I referendum abrogativi in Italia del 2025 si terranno domenica 8 e lunedì 9 giugno[1], in contemporanea al secondo turno delle elezioni amministrative, e hanno come oggetto le modifiche alla legge sull'acquisizione della cittadinanza italiana per residenti stranieri e l'abrogazione di alcune norme in tema di lavoro, tre delle quali originariamente introdotte dal Jobs Act nel 2016.
Il quesito referendario sulla richiesta di cittadinanza italiana è stato promosso inizialmente dal segretario di +Europa, Riccardo Magi, oltreché dai partiti Possibile, Partito Socialista Italiano, Radicali Italiani e Rifondazione Comunista e numerose associazioni della società civile, con una raccolta delle firme,avvenuta anche digitalmente,che ha raccolto più di 637 000 firme.
I quesiti referendari sul lavoro, invece, sono stati promossi dal sindacatoCGIL con una raccolta delle firme pubblica, che ha raccolto oltre quattro milioni di adesioni.
Tutti e cinque i quesiti sono stati dichiarati ammissibili dalla Corte costituzionale durante la camera di consiglio del 20 gennaio 2025,in cui invece è stata respinta la proposta di referendum abrogativo della legge Calderoli sull'autonomia differenziata, dichiarata inammissibile.
1) Quesito sulla cittadinanza
- Titolo: Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana
- Descrizione:
2) Quesito sulle tutele crescenti
- Titolo: Contratto di lavoro a tutele crescenti – disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione
3) Quesito sulle piccole imprese
- Titolo: Piccole imprese-Licenziamenti e relativa indennità: abrogazione parziale
4) Quesito "Lavoro stabile"
- Titolo: Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi
5) Quesito "Lavoro sicuro"
- Titolo: Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione
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