non mi sono mai interessato attivamente a dibattiti o battutine...su governi o altro..
ho messo il post sul la ministra non diplomata per ironia e gioco ..
MA
quando sento esprimere concetti chiari e dettagliati in un italiano che nessun ministro..
FIGURIAMOCI RENZI ..HA mai ESPRESSO...
beh..dargli VOCE..mi sembra il minimo.. vista la marea di ca.zzate che scrivete per spam magari imparate qualcosa
Caro Poletti, avete fatto di noi i camerieri d'Europa - l'Espresso
Caro Poletti, avete fatto di noi i camerieri d'Europa
?Prima ci avete costretto ad andarcene. Poi ci sbeffeggiate, dicendo che ? meglio se ci siamo tolti da piedi. No, ministro, le sue scuse non sono accettate. Perch? le vostre politiche sono uguali a quelle sue parole?. La lettera aperta di una ricercatrice italiana emigrata in Francia
Caro Poletti, avete fatto di noi i camerieri d'Europa
Caro Ministro Poletti,
le sue scuse mi imbarazzano tanto quanto le sue parole mi disgustano.
Siamo quelli per cui il Novecento ? anche un patrimonio cinematografico invidiabile, che non inseguiva necessariamente i botteghini della distribuzione di massa, e l? imparammo che le parole sono importanti, e lei non parla bene.
Non da oggi.
A mia memoria da quando il 29 novembre 2014 inizi? a dare i numeri sul mercato del lavoro, dimenticandosi tutti quei licenziamenti che i lavoratori italiani, giovani e non, portavano a casa la sera.
Continu? a parlare male quando in un dibattito in cui ci trovammo allo stesso tavolo dichiar? di essere ?il ministro del lavoro per le imprese?, era il 18 aprile del 2016.
Noi, quei centomila che negli ultimi anni siamo andati via, ma in realt? molti di pi?, non siamo i migliori, siamo solo un po? pi? fortunati di molti altri che non sono potuti partire e che tra i piedi si ritrovano soltanto dei pezzi di carta da scambiare con un gratta e vinci.
Parlo dei voucher, Ministro.
E poi, sa, anche tra di noi che ce ne siamo andati, qualcuno meno fortunato esiste. Si chiamava Giulio Regeni, e lui era uno dei migliori. L?hanno ammazzato in Egitto perch? studiava la repressione contro i sindacalisti e il movimento operaio. L?ha ammazzato quel regime con cui il governo di cui lei fa parte stringe accordi commerciali, lo stesso governo che sulla morte di Giulio Regeni non ha mai battuto i pugni sul tavolo, perch? Giulio in fin dei conti cos?era di fronte ai contratti miliardari?
Intanto, proprio ieri l?Inps ha reso noto che nei dieci mesi del 2016 sono stati venduti 121 milioni e mezzo di voucher. Da quando lei ? ministro, ne sono stati venduti 265.255.222: duecentosessantacinquemilioniduecentocinquantacinq uemiladuecentoventidue.
Non erano pistole, ? sfruttamento.
Sa, qualcuno ci ha rimesso quattro dita a lavorare a voucher davanti a una pressa. ? un ragazzo di ventuno anni, non ha diritto alla malattia, a niente, perch? faceva il saldatore a voucher. Oggi, senza quattro dita, lei gli offrir? un assegno di ricollocazione da corrispondere a un?agenzia di lavoro privata. Magari di quelle che offrono contratti rumeni, perch? tanto dobbiamo essere competitivi.
Quelli che sono rimasti sono coloro che per colpa delle politiche del suo governo e di quelli precedenti si sono trovati in pochi anni da generazione 1000 euro al mese a generazione a 5000 euro l?anno.
Lo stesso vale per chi se n?? andato e forse prima o poi vi verr? il dubbio che molti se ne sono andati proprio per questo.
Quelli che sono rimasti sono gli stessi che lavorano nei centri commerciali con orari lunghissimi e salari da fame.
Quelli che fanno i facchini per la logistica e vedono i proprio fratelli morire ammazzati sotto un tir perch? chiedevano diritti contro lo sfruttamento. Sono quelli che un lavoro non l?hanno mai trovato, quelli che a volte hanno pure pensato ?meglio lavorare in nero e va tutto bene perch? almeno le sigarette posso comprarle?.
