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Originally posted by gluca View PostL'articolo intero non ? accessibile e quindi non l'ho letto, per? il riassunto che hai postato rende bene l'idea dell'assoluta mancanza di obbiettivit? di chi l'ha scritto.
La sola idea di paragonare i costi (ed ? tutto da vedere come li ha "calcolati") in periodi diversi, con scadenze diverse, con la situazione politica europea che cambia, in peggio, di giorno in giorno, ? ridicola.
N ei suoi primi quindici giorni di governo Mario Monti ? costato agli italiani 27 miliardi e 146 milioni di euro pi? di Silvio Berlusconi nelle sue ultime due settimane. Fra il 31 ottobre e l’11 novembre scorso il morente governo Berlusconi ha visto scendere la capitalizzazione della Borsa italiana di 5 miliardi e 396 milioni di euro (-1,49%). Fra il 14 novembre e ieri il nascente governo Monti ha visto impassibile la Borsa italiana che bruciava 32 miliardi e 325 milioni di euro della sua capitalizzazione (-9,87%). Non ? andata meglio con i titoli di Stato. Nei suoi ultimi quindi giorni il governo Berlusconi ha piazzato alle aste piccole quote di Btp a 3 anni, di Btp a 10 anni con vita residua di 8 anni e con vita intera, Ccteu con vita residua di 6 anni e Bot a 12 mesi. In tutto titoli per un controvalore di 12 miliardi e 934 milioni di euro. Considerando i tassi medi ponderati dei titoli di Stato che erano scaduti e i tassi di interesse corrisposti al rinnovo, l’aggravio complessivo di spesa per interessi per tutti gli anni di emissione che si ? registrato negli ultimi 15 giorni di governo Berlusconi ? stato di 814,7 milioni di euro. Una somma per altro assai modesta se si pensa all’allarme rosso che era suonato. Per? nei quindici giorni successivi, le prime due settimane del governo Monti, ? andata peggio. Sono stati emessi pi? o meno lo stesso importo di titoli di Stato (13 miliardi di euro), concentrati per? in tre tranches di Btp a 5 anni, Bot a 6 mesi e Ctz a 24 mesi. Titoli quindi con durata media di vita assai inferiore a quelli emessi nelle due settimane precedenti da Berlusconi. Eppure l’aggravio complessivo sulla spesa per interessi ? stato superiore: 1 miliardo e 32 milioni di euro.
Gli ultimi quindici giorni di Berlusconi hanno comportato un danno complessivo di 6,2 miliardi di euro fra deprezzamento in Borsa e aumento di spesa per interessi dello Stato. Le prime due settimane di Monti hanno provocato un danno 5 volte superiore: 33,3 miliardi di euro. Monti quindi ? costato fino ad ora 27,1 miliardi di euro pi? di quanto non era costato Berlusconi proprio nei giorni caldi che ne hanno comportato la caduta. E questo nonostante il diverso aiuto ricevuto dalla Banca centrale europea di Mario Draghi. Che nella settimana clou delle aste finali del governo Berlusconi ha stanziato 3,8 miliardi di euro per difendere i Btp italiani. Nella settimana chiave di Monti invece lo stanziamento Bce ? stato di 8,3 miliardi di euro.
Le cifre sono l? implacabili a mostrare che i mercati con la retorica non vanno mai a nozze. Chi mette i suoi soldi sull’azionario italiano come sul primario o secondario dei titoli di Stato non si fa particolarmente impressionare da differenze di stile o di pedigree degli uomini politici di turno. Non fanno differenze antropomorfiche fra bassi e alti, sguaiati e sobri, frizzanti battutisti e immobili statue di sale. Guardano a chi fa e chi se ne sta con le mani in mano a guardare. Apprezzano la rapidit? di esecuzione e colpiscono inesorabilmente se ti vedono incerto e immobile. Non guardano i buoni propositi, ma i fatti.
