Non sar? incriminato Darren Wilson, il 28enne agente di polizia bianco che a Ferguson, in Missouri, il 9 agosto ha ucciso il 18enne afroamericano Michael Brown. Lo ha stabilito il Grand jury dopo aver ascoltato oltre 60 testimoni, esaminato i referti autoptici e vagliato ogni possibile prova. A dare l'annuncio intorno alle 20.30, ora di Ferguson (le 3.30 in Italia), dopo una suspense andata avanti per tutto il weekend, ? stato il pubblico ministero Robert McCulloch, argomentando puntigliosamente la decisione e puntando il dito contro le "contraddittorie" testimonianze rilanciate dai media. Il caso
Il dolore della famiglia di Michael Brown. Scoppia la protesta in strada
?Siamo profondamente delusi per il fatto che l'assassino di nostro figlio non dovr? rispondere delle sue azioni?, sono state le prime parole della famiglia Brown. Ma insieme al dolore esplode la rabbia. E non solo a Ferguson. Anche nella principali citt? americane: New York, Seattle, Los Angeles, Chicago, Cleveland, Oklahoma City, Oakland e Pittsburgh. Nonostante i ripetuti appelli alla calma, a Ferguson sono stati segnalati diversi tafferugli tra le forze dell'ordine e un gruppo di manifestanti che ha assalito un'auto vuota della polizia spaccando vetri e parabrezza. Subito sono intervenuti gli agenti in tenuta antisommossa che hanno lanciato lacrimogeni per disperdere la folla. Un agente sarebbe stato anche ferito a colpi di pistola a University City, sobborgo di St. Louis, vicino Ferguson.
Ma sono migliaia le persone scese in piazza in tutto il Paese. Cortei pacifici al grido di "Hands up, don't shoot" (mani alzate, non sparate) sono infatti in corso in queste ore. Lo slogan gridato dalla folla si riferisce al fatto che, secondo alcune testimonianze, quando il poliziotto spar? a Brown, il giovane afroamericano aveva le mani alzate. Mille persone si sono radunate a New York, a Union Square e un corteo spontaneo ha poi occupato Times Square, piazza simbolo del cuore di Manhattan. A Washington invece almeno 300 persone si sono ritrovate davanti alla Casa Bianca al grido di "No Justice, No Peace".
Il dolore della famiglia di Michael Brown. Scoppia la protesta in strada
?Siamo profondamente delusi per il fatto che l'assassino di nostro figlio non dovr? rispondere delle sue azioni?, sono state le prime parole della famiglia Brown. Ma insieme al dolore esplode la rabbia. E non solo a Ferguson. Anche nella principali citt? americane: New York, Seattle, Los Angeles, Chicago, Cleveland, Oklahoma City, Oakland e Pittsburgh. Nonostante i ripetuti appelli alla calma, a Ferguson sono stati segnalati diversi tafferugli tra le forze dell'ordine e un gruppo di manifestanti che ha assalito un'auto vuota della polizia spaccando vetri e parabrezza. Subito sono intervenuti gli agenti in tenuta antisommossa che hanno lanciato lacrimogeni per disperdere la folla. Un agente sarebbe stato anche ferito a colpi di pistola a University City, sobborgo di St. Louis, vicino Ferguson.
Ma sono migliaia le persone scese in piazza in tutto il Paese. Cortei pacifici al grido di "Hands up, don't shoot" (mani alzate, non sparate) sono infatti in corso in queste ore. Lo slogan gridato dalla folla si riferisce al fatto che, secondo alcune testimonianze, quando il poliziotto spar? a Brown, il giovane afroamericano aveva le mani alzate. Mille persone si sono radunate a New York, a Union Square e un corteo spontaneo ha poi occupato Times Square, piazza simbolo del cuore di Manhattan. A Washington invece almeno 300 persone si sono ritrovate davanti alla Casa Bianca al grido di "No Justice, No Peace".
Comment