oppure si puo' scegliere di difendere e mantenere la propria autonomia.
e anzi, sarebbe la strada, l'unica, percorribile da un paese come il nostro, che detiene tipo il 70% del patrimonio culturale mondiale (tra architettura, letteratura, musica e arti in generale), con un territorio cosi' caratteristico (in 50km si passa dalle piste da sci all'ombrellone in spiaggia).
l'italia e' un paese ricchissimo di suo, la storia non si cancella, e da qui e' passata bene o male tutta la storia della civilta' occidentale.
essere servi del paese piu' forte economicamente, quando noi dell'economia e della finanza potremmo fregarcene ampiamente, in un unione che di unito ha solo le imposizioni dall'alto, e' follia.
il fatto che l'italia potrebbe essere alleata diretta con tutti i grandi blocchi di potere e' gia' stato ampiamente dimostrato durante la guerra fredda, dove entrambe le superpotenze chiudevano gli occhi di fronte alla nostra politica, diciamo, un po' troppo "libera"... formalmente nella nato e alleati usa, con partiti politici direttamente collegati al "nemico" comunista.
a nessun altro paese sarebbe stato concesso questo "privilegio" in un periodo simile, se entrambe le superpotenze non avessero interesse a mantenere rapporti con questo paese.
per la cina oggi, potenza emergente gia' affermata, noi siamo una fonte inesauribile di cio' che loro non hanno: design, creativita', capacita' d'inventare.
loro sono ottimi esecutori, anche grazie ai numeri mostruosi di forza lavoro, ma per costruire qualcosa c'e' sempre bisogno di qualcuno che lo disegni, lo progetti.
in nome della globalizzazione abbiamo dissolto il nostro patrimonio creativo, distruggendo un capitale enorme sempre e solo sull'altare della finanza... e penso a tutte le case di prototipazione e design italiane che hanno chiuso, o che sono passate di mano.
penso alla valanga di prodotti formalmente italiani disegnati da stranieri.
questi sono valori che non difendi senza un sentimento nazionalista, senza un'autonomia totale, perche' qualsiasi paese ne e' invidioso, ed infatti ci stanno distruggendo.
cio' che non possono avere lo distruggono, l'attivita' europea nei confronti dell'italia si riassume proprio in questo.
in ogni ambito, da quelli piu' "alti" come arte e creativita' progettuale, a quelli piu' "bassi" ma fondamentali, come la produzione artigianale, il cibo, il vino.
ci stanno portando via tutto... dai prosciutti di parma fatti con maiali polacchi, ai vini con uve romene, ai formaggi con latte tedesco.
e anzi, sarebbe la strada, l'unica, percorribile da un paese come il nostro, che detiene tipo il 70% del patrimonio culturale mondiale (tra architettura, letteratura, musica e arti in generale), con un territorio cosi' caratteristico (in 50km si passa dalle piste da sci all'ombrellone in spiaggia).
l'italia e' un paese ricchissimo di suo, la storia non si cancella, e da qui e' passata bene o male tutta la storia della civilta' occidentale.
essere servi del paese piu' forte economicamente, quando noi dell'economia e della finanza potremmo fregarcene ampiamente, in un unione che di unito ha solo le imposizioni dall'alto, e' follia.
il fatto che l'italia potrebbe essere alleata diretta con tutti i grandi blocchi di potere e' gia' stato ampiamente dimostrato durante la guerra fredda, dove entrambe le superpotenze chiudevano gli occhi di fronte alla nostra politica, diciamo, un po' troppo "libera"... formalmente nella nato e alleati usa, con partiti politici direttamente collegati al "nemico" comunista.
a nessun altro paese sarebbe stato concesso questo "privilegio" in un periodo simile, se entrambe le superpotenze non avessero interesse a mantenere rapporti con questo paese.
per la cina oggi, potenza emergente gia' affermata, noi siamo una fonte inesauribile di cio' che loro non hanno: design, creativita', capacita' d'inventare.
loro sono ottimi esecutori, anche grazie ai numeri mostruosi di forza lavoro, ma per costruire qualcosa c'e' sempre bisogno di qualcuno che lo disegni, lo progetti.
in nome della globalizzazione abbiamo dissolto il nostro patrimonio creativo, distruggendo un capitale enorme sempre e solo sull'altare della finanza... e penso a tutte le case di prototipazione e design italiane che hanno chiuso, o che sono passate di mano.
penso alla valanga di prodotti formalmente italiani disegnati da stranieri.
questi sono valori che non difendi senza un sentimento nazionalista, senza un'autonomia totale, perche' qualsiasi paese ne e' invidioso, ed infatti ci stanno distruggendo.
cio' che non possono avere lo distruggono, l'attivita' europea nei confronti dell'italia si riassume proprio in questo.
in ogni ambito, da quelli piu' "alti" come arte e creativita' progettuale, a quelli piu' "bassi" ma fondamentali, come la produzione artigianale, il cibo, il vino.
ci stanno portando via tutto... dai prosciutti di parma fatti con maiali polacchi, ai vini con uve romene, ai formaggi con latte tedesco.
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