Originally posted by AndreaRS250
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Giovanni D?Ercole, il vescovo ?imprenditore?: era a L?Aquila, ora ? ad Ascoli
Un vescovo ?del fare?, idee innovative, pensiero strategico e parole sante. Lui ? Giovanni D?Ercole, vescovo di Ascoli, il presule che nell?omelia per i funerali delle vittime ha chiesto a ***: ?Signore, ma tu dove stai??.
D?ERCOLE per cinque anni ? stato a L?Aquila, inviato dal Vaticano a sorreggere la diocesi distrutta, aiutare i fedeli feriti, le anime scosse, e portare conforto e spinta ? anche materiale ? alla ricostruzione. Concreto, determinato, preciso: ?Ci stiamo specializzando adesso nella diagnostica ingegneristica?, mi disse quando lo incontrai per chiedergli conto della sua attivit? di socio e presidente del consiglio di amministrazione di Aquilakalo?s, una Srl che aveva l?obiettivo di realizzare un piano strategico di restauro e rifunzionalizzazione del centro storico. La Curia aveva il suo master plan, la Chiesa i suoi tecnici e le sue mura da difendere, consolidare o ricostruire. ?Quasi tutto il patrimonio artistico ? di nostra propriet??, mi disse. Ed era cos?. E infatti non solo chiese, ma anche negozi e case e terreni rappresentavano la propriet? fondiaria aquilana alla quale monsignor D?Ercole dovette dare risposte e presumibilmente iscriverle anche a bilancio. La sua societ? (per sei mesi ne fu presidente, poi deleg? un sacerdote di fiducia) aveva come oggetto sociale anche quello di vendere e costruire immobili, chiedere finanziamenti e concederli. Lottizzare, espropriare, partecipare ad affari con altre societ?, ricevere contributi statali, anche utilizzando l?istituto della concessione ed erogare in definitiva attivit? di ?global service?. Spieg?: ?Ho ancora tredici milioni di euro della Caritas da spendere e il municipio non mi spiega, non indica dove, non mi d? la possibilit? di investirli per il bene della comunit?. Ho dato un ultimatum: entro giugno devono darmi le autorizzazioni?. Era il 2010.
Da presule accorato e persona puntigliosa e pragmatica, alla pubblicazione dell?articolo reag? con queste parole: ?La creazione della Srl ha come unico scopo quello di permettere alla diocesi di occuparsi esclusivamente delle anime, delegando alla societ? la cura degli aspetti materiali. Siamo una comunit? di servizio e non una societ? di affari?. Per le smentite pi? delicate ? riferite per esempio agli articoli sull?identit? e la consistenza di un suo proprio ?cerchio magico? aquilano ? si ? affidato ai suoi legali che, in nome di Sua Eccellenza, hanno specificato, contraddetto, escluso, smentito e infine denunciato il clima di artificiosi sospetti che ha accompagnato la sua opera pastorale nella citt? del terremoto.
CON IL SINDACO dell?Aquila sempre ai ferri corti, con il governo berlusconiano sempre in ottimi rapporti. Cos? compenetranti che la Onlus Solidariet? e Sviluppo, sempre di ispirazione vescovile, fu destinataria dei fondi per la famiglia. Carlo Giovanardi, allora sottosegretario proprio alle Politiche sociali, scelse la Onlus e non il Municipio come destinatario dei fondi. La Procura della Repubblica ne fece oggetto di indagini, che iniziarono con l?arresto del segretario generale della Onlus, e poi con l?incriminazione del vescovo per truffa. Accusa dalla quale D?Ercole ? uscito con un?assoluzione piena. Sessantanove anni, presule camminatore, ottimo oratore, gi? vice di Joaquin Navarro Valls all?ufficio stampa della Santa Sede, poi chiamato dal cardinale Casaroli alla segreteria di Stato, ? un comunicatore professionista. Su Raidue ha iniziato con il programma ?Prossimo tuo?, poi Millennium e infine Terzo Millennio e, ancora oggi tiene la rubrica Sulla via di Damasco.
Due anni fa prende possesso della Curia di Ascoli nella Cattedrale di Sant?Emiddio, patrono delle vittime del terremoto.
Due giorni fa tiene l?omelia per le vittime marchigiane del sisma. Chiede a *** onnipotente: ?Signore, ma tu dove stai??
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SENTI QUESTA: ?GENITORI, DONATE PER IL SISMA?? E LA PRESIDE METTE L?IBAN DEL PD
?Gentilissimi, vi scrivo perch? addolorata per le vittime colpite dalla tragedia del sisma nel Centro Italia?.
Inizia cos? la lettera inviata dal dirigente scolastico dell?Istituto Comprensivo n?20 di Bologna, Daniela Turci.