Fra l’estate scorsa e l’11 novembre il governo Berlusconi ? stato messo pi? volte alle corde dai mercati finanziari. Quasi mai per? ha incassato restando immobile. A luglio, ad agosto e perfino nelle sue ultime due settimane di vita, ha reagito ad ogni colpo. Due supermanovre varate in poche settimane, le condizioni della Bce accettate e realizzate almeno in parte, le condizioni della Unione europea accettate e iniziate a mettere in pratica. Nonostante il caos delle ultime ore sui mercati, il governo uscente ha tenuto botta assai pi? di quello subentrante. E anche l? i dati finanziari spiegano: la media delle chiusure giornaliere dello spread nelle ultime due settimane del governo Berlusconi ? stata di 467,99 punti base per i Btp a dieci anni rispetto agli analoghi Bund tedeschi. Nei primi quindici giorni del governo Monti la media delle chiusure serali dello stesso spread ? stata di 490,734 punti base. E cio? in media 28,7 punti base in pi?.
Il fattore tempo, la grande emergenza che ha portato Monti a palazzo Chigi sta diventando il suo limite principale. Proprio quella attesa di provvedimenti immediati, di risposte chiare e decise, tutte non esaudite in queste due settimane ha peggiorato sensibilmente la situazione finanziaria dell’Italia, e l’eccesso di rinvio rischia ora di causare un nuovo patatrac. Se le misure attese arrivano in grave ritardo, precedute per? da fiumi di annunci e da eccessi di retorica su cambi di passo che finora sono stati quelli del gambero, va a finire che quando finalmente sar? varato il pacchetto emergenza per i mercati diventer? una banale aspirina, perch? avevano gi? scontato nei loro prezzi che l’Italia dovesse darsi una mossa.
In quindici giorni il nuovo governo non ? riuscito a darsi nemmeno un assetto istituzionale di partenza. Sono certamente importanti i the con i pasticcini presi da Monti con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, ma non sembrano quelle belle e inconcludenti chiacchierate a rassicurare i mercati. Sembra anzi che gli investitori una sola cosa abbiano preso sul serio di Monti: quella gaffe su ?porter? l’Italia a fondo?, fatta in sede europea che ha fatto ridere solo il presidente del Consiglio italiano, ma ? stata scambiata dai pi? come un lapsus freudiano.
Sono solo quindi giorni, ma qualche delusione ? arrivata perfino dalle linee programmatiche enunciate (unica cosa finora accaduta) dall’esecutivo. In gran parte si ? trattato di una conferma dei provvedimenti gi? varati dal governo precedente (quindi gi? scontati dai mercati), per cui sono stati immaginati correttivi che inevitabilmente vengono percepiti dai mercati finanziari come un allungamento dei tempi di attuazione (caso di scuola la norma costituzionale sul pareggio di bilancio, annunciata ad agosto in pompa magna e ora fermata in attesa di costituire una confusa autorit? di certificazione). In qualche caso ha deluso la banale conferma dei programmi (privatizzazioni da 5 miliardi di euro all’anno per un triennio), perch? da un governo di professionisti e tecnici ci si sarebbe attesi qualche idea un po’ pi? brillante sulla vendita del patrimonio. E infine non ? sembrata di particolare svolta nemmeno l’unica proposta di finanza pubblica extra arrivata: quella di una patrimonialina basata sulla case con la reintroduzione dell’Ici sulla prima abitazione e una indefinita rivalutazione degli estimi.
