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I felici lockdown nei paesi poveri.

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    #16
    Originally posted by LucaDB6 View Post

    Sinceramente la forbice tra un italiano corretto e il modo che hai di esprimerti è decisamente ampia, ma questo è OT e me ne scuso.
    Quello che volevo dire è che si IPOTIZZA che i bambini siano morti infettati dal Covid ma non a causa di esso ma bensì dagli effetti che le condizioni di povertà (malnutrizione, malattie pregresse, scarsa igene..) hanno su di loro, ma questo purtroppo esiste da sempre.
    Il dott Pulungan non IPOTIZZA , da numeri certi con cartelle cliniche,ci sono comorbilità ma sono in bassa % sul totale . Ipotizza ce ne siano molti di più ,oltre ai numeri citati ,perchè non possono accedere alle cure causa code interminabili agli ospedali attrezzati. ( si potrebbe ipotizzare una concausa della razza asiatica ...)


    . Se sostieni un qualunque esame universitario alleghi la bibliografia di ciò che argomenti o sostieni in calce, o fai un giro al prossimo appello.
    Lo stesso per qualsiasi ricerca a livello scientifico.,come i dati della stessa per essere revisionati tra pari.
    Quindi se fai fatica a comprendere del perche allego la bibliografia(i famosi link) a cio che sostengo ,o di come lo sotengo in un italiano a te misconosciuto ,fatti una domanda.









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      #17
      Originally posted by mano View Post

      Il dott Pulungan non IPOTIZZA , da numeri certi con cartelle cliniche,ci sono comorbilità ma sono in bassa % sul totale . Ipotizza ce ne siano molti di più ,oltre ai numeri citati ,perchè non possono accedere alle cure causa code interminabili agli ospedali attrezzati. ( si potrebbe ipotizzare una concausa della razza asiatica ...)


      . Se sostieni un qualunque esame universitario alleghi la bibliografia di ciò che argomenti o sostieni in calce, o fai un giro al prossimo appello.
      Lo stesso per qualsiasi ricerca a livello scientifico.,come i dati della stessa per essere revisionati tra pari.
      Quindi se fai fatica a comprendere del perche allego la bibliografia(i famosi link) a cio che sostengo ,o di come lo sotengo in un italiano a te misconosciuto ,fatti una domanda.








      Scusa forse sono io, anzi sicuramente. Ma non si capisce un ca**o di quello che scrivi

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        #18
        Università... esame di Inglese di mano
        Prof ... mi dica 4 parole in inglese
        Mano ... metro goldwin mayer
        Prof ... molto bene e la 4a
        Mano ... ROAAR (allegando un paio di film in calce)

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          #19
          Originally posted by LucaDB6 View Post

          Scusa forse sono io, anzi sicuramente. Ma non si capisce un ca**o di quello che scrivi
          Beh se l utente Molla ha upgradato l utente mano da segaiolo a testa di minkia.....se lo stesso utente scrive non si puo capire un c.azzo....il ragionamento e la logica è ineluttabile.

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            #20
            Magari era già così prima ... io direi di si

            Cmq un Mano = Segaiolo ... ciò che viene Segato è il Caxxo ... Segaiolo + Seghe Mentali = Testa di Caxxo ...
            E' Aristotele a dirlo ... io sono un suo buon seguace

            Poi ... ogni tanto ci si può fare anche una bella risata neh!
            Lo so che ne fai già tante per ciò che scrivo, ma allora non ritenerti offeso

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              #21
              Si chiama Le Van Tri, ha 28 anni, e in Vietnam è stato condannato a cinque anni di carcere per aver infranto le restrizioni della quarantena e per aver trasmesso il Covid a diverse persone. La sentenza spiega che ha «diffuso pericolose malattie infettive ad altre persone». A luglio il giovane aveva lasciato la città più grande del Paese, Ho Chi Minh, in quel momento in preda all'epidemia, per recarsi nella provincia natale di Ca Mau. Van Tri non aveva rispettato la sua quarantena domestica obbligatoria di 21 giorni: era risultato positivo il 7 luglio.

              Lockdown in Vietnam, trasporti bloccati e grandi marchi in crisi (Nike e Gap): ecco perché aumenteranno i prezzi

              «La violazione da parte di Tri del regolamento sulla quarantena medica domiciliare ha provocato l'infezione di molte persone con Covid-19 e la morte di una persona il 7 agosto 2021», dice la sentenza del tribunale. Secondo i media statali, otto persone sono state infettate a causa sua.
              Strategia Zero Covid


              Non è però la prima sentenza del genere in Vietnam: a luglio, un uomo di 32 anni di Hai Duong era stato condannato a 18 mesi di reclusione. A marzo un assistente di volo della Vietnam Airlines a due anni di reclusione a marzo per gli stessi motivi.

