Originally posted by interceptor79
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la notizia ? questa ed ? rimbalzata su tutta la stampa straniera ed italiana e sembra vi siano pi? conferme
Laurence Fig?-Talamanca per l’ANSA
"Il governo italiano non tratta con i trafficanti". E' secca la smentita della Farnesina all'inchiesta dell'Associated Press secondo cui l'Italia ha sostenuto un accordo tra il governo libico di Fayez al Sarraj, riconosciuto dalla comunit? internazionale, e "alcune milizie precedentemente implicate nella tratta" di migranti per impedire la partenza dei barconi verso le coste italiane.
Un'intesa che, sostengono le fonti dell'AP, funzionari e 007 italiani avrebbero discusso "direttamente" con i capi delle due principali milizie di Sabrata, a ovest della Libia, la principale base di partenza dei migranti, "soprattutto africani". "Non c'? nessun accordo tra i trafficanti e il governo italiano", affermano le fonti della Farnesina all'ANSA.
Dopo la fuga in avanti pre-estiva della Francia e la visita in Libia del britannico Boris Johnson, nel tentativo di coinvolgere anche l'uomo forte della Cirenaica, il generale Khalifa Haftar, l'Italia ha riguadagnato centralit? nello scenario libico, centralit? riconosciuta anche dal vertice di Parigi di luned? scorso, ma in grado di rompere alcuni equilibri e frenare alcune ambizioni anche di Paesi alleati.
Secondo l'inchiesta dell'AP, il drastico calo degli sbarchi in Italia ad agosto (l'86% in meno rispetto ad agosto 2016) ? dovuto in parte alla guardia costiera libica, che ha cominciato a bloccare i migranti grazie all'aiuto tecnico dell'Italia. Ma ? "in gran parte" dovuto "anche a un accordo con le due pi? potenti milizie della citt? di Sabrata". Una delle due ? la milizia 'Al-Ammu', o Brigata del martire Anas al-Dabashi, l'altra ? la Brigata 48.
Entrambe guidate da due fratelli della famiglia al-Dabashi, definiti dalle fonti di AP "i re del traffico" di esseri umani, che avrebbero smesso il loro "commercio" in cambio di aiuti. Secondo il portavoce di Al-Ammu, Bashir Ibrahim, "un mese fa le due forze hanno raggiunto un accordo 'verbale' con il governo italiano e quello di Sarraj per combattere il traffico". E dopo l'accordo "le milizie hanno impedito alle barche di migranti di lasciare le coste libiche vicino a Sabrata. In cambio, hanno ricevuto equipaggiamenti, navi e stipendi". Una sorta di "tregua", l'ha definita Ibrahim.
Ma, ha anche ammonito, se dovesse venir meno "il sostegno alla brigata di al-Dabashi" il traffico "ricomincer?". Ibrahim ha tuttavia precisato all'AP che la sua milizia fa capo al ministero della Difesa del governo Sarraj, mentre la Brigata 48 al ministero dell'Interno. Circostanza non confermata ufficialmente da Tripoli. Ma se lo fosse - sottolinea la stessa Associated Press - "l'integrazione ufficiale delle due milizie nelle forze di sicurezza di Sarraj permetterebbe all'Italia di lavorare direttamente con queste forze, non pi? considerate milizie o trafficanti, ma parte del governo riconosciuto".
Di "accordo diretto" parla all'AP anche Abdel-Salam Helal Mohammed, direttore generale del dipartimento del ministero dell'Interno libico per la lotta alla migrazione illegale: "Diverse settimane fa, gli italiani hanno incontrato alcuni membri della milizia Al-Ammu a Sabrata e hanno raggiunto un accordo per fermare i trafficanti". "Da dieci giorni - ha aggiunto - non ci sono pi? traffici" di migranti. Attivisti per i diritti umani di Sabrata criticano invece l'Italia: "Quello che stanno facendo gli italiani ? molto sbagliato - ha detto Gamal al-Gharabili, capo dell'Associazione Peace, Care and Relief -. Stanno rafforzando il potere delle milizie".
Reuters
ESCLUSIVA - Libia, gruppo armato blocca imbarcazioni migranti
di Aidan Lewis e Steve Scherer
7 IN. DI LETTURA
Maggio 2017: il salvataggio in mare di migranti partiti da Sabrata, raccolti dalla nave Phoenix , gestita dalla ong Migrant Offshore Aid Station (MOAS). Foto del 4 maggio 2017. REUTERS/Darrin Zammit Lupi
TUNISI/ROMA (Reuters) - In Libia un gruppo armato sta impedendo che le imbarcazioni che trasportano migranti salpino da Sabrata, citt? a ovest di Tripoli che ? stata finora un “trampolino” per i trafficanti di esseri umani, e nell‘ultimo mese ha provocato un drastico calo delle partenze, come riferiscono alcune fonti locali.
La rivelazione getta nuova luce sul forte calo dell‘arrivo di migranti in Italia, che ? diventata la principale destinazione di migranti diretti in Europa.
A luglio gli arrivi dal Nord Africa sulle coste italiane sono calati di oltre il 50% rispetto a un anno prima, e ad agosto il calo ? stato finora anche maggiore. Di solito luglio e agosto sono i mesi di picco per gli sbarchi di migranti, grazie alle condizioni favorevoli in mare.
Fonti dalla citt? libica, che si trova a 70 km a ovest di Tripoli, dicono che il calo improvviso degli arrivi ? stato causato dalla comparsa di un nuovo gruppo che impedisce ai migranti di imbarcarsi, anche rinchiudendoli.