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Originally posted by Factory View Posteccoti l'articolo completo - con metodo di calcolo, cifre, ecc
N ei suoi primi quindici giorni di governo Mario Monti ? costato agli italiani 27 miliardi e 146 milioni di euro pi? di Silvio Berlusconi nelle sue ultime due settimane. Fra il 31 ottobre e l?11 novembre scorso il morente governo Berlusconi ha visto scendere la capitalizzazione della Borsa italiana di 5 miliardi e 396 milioni di euro (-1,49%). Fra il 14 novembre e ieri il nascente governo Monti ha visto impassibile la Borsa italiana che bruciava 32 miliardi e 325 milioni di euro della sua capitalizzazione (-9,87%). Non ? andata meglio con i titoli di Stato. Nei suoi ultimi quindi giorni il governo Berlusconi ha piazzato alle aste piccole quote di Btp a 3 anni, di Btp a 10 anni con vita residua di 8 anni e con vita intera, Ccteu con vita residua di 6 anni e Bot a 12 mesi. In tutto titoli per un controvalore di 12 miliardi e 934 milioni di euro. Considerando i tassi medi ponderati dei titoli di Stato che erano scaduti e i tassi di interesse corrisposti al rinnovo, l?aggravio complessivo di spesa per interessi per tutti gli anni di emissione che si ? registrato negli ultimi 15 giorni di governo Berlusconi ? stato di 814,7 milioni di euro. Una somma per altro assai modesta se si pensa all?allarme rosso che era suonato. Per? nei quindici giorni successivi, le prime due settimane del governo Monti, ? andata peggio. Sono stati emessi pi? o meno lo stesso importo di titoli di Stato (13 miliardi di euro), concentrati per? in tre tranches di Btp a 5 anni, Bot a 6 mesi e Ctz a 24 mesi. Titoli quindi con durata media di vita assai inferiore a quelli emessi nelle due settimane precedenti da Berlusconi. Eppure l?aggravio complessivo sulla spesa per interessi ? stato superiore: 1 miliardo e 32 milioni di euro.
Gli ultimi quindici giorni di Berlusconi hanno comportato un danno complessivo di 6,2 miliardi di euro fra deprezzamento in Borsa e aumento di spesa per interessi dello Stato. Le prime due settimane di Monti hanno provocato un danno 5 volte superiore: 33,3 miliardi di euro. Monti quindi ? costato fino ad ora 27,1 miliardi di euro pi? di quanto non era costato Berlusconi proprio nei giorni caldi che ne hanno comportato la caduta. E questo nonostante il diverso aiuto ricevuto dalla Banca centrale europea di Mario Draghi. Che nella settimana clou delle aste finali del governo Berlusconi ha stanziato 3,8 miliardi di euro per difendere i Btp italiani. Nella settimana chiave di Monti invece lo stanziamento Bce ? stato di 8,3 miliardi di euro.
Le cifre sono l? implacabili a mostrare che i mercati con la retorica non vanno mai a nozze. Chi mette i suoi soldi sull?azionario italiano come sul primario o secondario dei titoli di Stato non si fa particolarmente impressionare da differenze di stile o di pedigree degli uomini politici di turno. Non fanno differenze antropomorfiche fra bassi e alti, sguaiati e sobri, frizzanti battutisti e immobili statue di sale. Guardano a chi fa e chi se ne sta con le mani in mano a guardare. Apprezzano la rapidit? di esecuzione e colpiscono inesorabilmente se ti vedono incerto e immobile. Non guardano i buoni propositi, ma i fatti.
Fra l?estate scorsa e l?11 novembre il governo Berlusconi ? stato messo pi? volte alle corde dai mercati finanziari. Quasi mai per? ha incassato restando immobile. A luglio, ad agosto e perfino nelle sue ultime due settimane di vita, ha reagito ad ogni colpo. Due supermanovre varate in poche settimane, le condizioni della Bce accettate e realizzate almeno in parte, le condizioni della Unione europea accettate e iniziate a mettere in pratica. Nonostante il caos delle ultime ore sui mercati, il governo uscente ha tenuto botta assai pi? di quello subentrante. E anche l? i dati finanziari spiegano: la media delle chiusure giornaliere dello spread nelle ultime due settimane del governo Berlusconi ? stata di 467,99 punti base per i Btp a dieci anni rispetto agli analoghi Bund tedeschi. Nei primi quindici giorni del governo Monti la media delle chiusure serali dello stesso spread ? stata di 490,734 punti base. E cio? in media 28,7 punti base in pi?.
Il fattore tempo, la grande emergenza che ha portato Monti a palazzo Chigi sta diventando il suo limite principale. Proprio quella attesa di provvedimenti immediati, di risposte chiare e decise, tutte non esaudite in queste due settimane ha peggiorato sensibilmente la situazione finanziaria dell?Italia, e l?eccesso di rinvio rischia ora di causare un nuovo patatrac. Se le misure attese arrivano in grave ritardo, precedute per? da fiumi di annunci e da eccessi di retorica su cambi di passo che finora sono stati quelli del gambero, va a finire che quando finalmente sar? varato il pacchetto emergenza per i mercati diventer? una banale aspirina, perch? avevano gi? scontato nei loro prezzi che l?Italia dovesse darsi una mossa.