Sono gli stessi che non possono permettersi di andare via da casa, o sempre pi? spesso ci ritornano, perch? il suo governo come altri che lo hanno preceduto, invece di fare pagare pi? tasse ai ricchi e redistribuire le condizioni materiali per il soddisfacimento di un bisogno di base e universale come l?abitare, ha pensato bene di togliere le tasse sulla casa anche ai pi? ricchi e prima ancora di approvare il piano casa.
? lo stesso governo che spende lo zero percento del Pil per il diritto all?abitare.
? lo stesso governo che si rifiuta di ammettere la necessit? di un reddito che garantisca a tutti dignit?.
Ma badi bene, non sono una ?redditista?, solo che a fronte di 17 milioni di italiani a rischio povert?, quattro milioni in condizione di povert? assoluta, mi pare sia evidente che questo passaggio storico per l?Italia non sia oggi un punto d?arrivo politico quanto un segno di civilt?.
Ma vorrei essere chiara, il diritto al reddito non ? sostituibile al diritto alla casa, sono diritti imprescindibili entrambi.
E le vorrei sottolineare che non ? colpa dei nostri genitori se stiamo messi cos?, ? colpa vostra che credete che siano le imprese a dover decidere tutto e a cui dobbiamo inchinarci e sacrificarci.
I colpevoli siete voi che pensate si possano spostare quasi 20 miliardi dai salari ai profitti d?impresa senza chiedere nulla in cambio- tanto ci sono i voucher- e poi un anno dopo approvate anche la riduzione delle tasse sui profitti. Cos? potrete sempre venirci a dire che c?? il deficit, che si crea il debito e che insomma la coperta ? corta e dobbiamo anche smetterla di lamentarci perch?, mal che vada, avremo un tirocinio con Garanzia Giovani.
I colpevoli siete voi che non credete nell?istruzione e nella cultura, che avete tagliato i fondi a scuola e universit?, che avete approvato la buona scuola e ora imponete agli studenti di andare a lavorare da McDonald e Zara.
Sa, molti di quei centomila che sono emigrati lavorano da McDonald o Zara, anche loro hanno un diploma o una laurea e se li dovesse mai incontrare per strada chieda loro com?? la loro vita e se sono felici. Le risponderanno che questa vita fa schifo. Per? ecco: a differenza di quel che ha decretato il suo governo, questi giovani all?estero sono pagati.
Ma il problema non ? neppure questo, o quanto meno non il principale.
Il problema, ministro Poletti, ? che lei e il suo governo state decretando che la nostra generazione, quella precedente e le future siano i camerieri d?Europa, i babysitter dei turisti stranieri, quelli che dovranno un giorno farsi la guerra con gli immigrati che oggi fate lavorare a gratis.
A me pare chiaro che lei abbia voluto insultare chi ? rimasto piuttosto che noi che siamo partiti. E lo fa nel preciso istante in cui lei dichiara che dovreste ?offrire loro l'opportunit? di esprimere qui capacit?, competenza, saper fare?.
La cosa assurda ? che non ? chiaro cosa significhi per lei capacit?, competenze e saper fare.
Perch? io vedo milioni di giovani che ogni mattina si svegliano, si mettono sul un bus, un tram, una macchina e provano ad esprimere capacit?, competenze, saper fare. Molti altri fanno la stessa cosa ma esprimono una gran voglia di fare pure se sono imbranati. Fin qui per? io non ho capito che cosa voi offrite loro se non la possibilit? di essere sfruttati, di esser derisi, di essere presi in giro con 80 euro che magari l?anno prossimo dovranno restituire perch? troppo poveri.
Non ? chiaro, Ministro Poletti, cosa sia per lei un?opportunit? se non questa cosa qui che rasenta l?ignobile tentativo di rendere ognuno di noi sempre pi? ricattabile, senza diritti, senza voce, senza rappresentanza. Eppure la cosa che mi indigna di pi? ? il pensiero che l?opportunit? va data solo a chi ha le competenze e il saper fare.
Lei, ma direi il governo di cui fa parte tutto, non fate altro che innescare e sostenere diseguaglianze su tutti i fronti: dalla scuola al lavoro, dalla casa alla cultura, e s? perch? questo succede quando si mette davanti il merito che ? un concetto classista e si denigra la giustizia sociale.