              Il Vietnam è stato uno dei paesi con la strategia zero Covid di maggior successo, grazie a test di massa mirati, tracciamento aggressivo dei contatti, rigide restrizioni alle frontiere e rigorosa quarantena. Ma molti focolai hanno offuscato questo "record" e dalla fine di aprile il Paese non è riuscito a contenere l'epidemia. Dalla primavera sono state contate la stragrande maggioranza delle 540.000 persone contagiate e delle 13.385 persone morte per Covid.

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                #22
                Cari Covidioti trasferitevi in Vietnam li siete al sicuro ...

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                  #23
                  Cosa ci insegnano i casi del Vietnam e degli Usa sui vaccini e variante Delta


                  Ilaria Betti

                  19 ore fa
                  Mi Piace|15
                  No vax progettavano violenze, blitz della polizia in varie città: otto indagati…

                  MotoGP 2021. Niente Misano per Dani Pedrosa: KTM ha ritirato la sua…© Fornito da HuffPost

                  Cosa accade in un Paese con una bassa percentuale di vaccinati quando si afferma una variante molto contagiosa, come la variante Delta? A dimostrarlo sono due Paesi, il Vietnam e gli Stati Uniti: nel primo, i completamente vaccinati sono appena 3,3 milioni di persone su 96 milioni (il 3% della popolazione, mentre solo il 18% ha ricevuto almeno una dose di vaccino). Negli Stati Uniti i casi di coronavirus negli Usa nell’ultima settimana sono aumentati del 300% rispetto alla settimana del Labor Day dello scorso anno (31 agosto-7 settembre 2020). Sotto accusa la variante Delta, cui viene attribuito un aumento del 316% delle infezioni quotidiane, ma anche il rifiuto di un gran numero di americani verso la vaccinazione: a livello nazionale, solo il 53% della popolazione totale è completamente vaccinata, lasciando a rischio altre decine di milioni di persone.

                  Vietnam, Il Paese in cui è vaccinato solo il 3% della popolazione

                  Il Vietnam è, insieme alla Nuova Zelanda e all’Australia, uno dei Paesi più in ritardo sulla campagna vaccinale, che stanno ancora ricorrendo ai lockdown severi per lottare contro la variante Delta. Fino ad aprile di quest’anno, il Vietnam era riuscito a contenere egregiamente l’epidemia, continuando a rilevare poche decine di casi e di decessi al giorno. Fin dai primi mesi del 2020, il governo vietnamita aveva infatti predisposto sistemi per il tracciamento dei contatti molto meticolosi, che avevano permesso di identificare rapidamente i nuovi focolai e di isolarli prima che il virus si potesse diffondere anche nelle aree densamente popolate delle città più grandi come Ho Chi Minh. Questa strategia, unita a forti limitazioni sugli spostamenti dall’estero e a restrizioni sulla mobilità interna, aveva consentito al Vietnam di non subire le prime ondate della pandemia come era avvenuto invece in Occidente e in altre aree del mondo. Ma poi le cose sono cambiate. Con la variante Delta, molto più contagiosa delle versioni del coronavirus circolate in precedenza, i tempi di diffusione del coronavirus si sono ridotti sensibilmente, al punto da rendere sempre più inutili i tentativi di tracciamento. Il Paese è passato da una media giornaliera di 350 casi positivi a un picco di oltre 13mila casi giornalieri nella settimana a cavallo tra agosto e settembre; nell’ultima settimana i morti sono stati più di 2.300.

                  L’80 per cento dei decessi e circa il 50 per cento dei nuovi contagi sono stati rilevati a Ho Chi Minh, nella cui area metropolitana vivono 9 milioni di persone. L’aumento considerevole di casi e morti ha spinto il governo a imporre un rigido lockdown il 23 agosto scorso, con l’obiettivo di mantenerlo attivo almeno fino al prossimo 15 settembre. È stata inoltre disposta un’attività di controllo con test per buona parte della popolazione, anche se non è chiaro come l’iniziativa possa contribuire a tenere sotto controllo i contagi. Agli abitanti della città è stato imposto di rimanere in casa e, salvo emergenze, non possono nemmeno uscire per fare la spesa.

