L'Emilia Romagna non ? pi? rossa e si tinge di giallo-blu. I partiti eredi del Pci, che hanno guidato tutti i Comuni dal dopoguerra fino a oggi, lasciano spazio a M5s e centrodestra. La coalizione Forza Italia-Lega-Fdi batte quella del centrosinistra con il 33,75% delle preferenze contro il 30,2% della coalizione che sostiene Renzi.
Quando sono state scrutinate oltre due terzi delle schede la fotografia ? ormai nitida. Alla Camera la coalizione di centro destra si afferma con il 33,75% delle preferenze, con in testa la Lega Nord che totalizza il 20% e Forza Italia appena il 10% (FdI 3,3% e Noi con l'Italia lo 0,59%). Il Partito democratico, assieme alle liste che hanno formato la coalizione di centro sinistra, raggiunge il minimo storico del 30,2% (nel 2013 erano al 37%), con il partito di Renzi fermo al 26%, +Europa della Bonino al 2,9%, la lista Insieme - sponsorizzata dallo stesso Romano Prodi - lo 0,73% e Civica Popolare del ministro Lorenzin a 0,56%. Dati speculari al Senato.
E' il partito di Luigi Di Maio la bomba esplosa un po' ovunque in una regione dove i grillini non erano mai riusciti a sfondare, se si esclude della citt? di Parma "rubata" sei anni fa dal fuoriuscito Federico Pizzarotti. Qui, nella regione guidata dal governatore Stefano Bonaccini, i candidati Cinquestelle totalizzano il 27,7% delle preferenze superando nettamente il Pd che non ? pi? il primo partito.
Liberi e uguali va meglio che in altre parti d'Italia, ma certamente il 4% delle preferenze non ? una vittoria soprattutto con candidati come l'ex segretario Pd, Pier Luigi Bersani, e l'ex governatore Vasco Errani. Seguono con lo 0,6% Casapound e il Popolo della Famiglia, con lo 0,4% Italia agli italiani; a quota 0,2% si fermano Pri-Ala e Per una sinistra rivoluzionaria.
I candidati che Matteo Renzi ha piazzato nei collegi emiliano-romagnoli, considerati fino a qualche giorno fa i pi? "sicuri", hanno deluso, anche se si dovr? aspettare la fine della conta, con alcuni seggi ancora in bilico. A eccezione di Bologna, dove ? ormai certa la vittoria di Pier Ferdinando Casini: la sua candidatura per il Senato ? stata una delle pi? discusse dentro al Pd, ma alla fine ? quella che ? riuscita a tamponare (con il 33,59% delle preferenze, a spoglio ancora in corso) il pieno di voti che ha totalizzato la candidata del centro destra Elisabetta Brunelli ferma a 28,6%, e quella del M5s Michela Montevecchi che non va oltre il 26%. Di Vasco Errani, candidato di Leu, la maggior delusione in considerazione delle aspettative: si ferma al 7,2%.
A Bologna, alla Camera, passa anche Andrea De Maria (Pd), col 37,34%, davanti alla candidata del Carroccio, Paola Scarano, (26,77) e ad Alessandra Carbonaro del M5s, che ottiene il 21,43%. A Ferrara un altro risultato amaro per i democratici. Il ministro alla Cultura, Dario Franceschini, ? bocciato con il 29,25%, ed ? costretto a lasciare il posto a Maura Tomasi, del centro destra, che ha totalizzato il 39,5% dei voti. Terzo il grillino Mauro Falciano, con il 24,78%.
da tgcom24
Quando sono state scrutinate oltre due terzi delle schede la fotografia ? ormai nitida. Alla Camera la coalizione di centro destra si afferma con il 33,75% delle preferenze, con in testa la Lega Nord che totalizza il 20% e Forza Italia appena il 10% (FdI 3,3% e Noi con l'Italia lo 0,59%). Il Partito democratico, assieme alle liste che hanno formato la coalizione di centro sinistra, raggiunge il minimo storico del 30,2% (nel 2013 erano al 37%), con il partito di Renzi fermo al 26%, +Europa della Bonino al 2,9%, la lista Insieme - sponsorizzata dallo stesso Romano Prodi - lo 0,73% e Civica Popolare del ministro Lorenzin a 0,56%. Dati speculari al Senato.
E' il partito di Luigi Di Maio la bomba esplosa un po' ovunque in una regione dove i grillini non erano mai riusciti a sfondare, se si esclude della citt? di Parma "rubata" sei anni fa dal fuoriuscito Federico Pizzarotti. Qui, nella regione guidata dal governatore Stefano Bonaccini, i candidati Cinquestelle totalizzano il 27,7% delle preferenze superando nettamente il Pd che non ? pi? il primo partito.
Liberi e uguali va meglio che in altre parti d'Italia, ma certamente il 4% delle preferenze non ? una vittoria soprattutto con candidati come l'ex segretario Pd, Pier Luigi Bersani, e l'ex governatore Vasco Errani. Seguono con lo 0,6% Casapound e il Popolo della Famiglia, con lo 0,4% Italia agli italiani; a quota 0,2% si fermano Pri-Ala e Per una sinistra rivoluzionaria.
I candidati che Matteo Renzi ha piazzato nei collegi emiliano-romagnoli, considerati fino a qualche giorno fa i pi? "sicuri", hanno deluso, anche se si dovr? aspettare la fine della conta, con alcuni seggi ancora in bilico. A eccezione di Bologna, dove ? ormai certa la vittoria di Pier Ferdinando Casini: la sua candidatura per il Senato ? stata una delle pi? discusse dentro al Pd, ma alla fine ? quella che ? riuscita a tamponare (con il 33,59% delle preferenze, a spoglio ancora in corso) il pieno di voti che ha totalizzato la candidata del centro destra Elisabetta Brunelli ferma a 28,6%, e quella del M5s Michela Montevecchi che non va oltre il 26%. Di Vasco Errani, candidato di Leu, la maggior delusione in considerazione delle aspettative: si ferma al 7,2%.
A Bologna, alla Camera, passa anche Andrea De Maria (Pd), col 37,34%, davanti alla candidata del Carroccio, Paola Scarano, (26,77) e ad Alessandra Carbonaro del M5s, che ottiene il 21,43%. A Ferrara un altro risultato amaro per i democratici. Il ministro alla Cultura, Dario Franceschini, ? bocciato con il 29,25%, ed ? costretto a lasciare il posto a Maura Tomasi, del centro destra, che ha totalizzato il 39,5% dei voti. Terzo il grillino Mauro Falciano, con il 24,78%.
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