Viterbo, scompaiono i cinema
E si dir? messa in sala: per evitare l'Imu
Chiusi il Lux, l'Azzurro, il Metropolitan, il San Leonardo. E adesso il Trieste: contratto scaduto con la Curia, che sembra intenzionata a trasformare lo spazio in luogo di culto
ROMA - Il cinema Lux. L'Azzurro. Il Metropolitan. Il Corso. Il San Leonardo. E l'ultimo caduto: il cinema teatro Trieste. Una via crucis sui luoghi perduti della vita culturale. Una sorta di funerale pubblico in programma il prossimo 21 aprile a Viterbo: La tappa pi? dolorosa ? di fresca chiusura: il Trieste, che ha salutato i suoi spettatori pochi giorni fa con una proiezione gratuita di ?The Artist?, era l'ultimo spazio in citt? dove vedere film d'autore e spettacoli teatrali. Sala strapiena, commozione, racconta l'esercente Michele Sessa, che con il padre Paolo da vent'anni gestiva la sala parrocchiale che tra un film e l'altro ospitava spettacoli e laboratori teatrali.
I Sessa hanno restituito le chiavi alla Curia, il contratto era scaduto. Erano certi lo avrebbero rinnovato. Invece il vescovo, raccontano gli animatori del Comitato che si ? formato in citt? in difesa del Trieste, ha fatto sapere che si riprendono le mura.
Qualcuno racconta che il sabato il vescovo ha in programma di celebrarci la Messa, trasformando quel cinema-teatro da 200 posti in un luogo di culto. Forse la ricostruzione in chiave anti-Imu ? eccessiva, resta il fatto che Viterbo, citt? d'arte, centro storico bellissimo, perde uno spazio che offriva alternative serali ai tanti studenti anche fuorisede, oltre che ai residenti. ...
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E si dir? messa in sala: per evitare l'Imu
Chiusi il Lux, l'Azzurro, il Metropolitan, il San Leonardo. E adesso il Trieste: contratto scaduto con la Curia, che sembra intenzionata a trasformare lo spazio in luogo di culto
ROMA - Il cinema Lux. L'Azzurro. Il Metropolitan. Il Corso. Il San Leonardo. E l'ultimo caduto: il cinema teatro Trieste. Una via crucis sui luoghi perduti della vita culturale. Una sorta di funerale pubblico in programma il prossimo 21 aprile a Viterbo: La tappa pi? dolorosa ? di fresca chiusura: il Trieste, che ha salutato i suoi spettatori pochi giorni fa con una proiezione gratuita di ?The Artist?, era l'ultimo spazio in citt? dove vedere film d'autore e spettacoli teatrali. Sala strapiena, commozione, racconta l'esercente Michele Sessa, che con il padre Paolo da vent'anni gestiva la sala parrocchiale che tra un film e l'altro ospitava spettacoli e laboratori teatrali.
I Sessa hanno restituito le chiavi alla Curia, il contratto era scaduto. Erano certi lo avrebbero rinnovato. Invece il vescovo, raccontano gli animatori del Comitato che si ? formato in citt? in difesa del Trieste, ha fatto sapere che si riprendono le mura.
Qualcuno racconta che il sabato il vescovo ha in programma di celebrarci la Messa, trasformando quel cinema-teatro da 200 posti in un luogo di culto. Forse la ricostruzione in chiave anti-Imu ? eccessiva, resta il fatto che Viterbo, citt? d'arte, centro storico bellissimo, perde uno spazio che offriva alternative serali ai tanti studenti anche fuorisede, oltre che ai residenti. ...
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