                  Intanto la campagna vaccinale procede a rilento, ma per la prima volta dall’inizio della pandemia se ne intravede l’importanza. Se i lockdown duri (il mese scorso era stato dispiegato l’esercito per tenere la gente a casa, ndr) e il tracciamento serrato non funzionano più, è arrivato il tempo di convivere col virus e di trovare un’altra strategia. Ho Chi Minh, città epicentro della pandemia nel Paese (241.110 casi e 9.974 morti, la metà dei casi nazionali e l’80% dei morti), sta considerando di riaprire le attività dal 15 settembre. Il premier Pham Minh Chinh la scorsa settimana ha messo in guardia che il Vietnam potrebbe dover affrontare una lunga battaglia contro il virus e non può affidarsi a lockdown e quarantene indefinitamente. L’ex Saigon punta a riaprire e a vaccinare i suoi 9 milioni di abitanti entro la fine dell’anno, secondo una bozza di piano visionata dalla Reuters.

                  La mancanza di protezione offerta dalla vaccinazione ha contribuito al marcato aumento di casi con sintomi gravi, che rendono più alto il rischio di ricovero e di morte. Gli ospedali sono pieni di pazienti con sintomi gravi da COVID-19 e quelli da campo allestiti per affrontare l’emergenza non sono comunque sufficienti. Medici e infermieri sono stati chiamati da altre aree del paese per lavorare a Ho Chi Minh, dove il personale sanitario è ormai esausto. Il governo ha inoltre avviato un piano per proporre ai pazienti guariti, e quindi immunizzati, di lavorare negli ospedali per dare una mano. I pazienti vengono dimessi il più velocemente possibile e ciò comporta che molti, anche dopo avere avuto sintomi gravi, debbano proseguire la convalescenza a casa e in assenza di assistenza medica.

                  Usa: vaccinato con ciclo completo solo il 53% della popolazione, contagi in aumento del 300%

                  Negli Stati Uniti i casi di coronavirus negli Usa nell’ultima settimana sono aumentati del 300% rispetto alla settimana del Labor Day dello scorso anno (31 agosto-7 settembre 2020). È quanto emerge dai dati della John Hopkins University: nella settimana dal 30 agosto al 6 settembre 2021, infatti, i contagi sono stati 1,14 milioni contro i 287.235 dello scorso anno. Secondo i dati di Health and Human Services, anche i tassi di ospedalizzazione sono aumentati del 157% rispetto al fine settimana del Labor Day 2020, saturando strutture e personale medico. In Idaho, stato situato nella parte nord-occidentale degli Usa, si sta addirittura “razionando” l’assistenza sanitaria. L’agenzia sanitaria statale ha citato “una grave carenza di personale e posti letto disponibili causata da un massiccio aumento dei pazienti con Covid che richiedono il ricovero in ospedale”.

                  In barba ad incentivi, campagne di sensibilizzazione, parole più o meno convincenti pronunciate da personaggi famosi, la vaccinazione procede a rilento. Il 47% degli americani non è pienamente vaccinato e ciò spiana la strada alla variante Delta. Secondo il database del New York Times, gli Stati Uniti hanno superato i 40 milioni di casi di Covid-19 dall’inizio della pandemia, un numero maggiore della popolazione della California, lo Stato più popoloso del Paese.

                  L’unica via per tornare alla normalità e passare un autunno sereno è quella dei vaccini. Ne è convinto Anthony Fauci, il più celebre immunologo americano, che però si dice preoccupato da scettici e no-vax, e dalla disinformazione che corre sui social. Intervistato da La Stampa, il consigliere medico capo del presidente Joe Biden parteciperà venerdì in video collegamento al Festival della Salute di Torino. “Se ci sarà un’alta percentuale di vaccinati, ci si avvicinerà gradualmente a una forma di normalità”, afferma. “Se sarete veloci, in autunno si potrà tenere tutto sotto controllo”, dice Fauci all’Italia. E spiega: “Penso che siate nella stessa condizione degli Usa. È necessario vaccinare il maggior numero possibile di individui”. A impensierire il consulente della Casa Bianca sono scettici e no vax: “Sono molto preoccupato. Si tratta di contagi e di morti evitabili”, afferma.

                  Il vaccino “dovrebbe essere obbligatorio” per Fauci. In particolare in alcuni luoghi: “Scuole e università e i luoghi del business dovrebbero richiedere che chi lavora in quegli ambienti sia vaccinato”. Al momento, però, si cerca ancora - senza successo - la strategia giusta per convincere i più scettici a sottoporsi alla vaccinazione.








                  HANOI, 25 agosto (Reuters) - Il Vietnam offre ai pazienti guariti dal coronavirus un'indennità mensile se accettano di rimanere in ospedali tesi per aiutare gli operatori sanitari che lottano per far fronte a un afflusso di persone infette.

