.. donne
La voce di un Maestro...
Talvolta la ricerca del nuovo ci fa dimenticare i tesori del nostro passato. Ovidio, duemila anni fa, ci aveva gi? svelato i segreti dell'animo femminile. Ascoltiamolo!
Prima fatica, o tu che vieni all'armi, soldato nuovo per la prima volta, ? cercare colei che vuoi amare; quindi quindi piegarla con le tue preghiere; per ultimo, fare si che il vostro amore possa durare a lungo.
Finch? ti sar? lecito, e dovunque potrai libero andare a briglie sciolte, scegli la donna cui tu possa dire "A me piaci tu sola!"
Ella ai tuoi piedi non ti verr? a cader come dal cielo; dovrai cercarla tu, con i tuoi occhi.
...tu, che cerchi donna e per un lungo amore, scegli dapprima i luoghi dove in folla tu ne possa trovare.
Ma non voglio che tu per questo innalzi vele al vento: per ci? che cerchi, credimi, non serve far molta strada.
Ma i teatri, siano riservati alle tue cacce:..... A vedere viene la donna e per essere veduta: luogo fatale, questo, al suo pudore.
Basta che tu ti sieda accanto a lei, se nessuno lo vieta,..
Subito cerca d'attaccar discorso, le solite parole da principio: informati con cura premuroso, di chi sono i cavalli nella pista, poi favorisci, senza perder tempo, quello che piace a lei, qualunque sia.
E se per caso, come succede, le si posa in grembo un granello di polvere, tu, pronto, cogli con le tue dita quel granello; se non c'? nulla, coglilo lo stesso.
Mostrale sempre quanto sei gentile: Son le piccole cose a conquistare le testoline leggere;
Mille occasioni ti daranno poi mense e banchetti, ove potrai cercare oltre al solito vino i tuoi capricci.
Ma non ti fidare troppo d'un lume incerto di lucerna: la notte e il vino nuocciono al giudizio della vera bellezza.
...le donne al buio sono tutte belle
Impossibile dirti i mille luoghi per la caccia di femmine.
Per prima cosa, sii ben certo che non c'? donna al mondo che non possa divenire la tua: e tu l'avrai, purch? tu sappia tendere i tuoi lacci.
(essa cede) a chi la sa coprire di carezze: cede e pi? cede quando par non voglia.
Come l'uomo, cos? gode la donna il piacere furtivo: l`uomo finge, ma malamente; meglio sa la donna nascondere l`ardore. Se per primi non chiedessimo pi? piet? di baci, la donna, vinta, chiederebbe lei.
Avanti, dunque, ardito e senza dubbi:
puoi sperare per te tutte le donne.
Una potrai trovarne, a mala pena, tra molte che si neghi. Solamente, che si diano o no, amano sempre d'esser pregate. E se fallisci ? nulla.
E poi non fallirai: fa troppa voglia ogni nuovo piacere, e ci? che ? d'altri afferra il cuore pi? di ci? che ? proprio.
Ma prima cura ? quella di conoscere l'ancella di colei che vuoi amare.
...o non tentar neppure o vai a fondo. Ch? ogni rischio ? un nulla.
Tentata che tu l'abbia, devi averla; lasciala se vuoi, ma dopo avuta.
Ma nemmeno sarai sempre sicuro di giungere alla donna; quante volte un medesimo assalto ha pi? fortuna perch? sferrato nel momento giusto.
Ma nutri sacro orrore per il d? ch'? il suo natale, e sian per te funesti quelli in genere in cui si fanno doni.
Quante cose otterr? purtuttavia, per quanto tu le sfugga: ? un'arte questa, di spremer oro allo smanioso amante, scoperta dalla donna.
Oh, quante cose ti chiedono che poi non san pi? rendere! Cos? le perdi ed al tuo danno, in cambio, non avrai grazia alcuna. Se volessi l'arti maligne delle male femmine narrarti ad un ad una, non potrei con dieci bocche e dieci lingue insieme.
La cera, sparsa sulle tavolette, dia inizio ai tuoi passi.
E fai promesse, ch? finch? prometti non soffri danno alcuno: promettendo diventa ogni cialtrone un milionario.
Una speranza si mantiene a lungo una volta creduta. Anche se falsa, speranza ? un nume che fa sempre comodo.
Se le avrai fatto un dono, abbandonarti non le sar? di peso;
Ma se non dai, potrai far sempre credere d'essere pronto a dare: un campo sterile inganna cos? spesso il suo padrone; cos?, per l'ansia di ci? che ha perduto, a perdere continua il giocatore e spesso il dado attira le sue mani.
