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Cristina Lagarde vs Cristina Kirkner

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    Cristina Lagarde vs Cristina Kirkner

    ComeDonChisciotte - LA GUERRA TRA LE DUE CRISTINE E L'IMPATTO SULL'EUROPA


    DI SERGIO DI CORI MODIGLIANI
    Libero pensiero

    Sudamerica, media e diritti politici su un argomento sottaciuto.

    In Gran Bretagna gli hanno dato un nome preciso e ormai la seguono come se fosse una telenovela nella sezione geo-politica: ?The Christines at war?, la guerra delle Cristine, che sarebbe una fiction a puntate davvero impossibile non seguire. Ci siamo anche noi, dentro, naturalmente, e il nostro ruolo in questa telenovela non ? certo dalla parte dei buoni. La Storia ci ha messo nella situazione di dover interpretare il ruolo di quei personaggi che quando entrano in scena, dopo le prime due battute, ci spingono a dare una gomitata al nostro compagno di poltrona per commentare ?questo mi sa che fa una brutta fine?. Non siamo certo gli eroi di questa fiction iper-realista.

    La nuova puntata (vera chicca per gourmet) si ? svolta in un sontuoso teatro internazionale: la East Coast degli Usa, tre giorni fa uno scambio di battute al fulmicotone tra la segretaria del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, dalla sede di Washington ?reduce da un incontro ufficiale con il ragionier vanesio- la quale, infantilmente ha minacciato l?Argentina usando di proposito una metafora calcistica ?per il momento sto mostrando a quella nazione il cartellino giallo; ma c?? una inderogabile scadenza che ? il 10 dicembre 2012. Superata quella data scatter? automaticamente il cartellino rosso e l?Argentina verr? espulsa dal Fondo Monetario Internazionale?. La presidente argentina si trovava in quel momento a un tiro di schioppo, stava a New York, al palazzo dell?Onu. Da aggiungere che (gli sceneggiatori sono abili professionisti di mestiere) nell?esatto momento in cui madame Christine minacciava la senora Cristina, la presidente stava parlando all?assemblea dell?Onu a Manhattan perorando la causa dell?indipendenza del Sud America e chiarendo ?con gravi toni minacciosi ben coperti dalla consueta retorica diplomatica- che il teatro internazionale geo-politico non ? pi? quello degli anni?70 e che la grande stagione dello schiavismo colonialista ? tramontata. Finito il suo intervento, i suoi segretari le hanno comunicato immediatamente l?esternazione della sua omonima francese. E la presidente Kirchner ha dichiarato subito: ?L?Argentina ? una grande nazione. Ma prima ancora ? una nazione grande. Abbiamo un vasto territorio baciato dalla fortuna naturale. Abbiamo risorse nostre, che ci consentiranno la salvaguardia della nostra autonomia e della nostra indipendenza. Ma soprattutto siamo un paese orgoglioso che ci tiene alla propria dignit?. Vorr? dire che staremo fuori?.

    Chi non ha seguito tutte le puntate della telenovela (ci sono stati anche dei morti, come il giovane economista Ivan, in una storia che ho raccontato mesi fa) forse non pu? seguire in maniera palpitante questo fronte bellico della Guerra Invisibile e potrebbe non capire di che cosa si tratta. Ha a che vedere con la Gran Bretagna, l?Italia, la BCE e la loro relazionalit? con il Sud America. Ma soprattutto ha a che vedere con lo scontro tra l?interpretazione keynesiana e friedmaniana dell?economia e con lo scontro dichiarato tra l?interpretazione social-progressista dell?esistenza quotidiana e quella liberista conservatrice. Questo duello ? stato riportato, dibattuto e commentato in tutto l?occidente. Neanche a dirlo, Italia esclusa. I servizi della, peraltro, brava Daniela Bottero, corrispondente della Rai di New York, parlavano del nuovo ipad5, di come a New York si vive l?incipiente autunno, ammaliandoci con la descrizione variopinta della scelta di Mario Monti relativa a quali ristoranti andare, a quali club partecipare e a quali inviti aderire. In Gran Bretagna, invece, (il vero cuore del problema) a questa puntata hanno dato un risalto talmente forte che la BBC ha scelto di destinarle ben cinque piattaforme mediatiche diverse: televisione di stato, radio, sito on line, diretta streaming, l?intera stampa cartacea mainstream. Per evitare di essere subissato dai consueti commenti della serie ?dacce ?sto link?, in un post scriptum, in copia e incolla, trovate l?articolo preso dal sito on line della BBC, sintetico ma esaustivo.

    Qual ? il contenzioso?

    Eccolo esposto in maniera molto semplice e sintetica:

    Il Fondo Monetario Internazionale sostiene che, sulla base dei propri dati a disposizione, l?inflazione in Argentina ha raggiunto la cifra del 30% in seguito alla irresponsabile azione di emissione di carta moneta da parte del Banco de la Naci?n perch? in Argentina ? stata scelta (il termine usato ? ?irresponsabile?) la strada degli investimenti in infrastrutture, salvaguardia del territorio idro-geologico, salario minimo garantito, credito agevolato alle imprese, protezionismo (con aliquote altissime praticate a tutte le multinazionali che in Argentina producono ma non investono il loro profitto in attivit? locali per favorire la occupazione) e aumento del proprio disavanzo di bilancio al fine di potenziare istruzione pubblica, ricerca scientifica e innovazione tecnologica. Un?inflazione cos? alta comporta il rischio di ?implosione del sistema economico? e quindi il resto del mondo economico, per salvaguardarsi, deve prendere le distanze da un modello economico cos? disastroso, definito ?ormai fuori controllo? e quindi o l? Argentina si adegua oppure viene espulsa. Una volta fuori, immediatamente verr? chiesto il saldo di tutti i loro bonds, il pagamento di tutte le transazioni internazionali di merci, e l?intero sistema finanziario del pianeta dichiarer? ?inagibile? ogni forma di finanziamento all?Argentina, la quale, inoltre, dovr? immediatamente abolire gli investimenti e lanciarsi in una poderosa manovra di austerit?, rigore e stretta creditizia, pena la cancellazione dei contratti internazionali di import-export. Il governo della Repubblica Argentina, invece, sostiene che la propria inflazione ? intorno al 9%. E dichiara che i dati forniti dal Fondo Monetario Internazionale non sono dati veri, perch? le aziende di rating che hanno fornito le informazioni sono agenzie private finanziate ?fatto questo noto- da J.P.Morgan, Citibank e Societ? Generale, che sono parte in causa e vogliono destabilizzare l?intero Sud America per avere la possibilit? di poterci speculare sopra. L?Argentina, inoltre, ritiene che l? FMI ?ha lanciato un sistema di punizione? nei confronti delle nazioni dotate di un sistema finanziario economico centrale che vieta (come appunto nel caso dell?Argentina) ogni attivit? finanziaria speculativa sui derivati, perch? gli investimenti finanziari sono consentiti solamente su titoli e aziende che producono merci reali. Come ultima considerazione, l?Argentina ritiene che il Fondo Monetario Internazionale abbia come compito quello di monitorare la situazione economica delle nazioni senza dover mai intervenire sulla qualit? delle politiche economiche nazionali e locali essendo il principio dell?autodeterminazione dei popoli un valore riconosciuto dalla carta internazionale dell?Onu in data 1948. Queste sono le due posizioni.

    Poich? non si tratta di Juventus-Roma (forza capitano) dove il tifo ? lecito, ci? che conta, in questo caso, ? comprendere di che si tratta. Ma soprattutto che cosa accade se vince una o l?altra delle due Cristine. I rapporti di forza non sono affatto come istintivamente si pu? credere, ovvero Davide contro Golia, perch? c?? un piccolo paese, laggi? nel polo sud, che conta poco o nulla, e da solo si ? messo contro i poteri forti. Questa ? la retorica perdente terzomondista che vive di ideologia e favole sentimentali.

    Si tratta di un poderoso braccio di ferro politico, che ci riguarda tutti. Italia in prima fila.
    (e vi spiegher? pi? avanti il perch?).

    Chi vincer?? Non lo so. Per? so chi voglio che vinca. E so, con matematica certezza, che cosa accadr? sia nell?uno che nell?altro caso. Personalmente parlando (qui ? il mago che si esprime) penso che abbia molte pi? chance l?Argentina che il Fondo ;Monetario Internazionale. Il bello ? che lo pensano anche i britannici, altrimenti non avrebbero dato un cos? ampio risalto alla vicenda.

    Christine Lagarde fa la voce grossa a Washington, insieme a Monti come partner, perch? si sente sicura della vittoria, e a mio avviso sbaglia di grosso. La sua vittoria ha queste tre tappe: il 7 ottobre a Caracas (elezioni politiche in Venezuela, paese fondamentale per l?intero occidente in questo momento); il 6 novembre in Usa (elezioni politiche presidenziali); il 15 novembre, data in cui la troika consegner? il proprio rapporto sullo stato impietoso della Grecia; a quel punto la nazione ellenica verr? protestata, spinta fuori dall?euro e surprise! invece del contagio, non accadr? un bel nulla se non uno scossone della durata di 48 ore. Si mostrer? e dimostrer?, pertanto, che l?euro funziona e regge ogni urto, la Grecia sprofonder? nella miseria e nell?incertezza (dimostrando che senza l?euro non c?? salvezza) e l?euro sorretta dal petrolio scontato del Venezuela, sorretta da Wall Street (che nei dieci giorni successivi alla vittoria di Romney sar? andata alle stelle con enormi guadagni di tutto il sistema bancario europeo) finalmente si potr? assestare e dare ordini al resto del mondo. Quantomeno alla parte occidentale. Questo ? ci? che pensa la Lagarde. Ma quali armi ha l?Argentina? Enormi, gigantesche. E le sta usando tutte.