                  Dopo aver contenuto con successo COVID-19 per gran parte della pandemia, il Vietnam sta affrontando la sua peggiore epidemia fino ad oggi guidata dalla virulenta variante Delta, con un aumento dei casi e dei decessi che aumentano la pressione sulle autorità sanitarie.

                  Il piano per portare pazienti guariti è stato lanciato questa settimana a Ho Chi Minh City, che è l'epicentro dell'attuale epidemia, rappresentando la metà delle quasi 185.000 infezioni e 7.302 morti del paese, o circa l'80% dei decessi totali.

                  Lavorando a fianco degli operatori sanitari, il ruolo degli ex pazienti nel programma, chiamato "paziente zero con paziente zero", è quello di sostenere i servizi sanitari pubblici.

                  "Ai partecipanti saranno forniti dispositivi di protezione individuale, cibo, alloggio e un'indennità mensile di 8 milioni di dong ($ 350,80)", secondo una lettera esaminata da Reuters che è stata inviata dal capo di un ospedale che partecipa allo schema per i pazienti COVID-19 guariti.

                  L'ospedale da campo n. 8 ha trattato almeno 10.000 pazienti a luglio.

                  Nelle ultime settimane, il ministero della salute vietnamita ha inviato altri 14.600 medici e infermieri nella città e nelle province limitrofe per sostenere un sistema medico sopraffatto. leggi di più

                  "Non mi interessa molto dell'indennità, voglio solo aiutare gli operatori sanitari bruciati", ha detto al telefono Nguyen Hoang Anh, che si è ripreso dal virus poche settimane fa.

                  "Credo che la mia presenza in ospedale darà forza ai pazienti che stanno combattendo contro il virus", ha detto Anh, che ha fatto domanda per diventare un partecipante.

                  Colpito dalla variante Delta, il paese del sud-est asiatico ha riportato un record di 10.811 infezioni martedì, in seguito a più di dieci volte rispetto ai livelli giornalieri all'inizio di luglio.

                  ($1 = 22.805.0000 dong)

                  Montaggio di Ed Davies

                  I nostri standard: i principi di fiducia di Thomson Reuters.

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                    #24
                    Originally posted by mano View Post
                    Il vaccino “dovrebbe essere obbligatorio” per Fauci. In particolare in alcuni luoghi: “Scuole e università e i luoghi del business dovrebbero richiedere che chi lavora in quegli ambienti sia vaccinato”. Al momento, però, si cerca ancora - senza successo - la strategia giusta per convincere i più scettici a sottoporsi alla vaccinazione.
                    In effetti se Fauci avesse detto: in particolare per chi mangia tutti i giorni ... non sarebbe stato molto differente

                    Così però salva i barboni e i Nobili che non hanno bisogno di lavorare e possono pagare professori privati per acculturare i figli

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                      #25
                      Il Vietnam estende il blocco di Ho Chi Minh City mentre il COVID infuria


                      Restrizioni ancora per sedare la pandemia nel centro commerciale della nazione: 5 cose da sapere





                      HANOI - L'estensione dell'epico blocco COVID-19 a Ho Chi Minh City in Vietnam fino alla fine di settembre rischia ulteriori costi sociali ed economici nella più grande città della nazione, che nonostante le dure restrizioni non è riuscita a mettere sotto controllo la pandemia.
                      I leader della città mercoledì hanno detto che il primo ministro Pham Minh Chinh ha approvato la loro proposta di estendere il blocco oltre la scadenza originale del 15 settembre. I cittadini e le imprese, comprese le aziende straniere, nella metropoli sono ora nel loro 109 ° giorno di un blocco che è in vigore dal 31 maggio.
                      Mentre le morti per coronavirus aumentavano nella città di 9 milioni di persone, il Vietnam ha schierato truppe il 23 agosto per far rispettare le dure misure di distanziamento sociale che richiedono ai residenti di "rimanere dove sono". Hanoi aveva sperato di controllare l'epidemia a Ho Chi Minh City, il motore economico del paese, entro la scadenza di mercoledì.


