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Analfabeti funzionali

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    #1

    Analfabeti funzionali

    Interessante

    Analfabeti funzionali, il dramma italiano: chi sono e perché il nostro Paese è tra i peggiori





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    #2
    Sono capaci di leggere e scrivere, ma hanno difficolt? a comprendere testi semplici e sono privi di molte competenze utili nella vita quotidiana. Nessuna nazione in Europa, a parte la Turchia, ne conta cos? tanti. Tutti i numeri per capire la dimensione di un fenomeno spesso sottovalutato

    Hanno pi? di 55 anni, sono poco istruiti e svolgono professioni non qualificate. Oppure sono giovanissimi che stanno a casa dei genitori senza lavorare n? studiare. O, ancora, provengono da famiglie dove sono presenti meno di 25 libri.

    Sono gli analfabeti funzionali, quegli italiani che non sono in grado di capire il libretto di istruzioni di un cellulare o che non sanno risalire a un numero di telefono contenuto in una pagina web se esso si trova in corrispondenza del link “Contattaci”. ? “low skilled” pi? di un italiano su quattro e l'Italia ricopre una tra le posizioni peggiori nell'indagine Piaac, penultima in Europa per livello di competenze (preceduta solo dalla Turchia) e quartultima su scala mondiale rispetto ai 33 paesi analizzati dall'Ocse (con performance migliori solo di Cile e Indonesia).



    Non si parla in questo caso di persone incapaci di leggere o fare di conto, piuttosto di personeprive ?delle competenze richieste in varie situazioni della vita quotidiana?, sia essa ?lavorativa, relativa al tempo libero?, oppure ?legata ai linguaggi delle nuove tecnologie?, precisa Simona Mineo, ricercatore Inapp, l'Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (ex Isfol).

    ?Chi ? analfabeta funzionale non ? incapace di leggere - continua Mineo, che ? stata anche National data manager per l’indagine OCSE-PIAAC condotta in Italia - ma, pur essendo in grado di capire testi molto semplici, non riesce a elaborarne e utilizzarne le informazioni?. Un monito che riguarda gli italiani tutti perch?, come conferma all'Espresso Friedrich Huebler, massimo esperto di alfabetizzazione per l'Istituto di statistica dell'Unesco: ?Senza pratica, le capacit? legate all'alfabetizzazione possono essere perse anno dopo anno?. Come a dire che analfabeti non si nasce ma si diventa.



    Sui libri, l'Europa ha i pi? alti tassi di alfabetizzazione
    Secondo l'Unesco, nel 2015 gli analfabeti in Italia erano pari all'1 per cento, percentuale che si riduce allo 0,1 se si considera solo la popolazione dai 15 ai 24 anni. ?In molte regioni industrializzate, come l'Europa, la maggior parte della popolazione ? capace di leggere e scrivere - continua Huebler - L'enfasi, infatti, ? da porre sull'analfabetismo funzionale e sui livelli di alfabetizzazione piuttosto che sulle basiche capacit? di lettura e scrittura?.

    Al centro dell'analisi dell'esperto dell'Unesco ci sono proprio i dati dell'analisi Piaac, che mostrano come, nonostante l'Italia abbia un tasso di alfabetizzazione che sfiora il 100 per cento, la percentuale di analfabeti funzionali ? la pi? alta dell'Unione europea. D'altronde, ?anche se la maggior parte degli abitanti dei paesi ricchi ? capace di leggere e scrivere - chiude Huebler - non si deve dimenticare come i livelli di alfabetizzazione non sono gli stessi per tutta la popolazione?.



    L'identikit dei nuovi analfabeti in Italia.
    Solo il 10 percento ? disoccupato, fanno lavori manuali e routinari, poco pi? della met? sono uomini e uno su tre degli analfabeti funzionali italiani ? over 55. Tra i soggetti pi? colpiti le fasce culturalmente pi? deboli come i pensionati e le persone che svolgono un lavoro domestico non retribuito mentre, per quanto riguarda la distribuzione geografica, il sud e il nord ovest del Paese sono le regioni con le percentuali pi? alte, visto che da sole ospitano pi? del 60 percento dei low skilled italiani.