Perch? forse non glielo hanno mai spiegato o non ha letto abbastanza i rapporti sulla condizione sociale del paese, ma in Italia studia chi ha genitori che possono pagare e sostenere le spese di un?istruzione sempre pi? cara. E sono sempre di pi?, Ministro Poletti.
Lei non ha insultato soltanto noi, ha insultato anche i nostri genitori che per decenni hanno lavorato e pagato le tasse, ci hanno pagato gli asili privati quando non c?erano i nonni, ci hanno pagato l?affitto all?universit? finch? hanno potuto.
Molti di questi genitori poi con la crisi sono stati licenziati e finita la disoccupazione potevano soltanto dirci che sarebbe andata meglio, che ce l?avremmo fatta, in un modo o nell?altro. In Italia o all?estero. Chieda scusa a loro perch? noi delle sue scuse non abbiamo bisogno.
Noi la sua arroganza, ma anche evidente ignoranza, gliel?abbiamo restituita il 4 dicembre, in cui abbiamo votato No per la Costituzione, la democrazia, contro l?accentramento dei poteri negli esecutivi e abbiamo votato No contro un sistema istituzionale che avrebbe normalizzato la supremazia del mercato e degli interessi dei pochi a discapito di noi molti.
Era anche un voto contro il Jobs Act, contro la buona scuola, il piano casa, l?ipotesi dello stretto di Messina, contro la compressione di qualsiasi spazio di partecipazione.
E siamo gli stessi che faranno di tutto per vincere i referendum abrogativi contro il Jobs Act, dall?articolo 18 ai voucher, la battaglia ? la stessa.
Costi quel che scosti noi questa partita ce la giochiamo fino all?ultimo respiro.
E seppure proverete a far saltare i referendum con qualche operazioncina di maquillage, state pur certi che sugli stessi temi ci presenteremo alle elezioni dall?estero e dall?Italia.
Se nel frattempo vuole sapere quali sono le nostre proposte per il mondo del lavoro, ci chiami pure. Se vi interessasse, chiss? mai, ascoltare.
ho messo il post sul la ministra non diplomata per ironia e gioco ..
MA
quando sento esprimere concetti chiari e dettagliati in un italiano che nessun ministro..
FIGURIAMOCI RENZI ..HA mai ESPRESSO...
beh..dargli VOCE..mi sembra il minimo.. vista la marea di ca.zzate che scrivete per spam magari imparate qualcosa
Caro Poletti, avete fatto di noi i camerieri d'Europa - l'Espresso
Caro Poletti, avete fatto di noi i camerieri d'Europa
?Prima ci avete costretto ad andarcene. Poi ci sbeffeggiate, dicendo che ? meglio se ci siamo tolti da piedi. No, ministro, le sue scuse non sono accettate. Perch? le vostre politiche sono uguali a quelle sue parole?. La lettera aperta di una ricercatrice italiana emigrata in Francia
Caro Poletti, avete fatto di noi i camerieri d'Europa
Caro Ministro Poletti,
le sue scuse mi imbarazzano tanto quanto le sue parole mi disgustano.
Siamo quelli per cui il Novecento ? anche un patrimonio cinematografico invidiabile, che non inseguiva necessariamente i botteghini della distribuzione di massa, e l? imparammo che le parole sono importanti, e lei non parla bene.
Non da oggi.
A mia memoria da quando il 29 novembre 2014 inizi? a dare i numeri sul mercato del lavoro, dimenticandosi tutti quei licenziamenti che i lavoratori italiani, giovani e non, portavano a casa la sera.
Continu? a parlare male quando in un dibattito in cui ci trovammo allo stesso tavolo dichiar? di essere ?il ministro del lavoro per le imprese?, era il 18 aprile del 2016.
Noi, quei centomila che negli ultimi anni siamo andati via, ma in realt? molti di pi?, non siamo i migliori, siamo solo un po? pi? fortunati di molti altri che non sono potuti partire e che tra i piedi si ritrovano soltanto dei pezzi di carta da scambiare con un gratta e vinci.
Parlo dei voucher, Ministro.
