come gi? detto anche dal conte...
Il presidente di Lyft John Zimmer ha pubblicato un manifesto in cui dichiara la sua posizione per quanto concerne l'impatto delle auto a guida autonoma nella nostra societ?. Verr? totalmente rivoluzionato il modo in cui ci sposteremo nelle citt?: entro il 2021 la maggior parte delle auto della flotta della start-up saranno a guida autonoma e a qualche anno di distanza l'auto di propriet? "far? la fine del DVD". Il manifesto, di 14 pagine, ? sicuramente molto coraggioso ma potrebbe indovinare su tutta la linea.
Si parte dall'assunto che gli esseri umani sono terribili guidatori e a dimostrazione di ci? ci sono gli 1,3 milioni di decessi che avvengono ogni anno su strada. Secondo Zimmer i nostri problemi alla guida trascendono dall'abilit? di ognuno di noi: siamo troppo impulsivi e incoerenti, giudichiamo in maniera errata le circostanze, le nostre soglie d'attenzione sono poco affidabili. Insomma, secondo quanto affermato pi? volte da varie societ?, molti di quegli incidenti non ci sarebbero stati con una IA "al volante".
I cosiddetti robot infatti non si basano sul giudizio o sull'intuito, non hanno soglie d'attenzione che calano in base alla stanchezza. Usano migliaia di dati raccolti da svariati sensori sparsi come innumerevoli occhi per la macchina e poi agiscono di conseguenza. Quando la tecnologia sar? matura a sufficienza da essere diffusa su larga scala i margini di errore alla guida saranno pochissimi, forse nulli, soprattutto se diminuir? il numero di auto guidate da autisti umani. Certo ? che ad oggi la tecnologia ? particolarmente acerba, e qualche errore lo commette ancora.
Gli algoritmi che utilizzano ad oggi Google, Uber e vari produttori di automobili apprendono con l'esperienza, e al momento quella che hanno ? abbastanza limitata. Nel giro di pochi anni potranno rispondere efficacemente ad un numero sempre superiore di "stimoli", senza affidarsi ai criteri di valutazione tipici degli esseri umani: i robot, tutti, osservano rigidamente le regole e basano tutto sulla massima sicurezza. Non hanno nulla da dimostrare quando sono alla guida e mantengono velocit? di crociera sempre piuttosto contenute (al momento anche troppo).
Ci saranno anche vantaggi provenienti dall'eliminazione della necessit? di possedere un'automobile: "Gli americani spendono 2 mila miliardi di dollari l'anno su auto di propriet?, molto pi? di quanto spendono per mangiare", scrive Zimmer sul suo manifesto. "Quello che ? pi? sorprendente ? che questi soldi sono spesi per acquistare veicoli che in realt? vengono utilizzati solo per il 4% del tempo. Significa che 240 milioni su 250 milioni di auto rimangono parcheggiate per tutto il tempo. In sostanza la tua auto non ? un mezzo di guida, ma ? un mezzo di parcheggio".
Con la diffusione dei servizi di ride sharing saranno quindi necessarie molte meno automobili in giro, secondo il presidente di Lyft, con la vettura che verr? intesa come un servizio e non come un bene di propriet?. Il tutto a vantaggio dei costi di manutenzione che non spetteranno all'utente e dell'ambiente: un numero inferiore di automobili in circolazione si traduce in una diminuzione dell'inquinamento, oltre al fatto che la creazione di nuove automobili "self-driving" permetterebbe di togliere dalla circolazione tutti i veicoli vecchi e che inquinano di pi?.
Durante questa rivoluzione cambieranno anche i paesaggi urbani e verranno sostanzialmente ridotte le aree adibite a parcheggi (magari per spazi verdi). La visione di Zimmer, secondo lo stesso presidente, non ? ipotetica ma sta gi? avvenendo. Del resto Tesla ha gi? un programma pubblico di guida assistita, Uber sta testando le auto a guida autonoma in pubblico e in Asia si stanno portando avanti programmi di test simili. Quanto descritto da Zimmer ? inevitabile, e tutti devono iniziare a tenere in considerazione questa rivoluzione sin da subito.