Una missiva del tutto condivisibile, con l?obiettivo di invitare i genitori degli studenti a donare in massa fondi in favore delle persone sfollate a causa del tremendo sisma. Tutto normale. Peccato che in cima alla lista degli ?Enti e Istituzioni che hanno che hanno attivato le raccolte fondi per sostenere le vittime del terrorismo? ci sia l?iban del Partito Democratico.
Si da il caso infatti che, come scrive il Carlino, la preside Turci sia non solo un ex consigliera comunale del Pd, ma attualmente rivesta la cariche importanti nella direzione provinciale e regionale.
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LO METTO IN QUESTO TREND NON ? UNO SCIACALLO MA UNA PERSONA PERBENE E UN ESEMPIO DA IMITARE IN QUESTE OCCASIONI
Amatrice, prete umilia i politici ai funerali: ?Via i loro fiori e si siedano negli ultimi banchi. Basta spot?
Un umile pretino di provincia contro le pi? alte cariche dello Stato. E?il parroco di Posta e Cittareale, comuni poco distanti dall?epicentro del sisma, che luned? scorso si ? opposto alla presenza (simbolica) dei politici ai funerali rietini delle vittime del terremoto.
Il Fra Cristoforo in questione ? Don Fabio Gammarota, giovane prete che ha servito in passato anche ad Amatrice, mentre i Don Rodrigo sono le corone di fiori inviate dal presidente del Consiglio, dal presidente del Senato, dal sindaco di Roma e dal presidente della Regione Lazio. Mentre le composizioni funebri venivano sistemate nella chiesa-tendone allestita per i funerali, don Fabio si ? rivolto ai militari dicendo: ?Queste le portate via, la cerimonia non ha bisogno di sponsorizzazione?. E via sono state portate, lontane dall?altare.
Intervistato da Repubblica, il prete ha spiegato le ragioni della sua imposizioneToglievano la vista della messa a chi stava dietro, c? erano diversi familiari?. Ma non ? stato un po? drastico questo bando? ?Il giorno dopo il fiore ? gi? morto, invece i problemi restano. In un funerale come questo il profluvio di corone costa migliaia di euro. Una sola va dagli ottanta ai quattrocento, soldi buttati. Perch? chi ha firmato quegli addobbi floreali non ha fatto un assegno di pari valore??
Una posizione che sa un po? di polemica contro le istituzioni. E infatti Don Fabio ha il dente vagamente avvelenato contro la gestione del territorio distrutto dal sisma: ?C? ? rabbia pregressa, ? indubbio. Nessuna critica ai soccorsi e alle prime azioni del governo, ma va ricordato che la provincia di Rieti ? frutto di uno spezzatino. Un po? tolta da Roma, un po? da Ascoli, un po? dall? Aquila. Il risultato ? che per arrivare qui non c? ? neppure una ferrovia?.
Stoccata finale contro la presenza invasiva ed esibita dello Stato e dei suoi rappresentanti in un momento di intimo dolore come i funerali delle vittime: ?Mi piace l? idea che chi viene da fuori e assiste a un dolore di questa portata si accomodi nella sedie in fondo e aspetti che il protagonista di quel dolore gli dica: ?Amico, vieni a sederti con noi, davanti?
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Originally posted by monikaf View PostLicenziarla in tronco e toglierle tutti i contributi gi? versati.
Poi vedi se ad altri/e viene in mente di fare una cosa simile.
Non ? previsto il licenziamento per questi casi,del dipendente pubblico che gode di parecchie tutele
ma se l'iniziativa dovesse avere successo nel senso che arrivano soldi il partito della signora pd ne terra conto
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Originally posted by massimo motta View PostLO METTO IN QUESTO TREND NON ? UNO SCIACALLO MA UNA PERSONA PERBENE E UN ESEMPIO DA IMITARE IN QUESTE OCCASIONI
Amatrice, prete umilia i politici ai funerali: ?Via i loro fiori e si siedano negli ultimi banchi. Basta spot?
Un umile pretino di provincia contro le pi? alte cariche dello Stato. E?il parroco di Posta e Cittareale, comuni poco distanti dall?epicentro del sisma, che luned? scorso si ? opposto alla presenza (simbolica) dei politici ai funerali rietini delle vittime del terremoto.
Il Fra Cristoforo in questione ? Don Fabio Gammarota, giovane prete che ha servito in passato anche ad Amatrice, mentre i Don Rodrigo sono le corone di fiori inviate dal presidente del Consiglio, dal presidente del Senato, dal sindaco di Roma e dal presidente della Regione Lazio. Mentre le composizioni funebri venivano sistemate nella chiesa-tendone allestita per i funerali, don Fabio si ? rivolto ai militari dicendo: ?Queste le portate via, la cerimonia non ha bisogno di sponsorizzazione?. E via sono state portate, lontane dall?altare.
allora esistono ancora uomini con le palle !
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