E la terza dose non è un business...
"La terza dose è così poco un business che Sanofi, impegnata in un progetto finalizzato a realizzare un suo vaccino anti covid a mRNA, poche settimane fa ha annunciato di non avere intenzione di proseguirne la sperimentazione. Eppure i risultati preliminari dello studio di fase I/II presentati dall’azienda francese erano tutt’altro che deludenti: nessun segnale di preoccupazione riguardo alla sicurezza e una sieroconversione con un aumento degli anticorpi contro SARS-CoV-2 di 4 volte nella quasi totalità dei partecipanti".
Insomma, "segui i soldi" funziona pure in questo caso, ma suggerisce una narrativa diversa..
"Perché allora, dopo pochi giorni, l’abbandono del progetto? Secondo Thomas Triomphe, a capo della divisione vaccini di Sanofi Pasteur, scopo dello studio era soprattutto verificare l’efficacia della piattaforma per la produzione di vaccini a mRNA acquistata da Translate Bio. L’idea però è di utilizzarla per altri scopi, dai tumori all’influenza, che con la sua somministrazione stagionale rappresenta un mercato stabile e sicuro, dove l’azienda è già ben posizionata. Creare nuovi vaccini nei confronti di Covid, invece, per Triomphe, potrebbe essere inutile, dal momento che il mercato è ormai coperto da Pfizer e Moderna e, a suo parere, dopo una terza dose, l’immunità dovrebbe essere sufficiente da non dover ricorrere ad altri richiami. Follow the money, se big pharma non ci investe più, significa che non è un mercato così fiorente".
Tuttavia c'è una minoranza rumorosa che non si riesce a convincere della bontà dei vaccini...
"Bisogna prima di tutto rendersi conto dell'infodemia di cui i cittadini sono principalmente vittima. Nessuno ha spiegato fin dall'inizio la complessità e l'incertezza di questa situazione, di come la scienza avrebbe cercato di guidarci passo a passo attraverso questa crisi raccogliendo progressivamente dati da presentare alla politica. E la politica si è troppo spesso nascosta dietro la scienza, mentre ci sono scelte diverse che si possono prendere sulla base degli stessi dati e che non sono giuste o sbagliate in termini scientifici assoluti, ma che sono mosse da diverse strategie, sulla base di diversi valori e obiettivi. Per esempio, nel Regno Unito si è accettato un maggior numero di vittime quotidiane pur di rimuovere qualunque restrizione. Da noi si è seguita una linea più prudente. Ma ogni governo del mondo ha preso le sue decisioni e seguito una sua linea".
"La terza dose è così poco un business che Sanofi, impegnata in un progetto finalizzato a realizzare un suo vaccino anti covid a mRNA, poche settimane fa ha annunciato di non avere intenzione di proseguirne la sperimentazione. Eppure i risultati preliminari dello studio di fase I/II presentati dall’azienda francese erano tutt’altro che deludenti: nessun segnale di preoccupazione riguardo alla sicurezza e una sieroconversione con un aumento degli anticorpi contro SARS-CoV-2 di 4 volte nella quasi totalità dei partecipanti".
Insomma, "segui i soldi" funziona pure in questo caso, ma suggerisce una narrativa diversa..
"Perché allora, dopo pochi giorni, l’abbandono del progetto? Secondo Thomas Triomphe, a capo della divisione vaccini di Sanofi Pasteur, scopo dello studio era soprattutto verificare l’efficacia della piattaforma per la produzione di vaccini a mRNA acquistata da Translate Bio. L’idea però è di utilizzarla per altri scopi, dai tumori all’influenza, che con la sua somministrazione stagionale rappresenta un mercato stabile e sicuro, dove l’azienda è già ben posizionata. Creare nuovi vaccini nei confronti di Covid, invece, per Triomphe, potrebbe essere inutile, dal momento che il mercato è ormai coperto da Pfizer e Moderna e, a suo parere, dopo una terza dose, l’immunità dovrebbe essere sufficiente da non dover ricorrere ad altri richiami. Follow the money, se big pharma non ci investe più, significa che non è un mercato così fiorente".
Tuttavia c'è una minoranza rumorosa che non si riesce a convincere della bontà dei vaccini...
"Bisogna prima di tutto rendersi conto dell'infodemia di cui i cittadini sono principalmente vittima. Nessuno ha spiegato fin dall'inizio la complessità e l'incertezza di questa situazione, di come la scienza avrebbe cercato di guidarci passo a passo attraverso questa crisi raccogliendo progressivamente dati da presentare alla politica. E la politica si è troppo spesso nascosta dietro la scienza, mentre ci sono scelte diverse che si possono prendere sulla base degli stessi dati e che non sono giuste o sbagliate in termini scientifici assoluti, ma che sono mosse da diverse strategie, sulla base di diversi valori e obiettivi. Per esempio, nel Regno Unito si è accettato un maggior numero di vittime quotidiane pur di rimuovere qualunque restrizione. Da noi si è seguita una linea più prudente. Ma ogni governo del mondo ha preso le sue decisioni e seguito una sua linea".
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