    Vi racconto una delle armi usate nel recente passato (finito con successo venti giorni fa) relativa a una precedente lontana puntata della telenovela dal titolo ?La guerra dei limoni tra le due Crisitne? con una successiva puntata dal titolo ?Coke is the real thing, baby!?. Veniamo alla puntata dei limoni. Quando nel 2004 l?Argentina, reduce dal suo fallimento, comincia a rimboccarsi le maniche per l?auspicata ripresa, si avvale di diverse forme di consulenza economica, tra cui quella di un gruppo di scienziati tedeschi: per tradizione storica, i tedeschi sono di casa laggi?. Arrivano gli agronomi verdi dalla Germania, portandosi appresso la nuova tecnologia ecologica, evoluta nel campo dell?agricoltura. I tedeschi scoprono che i limoni argentini sono eccellenti. E varano un ingegnoso piano. Grazie al fatto di avere uno sterminato territorio a disposizione, il governo investe una massiccia quantit? di denaro per lanciare un sistema di cooperative agricole occupando circa 150.000 ettari per produrre il pi? vasto limoneto del pianeta. Per avere il frutto ci vogliono anni, ma la tecnologia aiuta. Finalmente, alla fine del 2009, ecco i succosi limoni. Vanno al mercato internazionale. La frutta risulta seconda, per qualit?, soltanto ai limoni italiani (la pi? pregiata specie in assoluto) con l?aggiunta del fatto che ha un prezzo di mercato inferiore del 212% ai limoni siciliani, liguri, greci, turchi, spagnoli, provenzali. I pi? grossi consumatori di limoni in Europa sono tedeschi e britannici, per via della loro alimentazione. Ai tedeschi servono per condire una loro insalata e i krauti di cui sono ghiotti e agli inglesi servono per spruzzare il loro piatto unico quotidiano, i celebri ?fish&chips?, cartoccio composto da filetti di baccal? e patate fritte che ben si accompagnano con la pinta di birra al pub, ogni sacro giorno alle ore 17.,30. I tedeschi si avvalgono di forte sconto ma arriva anche la Coca Cola, il cui amministratore delegato, in persona, vola a Buenos Aires e firma un accordo commerciale della durata di 25 anni per avere i limoni con i quali compone la ricetta di ben 22 delle sue 30 bibite sparse in tutto il mondo. L?amministratore dichiara che il 93% dei propri limoni li prende in Argentina, il restante 7% dalla Florida. Poco tempo dopo, si passa alla soia. E arriva la Cina: contratto commerciale della durata di 50 anni; acquistano il 92% della produzione nazionale di soia (decine di migliaia di ettari coltivati sempre dai tedeschi) e 10 milioni di vacche. I bovini vengono allevati da produttori argentini nelle sterminate praterie d?altura, macellati, squartati come piace ai cinesi, incartati, messi su giganteschi aerei frigoriferi e ogni giorno partono 50 giganteschi aerei da trasporto che portano a Pechino la carne necessaria per sfamare circa 250 milioni di cinesi. Arrivano anche i giapponesi che si prendono la produzione di acqua minerale di ben 122 ghiacciai del polo sud per un totale di 20 milioni di ettolitri al mese per 50 anni. I giapponesi bevono l?acqua argentina ma non lo sanno. Tutto ci? contribuisce a un aumento del pil argentino dell?ordine di un +5% all?anno e sar? il trampolino di lancio della loro ripresa economica. Dai cinesi, l?Argentina si fa pagare in dollari e bpt italiani; dai giapponesi in dollari e bpt tedeschi. Dai tedeschi e inglesi in euro. Ma nel 2010 la situazione geo-politica cambia precipitosamente. Dall?Unione Europea partono chiare indicazioni di andare all?attacco delle economie floride keynesiane. Per un fatto politico. La Gran Bretagna ? la prima ad adeguarsi. E? il primo atto del neo-eletto David Cameron. Non appena insediatosi, scopre che i limoni argentini ?all?improvviso- non rispettano i parametri sanitari internazionali. Di conseguenza, si rivolge per protesta all?Unione Europea e Van Rompuy in persona denuncia l?accordo chiedendo una penalizzazione per l?Argentina, oltre a chiuderle l?accesso alle esportazioni internazionali. Per un mese l?Argentina protesta, soffre e si preoccupa. Dopodich? si fanno venire in mente un?ottima idea. La Kirchner personalmente scrive una lettera al quartier generale della Coca Cola ad Atlanta dove spiega alla multinazionale che dal giorno dopo non beccano pi? neppure un limone. Non solo. Avvalendosi della denuncia dell?Unione Europea, confortata dalle dichiarazioni di origine stampate sulle bibite della Coca Cola, si appella all?OMS chiedendo che vengano tolte dalla circolazione in tutto il continente europeo le 22 bibite che contengono limoni argentini ?perch? prive dei dispositivi di salvaguardia sanitaria previsti dalle convenzioni europee vigenti, visto che l?Europa sostiene che i nostri limoni non vanno bene, si deduce che non possono andare bene neppure bibite composte con i nostri limoni?. Per la Coca Cola si tratta di un danno di circa 25 miliardi di euro. Inizia un contenzioso durato ben 20 mesi, un braccio di ferro tra le due Cristine. Il finale della puntata ? noto. Il presidente della Coca Cola tranquillizza la Kirchner dicendole ?ghe pensi mi?. E ci riesce. 1-0 per l?Argentina. Fine della precedente puntata.

    Quella prossima, datata 13 dicembre 2012, non si sa come andr? a finire. Ma si sa che cosa accadr? se vince la Christine francese: 48 ore dopo, l?Argentina, accettando l?espulsione, protester? il contratto con la Coca Cola, dir? ai cinesi che staranno senza carne e senza soia; dir? ai giapponesi che staranno senz?acqua da bere; dir? ai tedeschi che non avranno pi? il petrolio con lo sconto. E tutta questa gente andr? a chiedere ragioni alla Christine a Parigi. L?Argentina, quindi, avr? come avvocati difensori la Coca Cola, la Cina, il Giappone, l?industria agricola tedesca.

    E l?Italia?

    Automaticamente fallir? la Telecom, e due giorni dopo la Enel annuncer? che la propria fattura viene triplicata. Intesa San Paolo, Banco Popolare di Milano e Mediobanca subiranno in borsa un crollo di almeno il 40% del loro valore. Perch??

