Di Edoardo Sylos Labini - 17 Agosto 2020
Sta diventando oramai consuetudine, nel silenzio generale della stampa mainstream, interrompere comizi politici, manifestazioni culturali o convegni organizzati da chi si riconosce in un?area di centro destra.
Cercare di non far parlare Salvini o la Meloni, come era gi? successo in passato a Berlusconi usando proteste violente e rumorose, ? la moda della sinistra antagonista ora alleata dei qualunquisti a cinque stelle. Del resto il DNA ? molto simile a lorsignori arrivati a governare con i Vaffa Day.
Insomma, i girotondini da centro sociale stanno tornando alla carica in questo periodo di campagna elettorale per le elezioni Regionali, con quell?egemonia odiologica, come direbbe Marcello Veneziani, che li contraddistingue tra le varie specie sociologiche dell?essere umano. Ce l?hanno nel sangue, ? pi? forte di loro, non si sanno trattenere, sui social come nelle piazze: pensano di essere i paladini della verit? assoluta e si sentono cos? superiori che a loro tutto ? dovuto, anche interrompere violentemente chi non la pensa allo stesso modo.
E? successo anche a me qualche giorno fa, mentre conducevo la due giorni del Festival di CulturaIdentit? ad Anagni. Sul palco con Meluzzi e Fusaro si parlava di legge Zan-Scalfarotto e si ragionava come secondo noi l?adozione di bambini da parte di una coppia omosessuale fosse contro natura. Non l?avessimo mai detto! E?arrivata puntuale la protesta di un ragazzo in platea, che ha iniziato ad insultare il prof. Meluzzi interrompendo la nostra manifestazione. Mi sono messo nei panni di Salvini o di tutti quegli intellettuali non conformi al pensiero unico del politicamente corretto che in ogni manifestazione pubblica devono temere per la loro incolumit?, se dicono qualcosa di non allineato al pensiero di questi servi nostrani. Dal palco ho reagito dapprima con nonchalance; poi, infastidito da questa prepotente interruzione, ho invitato il maleducato a cambiare piazza.
Cento anni fa, quando FT Marinetti e suoi geniali artisti venivano interrotti nei teatri italiani per le loro idee rivoluzionarie, senza tanti problemi scendevano dal palco cercando di chiarire subito le proprie posizioni con lazzi e schiaffi futuristi, giusto per ribadire che ognuno ? libero di dire quello che vuole, laddove c?? una democrazia.
Ecco, il problema ? questo: questi signori non sanno cos?? la democrazia. Si fingono antirazzisti, antifascisti ma sono i veri razzisti, i veri comunisti. S?, usiamo bene i termini: sono comunisti inside. Ti aggrediscono e poi dicono che sei fascista.
E? un vecchio trucco nel quale non casca pi? nessuno e che noi, che invece nel DNA abbiamo d?Annunzio e Marinetti, non tolleriamo pi?.
Fonte culturaidentita.it
Sta diventando oramai consuetudine, nel silenzio generale della stampa mainstream, interrompere comizi politici, manifestazioni culturali o convegni organizzati da chi si riconosce in un?area di centro destra.
Cercare di non far parlare Salvini o la Meloni, come era gi? successo in passato a Berlusconi usando proteste violente e rumorose, ? la moda della sinistra antagonista ora alleata dei qualunquisti a cinque stelle. Del resto il DNA ? molto simile a lorsignori arrivati a governare con i Vaffa Day.
Insomma, i girotondini da centro sociale stanno tornando alla carica in questo periodo di campagna elettorale per le elezioni Regionali, con quell?egemonia odiologica, come direbbe Marcello Veneziani, che li contraddistingue tra le varie specie sociologiche dell?essere umano. Ce l?hanno nel sangue, ? pi? forte di loro, non si sanno trattenere, sui social come nelle piazze: pensano di essere i paladini della verit? assoluta e si sentono cos? superiori che a loro tutto ? dovuto, anche interrompere violentemente chi non la pensa allo stesso modo.
E? successo anche a me qualche giorno fa, mentre conducevo la due giorni del Festival di CulturaIdentit? ad Anagni. Sul palco con Meluzzi e Fusaro si parlava di legge Zan-Scalfarotto e si ragionava come secondo noi l?adozione di bambini da parte di una coppia omosessuale fosse contro natura. Non l?avessimo mai detto! E?arrivata puntuale la protesta di un ragazzo in platea, che ha iniziato ad insultare il prof. Meluzzi interrompendo la nostra manifestazione. Mi sono messo nei panni di Salvini o di tutti quegli intellettuali non conformi al pensiero unico del politicamente corretto che in ogni manifestazione pubblica devono temere per la loro incolumit?, se dicono qualcosa di non allineato al pensiero di questi servi nostrani. Dal palco ho reagito dapprima con nonchalance; poi, infastidito da questa prepotente interruzione, ho invitato il maleducato a cambiare piazza.
Cento anni fa, quando FT Marinetti e suoi geniali artisti venivano interrotti nei teatri italiani per le loro idee rivoluzionarie, senza tanti problemi scendevano dal palco cercando di chiarire subito le proprie posizioni con lazzi e schiaffi futuristi, giusto per ribadire che ognuno ? libero di dire quello che vuole, laddove c?? una democrazia.
Ecco, il problema ? questo: questi signori non sanno cos?? la democrazia. Si fingono antirazzisti, antifascisti ma sono i veri razzisti, i veri comunisti. S?, usiamo bene i termini: sono comunisti inside. Ti aggrediscono e poi dicono che sei fascista.
E? un vecchio trucco nel quale non casca pi? nessuno e che noi, che invece nel DNA abbiamo d?Annunzio e Marinetti, non tolleriamo pi?.
Fonte culturaidentita.it
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