Il vento che soffia sul mercato dell?automobile e dei requisiti legati alla circolazione delle quattro ruote spira verso il Sudest Europa
Il vento che soffia sul mercato dell?automobile e dei requisiti legati alla circolazione delle quattro ruote spira verso il Sudest Europa, con conseguenze devastanti per il motore finanziario italiano. Un flusso sempre pi? difficile da controllare. Una corrente che porta con s? prassi lecite, ma soprattutto illecite. E il malaffare si nutre del torbido. Il dossier stilato dall?Automobile Club d?Italia ? un campanello d?allarme. Ad interagire caparbiamente con le Istituzioni affinch? si possano trovare validi rimedi per arginare i danni collaterali ? Angelo Sticchi Damiani, Presidente Nazionale Aci. I dati forniti a Il Tempo documentano come attorno all?import ed export di auto e delle rispettive targhe, ruoti un vero e proprio business milionario.
Si va dall?immatricolazione di auto di lusso con targhe straniere alla gestione di vetture che, morte in Italia, vengono immatricolate nuovamente all?Estero. Altre volte invece i confini vengono valicati. A questi fenomeni sono collegate conseguenze devastanti per le casse dello Stato. Dall?impossibilit? di riscuotere le multe, al pagamento per conto terzi degli infortuni stradali.
TASSE E MULTE, ECCO COME SI EVITANO
Non ? detto che la Ferrari immatricolata a Sofia che circola nella zona a traffico limitato sia di propriet? di un nuovo ricco bulgaro un po? alticcio. Tantomeno la BMW coup? di Plovdiv (in Bulgaria)che sfreccia a 160 chilometri all?ora sul raccordo. E neppure l?Audi di Bucarest parcheggiata in divieto che continua ad accumulare multe sul parabrezza. Dietro queste targhe si celano sempre pi? italiani. Con una targa non registrata negli elenchi del P.r.a. o della Motorizzazione Civile si ? in grado di sfuggire agli accertamenti fiscali del "redditometro" ed evadere il pagamento delle addizionali sull?imposta di possesso e gli alti premi assicurativi per le auto di grossa cilindrata. Questi privilegiati, che dal 2011 sono aumenti a dismisura, pur risiedendo nel Bel Paese non sono soggetti ad una parte delle norme del CdS. Dall?obbligo della revisione quadriennale alla certificazione di controllo dei fumi di scarico, detto "bollino blu". Inoltre, c?? da aggiungere che, senza targa italiana, non si ? soggetti alla revoca o sospensione della patente o alla sottrazione di punti da essa, a meno che non ci sia una contestazione immediata dell?infrazione. Si ? pertanto "invisibili", certi di non ricevere la notifica della contestazione e dell?avviso di pagamento delle multe. Recapitare una multa in Romania, dove un detto nazionale recita ?? pi? semplice ricevere un morto che una lettera?, risulta non solo un costo per le casse comunali ma anche complesso dal punto di vista burocratico. Tuttavia c?? una norma che potrebbe porre rimedio al problema. L?articolo 132 prescrive che gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati con targa estera possono circolare in Italia per un massimo di un anno, dopodich? occorre "nazionalizzarli" attraverso immatricolazione con targa italiana. Per? c?? da dire che molti preferiscono rischiare la sanzione piuttosto che seguire le norme. Paradossalmente, per l?automobilista, ? pi? conveniente pagare la multa, il cui costo da 80 a un massimo di 318 euro, piuttosto che nazionalizzare la targa e quindi iniziare a pagare gli oneri tassativi legati alla nuova immatricolazione (tabella).
FAI L?INCIDENTE E PAGA LO STATO
Dall?incidente mortale al semplice tamponamento. Cosa accade quando un?auto con targa straniera, in formula leasing estero o intestata a societ? con sede locale oltre i confini italiani, fa incidente? La patata bollente passa nelle mani degli uffici centrali e il risultato spesso vede lo Stato rimettere soldi per conto terzi. Nel 2010 gli incidenti registrati con morti e feriti ? di oltre cinquemila mezzi coinvolti. Chi resta coinvolto in un sinistro stradale con un veicolo con targa e assicurazione straniera deve rivolgersi all?U.C.I. (Ufficio centrale Italiano), non essendo possibile utilizzare la constatazione amichevole n? attivare i canali assicurativi tradizionali. Ci? comporta un allungamento sensibile dei tempi di ottenimento dell?indennizzo, oltre che un gravoso costo per le casse dello Stato, proprio perch?, in caso di irreperibilit? dell?assicurazione straniera o impossibilit? di rivalersi su di essa da parte di quella italiana o dell?Uci, sar? proprio quest?ultimo a dover liquidare il risarcimento. A volte sono le stesse compagnie di leasing estere a suggerire il "pacchetto" assicurativo pi? vantaggioso.
