Il potere degli influencer è ormai sconfinato e raggiunge anche i vaccini e la capacità di screditare o meno un tipo di vaccino. Quello che è successo in Francia e Germania ha quasi dell’incredibile: una misteriosa azienda con presunta base a Londra (anche se poi si è scoperto che opererebbe a Mosca) avrebbe offerte mazzette agli influencer per screditare il vaccino Pfizer e far passare il messaggio che causa più morti di Astrazeneca.
Soldi per screditare il vaccino Pfizer
Non è passato molto tempo da quando il vaccino Astrazeneca è stato al centro di vari dibattiti a causa delle morti sospette per trombosi. Una vicenda che ha portato l’Ema a decidere di somministrarlo solo alle persone con più di 60 anni di età. In Francia e Germania, una misteriosa azienda avrebbe contattato vari noti influencer pronti a postare stories e immagini che avrebbero dovuto dimostrare che ilvaccino Pfizer è più pericoloso a causa dei suoi effetti collaterali e avrebbe quindi portato alla morte più persone di AstraZeneca. Alcuni degli influencer contattati hanno svelato di aver ricevuto una lauta proposta di guadagno per screditare il vaccino Pfizer e di fatto mandare a monte la campagna vaccinale.
Gli influencer contattati, infatti, sono molto attivi sul campo salute e se qualcuno di loro avesse accettato la proposta, molto probabilmente, quello che sarebbe accaduto, considerando la capacità di scuotere le masse, avrebbe avuto pesantissime ripercussioni sulle vaccinazioni. Secondo il ministro della Salute, Olivier Véran, si è trattato di un misero tentativo di deviare i francesi dalla campagna vaccinale.
Tra gli influencer chiamati in causa, anche Leo Grasset, che su Youtube conta 1,2 milioni di seguaci, il quale ha confermato di aver ricevuto una proposta di partnership per screditare Pfizer.
Una richiesta simile a quella fatta ad altri influencer francesi e tedeschi, che dovevano dire tramite video e storie su Instagram o Youtube, che il vaccino Pfizer causa molti morti, più di Astrazeneca, allegando anche articoli di giornale per sostenere meglio la causa.
Chi c’è dietro alla vicenda
In seguito, è emerso che l’agenzia che avrebbe inviato le proposte agli influencer, si chiama Fazze e chi ha inviato le email lo ha fatto con un francese poco corretto, vari errori anche tecnici e legali. Non sono stati trovati riscontri neppure in merito all’indirizzo citato e in seguito ha anche chiuso tutti i canali social. Si è scoperto però, dato che l’indirizzo londinese non esiste, che ci sono chiari legami con la Russia, che da mesi sta cercando di pubblicizzare il vaccino Sputnik V.
Lo youtuber coinvolto ha svolto anche delle ricerche e ha scoperto, come si legge su Il Post che «Non ha mai avuto una sede lì, dove in realtà c’è un centro per la chirurgia laser. Tutto lo staff ha strani profili su LinkedIn».
Il fatto ha chiaramente riaperto il dibattito in merito al potere degli influencer e il giro d’affari che molto spesso gira intorno a questo mondo. Una campagna vaccinale che ha rischiato, anche lontanamente, di fallire a causa di messaggi fuorvianti inviati dietro lauti guadagni. Si parla, infatti, di almeno 2 mila euro a post. Intanto si sta indagando per capire se davvero l’iniziativa a che fare con la Russia per sponsorizzare Sputnik V, ancora non autorizzato nell’Unione Europea.
notizia Da:investireoggi.it
Soldi per screditare il vaccino Pfizer
Non è passato molto tempo da quando il vaccino Astrazeneca è stato al centro di vari dibattiti a causa delle morti sospette per trombosi. Una vicenda che ha portato l’Ema a decidere di somministrarlo solo alle persone con più di 60 anni di età. In Francia e Germania, una misteriosa azienda avrebbe contattato vari noti influencer pronti a postare stories e immagini che avrebbero dovuto dimostrare che ilvaccino Pfizer è più pericoloso a causa dei suoi effetti collaterali e avrebbe quindi portato alla morte più persone di AstraZeneca. Alcuni degli influencer contattati hanno svelato di aver ricevuto una lauta proposta di guadagno per screditare il vaccino Pfizer e di fatto mandare a monte la campagna vaccinale.
Gli influencer contattati, infatti, sono molto attivi sul campo salute e se qualcuno di loro avesse accettato la proposta, molto probabilmente, quello che sarebbe accaduto, considerando la capacità di scuotere le masse, avrebbe avuto pesantissime ripercussioni sulle vaccinazioni. Secondo il ministro della Salute, Olivier Véran, si è trattato di un misero tentativo di deviare i francesi dalla campagna vaccinale.
Tra gli influencer chiamati in causa, anche Leo Grasset, che su Youtube conta 1,2 milioni di seguaci, il quale ha confermato di aver ricevuto una proposta di partnership per screditare Pfizer.
Una richiesta simile a quella fatta ad altri influencer francesi e tedeschi, che dovevano dire tramite video e storie su Instagram o Youtube, che il vaccino Pfizer causa molti morti, più di Astrazeneca, allegando anche articoli di giornale per sostenere meglio la causa.
Chi c’è dietro alla vicenda
In seguito, è emerso che l’agenzia che avrebbe inviato le proposte agli influencer, si chiama Fazze e chi ha inviato le email lo ha fatto con un francese poco corretto, vari errori anche tecnici e legali. Non sono stati trovati riscontri neppure in merito all’indirizzo citato e in seguito ha anche chiuso tutti i canali social. Si è scoperto però, dato che l’indirizzo londinese non esiste, che ci sono chiari legami con la Russia, che da mesi sta cercando di pubblicizzare il vaccino Sputnik V.
Lo youtuber coinvolto ha svolto anche delle ricerche e ha scoperto, come si legge su Il Post che «Non ha mai avuto una sede lì, dove in realtà c’è un centro per la chirurgia laser. Tutto lo staff ha strani profili su LinkedIn».
Il fatto ha chiaramente riaperto il dibattito in merito al potere degli influencer e il giro d’affari che molto spesso gira intorno a questo mondo. Una campagna vaccinale che ha rischiato, anche lontanamente, di fallire a causa di messaggi fuorvianti inviati dietro lauti guadagni. Si parla, infatti, di almeno 2 mila euro a post. Intanto si sta indagando per capire se davvero l’iniziativa a che fare con la Russia per sponsorizzare Sputnik V, ancora non autorizzato nell’Unione Europea.
notizia Da:investireoggi.it
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