Questa ? l'impresa, questa la fatica: giungere fino a lei senza alcun dono.
Quando avr? dato quel che t'avr? dato senza chiedere nulla, stai pur certo che sempre sar? lei a dare ancora.
Come il popolo e i giudici severi e i senatori, cos? dall'eloquenza sar? vinta e ceder? la donna. Ma nascondi questa tua forza, non far pompa inutile della facondia; fugga la tua voce ogni espressione vana che l'annoi.
E forse da principio la sua lettera sar? un rifiuto e insieme la preghiera che tu la lasci in pace. Ella ha paura di ci? che chiede, e vuole ci? che non chiede, cio? che tu continui.
Sia, ogni tuo cenno una parola!
E non ti piaccia troppo d'arricciare col ferro i tuoi capelli e non raschiarti con la mordace pomice le gambe.
...
Sii piuttosto lindo, pulito....
In quanto agli altri vezzi, lasciali a donna impudica o a cinedo che cerchi, uomo a mezzo, amor dai maschi.
Allora ti sar? facile dirle mille cose segrete a bassa voce, ch'ella udr? dette tutte per lei sola, o tenere lusinghe lievemente
Cerca poi di piacere a suo marito: l'averlo amico pu? giovarvi assai.
E' vecchia strada e spesso la pi? corta tradire l'altrui fingendoglisi amico: strada battuta e certa, anche se strada lastricata di colpa.
Ebbrezza vera pu? ben darti danno, giovarti finta.
E finalmente ? tempo di parlarle.
Fuggi lontan da qui, rozzo Pudore, Venere aiuta e la Fortuna insieme chi sappia osare. Non cercare da me norme e precetti: basta che tu voglia, e tu sarai facondo da te stesso.
Devi agire da amante: la tua voce mostri che il cuor ti piange, fai di tutto perch? ti creda: costa cos? poco; non c'? chi non sia certa d'essere tale da risvegliare amore; o brutta o bella, ogni donna s'immagina piacente.
Non ti rincresca dirle bello il volto, belli i capelli, affusolato il dito, piccolo il piede. Anche la donna casta sente diletto ad esser detta bella.
Prometti molto: le promesse attraggono a s? le donne; alle promesse aggiungi testimoni gli dei, quanti ne vuoi!
Agli spergiuri degli amanti, Giove ride dall'alto e li disperde in nulla sopra l'ali dei venti.
Restituite i pegni, mantenete la fede; dalla frode state lontani; conservate monde le mani dal delitto: ma le donne ingannatele pure impunemente, se avete senno.
In questo, essere leali ? vergognoso pi? di ogni altro inganno.
Ingannate codeste ingannatrici: razza in gran parte iniqua e scellerata,cadan nei lacci ch'esse stesse han teso.
Femmina ingannata nel duol si dolga solo di se stessa.
Giovano poi le lacrime: col pianto potrai ridurre tenero il diamante.
Fa' che ti vegga mandide le guance.
Pu? darsi si rifiuti, e allora i baci prendili a forza. Se reagir?, se per la prima volta ti dir? che sei sfacciato, credi, non vuol altro che, resistendo, essere vinta insieme.
Tu la chiami violenza? Ma se ? questo che vuol la donna! Ci? che piace a loro ? dare per forza ci? che vogliono dare.
Come il pudore vieta alla fanciulla di agir per prima, cos? poi le ? caro chi l'inizia all'amore
Molte vanno a chi fugge, e a chi le assedia offrono sdegno.
Non dall'armi devi guardarti nell'amore; fuggi chi credi amico, se vuoi star sicuro.
Guardati dal parente, dal fratello, dal compagno pi? caro: di costoro dovrai sentire sempre la paura!
Voglio dirti ancoro: a mille cuori giungi in mille modi.
Solo colui che ? saggio sa adattarsi: ed ora, come Proteo, sottile sapr? ridursi e molle come l'onda, ora sar? leone, ora una pianta, ora irsuto cinghiale.
N? devi agire nello stesso modo per ogni et?: la cerva adulta scopre pi? da lontano il laccio dell'insidia; se fai l'esperto con l'ingenua o assali la vergognosa troppo arditamente, temeranno di s?, farai paura.
Onde sovente accadde che colei che gi? temette d'un amante onesto, tra le braccia fin? d'uno pi? vile.
LIBRO SECONDO
Mantener la conquista non val meno che averla colta.
