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Tutti gli errori sul Coronavirus

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    Tutti gli errori sul Coronavirus

    Le cose che sono accadute in Italia in queste settimane di follia collettiva faremmo bene a tenerle bene a mente per sempre. Infatti, i fatti ? ripeto: i fatti ? dimostrano che il disastro sanitario che si ? sviluppato sotto i nostri occhi non ? il frutto del caso ma di ignoranza e di scelte sbagliate.

    Andrea Crisanti, che a Padova ? direttore del dipartimento di medicina molecolare e professore di epidemiologia e virologia dell?Azienda ospedaliera dell?universit? padovana, in un?intervista rilasciata a globalist.it ha chiarito perch? la strategia adottata nell?area di Vo? Euganeo e, quindi, del Veneto ha funzionato e perch? il tanto decantato modello italiano ? invece un disastro: ?La nostra strategia ? quella che si usa in tutte le epidemie ed ? quella classica di una sorveglianza attiva. Punto. Cosa che non ? stata mai fatta finora. ? stato fatto male il contenimento e male la sorveglianza. Male il contenimento perch? non ha senso tenere tutte le persone a casa e le fabbriche aperte. Solo ora ? stato fatto un piccolo passo in questo senso. Una follia?. Proprio cos?: una follia. Perch? non solo non si ? fatto quanto si deve fare in un?epidemia, ossia la sorveglianza attiva che ci avrebbe avvicinato alla efficiente strategia della Corea del Sud, ma anche quanto si ? scelto di fare ? stato fatto male sia per il contenimento sia per la sorveglianza. Un disastro completo.

    Andrea Crisanti ha subito studiato il caso di Vo? e si ? reso conto che al momento del primo contagio c?era il 3 per cento della popolazione positiva. Un dato molto alto. Immediatamente ? stata applicata la strategia della sorveglianza attiva che, avendo come punto di partenza il contagiato, allarga a centri concentrici la effettuazione dei tamponi, sia ai sintomatici sia agli asintomatici, e cos? tiene sotto controllo la diffusione del morbo in maniera mirata. Purtroppo, questa strategia, che non nasce ora ma appartiene alla storia della medicina, in Italia non ? stata fatta: ?Temo che in Italia ? ha detto con sconforto Crisanti ? manchi la cultura epidemiologica per affrontare le epidemie. Le persone che hanno consentito a Paesi interi di uscire dalla malaria, dal tifo e dal colera purtroppo non stanno pi? tra noi. Altrimenti questa epidemia avrebbe avuto un?altra storia?.

    Ora, se ? vero quanto dice l?epidemiologo e virologo di Padova ? ed ? vero perch? riguarda la stessa storia medica e il caso accertato del Veneto ? allora ? bene capire che in Italia ? venuto meno il servizio sanitario nazionale. E, infatti, Crisanti lo dice con chiarezza: ?? crollata la capacit? del servizio sanitario di intervenire. Come fa un servizio sanitario a far fronte a questa marea se non sono stati identificati i casi sul territorio? Non hanno fatto la tracciabilit?, non hanno fatto prevenzione? Nessuna epidemia si controlla con gli ospedali, nessuna?. E, invece, si ? preteso di fare proprio questo. Cos? ? accaduto che la mancanza di sorveglianza attiva, la inesistenza di tracciabilit?, il vuoto di conoscenza ha riversato un numero eccessivo di malati negli ospedali lombardi e i numeri che son venuti fuori ? il 12 per cento della mortalit? ? sono il frutto di una situazione epidemiologica e sociale fuori controllo giacch? in Lombardia il numero reale dei contagiati ? molto pi? alto, almeno pi? di 100mila, rispetto al numero testato, e testato male, dei contagiati noti.

