Crescono i residenti stranieri: sono oltre 5 milioni, 39 mila in pi? rispetto al 2015
Non si arresta, anzi prosegue nel suo cammino, l?invecchiamento della popolazione italiana. Gli italiani sono sempre pi? vecchi e, altra conferma, nascono sempre meno bambini. I numeri dell?Istat sugli indici demografici relativi al 2015 ci offrono molte conferme, e tuttavia anche un paio di novit?, che saranno oggetto di discussione per gli studiosi. Per la prima volta dal secondo dopoguerra, il tasso di mortalit? raggiunge il 10,7 per mille, il pi? alto degli ultimi settant?anni. Nel contempo, frena anche l?andamento, finora sempre positivo, dell?aspettativa di vita: la speranza di vita alla nascita diminuisce, anche se di pochissimo: per gli uomini ? di 80,1 anni (era 80,3 nel 2014), per le donne 84,7 (85 un anno fa).
La popolazione residente
Nel 2015 la popolazione residente in Italia ? diminuita di 139 mila persone (-2,3 per mille). Al primo gennaio 2016 i residenti sono 60 milioni 656 mila. Gli stranieri crescono, invece, di 39 mila. In totale, gli stranieri residenti in Italia sono 5 milioni e 54 mila e rappresentano l?8,3 per cento della popolazione totale. La popolazione di cittadinanza italiana scende quindi a 55 milioni e 600 mila, e perde 179 mila residenti. Il saldo migratorio netto con l?estero ? di 128 mila, corrispondenti a un tasso del 2,1 per mille. Questo perch? ci sono state 273 mila iscrizioni e 145 mila cancellazioni, di conseguenza il saldo migratorio rappresenta un quarto di quello conseguito nel 2007 , che fu l?anno di massimo storico per i flussi migratori internazionali. Le iscrizioni dall?estero di stranieri sono state 245 mila e 28 mila i rientri in patria degli italiani. Le cancellazioni per l?estero riguardano 45 mila stranieri e 100 mila italiani.
Vecchi e bambini
Nel 2015 non si ferma, dice l?Istat, il processo di invecchiamento, assoluto e relativo. Gli ultrasessantacinquenni sono 13,4 milioni, il 22 per cento del totale. Diminuisce sia la popolazione in et? attiva (15-64 anni), sia quella fino a 14 anni. La prima scende a 39 milioni, ed ? il 64,3 per cento della popolazione italiana, gli under 14 sono invece 8,3 milioni di ragazzi e rappresenta il 13,7 per cento. Le nascite sono state 488 mila (8 per mille residenti), 15 mila in meno rispetto al 2014. Si tratta di un nuovo minimo storico dall?Unita? d?Italia ad oggi. Il saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) scende ancora, a -165 mila. In base ai dati Istat, quindi, risulta che il 2015 ? il quinto anno consecutivo di riduzione della fecondit?: siamo ormai a 1,35 figli per donna. L?eta media delle donne al momento del parto ? salita a 31,6 anni.
I morti nel 2015 sono stati 653 mila, 54 mila in pi? rispetto al 2014, con un 9,1 per cento in pi? mentre, come detto, il tasso di mortalit?, nel 20125 al 10,7 per mille, ? il pi? alto tra quelli misurati dal secondo dopoguerra in poi. Le morti si sono concentrate nelle fasce anziane della popolazione (75-95 anni). Il comunicato Istat spiega cos? questa novit?: ?Dal punto di vista demografico, il picco di mortalit? del 2015 ? in parte dovuto a effetti strutturali connessi all?invecchiamento e in parte al posticipo delle morti non avvenute nel biennio 2013-2014, pi? favorevole per la sopravvivenza?.
La migrazione interna
Continuano le migrazioni interne al Paese, da Sud a Nord. ? vero che i trasferimenti di residenza dentro i confini nazionali scendono, dopo 12 anni, sotto il livello massimo raggiunto allora del milione e 300 mila, con una diminuzione del 3 per cento sul 2014. Ma per quanto riguarda i trasferimenti tra Comuni, si conferma un saldo migratorio interno positivo per le regioni del Nord (+0,9 per mille abitanti) e Centro (+0,6) e negativo per quelle del Mezzogiorno (-2,5).
Fonte corriere.it
Ci stiamo estinguendo....e sappiamo bene anche chi ringraziare.
