Sono 40 le candeline sulla torta del videoregistratore, che, nel 1975, fece il suo debutto nel mercato tecnologico prima del Giappone, il 10 maggio, poi degli Usa, il 7 giugno, per arrivare a invadere i salotti europei tre anni dopo. Il primo modello fu il Betamax di Sony, ingombrante, costoso e complicato da far funzionare; ma rivoluzion? i consumi televisivi e fece scoppiare la prima grande guerra per l'home video tra formati elettronici. Sfida che il Betamax, pioniere rispetto al Vhs (Video Home System) della societ? Jvc, perse subito.
Al videoregistratore, che oggi appartiene al mondo dell'antiquariato, surclassato negli ultimi anni da dvd e streaming, va riconosciuto il primato di aver concesso la possibilit? ai consumatori di guardare un film comodamente dal divano di casa, nel momento desiderato, e, soprattutto, di registrare un programma tv per poterlo rivedere ogni volta che si voleva. In pratica, l'"on demand" prima che il termine "on demand", attualissimo ai giorni nostri, venisse coniato.
Quanto al betamax, cadde in disgrazia gi? al momento del decollo: nel 1976 la societ? Jvc brevett? il formato vhs, che ebbe la meglio, per via di elementi tecnici ma soprattutto per le scelte adottate dalla casa di produzione. Le videocassette vhs, infatti, avevano una durata maggiore (quattro ore contro l'ora o poco pi? del beta) e la Jvc decise di cedere la licenza di fabbricazione a tutte le industrie che volevano produrre videoregistratori.
Di conseguenza, il prezzo degli apparecchi diminu? e le case cinematografiche iniziarono a produrre un maggiore numero di copie di film in formati compatibili per il vhs. In pi? sul formato di Sony cadde pesante una scure legale: Universal Studios e Disney avviarono una causa sulla possibilit? dei consumatori di poter registrare materiale con copyright.
Solo nel 1984 il videoregistratore fu dichiarato "non colpevole" di pirateria. Ma davanti alla diffusione del vhs a fine anni '80, anche Sony si arrese, cominciando a produrre apparecchi compatibili col vhs
Al videoregistratore, che oggi appartiene al mondo dell'antiquariato, surclassato negli ultimi anni da dvd e streaming, va riconosciuto il primato di aver concesso la possibilit? ai consumatori di guardare un film comodamente dal divano di casa, nel momento desiderato, e, soprattutto, di registrare un programma tv per poterlo rivedere ogni volta che si voleva. In pratica, l'"on demand" prima che il termine "on demand", attualissimo ai giorni nostri, venisse coniato.
Quanto al betamax, cadde in disgrazia gi? al momento del decollo: nel 1976 la societ? Jvc brevett? il formato vhs, che ebbe la meglio, per via di elementi tecnici ma soprattutto per le scelte adottate dalla casa di produzione. Le videocassette vhs, infatti, avevano una durata maggiore (quattro ore contro l'ora o poco pi? del beta) e la Jvc decise di cedere la licenza di fabbricazione a tutte le industrie che volevano produrre videoregistratori.
Di conseguenza, il prezzo degli apparecchi diminu? e le case cinematografiche iniziarono a produrre un maggiore numero di copie di film in formati compatibili per il vhs. In pi? sul formato di Sony cadde pesante una scure legale: Universal Studios e Disney avviarono una causa sulla possibilit? dei consumatori di poter registrare materiale con copyright.
Solo nel 1984 il videoregistratore fu dichiarato "non colpevole" di pirateria. Ma davanti alla diffusione del vhs a fine anni '80, anche Sony si arrese, cominciando a produrre apparecchi compatibili col vhs