                      Ma la città non è riuscita a soddisfare i criteri per la revoca del blocco. La media di due settimane di nuovi casi giornalieri deve diminuire continuamente rispetto alle due settimane precedenti ed essere inferiore alla metà delle infezioni nella settimana con il più alto carico di casi COVID-19. Ma i nuovi casi sono rimasti tra i 5.000 e i 6.000 negli ultimi giorni.
                      Perché il Vietnam, una volta promosso nel sud-est asiatico per una gestione relativamente efficiente della pandemia, sta lottando per sopprimere il virus nel sud del paese? Ecco cinque cose da sapere.
                      Come si confronta la situazione di Ho Chi Minh City a livello nazionale e regionale?
                      Il tasso di mortalità a breve termine di Ho Chi Minh City si è attestato al 3,69% a partire da lunedì, rispetto al 2,49% a livello nazionale, secondo i dati compilati da Nikkei Asia e Our World in Data. Questo tasso è il rapporto tra la media di sette giorni dei decessi COVID-19 e la media di sette giorni dei casi giornalieri 10 giorni prima. COVID-19 è stato più letale in città, anche se il 18,1% dei suoi residenti è completamente vaccinato contro il 5,15% a livello nazionale a partire da sabato. Il tasso di mortalità della città supera quello dei paesi vicini, tra cui la Cambogia, al 2,59%, e la Thailandia, all'1,32%.
                      I decessi totali cumulativi a Ho Chi Minh City hanno raggiunto 12.476 mercoledì, pari al 77% del totale del Vietnam. Sebbene il numero medio giornaliero di decessi sia diminuito del 6,5% rispetto alla settimana precedente, almeno 66 cluster o catene di trasmissione rimangono attivi in città, ha affermato l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel suo "Vietnam COVID-19 Situation Report", pubblicato il 7 settembre.
                      "Abbiamo affrontato la fase più impegnativa della pandemia", ha detto Kidong Park, il rappresentante dell'OMS in Vietnam, a Viet Nam News questa settimana in un'intervista.



                      Gli esperti medici sono convinti che l'entità della pandemia in città sia maggiore di quanto mostrino i rapporti ufficiali.
                      "Le persone che sono morte a casa non sono state né contate né segnalate dalle autorità sanitarie", ha detto Tuan V. Nguyen, professore di medicina predittiva presso l'Università di Tecnologia di Sydney e professore a contratto di epidemiologia e biostatistica presso l'Università di Notre Dame in Australia.
                      "Non so [dell'effettiva mortalità in città], ma quello che so è che nel momento più colpito dal panico, c'erano molti pazienti che morivano di COVID-19 a casa", ha detto a Nikkei Asia il dottor Phan Xuan Trung, medico generico presso il Medic Medical Center di Ho Chi Minh City. "Alcuni sono stati decisi dai membri della famiglia a morire a casa. Alcuni stavano morendo da soli".
                      Il dottor Pham Ngoc Thang, un medico di emergenza a Ho Chi Minh City, ha avvertito: "Ci sono oltre 1.000 pazienti in più in gravi condizioni. Dovremmo prepararci a molte altre morti nei prossimi giorni".
                      La pandemia ha travolto gli ospedali, mettendo le cure mediche standard sull'orlo del collasso, dicono gli esperti.
                      "Le autorità della città hanno dedicato tutte le risorse mediche per combattere la pandemia, abbandonando completamente il campo medico convenzionale", ha detto Trung. Molti pazienti affetti da cancro, ictus o infarti non ricevono più cure, dicono i medici.



