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Dieta VEGANA a 2 anni finisce in Rianimazione

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    #1156
    Originally posted by nikola040776 View Post
    Si si come no....gli stessi pediatri che consigliavano il latte artificiale vero?
    Azz che espertoni....
    vedi che hai problemi con la testa

    leggi meglio ..c'? scritto pediatri vegani...voi affermate cose che loro non affermano...vedi tu...

    siete talmente offuscati ...che nemmeno sapete pi? comprendere ci? che leggete...

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      #1157
      Buongiorno a tutti

      Come Big Pharma tiene in ostaggio la scienza, la salute pubblica e il progresso del mondo intero tramite il debito.

      "La maggior parte della letteratura scientifica, forse la met?, potrebbe essere semplicemente falsa. Influenzata da studi con campionature esigue di poca efficacia, analisi esplorative invalide e conflitti di interesse evidenti, che insieme all'ossessione di perseguire mode di dubbia importanza hanno portato la scienza a prendere una direzione oscura." (1)
      Questa ? la recente (Aprile 2015) dichiarazione del Dr. Richard Horton (2), direttore del Lancet, una delle riviste scientifiche in campo medico pi? prestigiose del mondo, fondata nel 1823.

      Se realmente vivessimo in una societ? libera e democratica una simile affermazione avrebbe dovuto quantomeno scandalizzare tutto l'establishment medico e scientifico, fino ad arrivare agli organi di controllo e di ricerca per poi interessare media, politica e magistratura. Eppure siamo sicuri che questa devastante dichiarazione non verr? presa in seria considerazione da chi di dovere; non ci saranno inchieste giornalistiche dei vari Travagli, non ci saranno libri scandalo di Saviani, non ci sar? nessun Signor Mentina che dar? questa notizia che riguarda la salute di tutti, al telegiornale in prima serata, non ci saranno inchieste e trasmissioni dei vari Santori o Firmigli. Solo Report, qualche anno fa si interessava a queste tematiche, poi liberamente lasciate al dimenticatoio. Queste notizie al giornalismo, alla politica e alla magistratura sembrano non interessare.

      Dal nostro punto di vista, in un momento storico cos? fragile e angusto, dove la crisi economica sta erodendo diritti e servizi in tutto il mondo occidentale, riteniamo questa notizia di importanza primaria, perch? oltre ad interessare il debito pubblico dei singoli Stati, riguarda da vicino la salute e la vita di centinaia di milioni di persone, se non miliardi, a meno che non si voglia riconoscere alla “scienza” il primato sulle decisioni che influenzano l’umanit? tutta.

      Infatti la spesa sanitaria ? tra le fette pi? consistenti del debito pubblico di ogni singolo Stato Sovrano (In Italia dovrebbe essere circa 110 miliardi l'anno, seconda solo alle spese per le pensioni). Eppure quando si parla di "tagli alla sanit?", le levate di scudi e il terrorismo che vuole far intendere questi tagli come minore assistenza, chiusura di ospedali, minor prevenzione, senza mai sfiorare l'immensa spesa farmaceutica, l'abuso di farmaci e interventi e i conflitti di interesse che questo settore ha da "offrire". In realt? i primi ad alzare la voce quando si parla di tagli sono proprio i diretti interessati come si evince dal comunicato dai toni allarmistici di FEDAIISF (Federazione delle Associazioni italiane degli informatori Scientifici del Farmaco) recante data 07 maggio 2015 e dal titolo "Gli effetti collaterali della spesa farmaceutica, Chi pi? spende meno spende" (3) Evidentemente per loro le problematiche riportate ed esposte in questo collage di notizie non sono rilevanti, eppure anche qui, il conflitto d'interesse ? sotto gli occhi di tutti.

      Insomma, dai politici ai giornalisti, oltre a non aver l'interesse a vigilare o sondare quanto di sbagliato c'? in questo settore, fanno tutto ci? in loro potere affinch? si mantenga lo "status quo".