In quindici giorni il nuovo governo non ? riuscito a darsi nemmeno un assetto istituzionale di partenza. Sono certamente importanti i the con i pasticcini presi da Monti con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, ma non sembrano quelle belle e inconcludenti chiacchierate a rassicurare i mercati. Sembra anzi che gli investitori una sola cosa abbiano preso sul serio di Monti: quella gaffe su ?porter? l?Italia a fondo?, fatta in sede europea che ha fatto ridere solo il presidente del Consiglio italiano, ma ? stata scambiata dai pi? come un lapsus freudiano.
Sono solo quindi giorni, ma qualche delusione ? arrivata perfino dalle linee programmatiche enunciate (unica cosa finora accaduta) dall?esecutivo. In gran parte si ? trattato di una conferma dei provvedimenti gi? varati dal governo precedente (quindi gi? scontati dai mercati), per cui sono stati immaginati correttivi che inevitabilmente vengono percepiti dai mercati finanziari come un allungamento dei tempi di attuazione (caso di scuola la norma costituzionale sul pareggio di bilancio, annunciata ad agosto in pompa magna e ora fermata in attesa di costituire una confusa autorit? di certificazione). In qualche caso ha deluso la banale conferma dei programmi (privatizzazioni da 5 miliardi di euro all?anno per un triennio), perch? da un governo di professionisti e tecnici ci si sarebbe attesi qualche idea un po? pi? brillante sulla vendita del patrimonio. E infine non ? sembrata di particolare svolta nemmeno l?unica proposta di finanza pubblica extra arrivata: quella di una patrimonialina basata sulla case con la reintroduzione dell?Ici sulla prima abitazione e una indefinita rivalutazione degli estimi.
Togliendo quanto la borsa ha perso in questo periodo cos? ristretto, la differenza tra le ultime due settimane del precedente governo, la settimana di passaggio, col governo uscente (a tutti gli effetti responsabile dell'ordinaria amministrazione, incluse le aste per i titoli pubblici), e la prima settimana del nuovo governo, ci sarebbe, nel peggiore dei casi, una differenza di 218 (1032 vs 814) milioni di interessi aggiuntivi da pagare a causa dei tassi pi? alti su un prestito superiore di 1 miliardo (12 vs 13).
Ad essere precisi l'articolo non specifica le date delle aste ed i rispettivi interessi pagati.
Non sono bruscolini e toccher? a noi pagarli; cos'? avvenuto in quel periodo sul versante politico ?
Dimissioni, spread gi? di 100 punti (l'articolo omette questo dato) nei giorni immediatamente successivi, poi consultazioni e relative difficolt? del nuovo governo a trovare il supporto del Parlamento sovrano e poi finalmente la fiducia.
Cosa deve fare un governo appena instauratosi in una situazione di grave crisi, agire ?
Beh magari prima di sparare le poche residue cartucce che sono rimaste deve capire come usarle al meglio.
Da qui colloqui con i partner europei per cercare di capire i margini di manovra e soprattutto di interpretazione dei trattati in modo meno intransigente.
Perch? ho eliminato la borsa ?
Perch? l'autore ha mischiato volutamente pere con mele per fare del sensazionalismo.
Consideriamo due/quattro settimane in una tale instabilit? indicativo di cosa ?
Del niente, a voler essere onesti.
Che senso ha restringere lo scopo di un investimento a 4 settimane ?
Non l'avrebbe, a parte coloro che speculano e quindi conoscono bene i rischi, in un mercato stabile o rialzista figuriamoci in una situazione di instabilit? come quella odierna.
Vogliamo vedere l'andamento FTSE MIB dall'inizio dell'anno ?
