Facebook, Twitter e tutte le App, vietati ai minori di 16 anni, a meno che non abbiano una autorizzazione scritta dei genitori. E' una delle misure inserite nel testo che riguarda la protezione dati, all'esame del Parlamento europeo, il cui voto della Commissione libert? civili ? previsto per gioved? mattina. L'ipotesi ? stata anticipata dal quotidiano inglese The Guardian.
Al momento, il testo ? oggetto del negoziato tra esperti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione.
Oggetto della scelta riguarda l'accesso ai social che prevedono il trattamento di dati personali, Whatsapp compreso. La Commissione ha proposto gi? qualche anno fa, nel 2012, di stabilire questo limite a 13 anni. Un paio d'anni fa, anche il Parlamento in prima lettura s'? detto d'accordo con questa soglia.
Ma oggi, a quanto si apprende, i governi degli Stati membri avrebbero proposto di arrivare a 16 come limite d'et?. Ipotesi che sta gi? sollevando enormi proteste, soprattutto tra chi si occupa di tutelare gli interessi dei giganti del web.
Molto duro il commento di Digital Europe, un'organizzazione di lobby che rappresenta le grandi aziende della Rete, come Google, Ibm, Apple e Microsoft. "Chiediamo ai negoziatori di evitare l'introduzione di una richiesta di consenso dei genitori che sarebbe impraticabile e finirebbe per deviare dalle migliori pratiche attualmente seguite nel settore".
da tgcom24
Al momento, il testo ? oggetto del negoziato tra esperti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione.
Oggetto della scelta riguarda l'accesso ai social che prevedono il trattamento di dati personali, Whatsapp compreso. La Commissione ha proposto gi? qualche anno fa, nel 2012, di stabilire questo limite a 13 anni. Un paio d'anni fa, anche il Parlamento in prima lettura s'? detto d'accordo con questa soglia.
Ma oggi, a quanto si apprende, i governi degli Stati membri avrebbero proposto di arrivare a 16 come limite d'et?. Ipotesi che sta gi? sollevando enormi proteste, soprattutto tra chi si occupa di tutelare gli interessi dei giganti del web.
Molto duro il commento di Digital Europe, un'organizzazione di lobby che rappresenta le grandi aziende della Rete, come Google, Ibm, Apple e Microsoft. "Chiediamo ai negoziatori di evitare l'introduzione di una richiesta di consenso dei genitori che sarebbe impraticabile e finirebbe per deviare dalle migliori pratiche attualmente seguite nel settore".
da tgcom24
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