ROMA ? In otto anni ha contagiato sei donne. Sei partner che aveva contattato via chat e poi frequentato fra il 2006 e il 2014. Lui, Valentino T., impiegato romano di 30 ann i, sapeva di essere sieropositivo ma non l?ha detto a nessuno. Nemmeno alle donne con le quali ha intrattenuto lunghe relazioni e che ora, come le altre, sono malate di Aids
Incastrato dalle indagini della polizia
Per questo motivo il trentenne ? stato arrestato qualche giorno fa dalla sezione di polizia giudiziaria della polizia di Stato presso il tribunale con l?accusa di lesioni gravissime, aggravate dal?essere volontarie e permanenti. L?uomo ? stato colpito da un provvedimento di custodia cautelare richiesto dal pm Francesco Scavo e firmato dal gip Alessandro Arturi.
Indagine scoperta per caso dalla segnalazione di una donna
Proprio perch? l?aspetto informatico legato all?uso delle chat e dei social network non ? stato ancora approfondito, gli inquirenti temono di non aver rintracciato tutte le donne che hanno avuto a che fare con Valentino in questi anni e che inconsapevolmente potrebbero essere state esposte alla malattia. L?indagine della procura ? partita alcuni mesi fa dalla denuncia di una donna che per puro caso era venuta a sapere che questo ragazzo aveva l?Aids. Lui aveva negato tutto e lei aveva deciso di denunciarlo.
Leggerezza ed egoismo alla base del comportamento del giovane
Andando a ritroso, poi la polizia ? riuscita a individuare altre due donne che, convocate a piazzale Clodio, hanno appreso del rischio di contagio, poi drammaticamente confermato dai test di laboratorio. Secondo quanto scoperto dal pm Scavo, Valentino utilizzava le chat per incontri erotici o sesso di gruppo. Alle donne che accettavano di conoscerlo e frequentarlo era solito chiedere rapporti sessuali senza l?uso del profilattico per provare pi? piacere. Leggerezza ed egoismo sarebbero stati alla base del suo comportamento: Valentino ha evitato di fare danni ulteriori solo quando, sentito mesi fa dalla polizia, ha ammesso, dopo qualche resistenza, di essere sieropositivo e di essere in cura da tempo.
Fino a dove pu? spingersi un essere umano? questi episodi danno una parziale risposta...
Anche in Italia abbiamo il nostro Charlie Sheen
Incastrato dalle indagini della polizia
Per questo motivo il trentenne ? stato arrestato qualche giorno fa dalla sezione di polizia giudiziaria della polizia di Stato presso il tribunale con l?accusa di lesioni gravissime, aggravate dal?essere volontarie e permanenti. L?uomo ? stato colpito da un provvedimento di custodia cautelare richiesto dal pm Francesco Scavo e firmato dal gip Alessandro Arturi.
Indagine scoperta per caso dalla segnalazione di una donna
Proprio perch? l?aspetto informatico legato all?uso delle chat e dei social network non ? stato ancora approfondito, gli inquirenti temono di non aver rintracciato tutte le donne che hanno avuto a che fare con Valentino in questi anni e che inconsapevolmente potrebbero essere state esposte alla malattia. L?indagine della procura ? partita alcuni mesi fa dalla denuncia di una donna che per puro caso era venuta a sapere che questo ragazzo aveva l?Aids. Lui aveva negato tutto e lei aveva deciso di denunciarlo.
Leggerezza ed egoismo alla base del comportamento del giovane
Andando a ritroso, poi la polizia ? riuscita a individuare altre due donne che, convocate a piazzale Clodio, hanno appreso del rischio di contagio, poi drammaticamente confermato dai test di laboratorio. Secondo quanto scoperto dal pm Scavo, Valentino utilizzava le chat per incontri erotici o sesso di gruppo. Alle donne che accettavano di conoscerlo e frequentarlo era solito chiedere rapporti sessuali senza l?uso del profilattico per provare pi? piacere. Leggerezza ed egoismo sarebbero stati alla base del suo comportamento: Valentino ha evitato di fare danni ulteriori solo quando, sentito mesi fa dalla polizia, ha ammesso, dopo qualche resistenza, di essere sieropositivo e di essere in cura da tempo.
Fino a dove pu? spingersi un essere umano? questi episodi danno una parziale risposta...
Anche in Italia abbiamo il nostro Charlie Sheen
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