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Guerra in UCRAINA
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Originally posted by arabykola View Post
Che ha iniziato putin
Ma giustamente ora il nemico è Putin.... Non il modello economico che gli Usa vogliono mantenere....per la loro sopravvivenza....anche a scapito della UE....
Meno male che siamo protetti dalla Nato....
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rto Vivaldelli
16 Aprile 2022
“Gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione di porre fine alla guerra in Ucraina. L’emotività e l’indignazione oscurano la ragione e incoraggiano l’escalation militare”. E ancora: la guerra rappresenta “la fine del dominio euro-americano e la divisione del mondo in ecosistemi in competizione”. A dichiararlo in un’intervista esclusiva a InsideOver è un diplomatico statunitense di spicco come Chas W. Freeman, vicesegretario alla Difesa per gli affari di sicurezza internazionale dal 1993 al 1994 ed ex ambasciatore degli Stati Uniti in Arabia Saudita durante le operazioni Desert Shield e Desert Storm. Freeman è noto in ambito diplomatico per essere stato vice segretario di Stato per gli affari africani durante la storica mediazione statunitense per l’indipendenza della Namibia dal Sud Africa e del ritiro delle truppe cubane dall’Angola. Ha inoltre lavorato come Vice Capo Missione e Incaricato d’Affari nelle ambasciate americane sia a Bangkok (1984-1986) che a Pechino (1981-1984). Dal 1979 al 1981 è stato Direttore per gli Affari Cinesi presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ed è stato il principale interprete americano durante la storica visita del presidente Richard Nixon in Cina nel 1972. Abbiamo chiesto all’ambasciatore il suo punto di vista sull’invasione russa dell’Ucraina e sul ruolo degli Stati Uniti.
Ambasciatore Freeman, in una recente intervista rilasciata ad Aaron Maté su Grayzone, citata anche da Noam Chomsky, ha affermato che l’amministrazione Biden sta combattendo la Russia “fino all’ultimo ucraino”. Che cosa significa?
La guerra in Ucraina non è solo una guerra tra russi e ucraini e tra Russia e Ucraina, è una guerra per procura tra Russia e Stati Uniti per determinare se l’Ucraina rimane parte della sfera di influenza americana in cui è stata assorbita in modo informale nel 2014, oppure se farà parte di una sfera di influenza russa. Il suo carattere di guerra per procura, come il Vietnam o l’Afghanistan durante la Guerra Fredda, lo rende un gioco a somma zero tra Mosca e Washington. Nella misura in cui la guerra indebolisce la Russia, gli Stati Uniti sembrano non avere alcun interesse a porvi fine. Di conseguenza, Washington non ha fatto nulla per affrontare le preoccupazioni russe attraverso la diplomazia, per promuovere la cessazione delle ostilità o sostenere i negoziati tra i belligeranti, o per stabilire i termini per risollevare la Russia dalle sue crescenti sanzioni (che alcuni suggeriscono debbano rimanere in vigore per punire la Russia anche se si ritira dall’Ucraina). Ha invece trascorso gli ultimi otto anni ad addestrare ed equipaggiare le forze ucraine per combattere la Russia e i separatisti a Donetsk e Lugansk. Ha sostenuto con forza la resistenza ucraina all’aggressione russa, suggerendo al contempo che potrebbe opporsi a un accordo ucraino con Mosca, che considera troppo favorevole alla Russia. Queste politiche non mirano a produrre una pace. Mirano a sostenere la guerra finché ci sono ucraini disposti a morire in combattimento con i russi.
C’è appunto molta confusione su quale sia il vero obiettivo dell’amministrazione Biden in Ucraina. Per ora si è limitata a fornire armi a Kiev, oltre ad addestrare le truppe ucraine e ad approvare sanzioni economiche sempre più dure. Qual è il suo punto di vista al riguardo?
Nel 2008, l’amministrazione di George W. Bush ha dichiarato la sua intenzione di portare l’Ucraina nella NATO. Questo è stato correttamente visto sia dai russi, sia dagli ucraini, come la dichiarazione di una sfera di influenza americana informale in Ucraina, in attesa della sua formalizzazione attraverso la sua incorporazione nella NATO. Nel 2014, quando il governo ucraino eletto sembrava sul punto di accettare una posizione filo-russa o neutrale tra la Russia e il resto d’Europa, gli Stati Uniti ne incoraggiarono il rovesciamento. L’obiettivo degli Stati Uniti non è semplicemente quello di negare che l’Ucraina rimanga in una una sfera di influenza russa, ma la sua inclusione nella sfera di influenza degli Stati Uniti rappresentata dalla NATO.
Bè, quindi potrebbe esserci un’ulteriore escalation dopo quello che è successo a Bucha? C’è il rischio che il conflitto si espanda oltre i confini dell’Ucraina?