    Perch? la Telecom ? un?azienda decotta. Eppure i suoi bilanci sono buoni: ? vero. Ma il profitto (che la tiene a galla) lo prende da Telecom Brasile e da Telecom Argentina, nazioni nelle quali gestisce l?intero sistema di telecomunicazioni digitali, terrestri e satellitari. Verranno subito nazionalizzate. Non solo. Verr? anche nazionalizzata subito anche l?Enel, che gestisce tutto il sistema dei servizi di erogazione di energia elettrica a Buenos Aires, in Bolivia, a Rio de Janeiro e che per la bilancia italiana ? fondamentale. Inoltre, verranno messi subito all?incasso bpt italiani per un controvalore di 22 miliardi di euro, proprio alla vigilia di Natale. E se l?Italia non ha da pagare, si arrangi. Che vada a farseli dare da Christine Lagarde.

    Per ridurla in sintesi, si tratta, in realt?, di una lotta squisitamente politica.

    La telenovela sta tutta l?.

    Non c?entra niente il business, n? il commercio, n? gli scambi. Proprio no.

    E tantomeno l?economia.

    Come ha detto con molta chiarezza la sudamericana Cristina Kirchner ?io pretendo che venga rispettata la mia dichiarazione politica?. E si riferiva allo scontro micidiale a Montevideo lo scorso novembre (quando il giovane economista mor? impiccato), nel corso del quale Christine Lagarde la minacci? di sanzioni e isolamento se non cambiava politica economica. In quell?occasione la Kirchner disse: ?Preferisco avere un?inflazione altissima e spropositata se so che la disoccupazione dal 34% ? scesa al 3,5%; che la povert? ? diminuita del 55%; che il pil viaggia di un +8% annuo; che la produttivit? industriale ? aumentata del 300%; che c?? lavoro in Argentina, c?? mercato per tutti, e il mio popolo ? molto ma molto pi? felice di prima, piuttosto che avere un?inflazione del 3% come in Italia, dove c?? depressione, disperazione, avvilimento e l?esistenza delle persone non conta pi?. E questa ? un?affermazione politica. Di principio e sostanziale. Non lo ha ancora capito??

    Sembra che non lo abbia capito.

    Sembra che non lo abbiano capito neppure gli italiani.

    La crisi economica ? uno specchietto per le allodole.

    Si tratta di uno scontro micidiale politico tra due diverse modalit?, totalmente contrapposte, di interpretare l?esistenza. E in questo scontro, l?economia, lo spread, ecc, sono semplicemente uno strumento di minaccia e ricatto per far passare un disegno politico di espoliazione, espropriazione e schiavizzazione degli esseri umani in Europa.

    Altrimenti non si chiamerebbe Guerra Invisibile. Perch? non si vede. Non ? certo un caso che la cupola mediatica, in Italia, abbia scelto di non acquistare i diritti per trasmettere le puntate della telenovela delle Due Cristine. Meglio che nessuno la veda.

    Ed ? meglio anche che nessuno sappia nulla dei limoni, dei verdi tedeschi, ma soprattutto che non venga n? detto, n? spiegato, n? tantomeno mostrato, come se la passano quelle nazioni che hanno avuto l?ardire e l?ardore di dire no all?austerit?, no alla sudditanza nei confronti dei colossi finanziari, ma soprattutto no ai diktat delle banche centrali.

    Mentre da noi Monti & co. officiano continue messe da requiem dell?ingegno, della creativit?, del lavoro e della voglia e bisogno di imprendere della nazione, da qualche altra parte del mondo si balla il tango e la milonga, e ci si sente vivi. Sono molto pi? poveri di noi, hanno molto meno di noi, sono molto meno ricchi di noi.

    Eppure, sono molto ma molto pi? felici.

    Non ? questo, dopotutto, che conta nella vita dei popoli e delle nazioni?

    Sergio Di Cori Modigliani
    Fonte: Libero Pensiero: la casa degli italiani esuli in patria
    Link: Libero Pensiero: la casa degli italiani esuli in patria: La guerra tra le due Cristine e l'impatto sull'Europa. Soprattutto sull'Italia.
    29.09.2012

    P.S.

    Ecco l?articolo della BBC:

    IMF's Christine Lagarde says Argentina faces 'red card'
    Christine Lagarde gave Argentina three months to produce reliable data
    International Monetary Fund head Christine Lagarde has warned Argentina it could face sanctions unless it produces reliable growth and inflation data.
    Ms Lagarde gave Argentina until 17 December to address the problem.
    The IMF head said the fund had given Argentina a "yellow card" but it could face a red.
    Private economists say annual inflation in Argentina is at 24%, much higher than the official 10% figure.
    "We had to choose between the yellow card and the red card. We chose the yellow card. If no progress has been made, then the red card will be out," she said.
    Speaking in Washington, Ms Lagarde said Argentina had been given three months to provide reliable estimates on growth and inflation.
    'Free country'
    Analysts in Buenos Aires say the IMF has been adopting tougher language towards the government of President Cristina Fernandez de Kirchner.
    The IMF and Argentina have been at odds over the figures since last year.
    Private sector economists say the government has ignored the growing pace of inflation.
    Last year, the authorities introduced measures restricting the purchase of US dollars.
    Memories among Argentinians of the days of rampant inflation in the 1980s and a devalued national currency are still vivid, correspondents say.
    If Argentina fails to meet IMF demands, it could face sanctions, lose voting rights and even be expelled from the organisation.
    "Argentina is good in football and it certainly understands what we are talking about," said Ms Lagarde.
    Earlier, Ms Fernandez, who is visiting the United States this week, rejected claims that her country was facing economic disaster.
    And she sent a defiant message: "The rich countries don't want partners or friends; they just want employees and subordinates."
    "And we're not going to be anybody's employees or subordinates. We are a free country, with dignity and national pride."
    Cristina Fern?ndez habl? ante la Asamblea de Naciones Unidas


    Traduzione italiana QUI

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    #2
    L'ignoranza ? un potere pi? grande di qualsiasi esercito

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      #3
      letto .. .anche il brasile ,,, che ci ha appena superato nel mondo come potenza economica ... sta facendo il culo a strisce alla cristina francese ..

