Dopo oltre sette ore di "detenzione", il tennista serbo è stato invitato a lasciare il continente. Possibile ricorso del numero 1 al mondo
Adesso è ufficiale: Novak Djokovic, numero 1 del tennis mondiale, è stato informato che il suo visto è stato rifiutato e che in giornata sarà espulso dall'Australia. "Djokovic non è riuscito a fornire prove adeguate per soddisfare i requisiti di ingresso in Australia - si legge nella nota dell'Australian Border Force - e il suo visto è stato successivamente annullato". Scott Morrison, primo ministro australiano, conferma: "Le regole sono regole, e valgono per tutti".
NOTTE D'INTERROGATORIO
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Djokovic era atterrato a Tullamarine – l’aeroporto internazionale di Melbourne – la notte scorsa alle 23.30 locali, le 13.30 italiane. Subito il tennista, assieme al suo staff, è stato fermato alla dogana per un problema legato al passaporto. Questa la ricostruzione del Times: "Un membro del suo team ha commesso un errore nel richiedere una sottoclasse di visto che non si applica a coloro che hanno ricevuto esenzioni mediche da un vaccino contro il Covid-19". Da qui il fermo, che ben presto si è trasformato in un interrogatorio durato oltre cinque ore, tre dei quali senza il suo telefono e comunque piantonato in ogni momento da due poliziotti. Tanto da scatenare la rabbia del padre del giocatore, che in serata si è lasciato andare: "Se non lo liberano entro mezz'ora, scendiamo in strada".
Adesso è ufficiale: Novak Djokovic, numero 1 del tennis mondiale, è stato informato che il suo visto è stato rifiutato e che in giornata sarà espulso dall'Australia. "Djokovic non è riuscito a fornire prove adeguate per soddisfare i requisiti di ingresso in Australia - si legge nella nota dell'Australian Border Force - e il suo visto è stato successivamente annullato". Scott Morrison, primo ministro australiano, conferma: "Le regole sono regole, e valgono per tutti".
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