E poi, sa, anche tra di noi che ce ne siamo andati, qualcuno meno fortunato esiste. Si chiamava Giulio Regeni, e lui era uno dei migliori. L?hanno ammazzato in Egitto perch? studiava la repressione contro i sindacalisti e il movimento operaio. L?ha ammazzato quel regime con cui il governo di cui lei fa parte stringe accordi commerciali, lo stesso governo che sulla morte di Giulio Regeni non ha mai battuto i pugni sul tavolo, perch? Giulio in fin dei conti cos?era di fronte ai contratti miliardari?
Intanto, proprio ieri l?Inps ha reso noto che nei dieci mesi del 2016 sono stati venduti 121 milioni e mezzo di voucher. Da quando lei ? ministro, ne sono stati venduti 265.255.222: duecentosessantacinquemilioniduecentocinquantacinq uemiladuecentoventidue.
Non erano pistole, ? sfruttamento.
Sa, qualcuno ci ha rimesso quattro dita a lavorare a voucher davanti a una pressa. ? un ragazzo di ventuno anni, non ha diritto alla malattia, a niente, perch? faceva il saldatore a voucher. Oggi, senza quattro dita, lei gli offrir? un assegno di ricollocazione da corrispondere a un?agenzia di lavoro privata. Magari di quelle che offrono contratti rumeni, perch? tanto dobbiamo essere competitivi.
Quelli che sono rimasti sono coloro che per colpa delle politiche del suo governo e di quelli precedenti si sono trovati in pochi anni da generazione 1000 euro al mese a generazione a 5000 euro l?anno.
Lo stesso vale per chi se n?? andato e forse prima o poi vi verr? il dubbio che molti se ne sono andati proprio per questo.
Quelli che sono rimasti sono gli stessi che lavorano nei centri commerciali con orari lunghissimi e salari da fame.
Quelli che fanno i facchini per la logistica e vedono i proprio fratelli morire ammazzati sotto un tir perch? chiedevano diritti contro lo sfruttamento. Sono quelli che un lavoro non l?hanno mai trovato, quelli che a volte hanno pure pensato ?meglio lavorare in nero e va tutto bene perch? almeno le sigarette posso comprarle?.
Sono gli stessi che non possono permettersi di andare via da casa, o sempre pi? spesso ci ritornano, perch? il suo governo come altri che lo hanno preceduto, invece di fare pagare pi? tasse ai ricchi e redistribuire le condizioni materiali per il soddisfacimento di un bisogno di base e universale come l?abitare, ha pensato bene di togliere le tasse sulla casa anche ai pi? ricchi e prima ancora di approvare il piano casa.
? lo stesso governo che spende lo zero percento del Pil per il diritto all?abitare.
? lo stesso governo che si rifiuta di ammettere la necessit? di un reddito che garantisca a tutti dignit?.
Ma badi bene, non sono una ?redditista?, solo che a fronte di 17 milioni di italiani a rischio povert?, quattro milioni in condizione di povert? assoluta, mi pare sia evidente che questo passaggio storico per l?Italia non sia oggi un punto d?arrivo politico quanto un segno di civilt?.
Ma vorrei essere chiara, il diritto al reddito non ? sostituibile al diritto alla casa, sono diritti imprescindibili entrambi.
E le vorrei sottolineare che non ? colpa dei nostri genitori se stiamo messi cos?, ? colpa vostra che credete che siano le imprese a dover decidere tutto e a cui dobbiamo inchinarci e sacrificarci.
I colpevoli siete voi che pensate si possano spostare quasi 20 miliardi dai salari ai profitti d?impresa senza chiedere nulla in cambio- tanto ci sono i voucher- e poi un anno dopo approvate anche la riduzione delle tasse sui profitti. Cos? potrete sempre venirci a dire che c?? il deficit, che si crea il debito e che insomma la coperta ? corta e dobbiamo anche smetterla di lamentarci perch?, mal che vada, avremo un tirocinio con Garanzia Giovani.
I colpevoli siete voi che non credete nell?istruzione e nella cultura, che avete tagliato i fondi a scuola e universit?, che avete approvato la buona scuola e ora imponete agli studenti di andare a lavorare da McDonald e Zara.
