Abbiamo visto tutti come a turno i vari Cereghini, Di Pillo e via dicendo siano, di tanto in tanto, presi dal bisogno di farci qualche paterna raccomandazione, o se vogliamo predica.
Le parole di tutti questi "secondi padri" sono sicuramente spontanee, ma rimangono sempre quello che sono: parole.
Con questo non voglio criticare chi ci invita a usare la testa, ci mancherebbe. C'? chi neanche ci pensa e apre bocca solo ed esclusivamente per additare i motociclisti quali i principali pericoli per i poveri automobilisti ubriachi, che, procedendo tranquillamente in contromano a 170 all'ora, si ritrovano un malvagio motociclista che si fionda apposta contro la vettura.
Adesso dopo queste belle parole che vorrebbero responsabilizzarci ? anche ora di alzare la voce. Siamo una grande community composta da migliaia di motociclisti. Ogni giorno aumentiamo di numero e ogni giorno abbiamo qualcosa da raccontare su quanto abbiamo vissuto o visto per le strade.
Probabilmente il 99,9% di noi commette qualche infrazione e alcuni vanno in strada come fossero in pista. Per carit?, sbagliatissimo. Per? abbiamo anche noi il diritto di parlare e credo che se tutti insieme ci impegnamo a costituire una sorta di "COMMISSIONE" possiamo dar voce alle nostre esigenze:
- Rendere le strade un posto pi? sicuro, razionalizzando il codice della strada, cambiando le ormai datate infrastrutture (guardrail, marcapiedi killer e via dicendo) ecc.
- Abbassare i prezzi delle piste.
- Sensibilizzare le forze dell'ordine affinch? non ci tartassino pi? e si limitino (si fa per dire) a proteggerci e a proteggere, quando ? il caso, chi ? messo in pericolo da un nostro comportamento.
- Far si che gli automobilisti capiscano che le strade non sono solo per veicoli a quattro ruote.
- Ma anche far si che noi motociclisti ci rendiamo conto che le strade non sono solo per veicoli a due ruote.
Fin ora abbiamo sempre lasciato che fossero gli altri a decidere per noi. E questo non per un abuso di potere, non solo. Non ci siamo mai presentati compatti per far valere le nostre ragioni, ecco un altro motivo.
Adesso, non voglio dire che sia facile, ma se mettiamo insieme un po' delle nostre menti malate, forse riusciamo a tirar fuori qualcosa di buono.
Le parole di tutti questi "secondi padri" sono sicuramente spontanee, ma rimangono sempre quello che sono: parole.
Con questo non voglio criticare chi ci invita a usare la testa, ci mancherebbe. C'? chi neanche ci pensa e apre bocca solo ed esclusivamente per additare i motociclisti quali i principali pericoli per i poveri automobilisti ubriachi, che, procedendo tranquillamente in contromano a 170 all'ora, si ritrovano un malvagio motociclista che si fionda apposta contro la vettura.
Adesso dopo queste belle parole che vorrebbero responsabilizzarci ? anche ora di alzare la voce. Siamo una grande community composta da migliaia di motociclisti. Ogni giorno aumentiamo di numero e ogni giorno abbiamo qualcosa da raccontare su quanto abbiamo vissuto o visto per le strade.
Probabilmente il 99,9% di noi commette qualche infrazione e alcuni vanno in strada come fossero in pista. Per carit?, sbagliatissimo. Per? abbiamo anche noi il diritto di parlare e credo che se tutti insieme ci impegnamo a costituire una sorta di "COMMISSIONE" possiamo dar voce alle nostre esigenze:
- Rendere le strade un posto pi? sicuro, razionalizzando il codice della strada, cambiando le ormai datate infrastrutture (guardrail, marcapiedi killer e via dicendo) ecc.
- Abbassare i prezzi delle piste.
- Sensibilizzare le forze dell'ordine affinch? non ci tartassino pi? e si limitino (si fa per dire) a proteggerci e a proteggere, quando ? il caso, chi ? messo in pericolo da un nostro comportamento.
- Far si che gli automobilisti capiscano che le strade non sono solo per veicoli a quattro ruote.
- Ma anche far si che noi motociclisti ci rendiamo conto che le strade non sono solo per veicoli a due ruote.
Fin ora abbiamo sempre lasciato che fossero gli altri a decidere per noi. E questo non per un abuso di potere, non solo. Non ci siamo mai presentati compatti per far valere le nostre ragioni, ecco un altro motivo.
Adesso, non voglio dire che sia facile, ma se mettiamo insieme un po' delle nostre menti malate, forse riusciamo a tirar fuori qualcosa di buono.
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