Luigi Di Maio ha fatto male "pure da ministro, allo Sviluppo economico il Nord lo ha bocciato". Al lavoro "mi ? piaciuto, ma se fai il decreto Dignit? devi usare gli ispettori del lavoro come un esercito". E' impietoso il giudizio che il senatore M5s Gianluigi Paragone d? del suo leader. Un passo indietro? "Lo far?. Decida lui da cosa". Il momento della verit? sar? l'assemblea M5s di mercoled? sera, quando il vicepremier chieder? un voto di fiducia.
Di Maio: "Il mio ruolo sia messo ai voti su Rousseau" - Arrivato a questo snodo, Di Maio chiede sul Blog delle Stelle il voto "degli iscritti su Rouseau" in merito al "mio ruolo di capo politico, perch? ? giusto che siate voi ad esprimervi. Gli unici a cui devo rendere conto del mio operato". Dopo che "nelle ultime 48 ore hanno detto di tutto contro di me, prima di ogni altra decisione, oggi ho anche io il diritto di sapere cosa ne pensate voi del mio operato. Voglio sentire la voce dei cittadini che mi hanno eletto capo politico qualche anno fa. Quindi a voi la parola".
Paragone: "Non sono un traditore, mi dimetto" - Nella sua intervista al "Corriere della Sera" dopo il risultato alle europee, Paragone mette in fila tutte le accuse al suo leader. Per annunciare per? all'indomani, ad Agor? su Rai3, che metter? a disposizione del suo capo il suo incarico parlamentare: "Non voglio passare per traditore: io consegno le mie dimissioni a Di Maio, sar? lui a decidere cosa farne. Non esiste l'opzione di andare altrove. Resto se c'? ancora un rapporto di fiducia, ma io resto un rompiscatole".
"Bocciato anche come ministro" - Le accuse a Di Maio sono pesanti. Sull'attivit? al ministero dello Sviluppo economico, dice Paragone, "i nostri referenti devono essere gli artigiani. Perch? andare da Confindustria?". E sul Lavoro "serve un ministro a tempo pieno" perch? "a 32 anni non puoi fare il capo della prima forza del Paese, il vicepremier, il ministro dello Sviluppo economico e il ministro del lavoro". Risultato, sempre parola di Paragone, "il Movimento ? al suo minimo storico e come vicepremier ha perso la sfida".
"Ritornino Di Battista e Grillo" - Insomma, urge un passo indietro, accusa il senatore: "Decida lui da cosa. Abbiamo bisogno di una leadership forte: deve andare per sottrazione. Il Movimento ha bisogno di un interlocutore che lo ascolti. E non pu? tenere due ministeri". Troppi incarichi per Di Maio, insomma, secondo Paragone, che azzarda: "Beppe Grillo, come Alessandro Di Battista, si ? messo da parte. Ma doveva essere coinvolto di pi?" e lancia la proposta: "Non mi piace la definizione di segreteria politica per il M5s ma s?, si deve passare a una collegialit?. Un gruppo ristretto, 4 o 5 persone, che rappresentino tutte le anime".
Di Battista: "I numeri in Parlamento li abbiamo noi" - In questo "momento di difficolt?", in cui "abbiamo appena preso la pi? grande scoppola della nostra vita", Alessandro Di Battista ricorda che, se "la Lega ha vinto le elezioni europee, quelle che danno i numeri in Parlamento le abbiamo vinte noi. Quindi, come sempre, si vota ci? che ? giusto e si bloccano le porcate". Ed esorta i suoi a non temere "di essere irriverenti", a non temere "il politicamente scorretto" perch? "? la paura il nostro peggior nemico. Paura di sbagliare, paura del fango mediatico. Sono gli altri i politici di professione, non noi. Perch? ? proprio quando non si ha pi? nulla da perdere che si ricomincia a vincere".