Fonte iltempo.it
Il vento che soffia sul mercato dell?automobile e dei requisiti legati alla circolazione delle quattro ruote spira verso il Sudest Europa, con conseguenze devastanti per il motore finanziario italiano. Un flusso sempre pi? difficile da controllare. Una corrente che porta con s? prassi lecite, ma soprattutto illecite. E il malaffare si nutre del torbido. Il dossier stilato dall?Automobile Club d?Italia ? un campanello d?allarme. Ad interagire caparbiamente con le Istituzioni affinch? si possano trovare validi rimedi per arginare i danni collaterali ? Angelo Sticchi Damiani, Presidente Nazionale Aci. I dati forniti a Il Tempo documentano come attorno all?import ed export di auto e delle rispettive targhe, ruoti un vero e proprio business milionario.
Si va dall?immatricolazione di auto di lusso con targhe straniere alla gestione di vetture che, morte in Italia, vengono immatricolate nuovamente all?Estero. Altre volte invece i confini vengono valicati. A questi fenomeni sono collegate conseguenze devastanti per le casse dello Stato. Dall?impossibilit? di riscuotere le multe, al pagamento per conto terzi degli infortuni stradali.
TASSE E MULTE, ECCO COME SI EVITANO
Non ? detto che la Ferrari immatricolata a Sofia che circola nella zona a traffico limitato sia di propriet? di un nuovo ricco bulgaro un po? alticcio. Tantomeno la BMW coup? di Plovdiv (in Bulgaria)che sfreccia a 160 chilometri all?ora sul raccordo. E neppure l?Audi di Bucarest parcheggiata in divieto che continua ad accumulare multe sul parabrezza. Dietro queste targhe si celano sempre pi? italiani. Con una targa non registrata negli elenchi del P.r.a. o della Motorizzazione Civile si ? in grado di sfuggire agli accertamenti fiscali del "redditometro" ed evadere il pagamento delle addizionali sull?imposta di possesso e gli alti premi assicurativi per le auto di grossa cilindrata. Questi privilegiati, che dal 2011 sono aumenti a dismisura, pur risiedendo nel Bel Paese non sono soggetti ad una parte delle norme del CdS. Dall?obbligo della revisione quadriennale alla certificazione di controllo dei fumi di scarico, detto "bollino blu". Inoltre, c?? da aggiungere che, senza targa italiana, non si ? soggetti alla revoca o sospensione della patente o alla sottrazione di punti da essa, a meno che non ci sia una contestazione immediata dell?infrazione. Si ? pertanto "invisibili", certi di non ricevere la notifica della contestazione e dell?avviso di pagamento delle multe. Recapitare una multa in Romania, dove un detto nazionale recita ?? pi? semplice ricevere un morto che una lettera?, risulta non solo un costo per le casse comunali ma anche complesso dal punto di vista burocratico. Tuttavia c?? una norma che potrebbe porre rimedio al problema. L?articolo 132 prescrive che gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati con targa estera possono circolare in Italia per un massimo di un anno, dopodich? occorre "nazionalizzarli" attraverso immatricolazione con targa italiana. Per? c?? da dire che molti preferiscono rischiare la sanzione piuttosto che seguire le norme. Paradossalmente, per l?automobilista, ? pi? conveniente pagare la multa, il cui costo da 80 a un massimo di 318 euro, piuttosto che nazionalizzare la targa e quindi iniziare a pagare gli oneri tassativi legati alla nuova immatricolazione (tabella).
FAI L?INCIDENTE E PAGA LO STATO
Dall?incidente mortale al semplice tamponamento. Cosa accade quando un?auto con targa straniera, in formula leasing estero o intestata a societ? con sede locale oltre i confini italiani, fa incidente? La patata bollente passa nelle mani degli uffici centrali e il risultato spesso vede lo Stato rimettere soldi per conto terzi. Nel 2010 gli incidenti registrati con morti e feriti ? di oltre cinquemila mezzi coinvolti. Chi resta coinvolto in un sinistro stradale con un veicolo con targa e assicurazione straniera deve rivolgersi all?U.C.I. (Ufficio centrale Italiano), non essendo possibile utilizzare la constatazione amichevole n? attivare i canali assicurativi tradizionali. Ci? comporta un allungamento sensibile dei tempi di ottenimento dell?indennizzo, oltre che un gravoso costo per le casse dello Stato, proprio perch?, in caso di irreperibilit? dell?assicurazione straniera o impossibilit? di rivalersi su di essa da parte di quella italiana o dell?Uci, sar? proprio quest?ultimo a dover liquidare il risarcimento. A volte sono le stesse compagnie di leasing estere a suggerire il "pacchetto" assicurativo pi? vantaggioso.
Fonte iltempo.it
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