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        #4

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          #5
          Cmq ? pure una bella milfettona

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            #6
            dal tempo del marito Nestor l'Argentina ha preso bene le distanze da certi istituti......



            complimenti a Cristina, le nuove potenze schifano tutte il Fmi...

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              #7
              Originally posted by cocis View Post
              Sar?....
              Dopo l'inverno, che vado a metterci il naso, ti dir?....
              Per ora quello che giunge alle mie orecchie incredule non ? che si sia trasformato improvvisamente nell'eden....
              Come continuo a prediligere il mio paesello dolomitico, alle favelas di rio.... Visto che prima se parlava pure del brasile...
              Ma poi tanto che ci frega...
              Gli indiani stan comprando 3/4 di sud europa...

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                #8
                Articolo interessante quando cita i fatti, ma tendenzioso nelle conclusioni e previsioni che fa.
                Quale sarebbe il fantomatico "fatto politico" che viene citato in continuazione eporta "all'attacco delle economie keynesiane"? Veramente pensa che i governi siano tutti scemi?
                E poi, la Kirchner, da politica (appunto) qual'?, pu? usare tutta la propaganda che vuole, ma se l'inflazione aumenta del 30% (o anche solo del 9%, come dice lei) e il PIL dell'8%, allora il potere d'acquisto complessivo ? diminuito del 22% (o dell'1%): dell'aumento di produttivit? industriale me ne faccio il giusto, se non diventa ricchezza.
                E poi, in UK hanno la coda di paglia quindi OVVIAMENTE danno grande rialto alla cosa, mentre in Italia hanno la coda di paglia quindi OVVIAMENTE nascondono la cosa... :roleyes: Se si vuole fare fanta-politica, almeno che la si faccia bene!

                L'Argentina sta giustamente investendo per crescere e diventare una potenza mondiale, cio? occupare un posto al tavolo dove ora siedono USA, Germania, Giappone, Gran Bretagna etc.: ognuno sfrutta le armi che ha per accaparrarsi il pi? possibile, a qualcuno conviene che l'Argentina sia unmercato fiorente, ma che non s'allarghi troppo. Niente di strano, direi.
                Che poi gli Argentini poveri ma belli siano pi? felici dei cattivoni, riccastri europei ? tutto da dimostrare, anzi, visti gli sforzi che stanno facendo per essere come noi sarei pensato a pensare il contrario...

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                  #9
                  Articolo interessante quando cita i fatti, ma tendenzioso nelle conclusioni e previsioni che fa.
                  Quale sarebbe il fantomatico "fatto politico" che viene citato in continuazione eporta "all'attacco delle economie keynesiane"? Veramente pensa che i governi siano tutti scemi?
                  E poi, la Kirchner, da politica (appunto) qual'?, pu? usare tutta la propaganda che vuole, ma se l'inflazione aumenta del 30% (o anche solo del 9%, come dice lei) e il PIL dell'8%, allora il potere d'acquisto complessivo ? diminuito del 22% (o dell'1%): dell'aumento di produttivit? industriale me ne faccio il giusto, se non diventa ricchezza.
                  E poi, in UK hanno la coda di paglia quindi OVVIAMENTE danno grande rialto alla cosa, mentre in Italia hanno la coda di paglia quindi OVVIAMENTE nascondono la cosa... :roleyes: Se si vuole fare fanta-politica, almeno che la si faccia bene!

                  L'Argentina sta giustamente investendo per crescere e diventare una potenza mondiale, cio? occupare un posto al tavolo dove ora siedono USA, Germania, Giappone, Gran Bretagna etc.: ognuno sfrutta le armi che ha per accaparrarsi il pi? possibile, a qualcuno conviene che l'Argentina sia unmercato fiorente, ma che non s'allarghi troppo. Niente di strano, direi.
                  Che poi gli Argentini poveri ma belli siano pi? felici dei cattivoni, riccastri europei ? tutto da dimostrare, anzi, visti gli sforzi che stanno facendo per essere come noi sarei pensato a pensare il contrario...

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                    #10
                    Poche semplici domande:

                    - se gli argentini hanno dimostrato di essere dei grandissimi raccontaballe almeno fino al 2004 (anno del loro fallimento come nazione), perch? hanno falsificato bilanci statali ecc.ecc., per quale motivo dovremmo credere che oggi le cose stanno diversamente VISTO CHE LI GOVERNA LA MOGLIE DI QUELLO CHE GOVERNAVA QUANDO SONO FALLITI??

                    - se la stessa ultramilfona dice che la loro inflazione ? ALTISSIMA E SPROPOSITATA, secondo voi quest'inflazione ? al 9% come dice lei o al 30% come sostiene l'FMI?