L'assemblea sar? il momento della verit? - Il destino di Di Maio si decider? mercoled? sera all'assemblea congiunta dei gruppi M5s di Camera e Senato, dove il vicepremier chieder? un voto di conferma. E si parla anche di consultare il popolo del M5s attraverso la piattaforma Rousseau.
da tgcom24
Di Maio: "Il mio ruolo sia messo ai voti su Rousseau" - Arrivato a questo snodo, Di Maio chiede sul Blog delle Stelle il voto "degli iscritti su Rouseau" in merito al "mio ruolo di capo politico, perch? ? giusto che siate voi ad esprimervi. Gli unici a cui devo rendere conto del mio operato". Dopo che "nelle ultime 48 ore hanno detto di tutto contro di me, prima di ogni altra decisione, oggi ho anche io il diritto di sapere cosa ne pensate voi del mio operato. Voglio sentire la voce dei cittadini che mi hanno eletto capo politico qualche anno fa. Quindi a voi la parola".
Paragone: "Non sono un traditore, mi dimetto" - Nella sua intervista al "Corriere della Sera" dopo il risultato alle europee, Paragone mette in fila tutte le accuse al suo leader. Per annunciare per? all'indomani, ad Agor? su Rai3, che metter? a disposizione del suo capo il suo incarico parlamentare: "Non voglio passare per traditore: io consegno le mie dimissioni a Di Maio, sar? lui a decidere cosa farne. Non esiste l'opzione di andare altrove. Resto se c'? ancora un rapporto di fiducia, ma io resto un rompiscatole".
"Bocciato anche come ministro" - Le accuse a Di Maio sono pesanti. Sull'attivit? al ministero dello Sviluppo economico, dice Paragone, "i nostri referenti devono essere gli artigiani. Perch? andare da Confindustria?". E sul Lavoro "serve un ministro a tempo pieno" perch? "a 32 anni non puoi fare il capo della prima forza del Paese, il vicepremier, il ministro dello Sviluppo economico e il ministro del lavoro". Risultato, sempre parola di Paragone, "il Movimento ? al suo minimo storico e come vicepremier ha perso la sfida".
"Ritornino Di Battista e Grillo" - Insomma, urge un passo indietro, accusa il senatore: "Decida lui da cosa. Abbiamo bisogno di una leadership forte: deve andare per sottrazione. Il Movimento ha bisogno di un interlocutore che lo ascolti. E non pu? tenere due ministeri". Troppi incarichi per Di Maio, insomma, secondo Paragone, che azzarda: "Beppe Grillo, come Alessandro Di Battista, si ? messo da parte. Ma doveva essere coinvolto di pi?" e lancia la proposta: "Non mi piace la definizione di segreteria politica per il M5s ma s?, si deve passare a una collegialit?. Un gruppo ristretto, 4 o 5 persone, che rappresentino tutte le anime".
Di Battista: "I numeri in Parlamento li abbiamo noi" - In questo "momento di difficolt?", in cui "abbiamo appena preso la pi? grande scoppola della nostra vita", Alessandro Di Battista ricorda che, se "la Lega ha vinto le elezioni europee, quelle che danno i numeri in Parlamento le abbiamo vinte noi. Quindi, come sempre, si vota ci? che ? giusto e si bloccano le porcate". Ed esorta i suoi a non temere "di essere irriverenti", a non temere "il politicamente scorretto" perch? "? la paura il nostro peggior nemico. Paura di sbagliare, paura del fango mediatico. Sono gli altri i politici di professione, non noi. Perch? ? proprio quando non si ha pi? nulla da perdere che si ricomincia a vincere".
L'assemblea sar? il momento della verit? - Il destino di Di Maio si decider? mercoled? sera all'assemblea congiunta dei gruppi M5s di Camera e Senato, dove il vicepremier chieder? un voto di conferma. E si parla anche di consultare il popolo del M5s attraverso la piattaforma Rousseau.
da tgcom24
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