      Nella sua dichiarazione pubblica, il Dr. Richard Horton sottolinea il fatto che le ricerche vengano alterate da una serie di problematiche irrisolte, sia un problema ben noto e che "l'apparente diffusione dei cattivi comportamenti in ambito della ricerca siano allarmanti", ma nessuno ? ancora pronto ad effettuare il primo passo per risolvere il problema. La sua critica ? incentrata sui metodi di pubblicazione degli studi e sui metodi con la quale le riviste fanno le loro valutazioni e offrono incentivi, che spesso non sono indice di "buona scienza" ma di marketing. In quest'ottica non va dimenticato che stiamo parlando della salute e della spesa pubblica e del dirottamento della scienza verso qualcosa di completamente diverso.

      Nella sua dichiarazione il direttore del Lancet sostiene che la ricerca scientifica oggi non ha, di fatto, nessun sistema che incentivi la correttezza degli studi e delle pubblicazioni, mentre una serie infinita di incentivi va a foraggiare universit?, ricercatori, medici e perfino le "organizzazioni di pazienti" alterando il significato originale di scienza e ricerca. La sua proposta per riportare la scienza sulla retta via ? quella che proviene dal professore di fisica particellare di Oxford, Tony Weidberg. I suoi collaboratori investono molto del loro lavoro nel controllo dei dati prima di ogni pubblicazione, filtrando i risultati attraverso diversi gruppi di lavoro indipendenti, dove i fisici vengono incoraggiati alla critica e dove le critiche efficaci e costruttive vengono ricompensate. L'obiettivo ? ottenere risultati affidabili e gli unici incentivi vanno in questa direzione.

      Eppure la dichiarazione del Dr. Horton, per quanto allarmante, non ? la prima a lanciare il sasso nello stagno, ma la sua denuncia lascia intendere che niente ? stato fatto per risolvere questa drammatica situazione.

      Dello stesso tenore sono le dichiarazioni di Jerome Kassirer ex-direttore del prestigioso "New England Journal of Medicine" (4) (1991-1999) e ora docente alla Tufts University di Boston, che ritroviamo in un articolo pubblicato dall'Espresso nel 2006, dal titolo eloquente "A cena con Big-Pharma" (5). Kassirer denuncia l'ormai dilagante abitudine dei medici di accettare denaro e favori dalle case farmaceutiche, avendo toccato con mano quanto le aziende siano in grado di pilotare scienza e mercato, sottolineando quanto la dilagante corruzione nella sanit? non sia soltanto un errore etico ma sopratutto un attacco alla nostra salute. Il sistema delle regalie porta inevitabilmente le aziende a promuovere farmaci nuovi e sempre pi? costosi che non sono necessariamente i pi? efficaci. Nell'articolo Kassirer porta gli esempi di due farmaci, il Nesiritide e il Phen Fen, citati per i pesanti effetti collaterali e la messa in vendita prima di conoscere i rischi. Tutto questo porta a dei danni di salute nella popolazione e le conseguenze arrivano a pesare sul servizio sanitario nazionale, quindi sul debito. "Se i medici prescrivono troppi farmaci, e le aziende continuano a promuovere i prodotti sempre nuovi e pi? costosi, alla fine ci saranno pazienti privati delle terapie di cui hanno bisogno", commenta Kassirer. L'articolo prosegue puntando il dito sulle organizzazioni, i sedicenti "esperti" al soldo dell'industria, la formazione medica per tornare infine alle pubblicazioni scientifiche che "insistono sui farmaci e glissano sul pi? economico dei rimedi: la prevenzione, arrivando a trasformare normali condizioni fisiologiche come la menopausa o la timidezza in patologie, per poi spingere i medici a intervenire con i farmaci". (Disease Mongering)

      ? di dicembre 2013 l'articolo del premio Nobel per la medicina Randy Schekman (6) pubblicato dal Guardian e dal titolo "How Journals like Nature, Cell and Science are damaging science" (7) dove l'autore denuncia a gran voce come gli incentivi elargiti dai giornali di lusso, cos? lui li definisce, distorcano la scienza alla stessa maniera di come i grandi bonus distorcono il sistema bancario.

