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Erdogan lascia in piedi la Von der Leyen: gaffes diplomatica o machismo?

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    #1

    Erdogan lascia in piedi la Von der Leyen: gaffes diplomatica o machismo?

    AGI - C'è un solo modo per sapere se lo 'sgarbo' fatto ad Ankara alla presidente della Commissione Ue sia un incidente o un atto voluto ed è scritto nel destino del capo del cerimoniale della presidenza turca. Ne è convinto Massimo Sgrelli, per quindici anni capo del cerimoniale a Palazzo Chigi e oggi consulente per istituzioni e aziende su tutti quello che riguarda il protocollo.

    E Sgrelli non ha dubbi: "se il capo del cerimoniale si dimetterà o sarà licenziato, allora è il segno che si è trattato di una gaffe, per quanto clamorosa e incomprensibile, e il regime di Erdogan avrà un'occasione per tirarsene fuori. Se, al contrario, resterà al suo posto, sarà il segnale che quello che il presidente turco ha voluto mandare è un messaggio chiaro".

    Quanto a Charles Michel, il presidente del Consiglio europeo finito sotto un fuoco di critiche per aver fatto come se nulla fosse ed essersi accomodato con Erdogan mentre Ursula von der Leyen restava senza sedia, "non c'è dubbio: avrebbe dovuto fare qualcosa, di certo non sedersi".

    Anche se, insiste Sgrelli, "spettava a Erdogan prendere l'iniziativa, attendere che fosse portata un'altra sedia o comunque chiedere che l'impasse fosse risolta". Dal punto di vista del cerimoniale, sottolinea Sgrelli, è un "incidente incomprensibile, perché ogni responsabile riesamina la situazione con grande attenzione e verifica in anticipo che tutto sia a posto e sotto controllo: le posizioni di ognuno dei protagonisti e lo scenario". Credere alla casualità, "è un po' difficile".

    Eventi come quella di ieri ad Ankara sono occasioni per appianare i contrasti, non per acuirli, sottolinea il professore, "o almeno così è negli ordinamenti democratici". "Nelle dittature e nei regimi, invece" aggiunge, "il protocollo può essere usato strumentalmente per sottolineare qualcosa. In particolare nei regimi autoritari è ampiamente utilizzato per esaltare il leader o comprimere gli avversari, mentre nelle democrazie cerca di creare un'armonia generale".

    Le regole del cerimoniale diplomatico internazionale hanno oltre duecento anni: discendono dal trattato di Vienna del 1815 e sono valide per tutti, per questo è impossibile attribuire l'incidente a al 'protocollo turco' conclude Sgrelli.

    notizia da:Agi.it


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    #2
    Ovviamente voluto.. ma te pare?

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      #3
      Il Sultano al bivio: la lira turca non è in salute, non è ai livelli del dollaro dello Zimbabwe, ma comincia a dar segni di debolezza: il contrastato progetto del Kanal Instanbul, che permetterebbe alla Turchia di raddoppiare il traffico navale appaiandosi al Bosforo, tra il Mar di Marmara ed il Mar Nero, cercando di dribblare la Convenzione di Montreaux; i dissidi interni con l'arresto di 10 ammiragli, contrari alla realizzazione del Kanal.
      Inoltre la Turchia si è ritirata dalla Convenzione di Instanbul sul contrasto alla violenza sulle donne.
      Sono state due settimane pesanti; sono curioso di vedere come Erdogan si muoverà sullo scacchiere internazionale.

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        #4
        Per me non è stato un incidente ma sicuramente un atto voluto e conoscendo Erdogan non mi meraviglia.
        Grave anche l'atteggiamento di Charles Michel che non ha avuto il coraggio/lucidità/prontezza di alzarsi e lasciare il posto a Ursula von der Leyen.

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          #5
          .

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            #6
            Originally posted by olivier View Post
            Per me non è stato un incidente ma sicuramente un atto voluto e conoscendo Erdogan non mi meraviglia.
            Grave anche l'atteggiamento di Charles Michel che non ha avuto il coraggio/lucidità/prontezza di alzarsi e lasciare il posto a Ursula von der Leyen.
            perchè se cerchiamo di raggiungere la parità avrebbe dovuto alzarsi luie far sedere lei?
            Avrebbe dovuto alzarsi e offendere il d.io musulmano o altri beoti del corano

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              #7
              mamma li turchi

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                #8
                Al di là di tutto, e del bruttissimo gesto di Erdogan ,ciò che mi chiedo io è:

                -Questi incontri si programmano con largo anticipo fin nei minimi dettagli: siamo sicuri che non sapessero come si sarebbe svolta la riunione? Chiesta dall Europa fra l altro. Che condizioni sono state poste sul meeting dalla Turchia?

                -Draghi, secondo me, ha sbagliato nell apostrofare pubblicamente un presidente di uno stato straniero, di cui però , come lui stesso ammette, “si ha bisogno”. Tanto è vero che non ha ricevuto critiche solo dalla Turchia, ma dalla stessa UE che dichiara “non sta a noi giudicare in questi termini il presidente di uno stato straniero , specialmente non membro dell unione”. Quindi ha preso sotto da ambo le parti. La stessa pisciata fuori che ha fatto Biden con Putin.

                -E dalla notte dei tempi che si sa che con ste persone non si ragiona. Ricordate le tende di gheddafi a Villa pamphili (o dov era?) Certe culture non cambiano, non vogliono cambiare, non vogliono diventare “democratici” (sempre ammesso che la
                nostra sia una democrazia) nel senso che intende il mondo occidentale. Avete mai fatto una riunione con magari rappresentanti dal medio oriente , indiani ecc ecc?
                Inutile volere inculcare le proprie idee sociali a forza, non si ottiene nulla.Loro hanno la loro visione del mondo (per me sbagliata, sia chiaro) noi, chi più chi meno, la nostra, punto.

                - il fatto che queste persone possano fare il bello e il cattivo tempo sulla nostra cosiddetta “Unione Europea”, quello si che è il problema. Dovrebbero lavorare per i nostri interessi , i nostri cari rappresentanti, non pensare a fare le crocerossine. E invece si sono fatti pisciare in testa anche dai turchi.
                Se avessero avuto le palle, prendevano e se ne andavano. Ma “abbiamo bisogno” e va bene tutto. Quindi che senso ha questa polemica?

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                  #9


                  Non amo particolarmente Limes, comunque Caracciolo e co hanno una profonda conoscenza della geopolitica

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