    Dunque, il cuore di questa vicenda ? nella stessa storia che abbiamo vissuto e dalla quale stentiamo ad uscire aggiungendo al danno sanitario i danni economici e civili che il governo vi ha inferto con mano tanto ferma quanto stupida: sono necessarie la sorveglianza attiva, la tracciabilit? e la individuazione dei positivi e giammai ? giammai! ? la chiusura totale di un?intera nazione che dal giorno alla notte perde libert?, razionalit?, risorse.

    Le cose che sono accadute in Italia in queste settimane di follia collettiva faremmo bene a tenerle bene a mente per sempre. Tutti. Perch? in un attimo questo Paese, per sua intrinseca malattia e non perch? attaccato dal morbo pestifero di Caffa, ? piombato in un?ora buia negando la razionalit? medica, le libert? civili e personali, creando e diffondendo panico sociale. Bisogna fronteggiare un?epidemia, come ancora bisogna fare, e ci siamo ritrovati con l?esercito per le strade e con gli stessi bravi Italiani che chiusi nelle case gridavano ?dagli all?untore? se vedevano passare un povero disgraziato che correva sotto casa. Abbiamo assistito in poco tempo alla totale scomparsa del ministro della Salute, alla chiusura del Parlamento, alla trasformazione del presidente del Consiglio in un dittatore romano e al solito consenso degli Italiani che son passati dalla retorica per la Costituzione pi? bella del mondo alla negazione dei diritti civili e delle libert? fondamentali riuscendo a perdere in un sol colpo, tra canti e balli sull?immancabile balcone, salute, libert?, dignit?.

    Le cose che sono accadute in Italia in queste settimane di follia collettiva faremmo bene a tenerle bene a mente per sempre. L?inarrestabile ascesa dei cretini di governo ci ha condotto a un mezzo passo dalla fine del mondo. Ho letto e ho ascoltato i soliti vaniloqui e sproloqui sul capitalismo che dimostrano che il vero virus ? quello dell?ignoranza e delle ottuse ossessioni. Sono stati imbastiti dibattiti idioti sui sistemi politico-sociali ? ? la sconfitta del liberismo e la vittoria del comunismo, e scemenze di questa natura come se non avessimo alle spalle il Novecento ? e mentre si moriva e si muore per il disastro del sistema sanitario, in pratica per le inefficienze e stupidit? stataliste moltiplicate su scala regionale ? si ? preso ad esaltare il totalitarismo della Cina ed ? stata fatta strame della nostra cultura della libert? che, invece, soprattutto in momenti drammatici deve sempre restare il mezzo e il fine con cui pensare e agire.

    Gi?, pensare e agire liberamente. Persino la libert? di pensiero, il sacrosanto diritto a svolgere l?esercizio della critica e a pensare con la propria testa, ? stata indicata come un disvalore e come una minaccia per la benevolenza degli Italiani a instaurare la dittatura degli imbecilli. Mentre il dittatore romano-pugliese, con il Parlamento chiuso per malattia, appariva in televisione?

    Le cose che sono accadute in Italia in queste settimane di follia collettiva faremmo bene a tenerle bene a mente per sempre.

    Giancristiano Desiderio, 24 marzo 2020

    Fonte nicolaporro.it


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    #2
    Coronavirus, la strada illiberale presa dal governo Conte

    Il virus venuto dalla Cina ha portato con s? anche un convincimento stupido e malsano secondo il quale una democrazia liberale non ? cos? efficiente nel controllo e nel contrasto di un?epidemia come invece lo sarebbe la dittatura. Si tratta di una persuasione al limite dell?autoinganno perch? dovrebbe essere abbastanza ragionevole ritenere che se si sopprime la libert? e le attivit? umane che ne sono espressione non solo si stanno negando diritti fondamentali ma ci si sta anche privando di risorse intellettuali, morali ed economiche che sono necessarie a debellare il morbo naturale e l?ammorbamento sociale. Il capo politico e istituzionale che vuole tutelare la salute e salvaguardare la propria nazione non pu? nemmeno lontanamente pensare di rinchiudere tutto il suo popolo nelle case ma, al contrario, deve far leva sulla forza morale di quel popolo per contrastare l?epidemia, altrimenti alla lunga, ma nemmeno poi tanto alla lunga, far? come il celebre barone di Munchhausen che pretendeva liberarsi dalla sabbie mobili sollevandosi per il codino o come quel tale che seduto sul ramo di un albero lo tagliava per sentirsi pi? al sicuro.