                      Perché il duro lockdown della città non ha pagato?
                      La decisione di estendere le restrizioni a Ho Chi Minh City ha alimentato la discussione sull'efficacia del blocco, soprattutto perché molti cittadini affrontano carenze alimentari.
                      Il blocco ha coperto l'intera città, ma non è riuscito a colpire la via di trasmissione del virus, ha detto Trung.
                      "È possibile indicare luoghi in cui il virus potrebbe facilmente diffondersi come uffici ermetici, case strette, vicoli stretti, attività affollate, ecc.", Ha detto. "Se ci concentriamo sulla lotta contro le infezioni in questi luoghi, sarà molto efficace".
                      Il lockdown a Ho Chi Minh City avrebbe potuto arrivare troppo tardi, ha detto Tuan, professore di medicina predittiva. "È stato avviato nel momento in cui i casi giornalieri avevano già raggiunto più di 200, il che suggerisce che l'infezione aveva in qualche modo preso piede nella popolazione".
                      Tuan pensa anche che il blocco avrebbe potuto essere ostacolato dall'ambiente della città.
                      "La città ha una popolazione densa con un basso reddito che sarebbe più vulnerabile all'impatto sulla salute", ha detto. "Le condizioni di vita sovraffollate con mancanza di servizi igienico-sanitari potrebbero ridurre significativamente l'efficacia del blocco".
                      "Ho Chi Minh City è una megalopoli che ospita anche baraccopoli", ha detto Thang, il medico di emergenza. "Le persone con scarsi standard di vita senza risparmi e un certo numero di anziani con malattie di base potrebbero essere facilmente colpite".
                      In che modo le restrizioni differiranno a partire da giovedì?
                      Le restrizioni rimangono simili. "La direttiva vieta gli assembramenti di più di due persone in pubblico e richiede a tutti i residenti di rimanere in casa e uscire solo per motivi appropriati", hanno riferito i media locali mercoledì.
                      Ho Chi Minh City intende allentare le restrizioni a partire dalle aree a basso rischio. Le autorità intendono affrontare le forniture alimentari e altri problemi esacerbati dal blocco. La città sta incoraggiando le piattaforme di e-commerce a riprendere il servizio. Data la carenza di lavoratori, gli spedizionieri saranno ufficialmente autorizzati a operare tra i distretti.
                      Le autorità promettono di migliorare la capacità del sistema sanitario, compresi i centri medici e le stazioni pop-up.
                      "Il primo ministro ha convenuto che sono necessarie altre due settimane di ampio distanziamento sociale per la città meridionale per mettere la pandemia di COVID-19 sotto un controllo più efficace", ha dichiarato Nguyen Van Nen, segretario del comitato del partito di Ho Chi Minh City.
                      "COVID-19 è una pandemia con conseguenze senza precedenti su larga scala", ha detto un funzionario del Ministero degli Affari Esteri ai giornalisti il 9 settembre, aggiungendo che, nonostante i migliori sforzi del governo e delle autorità, Ho Chi Minh City deve ancora affrontare difficoltà.
                      "Tuttavia", ha continuato il funzionario, "dobbiamo anche vedere che centinaia di migliaia di persone hanno ricevuto sostegno dal governo e le autorità hanno prontamente rivisto, emesso e implementato misure per risolvere prontamente questi problemi".
                      Come stanno reagendo le imprese straniere alla risposta del Vietnam al COVID?
                      Quasi 30 aziende sudcoreane, tra cui Samsung e SK, martedì hanno citato difficoltà e ostacoli nel mantenimento delle catene di approvvigionamento durante un incontro con Chinh. Le imprese hanno chiesto al primo ministro di sostenere il trasporto e la circolazione regolare delle merci, concedendo al contempo permessi di lavoro e di ingresso per i lavoratori sudcoreani qualificati. Anche le vaccinazioni dei lavoratori e il trattamento fiscale preferenziale erano all'ordine del giorno, hanno riferito i media statali.
                      "Il fuoco testa [la qualità dell'oro]", ha detto Chinh, citando un proverbio vietnamita nel suggerire che vuole rafforzare i legami economici con la Corea del Sud anche se i tassi di COVID-19 del Vietnam rimangono alti. Chinh ha anche espresso il suo desiderio di portare il commercio bilaterale alla gamma di $ 100 miliardi.
                      Ma la crisi COVID sta ostacolando le operazioni straniere in Vietnam. Gli investimenti diretti esteri sono stati pari a 19,12 miliardi di dollari da gennaio al 20 agosto, in calo del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il capitale appena registrato è aumentato del 16,3% a 11,33 miliardi di dollari, mentre il numero di progetti è sceso del 36,8% a 1.135.
                      Singapore ha messo oltre 6,2 miliardi di dollari in Vietnam, o il 32,5% del capitale totale di investimento. Ma questa cifra è scesa del 5% sull'anno. Il Giappone si è classificato al secondo posto con 3,2 miliardi di dollari, pari al 16,8% del capitale di investimento. La Corea del Sud si è classificata al terzo posto con un capitale di investimento totale registrato di 2,4 miliardi di dollari, in calo del 17,8% rispetto allo stesso periodo.
                      Se il blocco viene ulteriormente prolungato, le interruzioni della catena di approvvigionamento nazionale peggioreranno, secondo Anh Pham, un consulente indipendente di strategia aziendale con sede a Ho Chi Minh City. "Un blocco prolungato non solo rischierà che più ordini vengano dirottati fuori dal Vietnam, ma ritarderà anche nuovi potenziali afflussi di IDE", ha detto a Nikkei.
                      Come hanno reagito i cittadini di Ho Chi Minh City all'estensione?
                      I residenti si sono sfogati sui social media per le prolungate restrizioni COVID.
                      "PER FAVORE, DITE ALLA GENTE CHE QUESTA È L'ULTIMA VOLTA! Voglio che il presidente del Comitato popolare di Ho Chi Minh City si impegni con il popolo: mantenendo la distanza sociale fino alla fine di settembre, questa è l'estensione finale", si legge in un post su Facebook di Nguyen Thien. Dal 1 ° ottobre, rimuovi tutti i checkpoint, niente più direttive ", ha detto.
                      "Sono così scoraggiato, essendo in casa per oltre 100 giorni senza fare nulla", ha detto Thanh Long, padre di due figli. "Sarà meglio altre due settimane dopo? Il numero di malati, morti e poveri è aumentato negli ultimi tre mesi. "Le persone hanno fatto del loro meglio solo invano a causa dell'imbarazzo e degli errori delle autorità".
                      Se la città non riesce a controllare la diffusione del virus entro la prossima scadenza, rischia che le autorità prendano il blocco nel suo quinto mese.
                      Rapporti aggiuntivi di Kim Dung Tong a Ho Chi Minh City.


