IL CAIRO - Sulla base dei primi accertamenti compiuti sul posto, la Farnesina informa che tre italiani sono rimasti ustionati negli attentati di Dahab. Intanto proseguono i controlli e le verifiche da parte della Farnesina attraverso l' Unit? di crisi e il personale diplomatico e consolare in Egitto.
"A parte la rabbia per quello che ? accaduto, ci si rende conto in questi momenti di come siamo ben poca cosa: sarebbe bastato fermarsi mezzo minuto in pi? in quel punto, e a quest'ora saremmo morti". E' la testimonianza di Silvio Broggi, medico dell'astigiano, che si trovava con altri italiani a pochi metri dal luogo delle esplosioni di Dahab.
Le tre esplosioni, probabilmente provocate da bombe comandate a distanza, hanno provocato, secondo un bilancio provvisorio, 22 morti e 150 feriti. Ma secondo i soccorritori il bilancio dei morti e' salito a 30. Il bilancio ufficiale del ministero dell'interno egiziano, dato alla televisione al Jazira, parla invece di 10 morti, quattro stranieri e sei egiziani, e di 70 feriti.
Uno svizzero e un russo figurano tra le vittime. La polizia egiziana ha detto la prima esplosione ? avvenuta al supermercato Ghazala, la seconda nell'hotel el Mashrabya e la terza su un ponte di legno per pedoni.
Non lontano dal luogo in cui e' avvenuta una delle esplosioni, c'erano cinque italiani, due adulti e tre bambini, che non hanno riportato conseguenze. Solo uno dei cinque, secondo quanto si e' appreso, sarebbe rimasto lievemente contuso.
"Non si e' trattato di un'azione suicida", ha detto all'ANSA il proprietario di un albergo a Dahab. "Le cariche esplosive - ha detto - erano state collocate in sacchi e sono state fatte esplodere con detonatori". La zona dove si trova Dahab, poco distante da Taba e Sharm el Sheikh, ? molto frequentata in questo periodo dell'anno per le celebrazioni della festivit? egiziana di Sham el-Nessim (festa della primavera).
L'Unit? di crisi della Farnesina ha fatto sapere che si tiene in contatto con il consolato italiano onorario di Sharm el Sheik e con l'Ambasciata d'Italia al Cairo che stanno seguendo la vicenda.
"A parte la rabbia per quello che ? accaduto, ci si rende conto in questi momenti di come siamo ben poca cosa: sarebbe bastato fermarsi mezzo minuto in pi? in quel punto, e a quest'ora saremmo morti". E' la testimonianza di Silvio Broggi, medico dell'astigiano, che si trovava con altri italiani a pochi metri dal luogo delle esplosioni di Dahab.
Le tre esplosioni, probabilmente provocate da bombe comandate a distanza, hanno provocato, secondo un bilancio provvisorio, 22 morti e 150 feriti. Ma secondo i soccorritori il bilancio dei morti e' salito a 30. Il bilancio ufficiale del ministero dell'interno egiziano, dato alla televisione al Jazira, parla invece di 10 morti, quattro stranieri e sei egiziani, e di 70 feriti.
Uno svizzero e un russo figurano tra le vittime. La polizia egiziana ha detto la prima esplosione ? avvenuta al supermercato Ghazala, la seconda nell'hotel el Mashrabya e la terza su un ponte di legno per pedoni.
Non lontano dal luogo in cui e' avvenuta una delle esplosioni, c'erano cinque italiani, due adulti e tre bambini, che non hanno riportato conseguenze. Solo uno dei cinque, secondo quanto si e' appreso, sarebbe rimasto lievemente contuso.
"Non si e' trattato di un'azione suicida", ha detto all'ANSA il proprietario di un albergo a Dahab. "Le cariche esplosive - ha detto - erano state collocate in sacchi e sono state fatte esplodere con detonatori". La zona dove si trova Dahab, poco distante da Taba e Sharm el Sheikh, ? molto frequentata in questo periodo dell'anno per le celebrazioni della festivit? egiziana di Sham el-Nessim (festa della primavera).
L'Unit? di crisi della Farnesina ha fatto sapere che si tiene in contatto con il consolato italiano onorario di Sharm el Sheik e con l'Ambasciata d'Italia al Cairo che stanno seguendo la vicenda.
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