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Piccolo pianeta ghiacciato

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    #1

    Piccolo pianeta ghiacciato

    Uno dei metodi pi? sorprendenti utilizzato dai cacciatori di pianeti extrasolari ? senza dubbio quello che si basa sulla tecnica del microlensing. Il principio fisico su cui si fonda ? l'influenza esercitata da una massa sul cammino dei raggi luminosi, un effetto previsto da Albert Einstein gi? nel 1912. In pratica si tratta di individuare una stella che, comportandosi proprio come una lente, faccia variare la luminosit? di un'altra stella che si trova molto pi? distante rispetto alla Terra e che ? con essa allineata. Studiando accuratamente le eventuali anomalie nell'effetto-lente provocato dalla massa della stella pi? vicina si pu? dedurre la possibile presenza di un oggetto planetario intorno ad essa. L'idea ? in s? molto semplice, ma realizzarla ? tremendamente complicato.
    Anzitutto bisogna riuscire a cogliere il momento giusto: un evento di microlensing, infatti, non ? qualcosa che si ripete periodicamente. A tenere d'occhio i potenziali bersagli ci pensa una collaborazione internazionale chiamata OGLE (Optical Gravitational Lensing Experiment) che tiene d'occhio 170 milioni di stelle nella regione centrale della nostra Via Lattea. Per disporre delle accurate misurazioni che la tecnica richiede ? per? necessario che l'evento di microlensing sia osservato per tutta la sua durata senza alcuna interruzione. Di questo si occupa PLANET (Probing Lensing Anomalies NETwork), una rete di telescopi sparsa in tutto il mondo che assicura la copertura totale richiesta.
    Lo scorso 11 luglio il team di OGLE aveva individuato un possibile bersaglio, allertando immediatamente i telescopi di PLANET. Veniva cos? acquisita la classica curva di luce di un evento di microlensing da cui si poteva scorgere il graduale aumento dell'intensit? della stella di fondo. Le rilevazioni del 10 agosto, finalmente, mostravano l'attesa anomalia in quella curva di luce. L'unica spiegazione plausibile per OGLE-2005-BLG-390, questo il nome in codice dell'evento, era quella di ipotizzare che intorno alla stella che faceva da lente orbitasse un oggetto planetario. I dati indicano che il pianeta potrebbe avere una massa circa 5 volte quella della Terra e orbiterebbe intorno alla sua stella, una nana rossa con massa pari a un quinto di quella del Sole, in una decina d'anni. Vista la bassa temperatura della stella e l'orbita cos? ampia percorsa dal pianeta non ? difficile ipotizzare che la sua superficie possa essere completamente ghiacciata, con temperatura di 220 gradi sotto zero. Una sorta di Plutone in versione maggiorata.
    Si tratta ormai del terzo pianeta individuato negli ultimi due anni grazie al microlensing e ora questa tecnica ha dato prova di riuscire nell'ardua impresa di scovare pianeti di stazza terrestre. Un dato che fa bene sperare per il futuro.


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    #2
    che storia cavolo...........

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      #3
      quantomeno cervelloni quei tizi !
      cmq forte !!

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