e veniamo al dunque.
Avete mai fatto caso a come siamo in grado di voler cambiare tutto, salvo poi mai decidersi sul serio? E a come avremmo quasi tutti la ricetta giusta, e di conseguenza siamo pronti a criticare tutto e tutti, salvo poi non fare (o poter fare) nello specifico una beata mazza di niente?
Abbiamo i Montiani: sostanzialmente gli italiani pi? ligi al dovere, classe medio-alta italiana ma dipendente: dirigenti, professori universitari, bancari, ecc.
A queste persone si pu? dire che Monti vada bene perch? a loro sostanzialmente ? cambiato poco o nulla nella sostanza: si magari qualche tassettina in pi?, ma si sono sentiti per una volta rappresentati da qualcuno. Tanto le tasse (essendo appunto sostanzialmente dei dipendenti, alla fine) le hanno sempre pagate comunque, e in questo clima accademico di seriet? e boriosit? si sentono finalmente legittimati. In una parola: fortunati.
Poi vengono quelli del PD: e qui la categoria si divide in due. Quelli che lo sono per tradizione (principalmente gli anziani, figli di ex militanti nei vari partiti di sinistra, e via dicendo) e quelli che lo sono per convenienza (quelli che in qualche modo fanno capo alle cooperative, o agli enti direttamente controllati da organi che fanno in qualche modo riferimento al PD). Per la prima categoria, per i meno ottusi, qualche chances di recupero c'?. Per la seconda categoria, vien da se che l'interesse rester? solo finch? rester? la convenienza. Ipocrisia ed ottusit?.
Poi abbiamo PDellini e Leghisti: nel primo caso abbiamo principalmente tutta quella categoria che in qualche modo si pu? ricondurre alla libera professione. In soldoni tutti quelli che sperano di poter pagare meno tasse, avere libert? di manovra e magari fare un (bel) p? di nero che non fa mai male. Purtroppo spesso nella prima categoria, indirettamente (perch? certe attivit? si rifanno comunque all'imprenditoria) abbiamo anche i collusi e corrotti di ogni tipo, dagli enti pubblici agli appaltatori e via dicendo. Nei leghisti invece rientrano principalmente i piccoli artigiani, e tutti quelli che pensano di avere sani principi (ma conditi da un p? di ignoranza). Ignoranza perch? le tematiche relative all'integrazione e affini sono ben pi? complesse di un "fora di bal" e in realt? spesso i sani principi appunto credono di averli, ma poi se possibile fanno anche loro un p? di buio (che ricordiamolo male non fa), assumono (sempre rigorosamente in nero)badanti e colf straniere, e quindi predico bene ma razzolo ad minchiam. Qui non riassumo perch? ci vorrebbero troppi aggettivi e spesso poco piacevoli.
Quelli che votano centro (Casinisti?): ecco questa ? una categoria complicata da inquadrare, perch? con il buon senso verrebbe davvero difficile pensare come si pu? votare qualcuno che di fatto rappresenta il nulla, ovvero tutto e il contrario di tutto. Ma alla fine credo che si possa in gran parte trovare qui sotto quella categoria che definirei bigotto-affaristi-perbenisti. Quelli intrallazzati col vaticano, a tutti i livelli, dalla parrocchia locale alla banca del vaticano,e quei pochi orfani della DC che non si sono sentiti del tutto a casa nel PDL. In una parola: pericolosi.
Poi abbiamo le varie minoranze: Destra/Sinistra/Radicali ecc. Sostanzialmente innocui, almeno fino ad ora. Si tratta quasi sempre di idealisti, di norma provenienti da ceti medio-bassi o viceversa gente che non ha mai avuto bisogno di fare di meglio nella vita se non il (finto) rivoluzionario, che pensano davvero che in qualche modo questi pseudopartiti possano contar qualcosa. In una parola: utopici.