    La scelta del professor Giuseppe Conte di svestire i panni di presidente del Consiglio e indossare quelli di un dittatore romano per sospendere la vita nazionale attraverso l?adozione di confusi decreti del presidente del consiglio dei ministri ? DPCM ? si ? rivelato un rimedio inefficace sia sul piano sanitario sia sul piano politico, istituzionale e costituzionale che ha finito per innescare un altro tipo di contagio con la proliferazione su scala regionale e comunale di capi e capetti, duci e ducetti, con annessi sotto-capetti e camerieri. Per fronteggiare l?epidemia da Covid-19 non bisognava inventare nulla di nuovo ma attenersi alle leggi, al previsto piano di emergenza e alla via maestra della Costituzione che, invece, ? stata abbandonata proprio da quella classe politica che l?ha sempre esaltata, evidentemente per puro esercizio retorico.

    Su questa linea costituzionale, quasi una sorta di linea del Piave, io mi son sempre ritrovato non solo per non mettere in discussione la libert? e la sua vita civile ma anche per contrastare l?epidemia non contro bens? attraverso e grazie alla forza della libert? costituzionale. Mi son ritrovato solo o con pochi altri, ma non ? certo la solitudine che mi spaventa perch?: ?Qui io sto fermo, non posso fare altrimenti, *** mi aiuti. Amen?. Ora, per?, vedo, e da pi? parti, che iniziano a levarsi voci che si appellano al presidente Mattarella affinch? sia rispettata la Costituzione, si riapra il Parlamento e si riporti il governo nei suoi argini. Questo ? ? bene chiarirlo ? non solo per tener saldo il nostro regime politico-istituzionale ma anche e soprattutto perch? le nostre libert? politiche e civili sono il presupposto per tutelare la salute dei malati e dei cittadini.

    Ecco perch? stamane mi ha fatto gran piacere leggere il ?fondo? di Sabino Cassese sul Corriere della Sera in cui finalmente si dice a chiare lettere: ?? comprensibile ? ma non ? giustificabile ? l?avere scelto la strada sbagliata di creare in fretta e furia un nuovo diritto dell?emergenza sanitaria, uscendo dai binari delle leggi di polizia sanitaria gi? esistenti, a partire dalle norme della Costituzione sulla profilassi internazionale fino a quelle del Servizio sanitario sulle epidemie e al testo unico delle leggi sanitarie?.

    Il governo italiano aveva il dovere di seguire le leggi dello Stato italiano e il piano sanitario nazionale per contrastare le epidemie (con la strategia della sorveglianza attiva che ? il rimedio classico nelle epidemie). Se lo avesse fatto non avremmo avuto il disastro sanitario tuttora in corso? La domanda ? destinata a restare senza risposta. Senz?altro, per?, si pu? dire che al certo e attuale disastro sanitario non si sarebbe aggiunto anche l?enorme danno economico-sociale, nonch? una condizione nazionale e una situazione politico-istituzionale che oscilla tra la follia collettiva e la manipolazione delle masse.

    Ecco perch?, per usare i concetti e le parole della virologa Ilaria Capua, da tutti stimata, noi oggi dobbiamo da un lato pensare a tutelare le categorie di persone pi? fragili e pi? esposte al virus e dall?altro dobbiamo iniziare a ritornare alla nostra vita, alla nostra vita civile e libera che ci dar? la forza per ricominciare. La strada sbagliata va abbandonata. Si ritorni sulla retta via.

    Giancristiano Desiderio, 25 marzo 2020

    Fonte nicoloporro.it

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