UN MEDICO DI ROMA E' STATO MINACCIATO PER AVER PUBBLICATO SUI SOCIAL LA FOTO DEL FIGLIO DI 6 ANNI MENTRE SI VACCINAVA - L'IMMAGINE, IN CUI AL PICCOLO, SPAVENTATO DALLA PUNTURA, SCENDEVA UNA LACRIMA, E' STATA SOTTRATTA DIVENTANDO, IN POCO TEMPO, VIRALE SUI PRINCIPALI PROFILI E PAGINE DEI NO-VAX - "HO POSTATO L'IMMAGINE DI MIO FIGLIO PER FAR CAPIRE L'IMPORTANZA DELLA VACCINAZIONE. QUELLA LACRIMA E' STATA DISTORTA..."
Federico non piange perché si sta vaccinando: sul suo volto scende solo una lacrima per quella lecita paura che può avere un bambino di sei anni nel vedere un ago che si infila nel braccio. Federico poi sorride e stringe in mano con fierezza l'attestato di bimbo coraggioso: è immunizzato contro il Covid e sta bene. Ma il suo volto, postato dal papà chirurgo sul suo profilo Facebook, per sostenere la campagna vaccinale tra i più piccoli è stato usato dai no vax con l'obiettivo contrario: falsificare la reale natura di quella lacrima, usando poi l'immagine per attaccare e minacciare il professionista.
LA DINAMICA La storia è di questi giorni: lui, il medico, si chiama Paolo Mezzana è romano, chirurgo plastico dipendente di un centro privato. Domenica scorsa ha portato suo figlio di 6 anni a vaccinarsi nel centro allestito dall'Asl Roma 1 nel museo Explora, ma a distanza di poche ore il dramma a cui è seguita una denuncia-querela alla polizia postale contro chi aveva prima sottratto l'immagine dal profilo del professionista diventando poi, in poco tempo, virale sempre via social sui principali profili e pagine dei no-vax.
Per la famiglia di Federico sono state ore terribili: «Ho postato l'immagine di mio figlio - spiega il dottor Mezzana - per far capire l'importanza della vaccinazione, Federico ha pianto ma solo perché si era spaventato, sta benissimo e invece quella lacrima è stata distorta». Tecnicamente l'immagine del bimbo è stata allargata fino a inquadrare soltanto il volto e quella lacrima con un commento a corredo: «Post muto».
GLI INSULTI Il professionista dice di essere stato riempito di insulti e anche minacce: «In alcuni post - prosegue - abbiamo letto: te lo veniamo a togliere a tuo figlio, tua moglie è una p....... L'abbiamo scoperto lunedì sera quando su Messenger alcune persone mi hanno scritto guardi c'è una foto che gira sui social contro la vaccinazione, c'è un bambino e dovrebbe essere suo figlio».
Da qui la scelta di sporgere denuncia alla polizia postale ma anche di rendere quanto più possibile pubblica la vicenda «Perché - dice il medico - è ora di finirla con queste strumentalizzazioni». L'avvocato del professionista prima ancora che le forze dell'ordine venissero allertate è riuscito a contattare l'amministratore della prima pagina su cui la foto di Federico è stata pubblicata.
L'uomo l'ha rimossa immediatamente ma questo non ha interrotto una catena virale su cui ora la polizia postale sta compiendo delle verifiche. «Abbiamo fatto quella foto - prosegue ancora il chirurgo - e ho poi deciso di pubblicarla sul mio profilo e solo tra i miei amici, senza dunque darne pubblica visibilità, in segno di incoraggiamento».
IL VIRUS IN CASA La famiglia di Mezzana lo scorso anno ha contratto per intero il Covid, compreso il piccolo Federico, «ma abbiamo deciso di procedere con la vaccinazione - prosegue il professionista - perché abbiamo sentito il parere del nostro pediatra e siamo convinti, io per primo e fin dall'inizio, che il vaccino sia l'unica arma che abbiamo che proteggerci da qu
Proprio Mezzana prima di diventare una vittima insieme a suo figlio dei no vax già in passato si era pubblicamente speso per sostenere la campagna vaccinale. «Lo rifarei da capo - dice ora - ho sempre assunto pubblicamente posizioni pro-vaccino e le critiche o gli insulti personali a me rivolti non mi hanno mai spaventato né fermato ma usare i bambini in questo modo non ha senso ed è inaccettabile. Si capovolge la logica: i figli si proteggono con il vaccino non certo sottraendo loro l'opportunità di sottrarsi dal virus».
L'avvocato del dottore ha sporto denuncia contro l'amministratore del primo gruppo di no vax - anche se ha poi rimosso su richiesta l'immagine - e anche contro tutti i 250 commentatori che via via si sono trovati sui social. «Andremo avanti e andremo fino in fondo - aggiunge ancora il chirurgo - e ho deciso anche di costituirmi parte civile devolvendo poi tutto in beneficenza, laddove si aprisse un procedimento, perché hanno recato un danno non solo a me ma a Federico»
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