                    - se anche fosse come dice lei che l'inflazione ? al 9% (seeeeee....)e il PIL cresce dell'8%, non ? forse vero che COMUNQUE SONO IN RECESSIONE DELL'1% all'anno come noi che siamo poveri e tristi?

                    Don't cry for me Argentina.... mavaffanculova, per voi non piango di sicuro manica di raccontaballe che non sono altro...

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                      #11
                      Originally posted by filotto View Post
                      Poche semplici domande:

                      - se gli argentini hanno dimostrato di essere dei grandissimi raccontaballe almeno fino al 2004 (anno del loro fallimento come nazione), perch? hanno falsificato bilanci statali ecc.ecc., per quale motivo dovremmo credere che oggi le cose stanno diversamente VISTO CHE LI GOVERNA LA MOGLIE DI QUELLO CHE GOVERNAVA QUANDO SONO FALLITI??

                      - se la stessa ultramilfona dice che la loro inflazione ? ALTISSIMA E SPROPOSITATA, secondo voi quest'inflazione ? al 9% come dice lei o al 30% come sostiene l'FMI?

                      - se anche fosse come dice lei che l'inflazione ? al 9% (seeeeee....)e il PIL cresce dell'8%, non ? forse vero che COMUNQUE SONO IN RECESSIONE DELL'1% all'anno come noi che siamo poveri e tristi?

                      Don't cry for me Argentina.... mavaffanculova, per voi non piango di sicuro manica di raccontaballe che non sono altro...

                      Fil? noi tutti apprezziamo i tuoi sforzi... ma c'? pure un momento per dire basta

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                        #12
                        Originally posted by filotto View Post
                        Poche semplici domande:

                        - se gli argentini hanno dimostrato di essere dei grandissimi raccontaballe almeno fino al 2004 (anno del loro fallimento come nazione), perch? hanno falsificato bilanci statali ecc.ecc., per quale motivo dovremmo credere che oggi le cose stanno diversamente VISTO CHE LI GOVERNA LA MOGLIE DI QUELLO CHE GOVERNAVA QUANDO SONO FALLITI??

                        - se la stessa ultramilfona dice che la loro inflazione ? ALTISSIMA E SPROPOSITATA, secondo voi quest'inflazione ? al 9% come dice lei o al 30% come sostiene l'FMI?

                        - se anche fosse come dice lei che l'inflazione ? al 9% (seeeeee....)e il PIL cresce dell'8%, non ? forse vero che COMUNQUE SONO IN RECESSIONE DELL'1% all'anno come noi che siamo poveri e tristi?

                        Don't cry for me Argentina.... mavaffanculova, per voi non piango di sicuro manica di raccontaballe che non sono altro...
                        ma secondo te le banche non sapevano che stava fallendo ..
                        e vendevano azioni ecc. fino al giorno prima ?? come la parmalat ??

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                          #13
                          ehm.....vorrei ricordare che Nestor Kirchner prese le redini del paese DOPO LA CRISI.....

                          alla crisi non ce l'aveva certo spinto lui il paese....ma le multinazionali e l'FMi che comandavano in Argentina attraverso il presidente Duhalde..

                          Last edited by Anima998; 09-10-12, 12:13.

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                          • Font Size
                            #14
                            Originally posted by Anima998 View Post
                            ehm.....vorrei ricordare che Nestor Kirchner prese le redini del paese DOPO LA CRISI.....

                            alla crisi non ce l'aveva certo spinto lui il paese....ma le multinazionali e l'FMi che comandavano in Argentina attraverso il presidente Duhalde..

                            A me basterebbe che il mio stipendio/potere di acquisto non dipendesse dallo scazzo di qualcuno che si alza la mattina con la luna storta (ed ? esattamente quello che sta succedendo)
                            Se poi (a quanto pare) qua dentro ci sono premi nobel di economia mi inchino (previo aver indossato la mutanda di ferro) al sapere infinito che pare esserci su ddg

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                              #15
                              Originally posted by Torakiky View Post
                              Articolo interessante quando cita i fatti, ma tendenzioso nelle conclusioni e previsioni che fa.
                              Quale sarebbe il fantomatico "fatto politico" che viene citato in continuazione eporta "all'attacco delle economie keynesiane"? Veramente pensa che i governi siano tutti scemi?
                              E poi, la Kirchner, da politica (appunto) qual'?, pu? usare tutta la propaganda che vuole, ma se l'inflazione aumenta del 30% (o anche solo del 9%, come dice lei) e il PIL dell'8%, allora il potere d'acquisto complessivo ? diminuito del 22% (o dell'1%): dell'aumento di produttivit? industriale me ne faccio il giusto, se non diventa ricchezza.
                              E poi, in UK hanno la coda di paglia quindi OVVIAMENTE danno grande rialto alla cosa, mentre in Italia hanno la coda di paglia quindi OVVIAMENTE nascondono la cosa... :roleyes: Se si vuole fare fanta-politica, almeno che la si faccia bene!