    A tracciare l'identikit dell'analfabeta funzionale italiano sono le elaborazioni dell'Osservatorio Isfol raccolte nell'articolo “I low skilled in Italia”, studio nato per indagare su quella nutrita parte della popolazione italiana che nell'indagine dell'Ocse ha mostrato di possedere bassissime competenze. Tra i risultati pi? interessanti, l'aumento della percentuale di low skilled al crescere dell’et?, passando dal 20 percento della fascia 16-24 anni all'oltre 41 percento degli over 55. ?Questo perch? chi ? nato prima del 1953 non ha usufruito della scolarit? obbligatoria - continua la ricercatrice Mineo - ma anche perch? nelle fasce pi? adulte si soffre maggiormente dell’analfabetismo di ritorno?. Ovvero, ?se non sono coltivate, vengono perse anche quelle competenze minime acquisite durante le fasi di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro?. Andamento inverso per gli high skilled: in altre parole, mano a mano che i mesi passano sul calendario, aumentano le possibilit? di diventare analfabeti funzionali.



    Balsamo contro la perdita delle nostre capacit? pu? essere tornare tra i banchi di scuola da adulti o partecipare attivamente al mondo del lavoro. Eppure, non ogni occupazione pu? “salvarci” dall'essere potenziali analfabeti funzionali visto che solo alcune attivit? garantiscono il mantenimento se non addirittura lo sviluppo di capacit? e conoscenze. ?Sono le skilled occupations, ovvero professioni intellettuali, scientifiche e tecniche? precisa Simona Mineo.

    Quale quindi la causa delle cattive performance degli over 50? Colpa dei loro brevi percorsi scolastici e di un precoce ingresso nel mercato del lavoro, ma ?ci? che conta pi? di tutto ? la mancanza di una costante 'manutenzione' e 'coltivazione' delle competenze?. ? l'assenza di allenamento mentale, quindi, la causa che la ricercatrice individua per il declino della popolazione pi? anziana. ?Si dovrebbe garantire un invecchiamento attivo?, e sostenere attivit? di apprendimento in et? adulta. ?Iniziative che purtroppo, in Italia, continuano ad essere estremamente ridotte?. Contraltare degli over 50 sono i Neet (i giovani tra i 16 e i 24 anni che non stanno n? lavorando n? studiando), visto che secondo lo studio di Inapp coloro che appartengono a questa categoria hanno una probabilit? cinque volte maggiore di avere bassi livelli di competenza.



    I libri che abbiamo in casa fanno la differenza.
    Quanti volumi erano riporti sulla libreria di casa tua quando avevi 16 anni? Ecco una delle domande del questione Piaac che pu? fare la differenza visto che spesso gli analfabeti funzionali sono cresciuti in famiglie in cui erano presenti un numero limitato di libri.

    ?Questo dato ? particolarmente accentuato nel nostro Paese - si legge nel report - dove il 73 percento dei low skilled ? cresciuto in famiglie in cui erano presenti meno di 25 libri?. Una mancanza che pu? portare i giovani a cadere in un crudele circolo vizioso. ?L'assenza di un livello base di competenze - racconta Simona Mineo - rende difficili ulteriori attivit? di apprendimento?, tanto da portare le competenze dei giovani con background fragili a ?invecchiare e deteriorarsi nel tempo?, rendendo per loro sempre un miraggio ?l’accesso a qualsiasi forma di apprendimento?.

    Le nostre competenze, quindi, non sono statiche. La famiglia, l’et?, l’istruzione e il lavoro possono determinarne nell’arco della vita lo sviluppo ma anche la loro perdita. E il tessuto italiano potrebbe addirittura aiutare la diffusione dell'analfabetismo funzionale. Tra i punti deboli del nostro Paese, infatti, ?l’abbandono scolastico precoce, i giovani che non lavorano o vivono condizioni di lavoro nero e precario, la mancanza di formazione sul lavoro? continua la ricercatrice, puntando il dito anche contro ?la disaffezione alla cultura e all'istruzione, che caratterizza tutta la popolazione?.



    D'altronde, come ricordava Tullio De Mauro, ?la regressione rispetto ai livelli acquisiti nel percorso scolastico colpisce dappertutto gli adulti?. ?Occorre -, quindi, secondo lo studioso che pi? di tutti in questi ultimi anni ha continuato ad avvertire dei pericoli dell’analfabetismo, - riflettere su stili di vita e assetti sociali che producono questi dislivelli di competenze e queste masse di deprivati tra gli adulti?.



    E , aggiungo io, ? tutta gente che vota eh

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      #3
      Originally posted by arabykola View Post
      .?
      E , aggiungo io, ? tutta gente che vota eh

      ? questo il problema



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        #4
        Originally posted by jakal View Post
        Interessante

        Analfabeti funzionali, il dramma italiano: chi sono e perché il nostro Paese è tra i peggiori





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        Interessante? Perch?, vi sorprende? Io direi invece che ? eccessivamente ottimista. E non mi riferisco solo all'Italia.