      Anche qui, come nelle dichiarazioni di Horton, si paragona il metodo di selezione delle pubblicazioni all'industria della moda, dove grandi quantit? di soldi vanno ad incentivare lavori che “affascinano perch? di tendenza” ma che non sono i migliori. Queste riviste curano in maniera aggressiva i loro marchi con lo scopo di vendere pi? farmaci e non per stimolare le ricerche pi? importanti. Come gli stilisti che creano edizioni limitate di abiti e borse perch? sanno che la scarsit? aumenta la domanda, gli editori restringono in maniera artificiale il numero degli studi che accettano per aumentare di efficacia e dar prestigio al "fattore di impatto", un parametro che misura la quantit? di citazioni sulla quale gli articoli verranno poi valutati. Il problema ? che questo "fattore d'impatto", non ? indice di seriet? scientifica e qualit? ma ? pi? vicina ad una valutazione di marketing.

      Ovviamente questi meccanismi oltre a favorire solo un certo tipo di ricerche sono causa inevitabile di censura per tutte quelle ricerche che non rispettano i prerequisiti artificiali che il sistema impone. In questa maniera, il progresso della scienza oltre ad essere deviato da interessi puramente economici viene impedito grazie alla mancata uscita di importanti revisioni e nuove scoperte.

      Un altro articolo pubblicato nel Maggio 2015 dalla Adnkronos, dal titolo "La giungla delle societ? medico-scientifiche in Italia, nessun registro le certifica" (8), mette in evidenza come nel nostro paese non si conosca neanche il numero esatto delle organizzazioni che promuovono la ricerca e la divulgazione, organizzano congressi ed eventi, possono esprimere pareri o emanare linee guida nell'ambito delle loro competenze. Non se ne conosce il numero esatto ma soprattutto sono senza nessun tipo di regole.

      Secondo Franco Vimercati, presidente della Fism, che raccoglie 154 societ? affiliate, per chiedere l'affiliazione alla sua federazione le societ? scientifiche devono possedere alcuni parametri che riguardano l'attivit? (congressi e pubblicazioni), il bilancio (trasparente e con tutte le voci), il numero di soci (congruo) e le quote pagate. Anche qui, la serie di requisiti richiesti sono ben lontani da garantire seriet? e qualit? scientifica, anche se stabilire delle regole e censire le societ? che si occupano di ricerca e divulgazione sarebbe gi? un primo passo in avanti. Eppure la legge della giungla sembra far da padrona.

      Un importante editore scientifico BioMed Central (9), che pubblica pi? di 200 giornali scientifici ha recentemente ritrattato ben 43 studi scientifici perch? falsi e che hanno a loro volta influenzato molte altre pubblicazioni. In un articolo pubblicato dal Washington Post (Marzo 2015) dal titolo "Major Journal publisher admits to publishing fabricated peer reviews" l'editore sostiene che molti di questi studi sono stati scritti da studenti universitari cinesi, ma come sottolinea Jigisha Patel, direttore editoriale per l'integrit? della ricerca presso la BioMed, “il problema non ? la Cina, infatti riceviamo molti lavori interessanti dalla Cina. Il problema che va sempre pi? allargandosi riguarda come gli scienziati e il loro lavoro vengono giudicati".

      Nel frattempo la Commissione per le Pubblicazioni Etiche, un gruppo multidisciplinare che include pi? di 9000 editori, ha rilasciato una dichiarazione lasciando intendere che il problema potrebbe essere molto pi? vasto: "La nostra commissione ? consapevole di un sistematico e inappropriato tentativo di manipolare i processi di revisione di molte riviste attraverso molti editori". Nell'articolo vengono in fine analizzati i meccanismi che influenzano i processi di revisione degli studi e la loro pubblicazione, che oggi sono diventati consuetudine.

