Cadono in questi giorni i cinque anni dall'inizio del conflitto in Siria. Qualcuno ha capito che cosa sia esattamente successo? Per esempio: chi sono i cattivi? L'amministrazione americana aveva lanciato contro Damasco l'accusa di usare armi chimiche contro gli oppositori. Il nemico era lui, il presidente con la faccia da ragioniere: Bashar, il politico alawita (gli alawiti sono una branca dello sciismo) malvisto dalla maggioranza sunnita del Paese. Pareva che nulla potesse evitargli una gragnuola di bombe e solo le teste aguzze del Pentagono sanno come mai si rinunci? all'opzione militare che avrebbe fatto saltare Assad n? pi? n? meno di Gheddafi in Libia o Mubarak in Egitto. La fine del rais coi baffetti sarebbe stato il logico epilogo di un'altra brutta Primavera araba. La battaglia dei ribelli per la libert? fu finanziata in armi e in corsi di ?colpodistatologia? dall'Occidente, dalla Turchia e in generale dai Paesi musulmani sunniti, Arabia Saudita in testa. Poi ci si ? accorti che l'opposizione nascondeva due mostri: un gruppetto affiliato ad Al Qaeda di nome Al Nusra e un altro che inizialmente aveva lottato al suo fianco, ma poi se ne era staccato perch? quelli di Al Nusra erano troppo molli per i loro gusti. Ed ecco assurgere la stella maligna dell'ISIS, il sedicente Stato islamico, Califfato o Daesh che dir si voglia, coi suoi tagliagole d'esportazione e la sua macelleria religiosa. D'un tratto non si ? pi? capito chi fosse il cattivo: il ragioniere delle armi chimiche ? che c'erano, si ? poi ricostruito, ma probabilmente erano state usate sia dal regime, sia dai suoi oppositori ? o il Califfo delle decapitazioni via web? Si poteva pensare di risolvere il problema puntando i cannoni contro i terroristi. Ma da che parte stavano i terroristi? Se, infatti, l'opposizione ad Assad pullulava di teste calde dell'ISIS, il regime aveva l'appoggio di Hezbollah, che non ? proprio un movimento di educande. Sul terreno, poi, tra le forze fedeli a Damasco e la galassia dell'opposizione dominata dai movimenti jihadisti, si sono inseriti i curdi. Questi ultimi giocano per conto proprio: all'inizio contro Damasco per strappare terreni alla Siria in favore del Kurdistan, poi contro lo Stato islamico che insidia i suoi territori, alleandosi di volta in volta con i governativi contro l'ISIS o con gli Stati Uniti contro altri gruppi di ribelli (per esempio l'ESL). La Turchia, dal canto suo, vuole la fine di Assad ma allo stesso tempo avversa i curdi, che intendono creare un loro Stato a ridosso delle regioni turche a maggioranza curda. Per mesi Ankara ha facilitato l'ingresso di foreign fighters contro Damasco per poi essere colpita dagli stessi jihadisti in casa propria. Piano piano non ci si ? capito pi? niente: le forze che avevano finanziato l'opposizione a Assad di colpo guidavano coalizioni contro il principale nemico del regime siriano. L'America ha rispolverato l'artiglieria pesante scendendo in campo coi suoi caccia assieme ad un'ampia coalizione di amici occidentali e di Paesi arabi sunniti per soffocare l'ISIS. Ma il problema restava irrisolto: come estirpare il Califfato senza sostenere le forze di Damasco? Soprattutto perch? dalla parte di Bashar, introducendo un nuovo elemento di complessit?, ? intervenuta la Russia. Ci avrebbe pensato lei a togliere di mezzo l'ISIS: in pochi mesi ha fatto di pi? di quanto abbiano combinato gli Stati Uniti in un anno e mezzo di bombardamenti. Diciamo questo sorvolando sui bersagli collaterali, vedi civili innocenti, colpiti a turno da tutti protagonisti di questa feroce mattanza. E sulle letture di fondo del conflitto (scontro locale? scontro di civilt?? scontro tra musulmani sunniti e sciiti? scontro tra varie potenze ? USA, Arabia Saudita, Iran ? per il controllo del petrolio?). Il riepilogo dei fatti ? lacunoso, ma non chiedeteci di essere lineari in questo garbuglio. Di sicuro, nel ginepraio di alleanze e controalleanze, a rimetterci sono state persone molto al di sotto dei grandi giochi di potere. In cinque anni si sono perse 500 mila vite e 12 milioni di siriani, la met? della popolazione, sono stati trascinati in un vortice di apparente non senso. Alla fine si ? giunti anche ad un accordo di cessate il fuoco a partire dalla mezzanotte di ieri. Ci piacerebbe dire che funzioner?. Ma la cosa pi? triste ? che alla maggioranza di noi occidentali tutto questo non interessa. La Siria ? percepita come un problema non per se stessa e per la sua gente, ma perch? ci infastidisce coi suoi profughi e con i pazzoidi nati e cresciuti da noi, che dopo aver combattuto a fianco dei jihadisti in Siria tornano qui e si infilano nei nostri Bataclan ammazzando in un giorno allucinante lo stesso numero di persone che viene ammazzato da cinque anni a questa parte, 365 giorni l'anno, in Siria. In questo quinto anniversario della guerra non dimentichiamoci di piangere anche per loro.
Io non ci capisco niente...
PS: cerchiamo di non finire in spam o flame per favore...
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