Beh, lo storico dice che dalla fine di luglio a met? settembre la borsa di Milano ? andata letteralmente a picco toccando il minimo a settembre ben due volte; dopo c'? stato un rimbalzo ed adesso ? nuovamente vicina ai minimi del 2011 (Borsaitaliana.it).
Il giornalista attribuisce alla letterina per Babbo Natale, che il precedente governo ha presentato all'Europa, il valore di provvedimenti che non ? affatto corretto, visto che sono rimasti degli intenti ed obbiettivamente non avrebbe avuto il tempo di metterli in pratica in poche settimane neanche Mandrake.
Sulle misure che il governo in carica prender? l'articolo fa delle critiche basate su delle indiscrezioni visto che ancora non sono state rese pubbliche.
Mi permetto di far notare che in una situazione in cui c'? carenza di liquidit? varare un programma di dismissione del demanio e delle aziende pubbliche ? una follia sia dal punto di vista economico che strategico (ne ricaveremmo ben poco e gli acquirenti sarebbero stranieri, cinesi probabilmente).
Inserire un articolo che imponga il pareggio di bilancio nella Costituzione ? a mio modo di vedere semplicemente inutile ed anzi dannoso.
Le manovre fatte dal governo precedente sono andate a mettere le mani nelle tasche dei soliti noti e quindi mi sembra pi? che giusto che adesso si faccia pagare anche gli altri.
Appena tirano fuori i provvedimenti di legge, sar? ben felice di discuterli e nel caso di criticarli senza sconti.
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articolo di Massimo Fini da Il Fatto Quotidiano
La tracciabilit? del moralismo | Massimo Fini | Il Fatto Quotidiano
La tracciabilit? del moralismo Fra le ?impressionanti? misure che il governo dei banchieri si accinge a prendere viene ventilata quella di togliere di mezzo il biglietto da 500 euro o, il che fa lo stesso, di mettere una tassa, operata dalle banche per conto dello Stato, sul deposito o sul prelievo di monete di questo taglio. In un pacchetto di sigarette ci stanno 20 mila euro, in una ventiquattr?ore 6 milioni. Si vuole quindi far la lotta agli evasori, ai corruttori, ai riciclatori che si servono di questi tagli. Gli obiettivi sono nobilissimi, le vere ragioni di questo provvedimento un po? meno.
Negli ultimi mesi molti piccoli risparmiatori, temendo un crollo delle banche, hanno prelevato tutto il possibile dai conti correnti, lasciandovi il minimo indispensabile, per metterlo al sicuro in casa propria. E altri li stanno seguendo. Naturalmente questi prelievi sono avvenuti con banconote da 500, per poterli nascondere agli occhi dei ladri. Adesso, con questa misura, il governo dei banchieri vuole impedire ai risparmiatori che temono un crac degli Istituti di credito di ritirarvi il loro denaro e imporre a quelli che lo hanno gi? fatto di rimettercelo. Devono rimanere ostaggio delle banche.
Nella stessa direzione va la misura, molto apprezzata dalla sinistra, che vuole rendere ?tracciabile? ogni pagamento al di sopra dei 300 euro o addirittura, come pretendono alcuni khomeinisti, a cui ha dato voce Milena Gabanelli, qualsiasi pagamento in contanti. I pagamenti avverrebbero quindi, in gran parte con assegni, carte di credito, bancomat, bonifici, tutte operazioni sulle quali le banche hanno le loro commissioni. Se poi ogni pagamento in contanti, di qualsiasi entit?, dovesse essere tassato le banconote sparirebbero dalla circolazione, perch? nessuno, nemmeno il giornalaio o il fruttivendolo, le accetterebbe (la ?fresca? rimarrebbe, forse, solo al tavolo del poker, l?unico luogo pulito di questo Paese marcio fino al midollo). Saremmo obbligati a tenere tutto il nostro denaro in banca. Ma le banche sono delle societ? private e lo Stato non pu? obbligarmi a tenervi il mio denaro. Io il mio denaro ho diritto di metterlo dove mi garba.