Ogni guerra è un crimine che produce atrocità. Quello che è successo a Bucha è stato un abominio e merita un’indagine approfondita e obiettiva. Tali indagini, tuttavia, sono state bloccate in altre guerre recenti, anche da parte degli Stati Uniti, che si sono rifiutati di sottoporsi al controllo internazionale delle proprie azioni. Non c’è motivo di credere che né la Russia né l’Ucraina si dimostreranno più collaborativi con le indagini sul loro comportamento nella periferia di Kiev. Gli orribili omicidi di Bucha alimentano l’indignazione e la frenesia bellica che ha preso piede in Europa e Nord America. L’aumento della temperatura emotiva, come ha fatto Bucha, sostituisce la ragione con la rabbia e incoraggia un’escalation in risposta all’aggressione russa. Ciò rischia a sua volta di provocare le contro-azioni russe, che potrebbero espandere la guerra ad altre parti d’Europa o addirittura portare la Russia a usare armi nucleari tattiche.
Sì, ma chi sta vincendo la guerra in Ucraina? La Russia riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi?
È troppo presto per prevedere l’esito di questa guerra. Chiaramente, la Russia ha raggiunto il suo obiettivo di bloccare l’adesione dell’Ucraina alla NATO. Ha anche portato a casa degli ucraini la spiacevole realtà che il loro paese non può prosperare o essere sicuro se ha una relazione ostile con Mosca. Sembra esserci una forte possibilità che gran parte delle aree di lingua russa nel Donbas che sono state attaccate da Kiev dal 2014 vengano ora separate dal resto dell’Ucraina. D’altra parte, il presidente Zelensky, che è stato eletto a capo di uno stato, ora guida una nazione. L’aggressione russa ha rafforzato la volontà ucraina di avere un’identità separata dalla Russia che quest’ultima cercava di cancellare.
È vero secondo lei che, come sostiene la gran parte dell’opinione pubblica occidentale, nei primi giorni dell’invasione, la Russia ha tentato di porre in atto una “guerra lampo” e di “decapitare” il governo di Kiev? Oppure c’è qualcosa che non abbiamo compreso della strategia russa in Ucraina?
La Russia ha iniziato questa crisi con una diplomazia coercitiva. Ha ammassato truppe al confine con l’Ucraina e ha chiesto un negoziato con gli Stati Uniti per produrre un sistema di sicurezza europeo che la rassicurasse e non rappresentasse una minaccia. Gli Stati Uniti hanno respinto tale negoziato e hanno insistito sul diritto dell’Ucraina di sfidare la Russia aderendo alla NATO, anche se nessuno credeva che avesse le carte in regola per entrarvi. L’invasione russa non è stata preceduta dalla collocazione di supporto logistico o da alcuno sforzo per radunare truppe russe a sostegno di una missione specifica. Ha tutte le caratteristiche di una reazione impetuosa del presidente Putin al rifiuto degli Stati Uniti e della NATO di impegnarsi nella diplomazia nel discutere e affrontare le sue preoccupazioni. Penso che sarà visto come il peggior errore strategico della Russia da quando lo zar Nicola II decise nel 1904 di fare guerra al Giappone. Non è andata bene per lo Zar.- Ecco perché Biden non vuole la fine della guerra
- Biden all’ombra di Brzezinski
- “La guerra in Ucraina nata dall’umiliazione russa”
La Russia si è opposta a gran voce all’allargamento della NATO dal 1994 in poi. In 28 anni, sia Eltsin che Putin hanno avvertito che, se le preoccupazioni della Russia fossero state ignorate, Mosca avrebbe reagito violentemente. Gli Stati Uniti hanno scelto di ignorare questi avvertimenti. Ignorare le obiezioni espresse con vigore da una grande potenze a ciò che percepisce come politiche ostili è un errore. Questa è stata la causa principale dell’uso russo della forza per ottenere ciò che non poteva ottenere con la diplomazia. Detto questo, la decisione di Mosca di invadere l’Ucraina non è stata solo riprovevole ma stupida.
Alcuni sostengono che Vladimir Putin voglia resuscitare l’impero sovietico e che in futuro potrebbe invadere altri Paesi oltre all’Ucraina. È vero?
Qualsiasi Paese che viene escluso dal trattare le questioni di grande importanza per la sua sicurezza sarà infelice e incline al revanscismo. Il Congresso di Vienna ha conferito alla Francia post-napoleonica il ruolo nella governance europea che il Congresso stesso le aveva conferito. Ciò ha prodotto cento anni di relativa pace. La decisione di ostracizzare la Germania e accettare il non coinvolgimento sovietico nella gestione della pace e della stabilità europea dopo la prima guerra mondiale ci ha dato la seconda guerra mondiale e la guerra fredda. La Russia ha bisogno di ragioni per aiutare a sostenere una pace europea e per astenersi dall’aggressione contro i suoi vicini. Ciò non è impossibile, ma non può essere ottenuto rianimando ed espandendo la NATO come minaccia per la Russia. Abbiamo bisogno di un rinnovato Concerto d’Europa. Abbiamo gli statisti per raggiungere questo obiettivo? Abbiamo bisogno di loro.