Sii amabile se vuoi essere amato: ma, a ci?, soli non ti bastano il volto e la bellezza.
Bianchi saran fra poco i tuoi capelli; sul viso, o bello, verranno le rughe a scavarti la faccia. E tu rafforza lo spirito cos?, che non invecchia; ogni tua grazia fai cos? pi? salda: lo spirito soltanto regger? fino all'ultimo rogo.
Cos?, chiunque tu sia, non ti fidare della bellezza, ch'ella spesso ? inganno.
E' privilegio riservato alle mogli: il litigare ? una dote mogliesca.
Ritorna a lei con tenere carezze, parole dille ch'ella intenda dolci
Io precetti non do d'amore ai ricchi
Fatti per chi non ha, sono i miei carmi, ch? senza nulla io fui avendo amante: davo parole non avendo doni.
Se resiste, cedi: cedendo, ne uscirai tu vincitore.
Se biasima qualcuno, anche tu biasima; ci? ch'ella approva, approvalo tu pure; ci? che dice, tu di'; ci? ch'ella nega, anche tu nega.
Ride? E ridi, dunque; se pianger?, ricordati di piangere: sia lei a dare il tono alla tua faccia.
Amore sdegna i pigri...
L'amore ? una milizia: via di qui, o gente fiacca, ch? le sue bandiere non impugni la mano di chi ? vile!
Guadagnati le ancelle, e soprattutto quella ch'? pi? vicina alla padrona.
Non averne ritegno. E cos? i servi. Salutali per nome (che ti costa?), l'umili mani stringi tra le tue, tu che a gran cosa ambisci.
Purch? molto ricco piace alla donna un barbaro!
Ma la tua amica fa' che ti richieda ci? che gi? t'accingevi a fare.... venga a te il vantaggi, vada a lei il merito: non perdi nulla ed ella su di te ti creder? sovrana.
Ma se tu vuoi che a lungo ella sia tua, fai che ti creda attonito, estasiato dinanzi alle sue grazie: s'ella indossa porpora tiria, loda la sua porpora, se ha una veste di Coo, dille che il Coo la fa pi? bella. E' ricoperta d'oro? Giura ch'ella ? pi? preziosa dell'oro.
...
Guardati soltanto che non appaia dalle tue parole simulazione alcuna, e che il tuo volto non le tradisca. Giova l'arte, ? vero, ma solo se nascosta:
quando appare, reca vergogna e toglie poi per sempre ogni fiducia nelle tue parole.
Divagati se vuoi, ma che la colpa sia ben velata da maniere accorte; guai a cercarne gloria!
Ma guarda che se scoprisse mai ci? che nascondi, quanto pi? ? chiaro e tu tanto pi? nega! Non essere mai blando in questo caso n? remissivo mai:
ambigui segni d'un cuore non sicuro.
....
Tu, ch'io dianzi ammonivo di celare ogni tuo inganno, adesso cambia strada: non nascondere nulla alla tua donna.
Ora dirai ch'io sono incoerente; ma non ? sempre con lo stesso vento che porta i marinai la curva nave.
Ma soprattutto non vi venga in mente di biasimare, nella vostra donna, i suoi difetti. Giov? molto e spesso finger di non vederli.
E' bene poi le mende raddolcire con paroline adatte: chiama snella colei che non si regge da tanto ? magra; svelta la piccina, bene in carne la grassa:
ogni difetto col pregio copri che pi? l'assomiglia.
Non conviene, credimi, accelerare il gaudio estremo, ma lentamente devi ritardarlo con raffinato indugio. E quando il luogo tu scoprirai su cui goda carezze pi? che altrove da te, vano pudore non freni le tue magiche carezze.
Vedrai gkli occhi di lei farsi lucenti di tremulo fulgore, come il sole spesso rifulge sulla liqud'acqua.
E subito verranno i suoi lamenti, il delizioso mormorare, il gemito dolce cos? ad udirsi, e le parole pi? adatte al vostro gioco.
Ma tu cura di non volare a troppo gonfie vele e abbandonarla, e terminar la corsa prima di lei.
Correte a fianco a fianco, fino alla meta.
Il godimento ? pieno quando, vinti ad un tempo, e tu e lei, soccomberete insieme. Questo ? il modo cui tu devi attenerti, quando, franco e libero tu sei, n? la paura urge all'amor furtivo. Se l'indugio pieno ? di rischi, e allora forza ai remi, spingi di sprone il tuo cavallo in corsa.