La new entry del momento: I grillini. Spesso animati dalle pi? nobili motivazioni, e altrettanto spesso mossi semplicemente da rabbia e desiderio vero di cambiamento. Tanta buona volont?, tanto ardore, ma pochissime idee chiare. Il M5S si rif? sempre cos? tanto a Grillo (nonostante la non candidatura) per il semplice motivo che senza di lui (e Casaleggio), il greggie purtroppo si disperderebbe e rimarrebbe solo l'ennesimo partito di minoranza, sostanzialmente utopico, praticamente inutile. In una parola, purtroppo: un (probabile) flop.
E poi viene infine la categoria maggiore. I senza ***, o senza patria, o senza, punto. Dove nel mezzo per onest? devo ficcare anche me stesso. Quelli che alla fine non sanno davvero a chi o a cosa appellarsi per cambiare qualcosa. La maggior parte sono under 40, di diversa provenienza (ceto medio-basso, piccoli imprenditori, artigiani, diciamo pure la maggioranza degli italiani) ma ci sono anche diversi pensionati. Noi che facciamo? Noi sappiamo individuare i difetti di tutti, e i pregi di pochi o nessuno. Noi parliamo un sacco, avremmo mille ricette, ma spesso alla fine ci arrendiamo all'evidenza e votiamo per disperazione quello che ci sembra meno peggio o ce ne sbattiamo e non votiamo proprio. Tra di noi ci sono poi quelli gi? totalmente e irrimediabilmente rassegnati o non minimamente interessati, che non vogliono nemmeno sentire la parola politica, quasi potesse servire come antidoto a farli magicamente diventare membri di una altro paese, di un'altra realt?. In una parola: DESOLANTE.
Non lo so, forse ho scritto solo un sacco di fregnacce, e probabilmente ? l'ennesimo esempio di spreco di parole, ma prendere coscienza che l'unico modo per salvare la barca ? prendere una scialuppa e scappare il pi? presto possibile, rende evidente una cosa: questa ? una nazione di aridi e ottusi egoisti e di vigliacchi.
Avete mai fatto caso a come siamo in grado di voler cambiare tutto, salvo poi mai decidersi sul serio? E a come avremmo quasi tutti la ricetta giusta, e di conseguenza siamo pronti a criticare tutto e tutti, salvo poi non fare (o poter fare) nello specifico una beata mazza di niente?
Abbiamo i Montiani: sostanzialmente gli italiani pi? ligi al dovere, classe medio-alta italiana ma dipendente: dirigenti, professori universitari, bancari, ecc.
A queste persone si pu? dire che Monti vada bene perch? a loro sostanzialmente ? cambiato poco o nulla nella sostanza: si magari qualche tassettina in pi?, ma si sono sentiti per una volta rappresentati da qualcuno. Tanto le tasse (essendo appunto sostanzialmente dei dipendenti, alla fine) le hanno sempre pagate comunque, e in questo clima accademico di seriet? e boriosit? si sentono finalmente legittimati. In una parola: fortunati.
Poi vengono quelli del PD: e qui la categoria si divide in due. Quelli che lo sono per tradizione (principalmente gli anziani, figli di ex militanti nei vari partiti di sinistra, e via dicendo) e quelli che lo sono per convenienza (quelli che in qualche modo fanno capo alle cooperative, o agli enti direttamente controllati da organi che fanno in qualche modo riferimento al PD). Per la prima categoria, per i meno ottusi, qualche chances di recupero c'?. Per la seconda categoria, vien da se che l'interesse rester? solo finch? rester? la convenienza. Ipocrisia ed ottusit?.