Lo Stato nasce, oltre che per amministrare giustizia, per battere moneta. Se non ha fiducia nella propria moneta non ? pi? uno Stato. Se uno Stato non ? capace di contrastare l?evasione, la corruzione, il riciclaggio senza far pagare un pesante pedaggio ai cittadini che non sono n? evasori, n? corruttori, n? riciclatori di denaro sporco, non ? pi? uno Stato. Rovesciamolo assieme alle sue classi dirigenti, politiche ed economiche, che ci hanno portato a questo punto e ricominciamo da capo. Infine non ? possibile che lo Stato (che non per niente Nietzsche chiama ?il pi? freddo di tutti i mostri?) si intrufoli attraverso la cosiddetta ?tracciabilit?? nella mia vita privata fino a conoscere, nel dettaglio, i miei acquisti, le mie predilezioni, i miei gusti, i miei vizi. Milena Gabanelli sostiene che ?la gente comune non ha necessit? di pi? di una cinquantina di euro alla settimana?. Ma dove vive, in un monastero? Una buona bottiglia di vino e un pacchetto di sigarette fan gi? 15 euro al giorno. Il moralismo della sinistra ? insopportabile. E ora capisco perch? tanti, senza per questo essere dei lestofanti, votavano Berlusconi. Perch? Berlusconi difendendo la sua libert? criminaloide difendeva anche, per estensione, la libert? di tutti dallo strapotere dello Stato. Aridatece subito il Cainano.
e per dirlo uno del Fatto.....
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intanto gli inglesi dicono di cominciare a prepararsi dovesse servire....
Prepare for riots in euro collapse, Foreign Office warns - Telegraph
As the Italian government struggled to borrow and Spain considered seeking an international bail-out, British ministers privately warned that the break-up of the euro, once almost unthinkable, is now increasingly plausible.
Diplomats are preparing to help Britons abroad through a banking collapse and even riots arising from the debt crisis.
The Treasury confirmed earlier this month that contingency planning for a collapse is now under way.
A senior minister has now revealed the extent of the Government?s concern, saying that Britain is now planning on the basis that a euro collapse is now just a matter of time.
?It?s in our interests that they keep playing for time because that gives us more time to prepare,? the minister told the Daily Telegraph.
Recent Foreign and Commonwealth Office instructions to embassies and consulates request contingency planning for extreme scenarios including rioting and social unrest.
Greece has seen several outbreaks of civil disorder as its government struggles with its huge debts. British officials think similar scenes cannot be ruled out in other nations if the euro collapses.
Diplomats have also been told to prepare to help tens of thousands of British citizens in eurozone countries with the consequences of a financial collapse that would leave them unable to access bank accounts or even withdraw cash.
Fuelling the fears of financial markets for the euro, reports in Madrid yesterday suggested that the new Popular Party government could seek a bail-out from either the European Union rescue fund or the International Monetary Fund.
There are also growing fears for Italy, whose new government was forced to pay record interest rates on new bonds issued yesterday.
The yield on new six-month loans was 6.5 per cent, nearly double last month?s rate. And the yield on outstanding two-year loans was 7.8 per cent, well above the level considered unsustainable.
Italy?s new government will have to sell more than EURO 30 billion of new bonds by the end of January to refinance its debts. Analysts say there is no guarantee that investors will buy all of those bonds, which could force Italy to default.
The Italian government yesterday said that in talks with German Chancellor Angela Merkel and French President Nicolas Sarkozy, Prime Minister Mario Monti had agreed that an Italian collapse ?would inevitably be the end of the euro.?
The EU treaties that created the euro and set its membership rules contain no provision for members to leave, meaning any break-up would be disorderly and potentially chaotic.
If eurozone governments defaulted on their debts, the European banks that hold many of their bonds would risk collapse.
Some analysts say the shock waves of such an event would risk the collapse of the entire financial system, leaving banks unable to return money to retail depositors and destroying companies dependent on bank credit.
The Financial Services Authority this week issued a public warning to British banks to bolster their contingency plans for the break-up of the single currency.
Some economists believe that at worst, the outright collapse of the euro could reduce GDP in its member-states by up to half and trigger mass unemployment.