L'auto di propriet? ? destinata a scomparire, secondo John Zimmer | Hardware Upgrade
Il presidente di Lyft John Zimmer ha pubblicato un manifesto in cui dichiara la sua posizione per quanto concerne l'impatto delle auto a guida autonoma nella nostra societ?. Verr? totalmente rivoluzionato il modo in cui ci sposteremo nelle citt?: entro il 2021 la maggior parte delle auto della flotta della start-up saranno a guida autonoma e a qualche anno di distanza l'auto di propriet? "far? la fine del DVD". Il manifesto, di 14 pagine, ? sicuramente molto coraggioso ma potrebbe indovinare su tutta la linea.
Si parte dall'assunto che gli esseri umani sono terribili guidatori e a dimostrazione di ci? ci sono gli 1,3 milioni di decessi che avvengono ogni anno su strada. Secondo Zimmer i nostri problemi alla guida trascendono dall'abilit? di ognuno di noi: siamo troppo impulsivi e incoerenti, giudichiamo in maniera errata le circostanze, le nostre soglie d'attenzione sono poco affidabili. Insomma, secondo quanto affermato pi? volte da varie societ?, molti di quegli incidenti non ci sarebbero stati con una IA "al volante".
I cosiddetti robot infatti non si basano sul giudizio o sull'intuito, non hanno soglie d'attenzione che calano in base alla stanchezza. Usano migliaia di dati raccolti da svariati sensori sparsi come innumerevoli occhi per la macchina e poi agiscono di conseguenza. Quando la tecnologia sar? matura a sufficienza da essere diffusa su larga scala i margini di errore alla guida saranno pochissimi, forse nulli, soprattutto se diminuir? il numero di auto guidate da autisti umani. Certo ? che ad oggi la tecnologia ? particolarmente acerba, e qualche errore lo commette ancora.
Gli algoritmi che utilizzano ad oggi Google, Uber e vari produttori di automobili apprendono con l'esperienza, e al momento quella che hanno ? abbastanza limitata. Nel giro di pochi anni potranno rispondere efficacemente ad un numero sempre superiore di "stimoli", senza affidarsi ai criteri di valutazione tipici degli esseri umani: i robot, tutti, osservano rigidamente le regole e basano tutto sulla massima sicurezza. Non hanno nulla da dimostrare quando sono alla guida e mantengono velocit? di crociera sempre piuttosto contenute (al momento anche troppo).
Ci saranno anche vantaggi provenienti dall'eliminazione della necessit? di possedere un'automobile: "Gli americani spendono 2 mila miliardi di dollari l'anno su auto di propriet?, molto pi? di quanto spendono per mangiare", scrive Zimmer sul suo manifesto. "Quello che ? pi? sorprendente ? che questi soldi sono spesi per acquistare veicoli che in realt? vengono utilizzati solo per il 4% del tempo. Significa che 240 milioni su 250 milioni di auto rimangono parcheggiate per tutto il tempo. In sostanza la tua auto non ? un mezzo di guida, ma ? un mezzo di parcheggio".
Con la diffusione dei servizi di ride sharing saranno quindi necessarie molte meno automobili in giro, secondo il presidente di Lyft, con la vettura che verr? intesa come un servizio e non come un bene di propriet?. Il tutto a vantaggio dei costi di manutenzione che non spetteranno all'utente e dell'ambiente: un numero inferiore di automobili in circolazione si traduce in una diminuzione dell'inquinamento, oltre al fatto che la creazione di nuove automobili "self-driving" permetterebbe di togliere dalla circolazione tutti i veicoli vecchi e che inquinano di pi?.
Durante questa rivoluzione cambieranno anche i paesaggi urbani e verranno sostanzialmente ridotte le aree adibite a parcheggi (magari per spazi verdi). La visione di Zimmer, secondo lo stesso presidente, non ? ipotetica ma sta gi? avvenendo. Del resto Tesla ha gi? un programma pubblico di guida assistita, Uber sta testando le auto a guida autonoma in pubblico e in Asia si stanno portando avanti programmi di test simili. Quanto descritto da Zimmer ? inevitabile, e tutti devono iniziare a tenere in considerazione questa rivoluzione sin da subito.
L'auto di propriet? ? destinata a scomparire, secondo John Zimmer | Hardware Upgrade
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