Il gruppo “lavora sul terreno, sulla spiaggia, per impedire che i migranti si imbarchino verso l‘Italia”, dice un attivista della societ? civile che preferisce restare anonimo.
Il gruppo ? composto da centinaia di “civili, poliziotti, esponenti militari”, dice la fonte. E sta conducendo “una campagna molto forte” lanciata da “un ex boss della mafia”, spiega una seconda fonte da Sabrata, che segue da vicino le attivit? dei trafficanti.
Una terza fonte con contatti in Libia dice che il gruppo di Sabrata “sta facendo uno sforzo significativo per pattugliare l‘area”.
Le due fonti dalla citt? costiera dicono che il gruppo dispone di un centro di detenzione per migranti tornati indietro o strappati ai trafficanti. Una fonte ha inviato una foto in cui si vedono centinaia di migranti seduti sulla sabbia di fronte a alto muro.
Una delle fonti ha detto di ritenere che il gruppo stia cercando legittimazione e sostegno finanziario dal governo di Tripoli, sostenuto dall‘Onu, con cui alcuni paesi europei hanno cercato di mediare un accordo per contenere la partenza di migranti.
Un funzionario del dipartimento del ministero dell‘Interno per il contrasto dell‘immigrazione clandestina non ha risposto alla richiesta di commenti.
Non ? stato possibile contattare il gruppo, che secondo la terza fonte verrebbe chiamato “Brigata 48”, sebbene altre fonti non lo confermino.
L‘Italia sta cercando di rafforzare la capacit? del governo di Tripoli di bloccare il traffico di esseri umani con finanziamenti, addestramento e con l‘invio di una nave per aiutare la marina libica.
Dal 2014, sono circa 600.000 i migranti che hanno raggiunto l‘Italia dal Nord Africa attraverso il Mediterraneo. Oltre 12.000 sono morti nella traversata.
La maggior parte dei migranti salpa dalla costa occidentale della Libia. Dopo che nel 2015 c’? stata una sollevazione contro i trafficanti a Zuwara, Sabrata ? diventata il principale punto di imbarco.
L‘Italia punta a stringere con la Libia un accordo simile a quello stipulato dalla Ue con la Turchia l‘anno scorso, che ha fatto diminuire fortemente l‘arrivo di migranti attraverso la Grecia e i Balcani.
Con le elezioni attese per la prossima primavera, il governo italiano ? impegnato a dimostrare di poter bloccare, o almeno ridurre, l‘ondata di migranti.
CAMBIAMENTI DIFFICILI
Ma eventuali progressi in Libia rischiano comunque di essere fragili, visto che il paese ? attraversato da vari conflitti interni seguiti alla cacciata di Muammar Gheddafi, nel 2011.
Alcuni migranti soccorsi in mare la settimana scorsa hanno confermato che la situazione a Sabrata ? mutata, ha detto un portavoce dell‘Organizzazione Internazionale per le Migrazioni che ha intervistato persone sbarcate a Trapani.
“Dicono che era molto difficile partire da Sabrata. C‘era gente che bloccava le barche prima della partenza, e se uscivano in mare venivano rimandate subito indietro”, ha detto il portavoce Flavio Di Giacomo, aggiungendo che alcuni migranti sono stati respinti anche prima di arrivare a Sabrata.
La scorsa settimana l‘agenzia Ue per il controllo delle frontiere, Frontex, ha detto che “scontri a Sabrata” hanno contribuito al calo di luglio, citando anche le mutevoli condizioni del tempo e la presenza accresciuta della guardia costiera libica. Le fonti di Sabrata non erano al corrente di alcuno scontro.
Un‘altra novit? nelle ultime settimane ? stata la stretta sul traffico di migranti dal Bangladesh e dal Nord Africa all‘aeroporto Mitiga di Tripoli, dopo che una milizia che controllava il vero e proprio commercio ? stata cacciata da un gruppo armato alleato del governo all‘inizio di luglio, dicono funzionari libici ed europei.
Ma anche in questo caso, come per il rallentamento dei flussi di migranti dal Niger verso la Libia, potrebbe volerci tempo, per vedere effetti concreti. In Libia sono centinaia di migliaia i migranti che aspettano di poter partire. E a Sabrata la nuova situazione potrebbe non durare.
In passato, senza la presenza di autorit? centrali che li controllassero, i trafficanti si sono adattati e le rotte sono cambiate.
La settimana scorsa i trafficanti hanno iniziato a usare per le partenze una zona a est di Tripoli, vicino ad Al Khoms, ha detto a Reuters Chris Catrambone, cofondatore dell‘associazione Migrant Offshore Aid Station (MOAS).
Tre grossi gommoni sono partiti dall‘est, ha detto Catrambone, mentre sono una piccola imbarcazione con a bordo 26 persone ? stata ritrovata a ovest di Tripoli.
“Il mare era piatto come un lago, la settimana scorsa, eppure c‘erano poche barche”, ha detto l‘uomo.
Il governo di Tripoli ha scarso controllo sui gruppi armati nella Libia occidentale, e nessun potere sulle fazioni che controllano la zona orientale del Paese.
La fonte della societ? civile da Sabrata dice che il nuovo gruppo potrebbe smettere di operare se non ricevesse sostegno da Tripoli.
Il potere delle reti di trafficanti non verr? meno fino a che non vi sar? “una fonte legittima di ordine” in Libia, dice un importante diplomatico, parlando della situazione mutata all‘aeroporto di Tripoli e paragonando la situazione a un vaso rotto: “Rincolliamo un angolo, ma il resto ? in mille pezzi”.
- Ha collaborato Ahmed Elumami
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