        Intendo dire che anche fermandoci alle prime sei parole, ergo: "Sono capaci di leggere e scrivere" l'assunto non corrisponde alla realt? perch? il 90% delle persone non ? in grado di esprimersi correttamente, con lo scritto o la parola. E non parlo solo di questi cosiddetti analfabeti funzionali ma della totalit? della popolazione. Con politici, giornalisti, opinionisti professionisti di rilievo o professori in testa.

        L'italiano ormai ? un optional, anzi, alcune carenze linguistiche tra cui l'inutilizzo del congiuntivo o l'utilizzo di improbabili neologismi vengono addirittura ostentate.

        Io sono cresciuto in mezzo a migliaia di libri avendone letti veramente pochissimi (un numero tendente allo zero, in rapporto a quanti ce n'erano in casa), con grande cruccio di mia madre ma certe amenit? non riesco proprio a digerirle e non passa trasmissione televisiva in cui non ne senta a bizzeffe, almeno una (in genere pi? d'una) ad ospite, anche di alto livello, chiunque esso sia. L'altra sera anche la Bongiorno ha fatto due strafalcioni non da poco.

        Quindi che esistano questi cosiddetti analfabeti funzionali non mi sorprende affatto, anzi, ? la logica conseguenza di altro. Bench? onestamente i cittadini dei Paesi anglofoni non sono messi per nulla meglio dal punto di vista linguistico. Forse da quello cd. funzionale s?...

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          #5
          Comunque a prescindere da tutto il problema ? proprio esprimersi in italiano mi ? capitato di ascoltare una conversazione tra ragazzi e credimi ho avuto difficolt? a seguire il ragionamento difficolt? proprio nel formare una frase di senso compiuto.... che tristezza tralasciando la grammatica quando devono scrivere


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            #6
            Originally posted by giova3419 View Post
            Interessante? Perch?, vi sorprende? Io direi invece che ? eccessivamente ottimista. E non mi riferisco solo all'Italia.

            Intendo dire che anche fermandoci alle prime sei parole, ergo: "Sono capaci di leggere e scrivere" l'assunto non corrisponde alla realt? perch? il 90% delle persone non ? in grado di esprimersi correttamente, con lo scritto o la parola. E non parlo solo di questi cosiddetti analfabeti funzionali ma della totalit? della popolazione. Con politici, giornalisti, opinionisti professionisti di rilievo o professori in testa.

            L'italiano ormai ? un optional, anzi, alcune carenze linguistiche tra cui l'inutilizzo del congiuntivo o l'utilizzo di improbabili neologismi vengono addirittura ostentate.

            Io sono cresciuto in mezzo a migliaia di libri avendone letti veramente pochissimi (un numero tendente allo zero, in rapporto a quanti ce n'erano in casa), con grande cruccio di mia madre ma certe amenit? non riesco proprio a digerirle e non passa trasmissione televisiva in cui non ne senta a bizzeffe, almeno una (in genere pi? d'una) ad ospite, anche di alto livello, chiunque esso sia. L'altra sera anche la Bongiorno ha fatto due strafalcioni non da poco.

            Quindi che esistano questi cosiddetti analfabeti funzionali non mi sorprende affatto, anzi, ? la logica conseguenza di altro. Bench? onestamente i cittadini dei Paesi anglofoni non sono messi per nulla meglio dal punto di vista linguistico. Forse da quello cd. funzionale s?...
            Italia circa 20% di lauereati, molti paesi africani ne Han di pi?

            Che nn significa molto, sia per il senso del post che per il livello delle universit? che non sono tutte uguali,per?...
            Last edited by arabykola; 22-03-17, 09:09.

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              #7
              si traduce tutto in un termine solo .... pigrizia

              l'italiano ? pigro .... non ? che non capisce il libretto di istruzioni, non lo legge proprio e chiama chi ne sa per fargli fare ci? che il libretto spiega bene.

              E non avete idea di quanta gente campa su questo

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                #8
                Originally posted by filotto View Post
                si traduce tutto in un termine solo .... pigrizia

                l'italiano ? pigro .... non ? che non capisce il libretto di istruzioni, non lo legge proprio e chiama chi ne sa per fargli fare ci? che il libretto spiega bene.

                E non avete idea di quanta gente campa su questo
                fil?...fa caldo:gaen:

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