LETTERA APERTA AL MINISTRO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI PIETRO LUNARDI
Egregio Signor Ministro,
faccio riferimento ad alcune Sue dichiarazioni, pubblicate oggi, in merito alla Legge 168/05, approvata il 23 agosto scorso.
Era senza dubbio necessario dare un segnale di interesse da parte dello Stato alla circolazione delle due ruote, coinvolte in un gran numero di incidenti. Cos? come vanno decisamente scoraggiati atteggiamenti che non appartengono alla legalit? e che vengono assunti con maggior disinvoltura quando si ? a cavallo di un motociclo.
Non credo tuttavia corretto discriminare gli utenti delle due ruote rispetto agli altri. Sono convinto infatti che una sanzione “eccessiva” possa far sentire potenziali criminali tutti coloro che guidano un motociclo. Contrariamente a quanto ? stato fatto negli ultimi due anni dal Governo, che ha lavorato molto sull’educazione stradale.
Le persone vanno aiutate a comprendere quanto sia importante il rispetto delle regole, non ‘’prese di mira’’ con lo spettro della confisca. Devono conoscere a fondo il proprio mezzo e quindi condurlo in modo corretto, devono sapere quali sono i rischi che si corrono se il casco non ? omologato, se allacciato male, o se addirittura slacciato.
Un importante studio sull’incidentalit? motociclistica in Europa (presentato alla stampa sul finire dello scorso anno, grazie anche all’ospitalit? del Suo Ministero), dopo avere analizzato 1000 incidenti motociclistici, ha dimostrato che nel 90% dei casi ? l’errore umano – e non solo dei motociclisti - la causa determinante del sinistro. Un motivo in pi? per concentrarsi sull’educazione alla guida.
Lei afferma che il provvedimento della confisca ? il frutto di emendamenti approvati dal Parlamento e dunque non da imputare alla Sua volont?: certamente ? cos?, ma penso che nell’ambito dei Suoi poteri, della Sua attenzione e sensibilit? a questi problemi, Le sar? possibile trovare i necessari e giusti correttivi per tornare ad equiparare i motociclisti agli automobilisti.
Con stima
Paolo Sesti
Presidente della Federazione Motociclistica Italiana
Roma, 8 settembre 2005
speriamo che inizi a muoversi qualcosa
Egregio Signor Ministro,
faccio riferimento ad alcune Sue dichiarazioni, pubblicate oggi, in merito alla Legge 168/05, approvata il 23 agosto scorso.
Era senza dubbio necessario dare un segnale di interesse da parte dello Stato alla circolazione delle due ruote, coinvolte in un gran numero di incidenti. Cos? come vanno decisamente scoraggiati atteggiamenti che non appartengono alla legalit? e che vengono assunti con maggior disinvoltura quando si ? a cavallo di un motociclo.
Non credo tuttavia corretto discriminare gli utenti delle due ruote rispetto agli altri. Sono convinto infatti che una sanzione “eccessiva” possa far sentire potenziali criminali tutti coloro che guidano un motociclo. Contrariamente a quanto ? stato fatto negli ultimi due anni dal Governo, che ha lavorato molto sull’educazione stradale.
Le persone vanno aiutate a comprendere quanto sia importante il rispetto delle regole, non ‘’prese di mira’’ con lo spettro della confisca. Devono conoscere a fondo il proprio mezzo e quindi condurlo in modo corretto, devono sapere quali sono i rischi che si corrono se il casco non ? omologato, se allacciato male, o se addirittura slacciato.
Un importante studio sull’incidentalit? motociclistica in Europa (presentato alla stampa sul finire dello scorso anno, grazie anche all’ospitalit? del Suo Ministero), dopo avere analizzato 1000 incidenti motociclistici, ha dimostrato che nel 90% dei casi ? l’errore umano – e non solo dei motociclisti - la causa determinante del sinistro. Un motivo in pi? per concentrarsi sull’educazione alla guida.
Lei afferma che il provvedimento della confisca ? il frutto di emendamenti approvati dal Parlamento e dunque non da imputare alla Sua volont?: certamente ? cos?, ma penso che nell’ambito dei Suoi poteri, della Sua attenzione e sensibilit? a questi problemi, Le sar? possibile trovare i necessari e giusti correttivi per tornare ad equiparare i motociclisti agli automobilisti.
Con stima
Paolo Sesti
Presidente della Federazione Motociclistica Italiana
Roma, 8 settembre 2005
speriamo che inizi a muoversi qualcosa
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