Analysts at UBS, an investment bank earlier this year warned that the most extreme consequences of a break-up include risks to basic property rights and the threat of civil disorder.
?When the unemployment consequences are factored in, it is virtually impossible to consider a break-up scenario without some serious social consequences,? UBS said.
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Tranquilli che prima di collassare l'Euro , ci devono spillare tutti i quattrini .
Quando avranno succhiato tutti , allora Monti dar? il via libera per il collasso dell'Euro .
Non avevo sbagliatoa d identificare Monti , e non sbaglier? nemmeno sto giro .
Attendiamo Giovedi ...
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Originally posted by Lele-R1-Crash View PostTranquilli che prima di collassare l'Euro , ci devono spillare tutti i quattrini .
Quando avranno succhiato tutti , allora Monti dar? il via libera per il collasso dell'Euro .
Non avevo sbagliatoa d identificare Monti , e non sbaglier? nemmeno sto giro .
Attendiamo Giovedi ...
Gi? martedi lo stato piazzer? 8 miliardi di ? e se le vendite andranno come venerd? che abbiamo rischiato di non farci rifinanziare un paio di miliardi...
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Originally posted by x-erre View PostGioved?? Cosa c'? gioved??
Gi? martedi lo stato piazzer? 8 miliardi di ? e se le vendite andranno come venerd? che abbiamo rischiato di non farci rifinanziare un paio di miliardi...
Gioved? ci diranno come ci piglieranno DAL NOSTRO TACCUINO la prima trance DEI NOSTRI SOLDI !!!!!!!!!!
Te ga cap?
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Io spero che facciano una bella manovra in modo che si incazzino sul serio gli Italiani e prendano spunto dagli Egiziani .
Non posso sopportarlo questo Monti ... prende un bordello di soldi DEGLI ITALIANI ed ? sempre sorridente in un momento come questo !
Si ... lacrime e sange SEMPRE E SOLO PER GLI ALTRI ! Brutti pannoloni maledetti !
Che poi a me basta che ci lasciano lavorare ... non sono i soldi il problema ma il lavoro che stanno sgretolando o meglio , che non sento niente per rinvigorirlo .Last edited by Lele-R1-Crash; 28-11-11, 06:08.
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Un nuovo allarme si abbatte sull'eurozona. Dopo la rivelazione del piano B a cui stanno lavorando le grandi banhe americane, oggi ? l'agenzia di rating Moody's a lanciare un nuovo, pesante allarme: c'? il rischio di un default multiplo nell'Eurzona."La continua rapida escalation della crisi nell'area euro e delle banche sta minacciando l'affidabilit? di tutti i Paesi europei. In assenza di misure politiche che stabilizzino le condizioni di mercato nel breve termine - si legge ancora nella nota - il rischio di credito continuer? a crescere. L'eurozona possiede una grande forza economica e finanziaria, ma la debolezza delle istituzioni continua a ostacolare la soluzione della crisi e a pesare sui giudizi di rating. In termini di quadro politico, l'area euro si sta avvicinando a un bivio, che porta a una pi? stretta e grave crisi finanziaria attualmente in corso mette a rischio i rating nell?intera Unione Europea", eccolo l'allarme lanciato dall?agenzia Moody's, secondo cui "il prolungato e rapido incremento della crisi dei debiti sovrani e bancari nell?Eurozona minaccia le posizioni di tutti i Paesi europei". Moody's nota in particolare come le situazioni di incertezza politica in Grecia e in Italia, abbinate al peggioramento delle prospettive economiche complessive nell?Eurozona, abbiano dato luogo alla "verosimiglianza di scenari persino pi? negativi", e dunque "la probabilit? di default multipli per i Paesi dell?Eurozona non ? ulteriormente trascurabile". Dal punto di vista dell?agenzia di rating americana, "pi? a lungo continua la crisi di liquidit?, pi? rapidamente cresceranno le probabilit? di default". In tale contesto, ? la conclusione, diventa sempre pi? verosimile che uno o pi? Stati membri dell?Eurozona siano costretti a uscirne". ? quanto scrive Moody's in una nota pubblicata oggi.
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