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                      Gli esperti medici sono convinti che l'entità della pandemia in città sia maggiore di quanto mostrino i rapporti ufficiali.

                      "Le persone che sono morte a casa non sono state né contate né segnalate dalle autorità sanitarie", ha detto Tuan V. Nguyen, professore di medicina predittiva presso l'Università di Tecnologia di Sydney e professore a contratto di epidemiologia e biostatistica presso l'Università di Notre Dame in Australia.

                      "Non so [dell'effettiva mortalità in città], ma quello che so è che nel momento più colpito dal panico, c'erano molti pazienti che morivano di COVID-19 a casa", ha detto a Nikkei Asia il dottor Phan Xuan Trung, medico generico presso il Medic Medical Center di Ho Chi Minh City. "Alcuni sono stati decisi dai membri della famiglia a morire a casa. Alcuni stavano morendo da soli".

                      Il dottor Pham Ngoc Thang, un medico di emergenza a Ho Chi Minh City, ha avvertito: "Ci sono oltre 1.000 pazienti in più in gravi condizioni. Dovremmo prepararci a molte altre morti nei prossimi giorni".

                      La pandemia ha travolto gli ospedali, mettendo le cure mediche standard sull'orlo del collasso, dicono gli esperti.

                      "Le autorità della città hanno dedicato tutte le risorse mediche per combattere la pandemia, abbandonando completamente il campo medico convenzionale", ha detto Trung. Molti pazienti affetti da cancro, ictus o infarti non ricevono più cure, dicono i medici










                      Perché il duro lockdown della città non ha pagato?

                      La decisione di estendere le restrizioni a Ho Chi Minh City ha alimentato la discussione sull'efficacia del blocco, soprattutto perché molti cittadini affrontano carenze alimentari.

                      Il blocco ha coperto l'intera città, ma non è riuscito a colpire la via di trasmissione del virus, ha detto Trung.

                      "È possibile indicare luoghi in cui il virus potrebbe facilmente diffondersi come uffici ermetici, case strette, vicoli stretti, attività affollate, ecc.", Ha detto. "Se ci concentriamo sulla lotta contro le infezioni in questi luoghi, sarà molto efficace".

                      Il lockdown a Ho Chi Minh City avrebbe potuto arrivare troppo tardi, ha detto Tuan, professore di medicina predittiva. "È stato avviato nel momento in cui i casi giornalieri avevano già raggiunto più di 200, il che suggerisce che l'infezione aveva in qualche modo preso piede nella popolazione".

                      Tuan pensa anche che il blocco avrebbe potuto essere ostacolato dall'ambiente della città.

                      "La città ha una popolazione densa con un basso reddito che sarebbe più vulnerabile all'impatto sulla salute", ha detto. "Le condizioni di vita sovraffollate con mancanza di servizi igienico-sanitari potrebbero ridurre significativamente l'efficacia del blocco".

                      "Ho Chi Minh City è una megalopoli che ospita anche baraccopoli", ha detto Thang, il medico di emergenza. "Le persone con scarsi standard di vita senza risparmi e un certo numero di anziani con malattie di base potrebbero essere facilmente colpite".

                      In che modo le restrizioni differiranno a partire da giovedì?

                      Le restrizioni rimangono simili. "La direttiva vieta gli assembramenti di più di due persone in pubblico e richiede a tutti i residenti di rimanere in casa e uscire solo per motivi appropriati", hanno riferito i media locali mercoledì.

                      Ho Chi Minh City intende allentare le restrizioni a partire dalle aree a basso rischio. Le autorità intendono affrontare le forniture alimentari e altri problemi esacerbati dal blocco. La città sta incoraggiando le piattaforme di e-commerce a riprendere il servizio. Data la carenza di lavoratori, gli spedizionieri saranno ufficialmente autorizzati a operare tra i distretti.

                      Le autorità promettono di migliorare la capacità del sistema sanitario, compresi i centri medici e le stazioni pop-up.

