Ora vado dal mio avvocato e faccio partire qualche denuncia
E' reato dire "sei un pirla"
La Cassazione: "Lede la dignit?"
Dare del "pirla" a una persona pu? portare a seri guai giudiziari. Lo ha deciso una sentenza della Cassazione, che ha considerato l'insulto in dialetto milanese "lesivo dell'onore e del decoro" della persona offesa. La Suprema Corte ha infatti confermato la condanna per ingiuria a Gianfranco P., un 66enne di Monza che, rivolgendosi a Giuseppe S., ha aggiunto al termine meneghino anche l'epiteto di "bastardo".
L'espressione, tipicamente milanese, aveva gi? creato qualche guaio a Franca Rame che, nel 2002, era stata querelata dal ministro della Giustizia Roberto Castelli: durante una manifestazione svoltasi davanti al carcere romano di Regina Coeli, la Rame si era rivolta al Guardasigilli dandogli del "pirla". Ora, con la sentenza 4036/06, la Quinta sezione della Cassazione ha ribadito che il termine reca offesa alla persona cui viene rivolto.
La Suprema Corte, dichiarando "inammissibile" il ricorso, ha confermato come l'ultrassessantenne debba essere condannato non solo per avere offeso l'onore di Giuseppe dandogli del "pirla", ma pure per minaccia in quanto "ai fini della sussistenza della ipotesi criminosa - scrivono i supremi giudici - ? sufficiente che venga operata un'intimidazione prospettando ad altri un male ingiusto, non incidendo la circostanza della minore prestanza fisica del soggetto attivo salvo che sussista un'incapacit? di nuocere dell'agente immediatamente percepibile e assoluta". Gianfranco P., infatti, dopo aver offeso Giuseppe S., gli si era avvicinato dicendogli "adesso che non hai la divisa vieni con me che ti faccio vedere io..".
La Cassazione: "Lede la dignit?"
Dare del "pirla" a una persona pu? portare a seri guai giudiziari. Lo ha deciso una sentenza della Cassazione, che ha considerato l'insulto in dialetto milanese "lesivo dell'onore e del decoro" della persona offesa. La Suprema Corte ha infatti confermato la condanna per ingiuria a Gianfranco P., un 66enne di Monza che, rivolgendosi a Giuseppe S., ha aggiunto al termine meneghino anche l'epiteto di "bastardo".
L'espressione, tipicamente milanese, aveva gi? creato qualche guaio a Franca Rame che, nel 2002, era stata querelata dal ministro della Giustizia Roberto Castelli: durante una manifestazione svoltasi davanti al carcere romano di Regina Coeli, la Rame si era rivolta al Guardasigilli dandogli del "pirla". Ora, con la sentenza 4036/06, la Quinta sezione della Cassazione ha ribadito che il termine reca offesa alla persona cui viene rivolto.
La Suprema Corte, dichiarando "inammissibile" il ricorso, ha confermato come l'ultrassessantenne debba essere condannato non solo per avere offeso l'onore di Giuseppe dandogli del "pirla", ma pure per minaccia in quanto "ai fini della sussistenza della ipotesi criminosa - scrivono i supremi giudici - ? sufficiente che venga operata un'intimidazione prospettando ad altri un male ingiusto, non incidendo la circostanza della minore prestanza fisica del soggetto attivo salvo che sussista un'incapacit? di nuocere dell'agente immediatamente percepibile e assoluta". Gianfranco P., infatti, dopo aver offeso Giuseppe S., gli si era avvicinato dicendogli "adesso che non hai la divisa vieni con me che ti faccio vedere io..".
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