Ospedali al limite, contagi in crescita e vaccini fermi: la Polonia teme una nuova crisi Covid. Ma le restrizioni (per ora) restano al minimo
Nessun lockdown, ma restrizioni più dure quando la media dei casi giornalieri supererà quota settemila. La Polonia è preoccupata dall’aumento impetuoso dei casi di Covid-19, che raddoppiano ogni settimana: il ministero della Salute di Varsavia ha iniziato a preparare le contromosse. L’incidenza settimanale, che fino ad alcune settimane fa era la più bassa d’Europa e stabile sotto i 10 casi per 100mila abitanti, è cresciuta fino a raggiungere quota 84 casi. La campagna di vaccinazione – come testimonia il sito dell’Ecdc, l’agenzia europea per il controllo delle malattie infettive – è praticamente ferma, con il 54,6% della popolazione che ha ricevuto almeno una dose e il 52,2% completamente immunizzata: numeri simili a quelli di metà agosto, chiaro segno del fatto che la platea dei favorevoli al vaccino si è esaurita mentre i molti scettici restano sulle proprie posizioni
Gli ospedali: sistema ancora verso il collasso – Dal canto loro, gli ospedali polacchi segnalano crescenti difficoltà nel gestire l’afflusso di pazienti: la speranza è che non si arrivi di nuovo al tragico quadro dello scorso autunno, quando il Paese sperimentò una delle peggiori ondate d’Europa. Allora il sistema sanitario aveva mostrato chiari segni di affaticamento, causando il più alto eccesso di mortalità dell’Unione Europea nel 2020. La città di Lublino, alcuni giorni fa, ha comunicato la mancanza di posti letto per i pazienti più gravi, che dovranno essere trasportati in altri presidi sanitari della regione. Tredici ospedali provinciali sono completamente pieni e restano liberi solo 150 letti su 865 in tutta la provincia. A Varsavia, invece, sono liberi appena 47 posti letto Covid su 393 e l’Ospedale delle malattie infettive ha dovuto accettare il doppio dei pazienti attesi.
misure: finora solo (blandi) limiti sulle capienze – Le restrizioni, tuttavia, sono ancora poche e legate alla capienza delle attività aperte (praticamente tutte). Cinema, teatri e ristoranti sono operativi al 75% e con l’obbligo di mascherina al chiuso. Le discoteche possono accogliere un massimo di 150 clienti non vaccinati più un numero aggiuntivo di vaccinati mentre le palestre ed i fitness club devono garantire uno spazio di dieci metri quadri a cliente. Sui mezzi pubblici si possono occupare il 100% dei posti disponibili, a scuola si va in presenza. In tutti i luoghi chiusi, salvo eccezioni, è obbligatorio coprire naso e bocca e mantenere il distanziamento sociale interpersonale di almeno un metro e mezzo. I contatti stretti dei casi positivi, se vaccinati, possono evitare la quarantena.
Nessun lockdown, ma restrizioni più dure quando la media dei casi giornalieri supererà quota settemila. La Polonia è preoccupata dall’aumento impetuoso dei casi di Covid-19, che raddoppiano ogni settimana: il ministero della Salute di Varsavia ha iniziato a preparare le contromosse. L’incidenza settimanale, che fino ad alcune settimane fa era la più bassa d’Europa e stabile sotto i 10 casi per 100mila abitanti, è cresciuta fino a raggiungere quota 84 casi. La campagna di vaccinazione – come testimonia il sito dell’Ecdc, l’agenzia europea per il controllo delle malattie infettive – è praticamente ferma, con il 54,6% della popolazione che ha ricevuto almeno una dose e il 52,2% completamente immunizzata: numeri simili a quelli di metà agosto, chiaro segno del fatto che la platea dei favorevoli al vaccino si è esaurita mentre i molti scettici restano sulle proprie posizioni
Gli ospedali: sistema ancora verso il collasso – Dal canto loro, gli ospedali polacchi segnalano crescenti difficoltà nel gestire l’afflusso di pazienti: la speranza è che non si arrivi di nuovo al tragico quadro dello scorso autunno, quando il Paese sperimentò una delle peggiori ondate d’Europa. Allora il sistema sanitario aveva mostrato chiari segni di affaticamento, causando il più alto eccesso di mortalità dell’Unione Europea nel 2020. La città di Lublino, alcuni giorni fa, ha comunicato la mancanza di posti letto per i pazienti più gravi, che dovranno essere trasportati in altri presidi sanitari della regione. Tredici ospedali provinciali sono completamente pieni e restano liberi solo 150 letti su 865 in tutta la provincia. A Varsavia, invece, sono liberi appena 47 posti letto Covid su 393 e l’Ospedale delle malattie infettive ha dovuto accettare il doppio dei pazienti attesi.
misure: finora solo (blandi) limiti sulle capienze – Le restrizioni, tuttavia, sono ancora poche e legate alla capienza delle attività aperte (praticamente tutte). Cinema, teatri e ristoranti sono operativi al 75% e con l’obbligo di mascherina al chiuso. Le discoteche possono accogliere un massimo di 150 clienti non vaccinati più un numero aggiuntivo di vaccinati mentre le palestre ed i fitness club devono garantire uno spazio di dieci metri quadri a cliente. Sui mezzi pubblici si possono occupare il 100% dei posti disponibili, a scuola si va in presenza. In tutti i luoghi chiusi, salvo eccezioni, è obbligatorio coprire naso e bocca e mantenere il distanziamento sociale interpersonale di almeno un metro e mezzo. I contatti stretti dei casi positivi, se vaccinati, possono evitare la quarantena.
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