La voce di un Maestro...
Talvolta la ricerca del nuovo ci fa dimenticare i tesori del nostro passato. Ovidio, duemila anni fa, ci aveva gi? svelato i segreti dell'animo femminile. Ascoltiamolo!
Prima fatica, o tu che vieni all'armi, soldato nuovo per la prima volta, ? cercare colei che vuoi amare; quindi quindi piegarla con le tue preghiere; per ultimo, fare si che il vostro amore possa durare a lungo.
Finch? ti sar? lecito, e dovunque potrai libero andare a briglie sciolte, scegli la donna cui tu possa dire "A me piaci tu sola!"
Ella ai tuoi piedi non ti verr? a cader come dal cielo; dovrai cercarla tu, con i tuoi occhi.
...tu, che cerchi donna e per un lungo amore, scegli dapprima i luoghi dove in folla tu ne possa trovare.
Ma non voglio che tu per questo innalzi vele al vento: per ci? che cerchi, credimi, non serve far molta strada.
Ma i teatri, siano riservati alle tue cacce:..... A vedere viene la donna e per essere veduta: luogo fatale, questo, al suo pudore.
Basta che tu ti sieda accanto a lei, se nessuno lo vieta,..
Subito cerca d'attaccar discorso, le solite parole da principio: informati con cura premuroso, di chi sono i cavalli nella pista, poi favorisci, senza perder tempo, quello che piace a lei, qualunque sia.
E se per caso, come succede, le si posa in grembo un granello di polvere, tu, pronto, cogli con le tue dita quel granello; se non c'? nulla, coglilo lo stesso.
Mostrale sempre quanto sei gentile: Son le piccole cose a conquistare le testoline leggere;
Mille occasioni ti daranno poi mense e banchetti, ove potrai cercare oltre al solito vino i tuoi capricci.
Ma non ti fidare troppo d'un lume incerto di lucerna: la notte e il vino nuocciono al giudizio della vera bellezza.
...le donne al buio sono tutte belle
Impossibile dirti i mille luoghi per la caccia di femmine.
Per prima cosa, sii ben certo che non c'? donna al mondo che non possa divenire la tua: e tu l'avrai, purch? tu sappia tendere i tuoi lacci.
(essa cede) a chi la sa coprire di carezze: cede e pi? cede quando par non voglia.
Come l'uomo, cos? gode la donna il piacere furtivo: l`uomo finge, ma malamente; meglio sa la donna nascondere l`ardore. Se per primi non chiedessimo pi? piet? di baci, la donna, vinta, chiederebbe lei.
Avanti, dunque, ardito e senza dubbi:
puoi sperare per te tutte le donne.
Una potrai trovarne, a mala pena, tra molte che si neghi. Solamente, che si diano o no, amano sempre d'esser pregate. E se fallisci ? nulla.
E poi non fallirai: fa troppa voglia ogni nuovo piacere, e ci? che ? d'altri afferra il cuore pi? di ci? che ? proprio.
Ma prima cura ? quella di conoscere l'ancella di colei che vuoi amare.
...o non tentar neppure o vai a fondo. Ch? ogni rischio ? un nulla.
Tentata che tu l'abbia, devi averla; lasciala se vuoi, ma dopo avuta.
Ma nemmeno sarai sempre sicuro di giungere alla donna; quante volte un medesimo assalto ha pi? fortuna perch? sferrato nel momento giusto.
Ma nutri sacro orrore per il d? ch'? il suo natale, e sian per te funesti quelli in genere in cui si fanno doni.
Quante cose otterr? purtuttavia, per quanto tu le sfugga: ? un'arte questa, di spremer oro allo smanioso amante, scoperta dalla donna.
Oh, quante cose ti chiedono che poi non san pi? rendere! Cos? le perdi ed al tuo danno, in cambio, non avrai grazia alcuna. Se volessi l'arti maligne delle male femmine narrarti ad un ad una, non potrei con dieci bocche e dieci lingue insieme.
La cera, sparsa sulle tavolette, dia inizio ai tuoi passi.
E fai promesse, ch? finch? prometti non soffri danno alcuno: promettendo diventa ogni cialtrone un milionario.
Una speranza si mantiene a lungo una volta creduta. Anche se falsa, speranza ? un nume che fa sempre comodo.
Se le avrai fatto un dono, abbandonarti non le sar? di peso;
Ma se non dai, potrai far sempre credere d'essere pronto a dare: un campo sterile inganna cos? spesso il suo padrone; cos?, per l'ansia di ci? che ha perduto, a perdere continua il giocatore e spesso il dado attira le sue mani.
