Leggete
I principi ispiratori di questa megadirettiva sono molteplici: si va dall?obiettivo di armonizzare le patenti nazionali, agevolando la libera circolazione dei cittadini comunitari nei paesi europei, a quello di incrementare la sicurezza stradale. Il tutto, dopo l?11 settembre, con la consapevolezza di dover rendere sempre pi? difficile la falsificazione del permesso di guida, che spesso svolge anche la funzione di documento per il riconoscimento.
Quello della sicurezza ? uno degli aspetti predominanti della nascente direttiva comunitaria. Non a caso gli adolescenti in motorino vengono indicati fra i pi? soggetti ai gravi incidenti stradali, insieme ai 20-21 enni alla guida delle moto pi? veloci.
Ecco dunque la proposta di elevare a 16 anni l?et? minima per la guida dei ciclomotori, introducendo una patente che comprenda almeno un esame di teoria (i singoli stati avrebbero poi l?opportunit? di aggiungere anche un esame pratico e una visita medica) e lasciando la possibilit? a ogni paese di abbassare l?et? d?ingresso fino a 14 anni sul proprio territorio nazionale, con un mutuo riconoscimento delle patenti rilasciate dagli altri stati. L?et? per l?accesso diretto, quella minima per prendere subito la patente per le maximoto, sarebbe alzata da 21 a 24 anni, ma novit? ci sarebbero anche per le categorie di mezzo. Tanto per cominciare il periodo durante il quale si ? considerati neopatentati salirebbe da 2 a 3 anni.
E poi ci sarebbe un esame pratico per il passaggio dalla patente A2 (quella limitata a 35 KW) alla A (quella senza limiti), esame che non verterebbe sulla tecnica di guida n? sugli esercizi da fare su percorso attrezzato, bens? sulla capacit? di muoversi con sicurezza nel traffico e in autostrada. Ancora novit? nella definizione delle classi. La 125, guidabile con la patente A1, vedrebbe l?aggiunta di un rapporto peso/potenza pari a 0,1 KW/Kg, oltre al limite attuale degli 11 KW di potenza massima; mentre le moto della classe A2 sarebbero assoggettate a un rapporto peso/potenza di 0,2 KW/Kg e non potrebbero essere derivate da moto di potenza pi? che doppia.
A margine del capitolo sicurezza, aggiungiamo che sar? espressamente vietato ai singoli stati rilasciare una patente a un cittadino che avr? perduto il proprio permesso di guida in un altro paese. Questo perch? oggi ? relativamente frequente il caso di guidatori che, perduta la patente in uno stato, decidano di andare a prenderla in un altro per continuare a guidare.
A fianco di questo generale inasprimento dei controlli, notiamo che l?et? per il conseguimento della patente B viene facoltativamente abbassata a 17 anni per gli stati membri, ma solo per il territorio nazionale del paese che dovesse sfruttare questa opzione. Resta invece sulla carta la patente B1, quella per i tricicli e i quadricicli, della quale si riparler? cinque anni dopo l?entrata in vigore della direttiva in tutti gli stati membri, quando si far? il punto sull?applicazione e sul funzionamento delle nuove norme.
I principi ispiratori di questa megadirettiva sono molteplici: si va dall?obiettivo di armonizzare le patenti nazionali, agevolando la libera circolazione dei cittadini comunitari nei paesi europei, a quello di incrementare la sicurezza stradale. Il tutto, dopo l?11 settembre, con la consapevolezza di dover rendere sempre pi? difficile la falsificazione del permesso di guida, che spesso svolge anche la funzione di documento per il riconoscimento.
Quello della sicurezza ? uno degli aspetti predominanti della nascente direttiva comunitaria. Non a caso gli adolescenti in motorino vengono indicati fra i pi? soggetti ai gravi incidenti stradali, insieme ai 20-21 enni alla guida delle moto pi? veloci.
Ecco dunque la proposta di elevare a 16 anni l?et? minima per la guida dei ciclomotori, introducendo una patente che comprenda almeno un esame di teoria (i singoli stati avrebbero poi l?opportunit? di aggiungere anche un esame pratico e una visita medica) e lasciando la possibilit? a ogni paese di abbassare l?et? d?ingresso fino a 14 anni sul proprio territorio nazionale, con un mutuo riconoscimento delle patenti rilasciate dagli altri stati. L?et? per l?accesso diretto, quella minima per prendere subito la patente per le maximoto, sarebbe alzata da 21 a 24 anni, ma novit? ci sarebbero anche per le categorie di mezzo. Tanto per cominciare il periodo durante il quale si ? considerati neopatentati salirebbe da 2 a 3 anni.
E poi ci sarebbe un esame pratico per il passaggio dalla patente A2 (quella limitata a 35 KW) alla A (quella senza limiti), esame che non verterebbe sulla tecnica di guida n? sugli esercizi da fare su percorso attrezzato, bens? sulla capacit? di muoversi con sicurezza nel traffico e in autostrada. Ancora novit? nella definizione delle classi. La 125, guidabile con la patente A1, vedrebbe l?aggiunta di un rapporto peso/potenza pari a 0,1 KW/Kg, oltre al limite attuale degli 11 KW di potenza massima; mentre le moto della classe A2 sarebbero assoggettate a un rapporto peso/potenza di 0,2 KW/Kg e non potrebbero essere derivate da moto di potenza pi? che doppia.
A margine del capitolo sicurezza, aggiungiamo che sar? espressamente vietato ai singoli stati rilasciare una patente a un cittadino che avr? perduto il proprio permesso di guida in un altro paese. Questo perch? oggi ? relativamente frequente il caso di guidatori che, perduta la patente in uno stato, decidano di andare a prenderla in un altro per continuare a guidare.
A fianco di questo generale inasprimento dei controlli, notiamo che l?et? per il conseguimento della patente B viene facoltativamente abbassata a 17 anni per gli stati membri, ma solo per il territorio nazionale del paese che dovesse sfruttare questa opzione. Resta invece sulla carta la patente B1, quella per i tricicli e i quadricicli, della quale si riparler? cinque anni dopo l?entrata in vigore della direttiva in tutti gli stati membri, quando si far? il punto sull?applicazione e sul funzionamento delle nuove norme.
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