      "Fidarsi di Big Pharma" ? il titolo di un lungo editoriale a firma di Marco Cattaneo pubblicato da Le Scienze.

      Questo articolo ci spiega il meccanismo con la quale l'industria costruisce i suoi "esperti" e come i medici e pazienti siano generalmente portati a fidarsi dalla mole di ricerche e studi che vengono pubblicate dalle riviste di settore, senza in realt? conoscere i meccanismi che le regolano e gli enormi conflitti d'interesse. Viene poi raccontata la storia della Wyeth e del ricercatore Robert Lindsay, divenuto poi direttore della rivista "Osteoporosis International" e presidente della "National Osteoporosis Foundation".



      L'ascesa di questo oscuro ricercatore dura appena un decennio e la costruzione del personaggio passa attraverso diverse pubblicazioni su importanti riviste scientifiche che in realt? non era lui a scrivere, ma si limitava ad apporre la sua firma (fenomeno conosciuto come ghostwriting). La sua carriera, oltre a meriti non suoi, ? costellata da evidenti conflitti di interesse, mai evidenziati negli articoli pubblicati a suo nome.

      Ma i ricercatori non sono i soli a ricevere denaro dalle case farmaceutiche per parlare a favore dei farmaci, ci sono anche coloro che all'interno delle istituzioni pubbliche, nelle commissioni consultive, decidono quali ricercatori finanziare. E il cerchio si chiude.

      Un altro importante articolo ? stato pubblicato dalla rivista Internazionale, dal titolo "Cattive medicine: Le case farmaceutiche ingannano medici e danneggiano i pazienti" (12) pubblicato a Novembre del 2012, scritto dal medico britannico Ben Goldacre, autore del libro "Bad Pharma". L'articolo sostiene che i medici quando prescrivono un farmaco, non sanno con esattezza quale effetto avr? sui pazienti perch? la legge consente alle case farmaceutiche di pubblicare solo i risultati positivi dei test condotti sui medicinali e di omettere quelli indesiderati, portando come esempio il caso della reboxetina, un antidepressivo, regolarmente approvato dalla MHRA, l'agenzia che regolamenta la diffusione dei farmaci e dei prodotti sanitari nel Regno Unito. Come anticipato solo i test ritenuti positivi sono stati pubblicati mentre quelli i cui risultati mettevano in dubbio la sua efficacia e mettevano in risalto gli effetti collaterali sono stati omessi.



      L'autore denuncia che

      “l'efficacia dei farmaci viene verificata da quelli che li producono, con test clinici mal progettati e condotti su un piccolo numero di pazienti poco rappresentativi, e analizzati con tecniche truccate che enfatizzano solo i benefici. Quando emergono dati non graditi, alle aziende ? riconosciuto il diritto di tenerli nascosti a medici e pazienti, quindi a noi arriva un quadro falsato dei veri effetti di qualsiasi medicina. A peggiorare la situazione c'? il fatto che per quanto riguarda alcune delle questioni pi? importanti della medicina, non abbiamo idea di quale sia la cura migliore, perch? nessuno ha interesse a condurre i test clinici.”
      Quel che viene fuori ? terrificante e richiama ancora una volta le recenti dichiarazioni del Dr. Horton, direttore del Lancet.

      Ma quali sono le conseguenze di questo quadro e le sue ripercussioni sulla salute? Possiamo ancora credere in una scienza cos? fortemente influenzata dall'industria? Quali sono i costi, oltre che in termini di vite e di salute dei pazienti, alla quale gli Stati vengono sottoposti?

      Nel 2003, The Indipendent, ripreso da un articolo del "Corriere della Sera", pubblica una scioccante intervista del direttore della GlaxoSmithKline che dichiara che oltre il 90% dei farmaci funziona solo per un 30/50% dei pazienti. (13)
      Una volta compreso come funzionano certi meccanismi non ? poi cos? difficile credere ad un'affermazione cos? forte.
      Ma andiamo avanti.