Questa ? l'impresa, questa la fatica: giungere fino a lei senza alcun dono.
Quando avr? dato quel che t'avr? dato senza chiedere nulla, stai pur certo che sempre sar? lei a dare ancora.
Come il popolo e i giudici severi e i senatori, cos? dall'eloquenza sar? vinta e ceder? la donna. Ma nascondi questa tua forza, non far pompa inutile della facondia; fugga la tua voce ogni espressione vana che l'annoi.
E forse da principio la sua lettera sar? un rifiuto e insieme la preghiera che tu la lasci in pace. Ella ha paura di ci? che chiede, e vuole ci? che non chiede, cio? che tu continui.
Sia, ogni tuo cenno una parola!
E non ti piaccia troppo d'arricciare col ferro i tuoi capelli e non raschiarti con la mordace pomice le gambe.
...
Sii piuttosto lindo, pulito....
In quanto agli altri vezzi, lasciali a donna impudica o a cinedo che cerchi, uomo a mezzo, amor dai maschi.
Allora ti sar? facile dirle mille cose segrete a bassa voce, ch'ella udr? dette tutte per lei sola, o tenere lusinghe lievemente
Cerca poi di piacere a suo marito: l'averlo amico pu? giovarvi assai.
E' vecchia strada e spesso la pi? corta tradire l'altrui fingendoglisi amico: strada battuta e certa, anche se strada lastricata di colpa.
Ebbrezza vera pu? ben darti danno, giovarti finta.
E finalmente ? tempo di parlarle.
Fuggi lontan da qui, rozzo Pudore, Venere aiuta e la Fortuna insieme chi sappia osare. Non cercare da me norme e precetti: basta che tu voglia, e tu sarai facondo da te stesso.
Devi agire da amante: la tua voce mostri che il cuor ti piange, fai di tutto perch? ti creda: costa cos? poco; non c'? chi non sia certa d'essere tale da risvegliare amore; o brutta o bella, ogni donna s'immagina piacente.
Non ti rincresca dirle bello il volto, belli i capelli, affusolato il dito, piccolo il piede. Anche la donna casta sente diletto ad esser detta bella.
Prometti molto: le promesse attraggono a s? le donne; alle promesse aggiungi testimoni gli dei, quanti ne vuoi!
Agli spergiuri degli amanti, Giove ride dall'alto e li disperde in nulla sopra l'ali dei venti.
Restituite i pegni, mantenete la fede; dalla frode state lontani; conservate monde le mani dal delitto: ma le donne ingannatele pure impunemente, se avete senno.
In questo, essere leali ? vergognoso pi? di ogni altro inganno.
Ingannate codeste ingannatrici: razza in gran parte iniqua e scellerata,cadan nei lacci ch'esse stesse han teso.
Femmina ingannata nel duol si dolga solo di se stessa.
Giovano poi le lacrime: col pianto potrai ridurre tenero il diamante.
Fa' che ti vegga mandide le guance.
Pu? darsi si rifiuti, e allora i baci prendili a forza. Se reagir?, se per la prima volta ti dir? che sei sfacciato, credi, non vuol altro che, resistendo, essere vinta insieme.
Tu la chiami violenza? Ma se ? questo che vuol la donna! Ci? che piace a loro ? dare per forza ci? che vogliono dare.
Come il pudore vieta alla fanciulla di agir per prima, cos? poi le ? caro chi l'inizia all'amore
Molte vanno a chi fugge, e a chi le assedia offrono sdegno.
Non dall'armi devi guardarti nell'amore; fuggi chi credi amico, se vuoi star sicuro.
Guardati dal parente, dal fratello, dal compagno pi? caro: di costoro dovrai sentire sempre la paura!
Voglio dirti ancoro: a mille cuori giungi in mille modi.
Solo colui che ? saggio sa adattarsi: ed ora, come Proteo, sottile sapr? ridursi e molle come l'onda, ora sar? leone, ora una pianta, ora irsuto cinghiale.
N? devi agire nello stesso modo per ogni et?: la cerva adulta scopre pi? da lontano il laccio dell'insidia; se fai l'esperto con l'ingenua o assali la vergognosa troppo arditamente, temeranno di s?, farai paura.
Onde sovente accadde che colei che gi? temette d'un amante onesto, tra le braccia fin? d'uno pi? vile.
LIBRO SECONDO
Mantener la conquista non val meno che averla colta.