Conosce molto bene la Cina e l’Asia, avendoci lavorato come diplomatico. Come decifrare la posizione di Pechino in questa guerra?
Pechino, come l’India e altri paesi al di fuori della regione atlantica, vede questa guerra come una guerra condotta per procura tra Russia e Stati Uniti. La Russia è un vicino con cui ha buoni rapporti. Gli Stati Uniti sono un Paese lontano che ha recentemente fatto di tutto per dimostrare la sua ostilità alla Cina. Per la Cina, la scelta di evitare di allinearsi con gli Stati Uniti e di mantenere buone relazioni con la Russia è ovvia. Detto questo, la Cina non ama le sfere di influenza, ha notato il crescente allineamento della NATO nei suoi confronti e non è in grado di deviare la Russia di Putin dal suo corso antiamericano, con il quale è in profonda simpatia. A mio avviso, l’incertezza a cavallo della questione ucraina da parte della Cina ha più a che fare con la deplorevole condizione delle relazioni sino-americane che con le affinità tra Cina e Russia.
Ultima domanda: possiamo dire che questa guerra rappresenta la fine della globalizzazione?
La prima ondata di globalizzazione fu cancellata dalla prima guerra mondiale. Nella Guerra fredda che seguì la seconda, la globalizzazione era incompatibile con la divisione del mondo in blocchi concorrenti americani e sovietici. La globalizzazione del dopo Guerra Fredda ha arricchito tutti coloro che vi hanno partecipato. Nella guerra in Ucraina, abbiamo appena assistito alla fine del periodo successivo alla Guerra Fredda, alla fine del secondo dopoguerra e all’era di Bretton Woods, alla fine della pace in Europa e alla fine del dominio globale euro-americano. Le sanzioni ora divideranno il mondo in ecosistemi in competizione per finanza, tecnologia e commercio. Difficilmente possiamo immaginare le implicazioni di una tale trasformazione.
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E c'è chi continua a dire che i pazzi stiano in Russia...
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17 apr 06:56
Mosca: "Annientate tutte le forze a Mariupol"
Mariupol è stata "ripulita" dalle truppe ucraine. Alla fine del 51esimo giorno di guerra, Mosca annuncia che in tutta l'area urbana della città sul Mar d'Azov la resistenza è stata vinta, e solo un manipolo di forze di difesa resta asserragliato sotto i tunnel della grande acciaieria.
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17 apr 07:33
Draghi: ho provato a convincere Putin a fermarsi
"Ci siamo telefonati con il presidente Putin prima dell'inizio della guerra. Ci siamo lasciati con l'intesa che ci saremmo risentiti. Alcune settimane dopo però ha lanciato l'offensiva. Ho provato fino alla fine a parlargli". Lo rivela il premier Mario Draghi in un'intervista al Corriere della Sera, spiegando che anche in un'ultima telefonata "l'ho chiamato per parlare di pace", chiedendo di incontrarsi con Zelensky e di imporre un cessate il fuoco, "mi ha risposto che i tempi non sono maturi".
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17 apr 09:20
Vienna: Putin collaborerà all'inchiesta su crimini guerra
Vladimir Putin "collaborerà all'inchiesta internazionale" sui crimini di guerra commessi, secondo la comunità internazionale, dalle forze russe in Ucraina. Lo ha detto lo stesso presidente russo al cancelliere austriaco, Karl Nehammer, durante il loro incontro a Mosca lo scorso 11 aprile.
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17 apr 09:53
Ucraina, Ue: stanzia altri 50 mln in aiuti umanitari
L'Ue ha stanziato altri 50 milioni di euro in finanziamenti umanitari per sostenere le persone colpite dalla guerra in Ucraina, di cui 45 milioni di euro per progetti umanitari in Ucraina e 5 milioni di euro per la Moldova. Le risorse totali dell'aiuto umanitario dell'Europa salgono a 143 milioni di euro. "Questo nuovo finanziamento - spiega la Commissione in una nota - affronterà i bisogni umanitari più urgenti fornendo servizi medici di emergenza, accesso all'acqua potabile e all'igiene, riparo e protezione, assistenza in denaro e sostegno contro la violenza di genere".
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17 apr 10:04
Kiev: oggi sospesi i corridoi umanitari
Le autorità ucraine hanno annunciato la sospensione dei corridoi umanitari per l'evacuazione dei civili dall'Ucraina orientale, per mancanza di un accordo con l'esercito russo sul cessate il fuoco. "Non siamo riusciti a negoziare un cessate il fuoco sulle vie di evacuazione con gli occupanti", ha scritto su Telegram il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk.
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