... non ora almeno:
da MF
?Siamo sensibili alle esigenze di riduzioni dello stock del debito ma siamo sensibili anche alla misurata visione dell?interesse nazionale e le valutazioni di mercato degli asset produttivi sono sofferenti. Ci? non toglie che si possa ragionare?: queste le parole del premier Mario Monti nel corso della conferenza stampa di ieri a Palazzo Chigi. Il dossier sulle dismissioni ?non ? chiuso?, ha detto a sua volta il viceministro all?Economia Vittorio Grilli, ?ci sono file gi? aperti e in stato avanzato?, rilevando che il percorso di riduzione del debito ? gi? molto accelerato e che al momento non viene considerata alcuna entrata aggiuntiva che possa derivare da dismissioni.
Tuttavia, mentre il governo esita, gli investitori internazionali (tenuti peraltro in grande considerazione da Monti) guardano con sempre maggiore attenzione al problema del debito. Ieri Citigroup, in un outlook sui rating sovrani diffuso a mercati chiusi, ha scritto: ?Nel medio termine (nei prossimi due-tre anni) ci aspettiamo che il rating dell?Italia sia abbassato da S&P di due gradini, fino ad arrivare a BBB-. I downgrade nel medio termine rifletteranno l?incapacit? del Paese di ridurre l?enorme stock di debito in misura significativa?. Se davvero fosse confermata la previsione di Citi, l?Italia si troverebbe a un passo dal livello junk, il pi? temuto perch? farebbe scattare pi? di ogni altro le vendite automatiche di molti fondi.
Non so se capite cosa significa vendita automatica dei titoli pubblici italiani da parte dei fondi e a cascata d aparte di tutti, vuol dire rendimenti che vanno ben oltre l'8% giudicato come "sostenibile", significa default automatico...
da MF
?Siamo sensibili alle esigenze di riduzioni dello stock del debito ma siamo sensibili anche alla misurata visione dell?interesse nazionale e le valutazioni di mercato degli asset produttivi sono sofferenti. Ci? non toglie che si possa ragionare?: queste le parole del premier Mario Monti nel corso della conferenza stampa di ieri a Palazzo Chigi. Il dossier sulle dismissioni ?non ? chiuso?, ha detto a sua volta il viceministro all?Economia Vittorio Grilli, ?ci sono file gi? aperti e in stato avanzato?, rilevando che il percorso di riduzione del debito ? gi? molto accelerato e che al momento non viene considerata alcuna entrata aggiuntiva che possa derivare da dismissioni.
Tuttavia, mentre il governo esita, gli investitori internazionali (tenuti peraltro in grande considerazione da Monti) guardano con sempre maggiore attenzione al problema del debito. Ieri Citigroup, in un outlook sui rating sovrani diffuso a mercati chiusi, ha scritto: ?Nel medio termine (nei prossimi due-tre anni) ci aspettiamo che il rating dell?Italia sia abbassato da S&P di due gradini, fino ad arrivare a BBB-. I downgrade nel medio termine rifletteranno l?incapacit? del Paese di ridurre l?enorme stock di debito in misura significativa?. Se davvero fosse confermata la previsione di Citi, l?Italia si troverebbe a un passo dal livello junk, il pi? temuto perch? farebbe scattare pi? di ogni altro le vendite automatiche di molti fondi.
Non so se capite cosa significa vendita automatica dei titoli pubblici italiani da parte dei fondi e a cascata d aparte di tutti, vuol dire rendimenti che vanno ben oltre l'8% giudicato come "sostenibile", significa default automatico...

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