La Corte suprema dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk ha condannato a morte i cittadini britannici Sean Pinner e Aiden Aslin, e il cittadino marocchino Saadoun Brahim, accusati di aver partecipato al conflitto come "mercenari" delle formazioni armate ucraine.
Il governo del Regno Unito si è detto "profondamente preoccupato" per le condanne inflitte ai combattenti britannici e ribadisce che "ai sensi della Convenzione di Ginevra, i prigionieri di guerra hanno diritto all'immunità dei combattenti e non dovrebbero essere perseguiti per partecipazione alle ostilità". "Continueremo a lavorare con le autorità ucraine per cercare di ottenerne il rilascio", ha dichiarato in una nota il portavoce del premier Boris Johnson.
La condanna
- Secondo le leggi dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, i condannati saranno fucilati, spiega l'agenzia di stampa russa Tass.
Le famiglie: "Condanna illegale"
- La condanna a morte dei due combattenti britannici Sean Pinner e Aiden Aslin da parte della Corte suprema dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk "viola la convenzione di Ginevra". Lo dicono le famiglie dei due soldati al Guardian. Secondo il quotidiano britannico questa decisione potrebbe essere state presa per fare pressione sul Regno Unito e chiedere uno scambio di prigionieri per i soldati russi condannati per omicidio e altri crimini di guerra durante l'invasione russa.
Un mese per fare appello -
I tre "mercenari" britannici e marocchino condannati a morte avrebbero però ancora un'opportunità per vedere risparmiata la propria vita. Sempre la Tass, riporta il termine di tempo concesso agli imputati dalle autorità filorusse del Donetsk per presentare appello: un mese. I tre avrebbero il diritto di chiedere la grazia.
da tgcom24
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