                              L'Argentina sta giustamente investendo per crescere e diventare una potenza mondiale, cio? occupare un posto al tavolo dove ora siedono USA, Germania, Giappone, Gran Bretagna etc.: ognuno sfrutta le armi che ha per accaparrarsi il pi? possibile, a qualcuno conviene che l'Argentina sia unmercato fiorente, ma che non s'allarghi troppo. Niente di strano, direi.
                              Che poi gli Argentini poveri ma belli siano pi? felici dei cattivoni, riccastri europei ? tutto da dimostrare, anzi, visti gli sforzi che stanno facendo per essere come noi sarei pensato a pensare il contrario...
                              Originally posted by Torakiky View Post
                              Articolo interessante quando cita i fatti, ma tendenzioso nelle conclusioni e previsioni che fa.
                              Quale sarebbe il fantomatico "fatto politico" che viene citato in continuazione eporta "all'attacco delle economie keynesiane"? Veramente pensa che i governi siano tutti scemi?
                              E poi, la Kirchner, da politica (appunto) qual'?, pu? usare tutta la propaganda che vuole, ma se l'inflazione aumenta del 30% (o anche solo del 9%, come dice lei) e il PIL dell'8%, allora il potere d'acquisto complessivo ? diminuito del 22% (o dell'1%): dell'aumento di produttivit? industriale me ne faccio il giusto, se non diventa ricchezza.
                              E poi, in UK hanno la coda di paglia quindi OVVIAMENTE danno grande rialto alla cosa, mentre in Italia hanno la coda di paglia quindi OVVIAMENTE nascondono la cosa... :roleyes: Se si vuole fare fanta-politica, almeno che la si faccia bene!

                              L'Argentina sta giustamente investendo per crescere e diventare una potenza mondiale, cio? occupare un posto al tavolo dove ora siedono USA, Germania, Giappone, Gran Bretagna etc.: ognuno sfrutta le armi che ha per accaparrarsi il pi? possibile, a qualcuno conviene che l'Argentina sia unmercato fiorente, ma che non s'allarghi troppo. Niente di strano, direi.
                              Che poi gli Argentini poveri ma belli siano pi? felici dei cattivoni, riccastri europei ? tutto da dimostrare, anzi, visti gli sforzi che stanno facendo per essere come noi sarei pensato a pensare il contrario...
                              Originally posted by filotto View Post
                              Poche semplici domande:

                              - se gli argentini hanno dimostrato di essere dei grandissimi raccontaballe almeno fino al 2004 (anno del loro fallimento come nazione), perch? hanno falsificato bilanci statali ecc.ecc., per quale motivo dovremmo credere che oggi le cose stanno diversamente VISTO CHE LI GOVERNA LA MOGLIE DI QUELLO CHE GOVERNAVA QUANDO SONO FALLITI??

                              - se la stessa ultramilfona dice che la loro inflazione ? ALTISSIMA E SPROPOSITATA, secondo voi quest'inflazione ? al 9% come dice lei o al 30% come sostiene l'FMI?

                              - se anche fosse come dice lei che l'inflazione ? al 9% (seeeeee....)e il PIL cresce dell'8%, non ? forse vero che COMUNQUE SONO IN RECESSIONE DELL'1% all'anno come noi che siamo poveri e tristi?

                              Don't cry for me Argentina.... mavaffanculova, per voi non piango di sicuro manica di raccontaballe che non sono altro...


                              Nel maggio 2003, dopo la parentesi della presidenza di Eduardo Duhalde durata due anni, viene eletto a capo del paese Nestor Kirchner, che comincia fin da subito un lungo braccio di ferro con il Fondo Monetario Internazionale per rinegoziare le condizioni di rimborso del debito: l?Argentina vuole ripagare i debiti ma secondo le sue modalit? e i suoi tempi e non accettando passivamente le severe scadenze imposte dai creditori. In secondo luogo, con un piano progressivo di ristrutturazione il governo argentino si riappropria della gestione dei servizi pubblici essenziali, estromettendo le multinazionali, per consentire innanzitutto un maggior controllo sui prezzi di erogazione, e questo atteggiamento contrario agli interessi privati dei grandi colossi internazionali inasprisce i rapporti con il FMI, che delle loro logiche predatorie e parassitarie ? il tutore a livello globale. A peggiorare ancora di pi? la situazione, Kirchner avvia politiche sociali per ridurre la povert? e la disoccupazione, cosa anche questa che fa infuriare il FMI, che proprio sulle ampie sacche di povert? e disoccupazione prodotte dalle sue stesse ricette di austerit? crea i presupposti per fornire manovalanza a buon mercato per le multinazionali.


                              Mentre continua senza sosta il duello frontale a distanza fra governo argentino e FMI, la rapida svalutazione del peso rispetto al dollaro seguita al default, che si aggira intorno al 200% con un rapporto di cambio ora pi? realistico e aderente alle esigenze dell?economia argentina di circa 3 pesos per un dollaro, fornisce intanto un doppio beneficio per la bilancia commerciale del paese: da un lato favorisce le esportazioni e dall?altro rende pi? costose le importazioni, a tutto vantaggio delle produzioni locali. Lentamente l?Argentina riesce a rimettere ordine nei suoi conti disastrati, anche se bisogna subito sottolineare, come gi? evidenziato in uno splendido articolo pubblicato sul blog Voci dall?Estero, che non ? affatto basata sulle esportazioni la grande ripresa economica dell?Argentina, la quale dura inarrestabilmente dal 2? trimestre del 2002 fino ad oggi. Durante il periodo che va dal 2002 al 2011, lo stesso FMI certifica una crescita cumulata del PIL argentino del 94%, che equivale esattamente ad una straordinaria media annua del 9,4% (al pari se non pi? della stessa Cina), mentre il contributo delle esportazioni sul PIL cumulato nella fase pi? forte di espansione (2002-2008) si limita ad un modesto 7,6%, cio? solo il 12% del totale. Troppo poco per essere un fattore realmente decisivo e determinante. Se esaminiamo il grafico sotto possiamo in effetti notare che le esportazioni sono cresciute in valore, ma in relazione al ritmo travolgente di aumento del PIL l?apporto dell?export ? diventato sempre pi? marginale e decrescente e se consideriamo infine il saldo netto fra export ed import avremo addirittura un risultato negativo (importazioni di poco superiori alle esportazioni).