Sa, molti di quei centomila che sono emigrati lavorano da McDonald o Zara, anche loro hanno un diploma o una laurea e se li dovesse mai incontrare per strada chieda loro com?? la loro vita e se sono felici. Le risponderanno che questa vita fa schifo. Per? ecco: a differenza di quel che ha decretato il suo governo, questi giovani all?estero sono pagati.
Ma il problema non ? neppure questo, o quanto meno non il principale.
Il problema, ministro Poletti, ? che lei e il suo governo state decretando che la nostra generazione, quella precedente e le future siano i camerieri d?Europa, i babysitter dei turisti stranieri, quelli che dovranno un giorno farsi la guerra con gli immigrati che oggi fate lavorare a gratis.
A me pare chiaro che lei abbia voluto insultare chi ? rimasto piuttosto che noi che siamo partiti. E lo fa nel preciso istante in cui lei dichiara che dovreste ?offrire loro l'opportunit? di esprimere qui capacit?, competenza, saper fare?.
La cosa assurda ? che non ? chiaro cosa significhi per lei capacit?, competenze e saper fare.
Perch? io vedo milioni di giovani che ogni mattina si svegliano, si mettono sul un bus, un tram, una macchina e provano ad esprimere capacit?, competenze, saper fare. Molti altri fanno la stessa cosa ma esprimono una gran voglia di fare pure se sono imbranati. Fin qui per? io non ho capito che cosa voi offrite loro se non la possibilit? di essere sfruttati, di esser derisi, di essere presi in giro con 80 euro che magari l?anno prossimo dovranno restituire perch? troppo poveri.
Non ? chiaro, Ministro Poletti, cosa sia per lei un?opportunit? se non questa cosa qui che rasenta l?ignobile tentativo di rendere ognuno di noi sempre pi? ricattabile, senza diritti, senza voce, senza rappresentanza. Eppure la cosa che mi indigna di pi? ? il pensiero che l?opportunit? va data solo a chi ha le competenze e il saper fare.
Lei, ma direi il governo di cui fa parte tutto, non fate altro che innescare e sostenere diseguaglianze su tutti i fronti: dalla scuola al lavoro, dalla casa alla cultura, e s? perch? questo succede quando si mette davanti il merito che ? un concetto classista e si denigra la giustizia sociale.
Perch? forse non glielo hanno mai spiegato o non ha letto abbastanza i rapporti sulla condizione sociale del paese, ma in Italia studia chi ha genitori che possono pagare e sostenere le spese di un?istruzione sempre pi? cara. E sono sempre di pi?, Ministro Poletti.
Lei non ha insultato soltanto noi, ha insultato anche i nostri genitori che per decenni hanno lavorato e pagato le tasse, ci hanno pagato gli asili privati quando non c?erano i nonni, ci hanno pagato l?affitto all?universit? finch? hanno potuto.
Molti di questi genitori poi con la crisi sono stati licenziati e finita la disoccupazione potevano soltanto dirci che sarebbe andata meglio, che ce l?avremmo fatta, in un modo o nell?altro. In Italia o all?estero. Chieda scusa a loro perch? noi delle sue scuse non abbiamo bisogno.
Noi la sua arroganza, ma anche evidente ignoranza, gliel?abbiamo restituita il 4 dicembre, in cui abbiamo votato No per la Costituzione, la democrazia, contro l?accentramento dei poteri negli esecutivi e abbiamo votato No contro un sistema istituzionale che avrebbe normalizzato la supremazia del mercato e degli interessi dei pochi a discapito di noi molti.
Era anche un voto contro il Jobs Act, contro la buona scuola, il piano casa, l?ipotesi dello stretto di Messina, contro la compressione di qualsiasi spazio di partecipazione.
E siamo gli stessi che faranno di tutto per vincere i referendum abrogativi contro il Jobs Act, dall?articolo 18 ai voucher, la battaglia ? la stessa.
Costi quel che scosti noi questa partita ce la giochiamo fino all?ultimo respiro.
E seppure proverete a far saltare i referendum con qualche operazioncina di maquillage, state pur certi che sugli stessi temi ci presenteremo alle elezioni dall?estero e dall?Italia.
Se nel frattempo vuole sapere quali sono le nostre proposte per il mondo del lavoro, ci chiami pure. Se vi interessasse, chiss? mai, ascoltare.
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