      Il Professor Peter G?tzsche ha recentemente pubblicato sul British Medical Journal (14), ripreso dalla rivista online RT.com (14), uno studio dove sostiene che ogni anno muoiono circa 500mila persone a causa degli psicofarmaci.

      Un vecchio studio pubblicato da JAMA (15), in una analisi del sistema sanitario americano sostiene che ci sono:

      12000 morti ogni anno causati da interventi chirurgici non necessari
      7000 morti ogni anno causati da medicazioni errate negli ospedali
      20000 morti ogni anno a causa di altri errori negli ospedali
      80000 morti ogni anno a causa delle infezioni negli ospedali
      106000 morti ogni anno a causa degli effetti collaterali dei farmaci
      Un vecchio articolo pubblicato dal Corriere della Sera (16), sostiene che in Italia ci sono 90 morti al giorno (!) dovuti a errori medici, scambi di farmaci, dosaggi errati e sviste in sala operatoria.

      Basterebbe quanto citato sopra per far scattare l'allarme generale su di un sistema marcescente che drena risorse pubbliche e che invece di curare contribuisce alla perdita di salute di intere fasce di popolazione. Potremmo citare la lunghissima sequela di scandali, dossier e inchieste della quale l'industria farmaceutica ? protagonista.

      Recentemente il senatore Robert Kennedy, nipote di JFK, ha definito la pratica vaccinale un olocausto medico indotto, eppure tutti i pareri discordanti in materia di vaccinazioni vengono immediatamente silenziati, si continua a sostenere in maniera criminale che non esistono studi che mettono in dubbio le pratiche vaccinali, quando la letteratura scientifica ? abbondante. Ovviamente, questi studi, a diversit? di quelli sponsorizzati dall'industria, sono privi di conflitti di interesse e sono spesso effettuati da ricercatori coscienziosi e gruppi di lavoro indipendenti.

      Sono molti infatti gli scritti che dimostrano come gli organi di controllo, come l'FDA, EFSA, AIFA, fanno affidamento solo ad un certo tipo di studi e quelli scartati, sono spesso proprio gli studi indipendenti.

      Un altro aspetto curioso delle vaccinazioni ? osservare con quanta cura medici e politici, dopo aver pressato la popolazione alla vaccinazione, si sottraggono a tale pratica con discreta solerzia. Stessa cosa avviene per la chemioterapia. Tutto documentato.

      ? dell'Espresso una recente inchiesta intitolata "La cupola dei vaccini esiste" (17) con tanto di indagini portate avanti dalla procura di Roma, dove viene denunciato il business della lotta ai "virus pericolosi" che ha garantito l'arricchimento e la carriera di funzionali pubblici.

      Per dirla tutta l'articolo ha l'intenzione di mettere in evidenza l'attuale agonia di un sistema ormai allo sfascio, perch? se si volesse entrare nello specifico dei singoli rami della scienza medica, il risultato sarebbe ancora pi? catastrofico, come normale conseguenza di un sistema che ? marcescente fin dalle sue fondamenta e che si propaga a tutte le sue ramificazioni.

      Inchieste di questo genere abbondano, ma non vengono mai prese in seria considerazione per le loro ripercussioni sulla societ?, la scienza e la salute pubblica.

      Visti i costi in termini di vite e salute generale, visto il grave danno che la scienza e il progresso ne ricevono, visto l'enorme buco che la sanit? contribuisce a creare nel debito pubblico dei singoli Stati sovrani, vista l'enorme corruzione e i conflitti di interessi di cui l'industria farmaceutica ? portatrice le domande sorgono spontanee: arriver? il giorno in cui questa situazione drammatica verr? presa in seria considerazione da qualcuno?

      Perch? giornalisti, media e magistratura, interessati a scandali di minor entit? non si occupano di questi argomenti?
      Per quanto tempo ancora potranno negare l'evidenza o far finta di non vederla?