                              E poi, non ? umanamente pi? giusto e razionale che i profitti ricavati dalle risorse naturali di un territorio vengano redistribuiti tra i cittadini di quel paese, invece di arricchire i forzieri di pochi soggetti privati e persino stranieri?


                              Domande davvero imbarazzanti e improrogabili, a cui l?Argentina ha gi? risposto con fermezza, mentre i nostri governati farlocchi e mercenari si ostinano ad abbozzare risposte approssimative e balbettanti, non pi? accettabili come chiusura definitiva e conclusiva del discorso. Si tratta dunque di quel radicale cambio storico di paradigma di cui abbiamo accennato all?inizio, che l?Argentina sta perseguendo con coraggio e determinazione e ha gi? messo in crisi parecchie volte le vecchie e sclerotizzate plutocrazie occidentali, che ancora hanno la necessaria forza politica e finanziaria per tenere sotto scacco interi governi, sindacati, mezzi di informazione, opinione pubblica. Ma probabilmente il ribaltamento pi? interessante e rivoluzionario riguarda appunto lo stesso ruolo della banca centrale, che in Occidente riveste obblighi di tutela degli interessi privati e di stabilit? dei prezzi, mentre in Argentina ha pi? decisamente intrapreso la strada della lotta alla disoccupazione e alla povert?, del sostegno all?economia reale, della stabilit? finanziaria nel suo complesso, di cui il contenimento dell?inflazione rappresenta solo un tassello importante ma non prioritario. E i risultati raggiunti sembrano fino ad oggi premiare tutte le scelte fatte dalla banca centrale argentina perch? la disoccupazione ? scesa dal devastante 54% del 2001 all?8,3% (meno di Italia e Stati Uniti, e nulla in confronto ai livelli occupazionali e ai disagi sociali di Spagna e Grecia), il salario minimo garantito ? cresciuto di ben otto volte, il PIL ? in continua ascesa, il debito pubblico ? diminuito dal 166% al 48%, gli interessi sul debito sono passati dal 21,9% al 6% del bilancio, il tasso di povert? ? crollato dal 45% al 14%, con la povert? estrema ben inferiore al 7% (vedi grafico sotto). Dati entusiasmanti che fanno impallidire gli inqualificabili governi del rigore e dell?austerit? disseminati in tutta Europa, in cui questi indici di prestazione economica e sociale sono tutti inesorabilmente e drammaticamente in caduta libera.

                              Fra l?altro, come ha gi? dimostrato l?ottimo Giovanni Zibordi sul sito Cobraf, si potrebbe procedere anche ad un calcolo indiretto dell?inflazione tramite il tasso di cambio delle valute nazionali in un regime di cambi flessibili, dato che tale rapporto riflette pi? o meno i livelli relativi dei prezzi interni ai due paesi presi in esame. A parte infatti le compravendite di moneta che avvengono a titolo puramente speculativo sui mercati valutari, un residente di un paese cambia la sua valuta in una valuta estera solo quando deve comprare dei prodotti da importare da quel dato paese e quindi lo stesso tasso di cambio delle due divise si allineer? in un certo senso al prezzo dei prodotti che verranno scambiati nei flussi incrociati fra i due paesi: pi? alto sar? il differenziale di inflazione del primo paese rispetto al secondo e maggiore sar? la svalutazione della sua moneta rispetto alla moneta del secondo paese, perch? a parit? di volumi di merci scambiate sar? pi? elevata l?offerta di moneta del paese pi? inflativo rispetto a quella del paese meno inflativo. Utilizzando questo semplice meccanismo, se confrontiamo il valore iniziale di cambio nel 2002 di 3 pesos per 1 dollaro con quello attuale di 4,7 pesos per un 1 dollaro avremo una svalutazione complessiva del peso del 56% rispetto al dollaro, ed evidenziando nel periodo considerato un?inflazione media negli Stati Uniti pari al 2,5%, avremo che l?inflazione media annua in Argentina in questi ultimi dieci anni sarebbe stata intorno all?8,1%, ben lontana dai picchi del 25% annui stimati dal FMI. Questo ? lo stesso motivo per cui oggi possiamo dire con pochi margini di errore che l?uscita dall?euro della Grecia comporterebbe una svalutazione del 70% circa della nuova dracma nei confronti dell?euro, perch? la somma dei suoi differenziali di inflazione rispetto alla media europea porterebbe a questo risultato. Mentre per la medesima ragione, a prescindere dai numeri catastrofici e dagli allarmismi ingiustificati sparsi a caso dalla propaganda per terrorizzare la gente, la svalutazione della lira sarebbe intorno al 20%. I numeri non sbagliano, mentre le voci di popolo sono e rimarranno sempre voci di popolo.

                              tratto da: TEMPESTA PERFETTA: LA BANCA CENTRALE PUBBLICA DELL’ARGENTINA E’ UN FARO PER LA DEMOCRAZIA NEL MONDO

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