Poi abbiamo PDellini e Leghisti: nel primo caso abbiamo principalmente tutta quella categoria che in qualche modo si pu? ricondurre alla libera professione. In soldoni tutti quelli che sperano di poter pagare meno tasse, avere libert? di manovra e magari fare un (bel) p? di nero che non fa mai male. Purtroppo spesso nella prima categoria, indirettamente (perch? certe attivit? si rifanno comunque all'imprenditoria) abbiamo anche i collusi e corrotti di ogni tipo, dagli enti pubblici agli appaltatori e via dicendo. Nei leghisti invece rientrano principalmente i piccoli artigiani, e tutti quelli che pensano di avere sani principi (ma conditi da un p? di ignoranza). Ignoranza perch? le tematiche relative all'integrazione e affini sono ben pi? complesse di un "fora di bal" e in realt? spesso i sani principi appunto credono di averli, ma poi se possibile fanno anche loro un p? di buio (che ricordiamolo male non fa), assumono (sempre rigorosamente in nero)badanti e colf straniere, e quindi predico bene ma razzolo ad minchiam. Qui non riassumo perch? ci vorrebbero troppi aggettivi e spesso poco piacevoli.
Quelli che votano centro (Casinisti?): ecco questa ? una categoria complicata da inquadrare, perch? con il buon senso verrebbe davvero difficile pensare come si pu? votare qualcuno che di fatto rappresenta il nulla, ovvero tutto e il contrario di tutto. Ma alla fine credo che si possa in gran parte trovare qui sotto quella categoria che definirei bigotto-affaristi-perbenisti. Quelli intrallazzati col vaticano, a tutti i livelli, dalla parrocchia locale alla banca del vaticano,e quei pochi orfani della DC che non si sono sentiti del tutto a casa nel PDL. In una parola: pericolosi.
Poi abbiamo le varie minoranze: Destra/Sinistra/Radicali ecc. Sostanzialmente innocui, almeno fino ad ora. Si tratta quasi sempre di idealisti, di norma provenienti da ceti medio-bassi o viceversa gente che non ha mai avuto bisogno di fare di meglio nella vita se non il (finto) rivoluzionario, che pensano davvero che in qualche modo questi pseudopartiti possano contar qualcosa. In una parola: utopici.
La new entry del momento: I grillini. Spesso animati dalle pi? nobili motivazioni, e altrettanto spesso mossi semplicemente da rabbia e desiderio vero di cambiamento. Tanta buona volont?, tanto ardore, ma pochissime idee chiare. Il M5S si rif? sempre cos? tanto a Grillo (nonostante la non candidatura) per il semplice motivo che senza di lui (e Casaleggio), il greggie purtroppo si disperderebbe e rimarrebbe solo l'ennesimo partito di minoranza, sostanzialmente utopico, praticamente inutile. In una parola, purtroppo: un (probabile) flop.
E poi viene infine la categoria maggiore. I senza ***, o senza patria, o senza, punto. Dove nel mezzo per onest? devo ficcare anche me stesso. Quelli che alla fine non sanno davvero a chi o a cosa appellarsi per cambiare qualcosa. La maggior parte sono under 40, di diversa provenienza (ceto medio-basso, piccoli imprenditori, artigiani, diciamo pure la maggioranza degli italiani) ma ci sono anche diversi pensionati. Noi che facciamo? Noi sappiamo individuare i difetti di tutti, e i pregi di pochi o nessuno. Noi parliamo un sacco, avremmo mille ricette, ma spesso alla fine ci arrendiamo all'evidenza e votiamo per disperazione quello che ci sembra meno peggio o ce ne sbattiamo e non votiamo proprio. Tra di noi ci sono poi quelli gi? totalmente e irrimediabilmente rassegnati o non minimamente interessati, che non vogliono nemmeno sentire la parola politica, quasi potesse servire come antidoto a farli magicamente diventare membri di una altro paese, di un'altra realt?. In una parola: DESOLANTE.
Non lo so, forse ho scritto solo un sacco di fregnacce, e probabilmente ? l'ennesimo esempio di spreco di parole, ma prendere coscienza che l'unico modo per salvare la barca ? prendere una scialuppa e scappare il pi? presto possibile, rende evidente una cosa: questa ? una nazione di aridi e ottusi egoisti e di vigliacchi.
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