Figlidiputtanaschifosimaledetti.
Non si arresta, anzi prosegue nel suo cammino, l?invecchiamento della popolazione italiana. Gli italiani sono sempre pi? vecchi e, altra conferma, nascono sempre meno bambini. I numeri dell?Istat sugli indici demografici relativi al 2015 ci offrono molte conferme, e tuttavia anche un paio di novit?, che saranno oggetto di discussione per gli studiosi. Per la prima volta dal secondo dopoguerra, il tasso di mortalit? raggiunge il 10,7 per mille, il pi? alto degli ultimi settant?anni. Nel contempo, frena anche l?andamento, finora sempre positivo, dell?aspettativa di vita: la speranza di vita alla nascita diminuisce, anche se di pochissimo: per gli uomini ? di 80,1 anni (era 80,3 nel 2014), per le donne 84,7 (85 un anno fa).
La popolazione residente
Nel 2015 la popolazione residente in Italia ? diminuita di 139 mila persone (-2,3 per mille). Al primo gennaio 2016 i residenti sono 60 milioni 656 mila. Gli stranieri crescono, invece, di 39 mila. In totale, gli stranieri residenti in Italia sono 5 milioni e 54 mila e rappresentano l?8,3 per cento della popolazione totale. La popolazione di cittadinanza italiana scende quindi a 55 milioni e 600 mila, e perde 179 mila residenti. Il saldo migratorio netto con l?estero ? di 128 mila, corrispondenti a un tasso del 2,1 per mille. Questo perch? ci sono state 273 mila iscrizioni e 145 mila cancellazioni, di conseguenza il saldo migratorio rappresenta un quarto di quello conseguito nel 2007 , che fu l?anno di massimo storico per i flussi migratori internazionali. Le iscrizioni dall?estero di stranieri sono state 245 mila e 28 mila i rientri in patria degli italiani. Le cancellazioni per l?estero riguardano 45 mila stranieri e 100 mila italiani.
Vecchi e bambini
Nel 2015 non si ferma, dice l?Istat, il processo di invecchiamento, assoluto e relativo. Gli ultrasessantacinquenni sono 13,4 milioni, il 22 per cento del totale. Diminuisce sia la popolazione in et? attiva (15-64 anni), sia quella fino a 14 anni. La prima scende a 39 milioni, ed ? il 64,3 per cento della popolazione italiana, gli under 14 sono invece 8,3 milioni di ragazzi e rappresenta il 13,7 per cento. Le nascite sono state 488 mila (8 per mille residenti), 15 mila in meno rispetto al 2014. Si tratta di un nuovo minimo storico dall?Unita? d?Italia ad oggi. Il saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) scende ancora, a -165 mila. In base ai dati Istat, quindi, risulta che il 2015 ? il quinto anno consecutivo di riduzione della fecondit?: siamo ormai a 1,35 figli per donna. L?eta media delle donne al momento del parto ? salita a 31,6 anni.
I morti nel 2015 sono stati 653 mila, 54 mila in pi? rispetto al 2014, con un 9,1 per cento in pi? mentre, come detto, il tasso di mortalit?, nel 20125 al 10,7 per mille, ? il pi? alto tra quelli misurati dal secondo dopoguerra in poi. Le morti si sono concentrate nelle fasce anziane della popolazione (75-95 anni). Il comunicato Istat spiega cos? questa novit?: ?Dal punto di vista demografico, il picco di mortalit? del 2015 ? in parte dovuto a effetti strutturali connessi all?invecchiamento e in parte al posticipo delle morti non avvenute nel biennio 2013-2014, pi? favorevole per la sopravvivenza?.
La migrazione interna
Continuano le migrazioni interne al Paese, da Sud a Nord. ? vero che i trasferimenti di residenza dentro i confini nazionali scendono, dopo 12 anni, sotto il livello massimo raggiunto allora del milione e 300 mila, con una diminuzione del 3 per cento sul 2014. Ma per quanto riguarda i trasferimenti tra Comuni, si conferma un saldo migratorio interno positivo per le regioni del Nord (+0,9 per mille abitanti) e Centro (+0,6) e negativo per quelle del Mezzogiorno (-2,5).
Fonte corriere.it
Ci stiamo estinguendo....e sappiamo bene anche chi ringraziare.

Figlidiputtanaschifosimaledetti.

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