Doccia fredda per le citt?: dall?ultima bozza (versione delle 17:30 dell?11 maggio 2020) del Decreto Rilancio in discussione in Consiglio dei Ministri ? sparito l?intero articolo 205 ?misure per incentivare la mobilit? sostenibile? che conteneva, tra le altre cose, gli incentivi da 500 ? all?acquisto di biciclette, biciclette elettriche, segway e monopattini.
La cancellazione dell?articolo 205, oltre a togliere gli incentivi promessi, elimina numerose modifiche al codice della strada che si rendono necessarie per la conversione delle nostre citt? alla mobilit? sostenibile ? come aveva richiesto anche l?Anci ? in un periodo in cui il trasporto pubblico resta ampiamente inutilizzabile.
In sostituzione, circola una bozza di linee guida firmate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in cui si pongono dei paletti estremamente rigidi alla realizzazione di interventi per facilitare l?utilizzo delle biciclette in citt?.
Tra questi spiccano la cancellazione di qualunque possibilit? per le citt? di rilevare le velocit? in ambito urbano e l?impossibilit? pratica di realizzare case d?arresto avanzate, il controsenso ciclabile e le tanto discusse ?bike lane?.
Qualora il Decreto Rilancio dovesse essere approvato in questo modo, sancirebbe la condanna a morte delle citt?, soprattutto di grandi dimensioni, che si ritroverebbero a gestire milioni di persone orfane dal trasporto pubblico senza la possibilit? di realizzare infrastrutture ciclabili di emergenza come sta avvenendo nel resto del mondo.
Questa scelta del Ministero renderebbe l?uso della bicicletta molto pericoloso e costringerebbe milioni di persone a utilizzare l?auto anche laddove non necessario con conseguente aumento del traffico e, quindi dei tempi di percorrenza e dell?inquinamento.
La misura danneggerebbe in particolare gli studenti delle scuole medie e superiori che, non avendo a disposizione un?automobile, dovrebbero necessariamente dipendere da mamma e pap? per andare a scuola, mamme e pap? che in questo momento tanto difficile preferirebbero sicuramente occupare il proprio tempo in un modo pi? utile.
Concludendo, non si capisce perch? in Italia quando si parla di biciclette gli uffici ministeriali debbano fare sempre tutto il possibile per impedire qualunque forma di cambiamento.
notizia da: Bikeitalia.it
La cancellazione dell?articolo 205, oltre a togliere gli incentivi promessi, elimina numerose modifiche al codice della strada che si rendono necessarie per la conversione delle nostre citt? alla mobilit? sostenibile ? come aveva richiesto anche l?Anci ? in un periodo in cui il trasporto pubblico resta ampiamente inutilizzabile.
In sostituzione, circola una bozza di linee guida firmate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in cui si pongono dei paletti estremamente rigidi alla realizzazione di interventi per facilitare l?utilizzo delle biciclette in citt?.
Tra questi spiccano la cancellazione di qualunque possibilit? per le citt? di rilevare le velocit? in ambito urbano e l?impossibilit? pratica di realizzare case d?arresto avanzate, il controsenso ciclabile e le tanto discusse ?bike lane?.
Qualora il Decreto Rilancio dovesse essere approvato in questo modo, sancirebbe la condanna a morte delle citt?, soprattutto di grandi dimensioni, che si ritroverebbero a gestire milioni di persone orfane dal trasporto pubblico senza la possibilit? di realizzare infrastrutture ciclabili di emergenza come sta avvenendo nel resto del mondo.
Questa scelta del Ministero renderebbe l?uso della bicicletta molto pericoloso e costringerebbe milioni di persone a utilizzare l?auto anche laddove non necessario con conseguente aumento del traffico e, quindi dei tempi di percorrenza e dell?inquinamento.
La misura danneggerebbe in particolare gli studenti delle scuole medie e superiori che, non avendo a disposizione un?automobile, dovrebbero necessariamente dipendere da mamma e pap? per andare a scuola, mamme e pap? che in questo momento tanto difficile preferirebbero sicuramente occupare il proprio tempo in un modo pi? utile.
Concludendo, non si capisce perch? in Italia quando si parla di biciclette gli uffici ministeriali debbano fare sempre tutto il possibile per impedire qualunque forma di cambiamento.
notizia da: Bikeitalia.it
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