      Se qualcuno crede che i "Poggiolini" e i "De Lorenzo" non esistano pi? commette un grave errore di valutazione. Oggi hanno solo affinato le tecniche e deregolamentato il sistema. Ma le pratiche criminali di questi individui vanno ben oltre il sottrarre denaro e risorse pubbliche: pensiamo al caso Di Bella e l'On. Bindi; al caso Stamina e al ministro Lorenzin; o al processo contro l'Omeopatia della quale il caro Piero Angela si ? tanto occupato. Non solo impongono dall'alto pratiche inefficaci, dannose e costose, ma bloccano sul nascere ogni terapia che potrebbe essere alternativa a quelle da loro proposte. Se l'efficacia e i controlli che effettuano contro le terapie scomode venissero applicati verso ci? che la farmaceutica propone forse oggi non ci troveremmo in questa situazione.

      Infine il nostro pensiero viene rivolto alle vittime di questo sistema, a quanti vengono danneggiati seriamente dalle pratiche mediche, come le vaccinazioni e poi devono, oltre la beffa, dedicare tutta la loro vita per vedersi riconosciuto il danno. Insomma, lo Stato, complice di un'industria criminale, prima ti danneggia e poi fa di tutto per vederti negato il diritto di essere giustamente risarcito. Sono innumerevoli le storie di persone che hanno speso vite intere per storie simili.

      Articolo di Ivan Ingrill?
      Associazione La Leva di Archimede

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        #1158
        Carenza di vitamina D?

        Ho capito bene ?

        La vitamina D l organismo la produce da solo, basta un po di sole

        Nei soggetti ipotiroidei serve solo pi? tempo al sole, ma sono ipotiroidei appunto

        Ciao mano, ciao
        Last edited by arabykola; 12-07-16, 08:57.

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          #1159
          GOMBLOTTO!!!111!!!1!!!!

          bhahaahhaha
          dai, non ci sono sciatori chimici in cielo oggi?

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            #1160
            Originally posted by arabykola View Post
            Carenza di vitamina D?

            Ho capito bene ?

            La vitamina D l organismo la produce da solo, basta un po di sole

            Nei soggetti ipotiroidei serve solo pi? tempo al sole, ma sono ipotiroidei appunto

            Ciao mano, ciao
            si si .. se lo dici tu allora come mai sono cosi rachitici nei paesi soleggiati del centro africa

            sei talmente divertente ormai perso nei tuoi vaneggiamenti

            abbiamo cosi tanto sole l inverno qui in italia ...eh si

            devi rassegnarti..sei ignorante.....e della piu brutta specie....

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              #1161
              Rachitici significa scarsi di vitamina D?

              Ok, me lo segno... Che torna utile

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                #1162
                Pero' c'? del vero nella dieta vegana che Tyson e" dimagrito di 45 chili. Molto probabile che L'orecchio di Holyfield non l'abbia digerito bene e come per tutti i carnivori un po' di vegetariano fa bene
                Last edited by flaga; 12-07-16, 09:08.

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                  #1163
                  "La vitamina D ottenuta dall'esposizione solare o attraverso la dieta ? presente in una forma biologicamente non attiva e deve subire due reazioni di idrossilazione per essere trasformata nella forma biologicamente attiva, il calcitriolo."

                  "Pochi alimenti contengono quantit? apprezzabili di vitamina D. Un alimento particolarmente ricco ? l'olio di fegato di merluzzo. Seguono, poi, i pesci grassi (come i salmoni e le aringhe), le uova, il fegato e le verdure verdi."

                  Ciap mano, ciao

                  Io sono ignorante e lo ammetto, faccio il metalmeccanico...per? so leggere

                  Pietra tombale
                  Last edited by arabykola; 12-07-16, 09:13.

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                    #1164
                    Originally posted by arabykola View Post
                    Rachitici significa scarsi di vitamina D?

