Ancora non c'è niente di deciso e dovrà essere il singolo Stato a decidere.
In ogni caso, sempre se il governo decide di approvare la direttiva, sessun proprietario residente saà costretto a fare lavori di ristrutturazione a meno che non voglia vendere o affittare.
Si sta discutendo di una direttiva, non di un regolamento. Sarà compito del parlamento italiano a decidere il piano nazionale di ristrutturazione degli immobili.
Nella proposta su cui sta lavorando adesso il Parlamento europeo (la direttiva non è ancora stata votata e quindi non è ancora stata modificata e approvata) si chiede una pienaarmonizzazione tra paesi europei per edifici che si trovano in categoria G e F.
La proposta, discussa e negoziata in Parlamento, indica un obiettivo del15% per la classe G a cui si sommano alcune richieste per le classe F, da cui sono esentati i beni storici che in Italia sono ben rappresentati.
Uno degli argomenti usati per terrorizzare i cittadini è la teoria secondo la quale diventerebbe non possibile affittare o vendere gli immobili non ristrutturati e quindi più inquinanti. Questa affermazione è falsa. La direttiva non introduce alcun limite di questo tipo e non sono previste sanzioni per i cittadini che non sono a norma. Abbiamo esempi di legislazioni che in questo senso sono state adottate in Francia o in Olanda. Ma nella direttiva non c’è alcun obbligo.
La scelta è prettamente nazionale.
In ogni caso, sempre se il governo decide di approvare la direttiva, sessun proprietario residente saà costretto a fare lavori di ristrutturazione a meno che non voglia vendere o affittare.
Si sta discutendo di una direttiva, non di un regolamento. Sarà compito del parlamento italiano a decidere il piano nazionale di ristrutturazione degli immobili.
Nella proposta su cui sta lavorando adesso il Parlamento europeo (la direttiva non è ancora stata votata e quindi non è ancora stata modificata e approvata) si chiede una pienaarmonizzazione tra paesi europei per edifici che si trovano in categoria G e F.
La proposta, discussa e negoziata in Parlamento, indica un obiettivo del15% per la classe G a cui si sommano alcune richieste per le classe F, da cui sono esentati i beni storici che in Italia sono ben rappresentati.
Uno degli argomenti usati per terrorizzare i cittadini è la teoria secondo la quale diventerebbe non possibile affittare o vendere gli immobili non ristrutturati e quindi più inquinanti. Questa affermazione è falsa. La direttiva non introduce alcun limite di questo tipo e non sono previste sanzioni per i cittadini che non sono a norma. Abbiamo esempi di legislazioni che in questo senso sono state adottate in Francia o in Olanda. Ma nella direttiva non c’è alcun obbligo.
La scelta è prettamente nazionale.
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