Sii amabile se vuoi essere amato: ma, a ci?, soli non ti bastano il volto e la bellezza.
Bianchi saran fra poco i tuoi capelli; sul viso, o bello, verranno le rughe a scavarti la faccia. E tu rafforza lo spirito cos?, che non invecchia; ogni tua grazia fai cos? pi? salda: lo spirito soltanto regger? fino all'ultimo rogo.
Cos?, chiunque tu sia, non ti fidare della bellezza, ch'ella spesso ? inganno.
E' privilegio riservato alle mogli: il litigare ? una dote mogliesca.
Ritorna a lei con tenere carezze, parole dille ch'ella intenda dolci
Io precetti non do d'amore ai ricchi
Fatti per chi non ha, sono i miei carmi, ch? senza nulla io fui avendo amante: davo parole non avendo doni.
Se resiste, cedi: cedendo, ne uscirai tu vincitore.
Se biasima qualcuno, anche tu biasima; ci? ch'ella approva, approvalo tu pure; ci? che dice, tu di'; ci? ch'ella nega, anche tu nega.
Ride? E ridi, dunque; se pianger?, ricordati di piangere: sia lei a dare il tono alla tua faccia.
Amore sdegna i pigri...
L'amore ? una milizia: via di qui, o gente fiacca, ch? le sue bandiere non impugni la mano di chi ? vile!
Guadagnati le ancelle, e soprattutto quella ch'? pi? vicina alla padrona.
Non averne ritegno. E cos? i servi. Salutali per nome (che ti costa?), l'umili mani stringi tra le tue, tu che a gran cosa ambisci.
Purch? molto ricco piace alla donna un barbaro!
Ma la tua amica fa' che ti richieda ci? che gi? t'accingevi a fare.... venga a te il vantaggi, vada a lei il merito: non perdi nulla ed ella su di te ti creder? sovrana.
Ma se tu vuoi che a lungo ella sia tua, fai che ti creda attonito, estasiato dinanzi alle sue grazie: s'ella indossa porpora tiria, loda la sua porpora, se ha una veste di Coo, dille che il Coo la fa pi? bella. E' ricoperta d'oro? Giura ch'ella ? pi? preziosa dell'oro.
...
Guardati soltanto che non appaia dalle tue parole simulazione alcuna, e che il tuo volto non le tradisca. Giova l'arte, ? vero, ma solo se nascosta:
quando appare, reca vergogna e toglie poi per sempre ogni fiducia nelle tue parole.
Divagati se vuoi, ma che la colpa sia ben velata da maniere accorte; guai a cercarne gloria!
Ma guarda che se scoprisse mai ci? che nascondi, quanto pi? ? chiaro e tu tanto pi? nega! Non essere mai blando in questo caso n? remissivo mai:
ambigui segni d'un cuore non sicuro.
....
Tu, ch'io dianzi ammonivo di celare ogni tuo inganno, adesso cambia strada: non nascondere nulla alla tua donna.
Ora dirai ch'io sono incoerente; ma non ? sempre con lo stesso vento che porta i marinai la curva nave.
Ma soprattutto non vi venga in mente di biasimare, nella vostra donna, i suoi difetti. Giov? molto e spesso finger di non vederli.
E' bene poi le mende raddolcire con paroline adatte: chiama snella colei che non si regge da tanto ? magra; svelta la piccina, bene in carne la grassa:
ogni difetto col pregio copri che pi? l'assomiglia.
Non conviene, credimi, accelerare il gaudio estremo, ma lentamente devi ritardarlo con raffinato indugio. E quando il luogo tu scoprirai su cui goda carezze pi? che altrove da te, vano pudore non freni le tue magiche carezze.
Vedrai gkli occhi di lei farsi lucenti di tremulo fulgore, come il sole spesso rifulge sulla liqud'acqua.
E subito verranno i suoi lamenti, il delizioso mormorare, il gemito dolce cos? ad udirsi, e le parole pi? adatte al vostro gioco.
Ma tu cura di non volare a troppo gonfie vele e abbandonarla, e terminar la corsa prima di lei.
Correte a fianco a fianco, fino alla meta.
Il godimento ? pieno quando, vinti ad un tempo, e tu e lei, soccomberete insieme. Questo ? il modo cui tu devi attenerti, quando, franco e libero tu sei, n? la paura urge all'amor furtivo. Se l'indugio pieno ? di rischi, e allora forza ai remi, spingi di sprone il tuo cavallo in corsa.
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