                    Ok, me lo segno... Che torna utile
                    ahh...vabb? ...dai ..da uno che posta link ..che ci si potrebbe aspettare

                    aspetto ancora di avere risposta a tutte le domande schivate, dai son qui che aspetto..oppure sai solo postare link a notizie idiote com quello lunghissimo appena postato :d sul fatto che le case farmaceutiche son tutte cattivvone e i loro medicamenti non funzionano mai

                    aspetta che passo in un paio di ospedali a dirlo ai miei amici primari..sia mai che adesso ammazzano tutti quelli ricoverati

                    hahahahahahah

                    p.s. ci gudagnano..maddai...ti dico una cosa semplice per guadagnare...mettono le date di scadenza ravvicinate, i farmaci potrebbero durare di pi?, cosi negli ospedali e farmacie devono buttare molti piu medicinali ma questo non c'? scritto nel link..ma guarda un p?

                    ignorantone galattico

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                      #1165
                      Dalla via che passi per primari, chiedigli della vit D

                      Cos?... Giusto per
                      Last edited by arabykola; 12-07-16, 09:16.

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                        #1166
                        Originally posted by arabykola View Post
                        "La vitamina D ottenuta dall'esposizione solare o attraverso la dieta ? presente in una forma biologicamente non attiva e deve subire due reazioni di idrossilazione per essere trasformata nella forma biologicamente attiva, il calcitriolo."

                        "Pochi alimenti contengono quantit? apprezzabili di vitamina D. Un alimento particolarmente ricco ? l'olio di fegato di merluzzo. Seguono, poi, i pesci grassi (come i salmoni e le aringhe), le uova, il fegato e le verdure verdi."

                        Ciap mano, ciao

                        Io sono ignorante e lo ammetto, per? so leggere

                        Pietra tombale
                        sei talmente un deficiente ... compare pure la b12...guarda un p?....? l elemento piu semplice da trovare.....mica ho scritto SOLO il latte la contiene la vitamina D

                        Valori nutrizionali
                        Latte, 1% di grassi
                        Quantit? per 100 grammi
                        Calorie 42
                        Grassi 1 g
                        Acidi grassi saturi 0,6 g
                        Acidi grassi polinsaturi 0 g
                        Acidi grassi monoinsaturi 0,3 g
                        Colesterolo 5 mg
                        Sodio 44 mg
                        Potassio 150 mg
                        Carboidrati 5 g
                        Fibra alimentare 0 g
                        Zucchero 5 g
                        Proteina 3,4 g
                        Vitamina A 47 IU Vitamina C 0 mg
                        Calcio 125 mg Ferro 0 mg
                        Vitamina D 1 IU Vitamina B6 0 mg
                        Vitamina B12 0,5 ?g Magnesio 11 mg

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                          #1167
                          Originally posted by arabykola View Post
                          Dalla via che passi per primari, chiedigli della vit D

                          Cos?... Giusto per
                          ma infatti...leggi sotto...

                          ripeto sei talmente ignorante...che la met? basta

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                            #1168
                            "La vitamina D ? ottenuta dall esposizione solare O dalla dieta..."

                            A me sembra chiaro, a te no?

                            Nell elenco ci sono pure le verdure verdi,oltre al latte... Hai notato?

                            Ciao mano, ciao

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                            • Font Size
                              #1169
                              Aspetta che ti cerco la vitamina b12, oggi ti vedo bello carico

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                                #1170
                                Originally posted by arabykola View Post
                                "La vitamina D ? ottenuta dall esposizione solare O dalla dieta..."

                                A me sembra chiaro, a te no?

                                Nell elenco ci sono pure le verdure verdi,oltre al latte... Hai notato?

                                Ciao mano, ciao
                                vedi..giri le frittate

                                prima hai detto che il latte non la contiene

                                certo che le vitamine sono in tanti bei cibi...dipende dove vivi e quanti soldi hai..si parlava del PASSATO e del rachitismo in ITALIA...POVERA di 40 anni fa.......e oggi lo stesso avviene nei paesi in via di sviluppo..

                                se poi hai problemi a comprendere cio che leggi come nikola...beh probblemi tuoi

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