                      "Il primo ministro ha convenuto che sono necessarie altre due settimane di ampio distanziamento sociale per la città meridionale per mettere la pandemia di COVID-19 sotto un controllo più efficace", ha dichiarato Nguyen Van Nen, segretario del comitato del partito di Ho Chi Minh City.

                      "COVID-19 è una pandemia con conseguenze senza precedenti su larga scala", ha detto un funzionario del Ministero degli Affari Esteri ai giornalisti il 9 settembre, aggiungendo che, nonostante i migliori sforzi del governo e delle autorità, Ho Chi Minh City deve ancora affrontare difficoltà.

                      "Tuttavia", ha continuato il funzionario, "dobbiamo anche vedere che centinaia di migliaia di persone hanno ricevuto sostegno dal governo e le autorità hanno prontamente rivisto, emesso e implementato misure per risolvere prontamente questi problemi".

                      Come stanno reagendo le imprese straniere alla risposta del Vietnam al COVID?

                      Quasi 30 aziende sudcoreane, tra cui Samsung e SK, martedì hanno citato difficoltà e ostacoli nel mantenimento delle catene di approvvigionamento durante un incontro con Chinh. Le imprese hanno chiesto al primo ministro di sostenere il trasporto e la circolazione regolare delle merci, concedendo al contempo permessi di lavoro e di ingresso per i lavoratori sudcoreani qualificati. Anche le vaccinazioni dei lavoratori e il trattamento fiscale preferenziale erano all'ordine del giorno, hanno riferito i media statali.

                      "Il fuoco testa [la qualità dell'oro]", ha detto Chinh, citando un proverbio vietnamita nel suggerire che vuole rafforzare i legami economici con la Corea del Sud anche se i tassi di COVID-19 del Vietnam rimangono alti. Chinh ha anche espresso il suo desiderio di portare il commercio bilaterale alla gamma di $ 100 miliardi.

                      Ma la crisi COVID sta ostacolando le operazioni straniere in Vietnam. Gli investimenti diretti esteri sono stati pari a 19,12 miliardi di dollari da gennaio al 20 agosto, in calo del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il capitale appena registrato è aumentato del 16,3% a 11,33 miliardi di dollari, mentre il numero di progetti è sceso del 36,8% a 1.135.

                      Singapore ha messo oltre 6,2 miliardi di dollari in Vietnam, o il 32,5% del capitale totale di investimento. Ma questa cifra è scesa del 5% sull'anno. Il Giappone si è classificato al secondo posto con 3,2 miliardi di dollari, pari al 16,8% del capitale di investimento. La Corea del Sud si è classificata al terzo posto con un capitale di investimento totale registrato di 2,4 miliardi di dollari, in calo del 17,8% rispetto allo stesso periodo.

                      Se il blocco viene ulteriormente prolungato, le interruzioni della catena di approvvigionamento nazionale peggioreranno, secondo Anh Pham, un consulente indipendente di strategia aziendale con sede a Ho Chi Minh City. "Un blocco prolungato non solo rischierà che più ordini vengano dirottati fuori dal Vietnam, ma ritarderà anche nuovi potenziali afflussi di IDE", ha detto a Nikkei.

                      Come hanno reagito i cittadini di Ho Chi Minh City all'estensione?

                      I residenti si sono sfogati sui social media per le prolungate restrizioni COVID.

                      "PER FAVORE, DITE ALLA GENTE CHE QUESTA È L'ULTIMA VOLTA! Voglio che il presidente del Comitato popolare di Ho Chi Minh City si impegni con il popolo: mantenendo la distanza sociale fino alla fine di settembre, questa è l'estensione finale", si legge in un post su Facebook di Nguyen Thien. Dal 1 ° ottobre, rimuovi tutti i checkpoint, niente più direttive ", ha detto.

                      "Sono così scoraggiato, essendo in casa per oltre 100 giorni senza fare nulla", ha detto Thanh Long, padre di due figli. "Sarà meglio altre due settimane dopo? Il numero di malati, morti e poveri è aumentato negli ultimi tre mesi. "Le persone hanno fatto del loro meglio solo invano a causa dell'imbarazzo e degli errori delle autorità".

                      Se la città non riesce a controllare la diffusione del virus entro la prossima scadenza, rischia che le autorità prendano il blocco nel suo quinto mese


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                        #26
                        Non hanno ancora capito che i lockdown non servono?

                        Basta mettere il GP come qua🤷🏻‍♂️

                        Hanno detto che i vari posti di lavoro saranno "super sicuri".

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