Daniela Santanch? e Cecile Kyenge, Elisabetta Gardini e Federico Pizzarotti, Pippo Civati ed Emma Bonino: sono alcuni dei trombati eccellenti a destra e a sinistra, equamente distribuiti tra chi sale e chi scende. La "sorella d'Italia" Daniela Santanch? non passa al nord-ovest nonostante il suo Fdi sia in ascesa, e ugualmente l'ex ministro Pd Kyenge, che resta fuori nella circoscrizione del nord-est.
Con il suo +Europa, Emma Bonino non ce la fa: il suo partito resta sotto la soglia del 4% e lei ? costretta a rinunciare a continuare le sue storiche battaglie a Bruxelles. Come anche il suo compagno di partito Federico Pizzarotti: capolista al nord-est, il sindaco di Parma prende 3mila preferenze e arriva all'8% nella sua Parma. Ma inutilmente. Una sonora bocciatura arriva poi per l'ex ministro Pd per l'integrazione Cecile Kyenge: le sue 1.151 preferenze non bastano per confermarsi eurodeputata: arriva non solo dopo il capolista del nord-est Carlo Calenda, ma viene anche beffata da Elisabetta Gualmini e Maria Cecilia Guerra.
Anche tra gli ultr? della sinistra si contano parecchi nomi di trombati eccellenti. Niente da fare per Pippo Civati, candidato per Europa Verde: al leader di Possibile non bastano gli 8.199 voti per andare in Europa. Uguale sorte, ma era pi? che prevedibile, per i "comunisti per sempre" Marco Rizzo e Paolo Ferrero, 5mila preferenze il primo e oltre 8mila il secondo. Fuori dai giochi poi Nicola Fratoianni e Corradino Mineo di La Sinistra.
Piace ai suoi, e anche tanto, Elisabetta Gardini, che mette insieme 14.669 voti a Padova, ma il successo personale non le basta per entrare nella squadra dei vincenti di Fratelli d'Italia. Esattamente come l'altra "sorella" Daniela Santanch?, a casa con 7.878 voti raccolti nel nord-ovest. Oltre 5mila preferenze a un altro "fratello" eccellente come Francesco Alberoni non sono sufficienti per essere "promosso" a Bruxelles. La dura legge dei "trombati" non risparmia neanche gli estremisti di destra. Niente da fare per gli "storici" leader Simone Di Stefano di CasaPound e, soprattutto, Roberto Fiore di Forza Nuova. Tanti voti personali ma niente Parlamento europeo per loro. Bocciati dalle urne infine i due Mussolini, Alessandra di Forza Italia e Caio Giulio di Fratelli d'Italia. Il voto dei nostalgici non basta.
da tgcom24
Con il suo +Europa, Emma Bonino non ce la fa: il suo partito resta sotto la soglia del 4% e lei ? costretta a rinunciare a continuare le sue storiche battaglie a Bruxelles. Come anche il suo compagno di partito Federico Pizzarotti: capolista al nord-est, il sindaco di Parma prende 3mila preferenze e arriva all'8% nella sua Parma. Ma inutilmente. Una sonora bocciatura arriva poi per l'ex ministro Pd per l'integrazione Cecile Kyenge: le sue 1.151 preferenze non bastano per confermarsi eurodeputata: arriva non solo dopo il capolista del nord-est Carlo Calenda, ma viene anche beffata da Elisabetta Gualmini e Maria Cecilia Guerra.
Anche tra gli ultr? della sinistra si contano parecchi nomi di trombati eccellenti. Niente da fare per Pippo Civati, candidato per Europa Verde: al leader di Possibile non bastano gli 8.199 voti per andare in Europa. Uguale sorte, ma era pi? che prevedibile, per i "comunisti per sempre" Marco Rizzo e Paolo Ferrero, 5mila preferenze il primo e oltre 8mila il secondo. Fuori dai giochi poi Nicola Fratoianni e Corradino Mineo di La Sinistra.
Piace ai suoi, e anche tanto, Elisabetta Gardini, che mette insieme 14.669 voti a Padova, ma il successo personale non le basta per entrare nella squadra dei vincenti di Fratelli d'Italia. Esattamente come l'altra "sorella" Daniela Santanch?, a casa con 7.878 voti raccolti nel nord-ovest. Oltre 5mila preferenze a un altro "fratello" eccellente come Francesco Alberoni non sono sufficienti per essere "promosso" a Bruxelles. La dura legge dei "trombati" non risparmia neanche gli estremisti di destra. Niente da fare per gli "storici" leader Simone Di Stefano di CasaPound e, soprattutto, Roberto Fiore di Forza Nuova. Tanti voti personali ma niente Parlamento europeo per loro. Bocciati dalle urne infine i due Mussolini, Alessandra di Forza Italia e Caio Giulio di Fratelli d'Italia. Il voto dei nostalgici non basta.
da tgcom24
Comment