Prendetevi 5 minuti e leggete tutto d?un fiato quest?articolo. Non crederete ai vostri occhi: roba disgustosa, da terzo mondo
La giustizia italiana ? all?impazzimento. Per i processi pendenti, lenti e ingiusti; per l?arretrato penale e civile, per il penoso stato delle carceri, per l?impunit? assoluta dei magistrati, per i costi economici inaccettabili. Uno scenario, quello giudiziario italiano, che tiene lontano ogni tipo di investitore, mette i brividi anche a chi nella giustizia vorrebbe credere, spaventa i cittadini. E mentre tutto ci? non accenna a migliorare, con numeri da capogiro, si assiste, dopo 34 anni, a una sentenza di risarcimento contro Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, gli ex terroristi dei Nar condannati per la Strage di Bologna; alla nascita di una Commissione d?inchiesta sul rapimento di Aldo Moro, 36 anni dopo; ai maxi risarcimenti per i familiari delle vittime della Strage di Ustica nonostante una sentenza penale di assoluzione; alla richiesta di annullamento, per prescrizione, della sentenza di condanna nel processo Eternit. Scandagliando i dati di Confindustria, Banca d?Italia, Confartigianato, Banca mondiale, Commissione europea, Ministero della giustizia, Corti d?appello e Cassazione, associazioni radicali e di detenuti, ? di tutta evidenza che la luce in fondo al tunnel ? sempre pi? fioca.
1. Al giugno 2013, le cause civili smaltite sono pari a 4.554.038, ma quelle ?sopraggiunte? si attestano sui 4.348.902.
2. Le cause in attesa di essere trattate sono 5.257.693 (a Roma i processi civili durano un terzo in pi? che al Nord).
3. Quanto alla giustizia penale, al 30 giugno 2013, i procedimenti aperti erano 3.333.543, in aumento dell?1,8 per cento rispetto all?anno precedente, mentre quelli definiti sono 3.195.664, in leggero aumento, cos? come quelli pendenti (3.237.258).
4. In Italia l?arretrato complessivo ? di quasi 9 milioni di procedimenti.
5. Le sole pratiche relative ai procedimenti civili pendenti occuperebbero una superficie pari a 74 campi da calcio grandi come San Siro.
6. Nelle Corti d?appello i procedimenti aperti nel 2013 sono aumentati del 18,6 per cento, passando da 99.994 a 118.596.
7. Nei tribunale, inclusi uffici del gip e del gup, nonch? le sezioni distaccate, il numero delle iscrizioni ? salito da 1.304.614 a 1.318.956, con un aumento dell?1,1 per cento.
8. Le pendenza davanti al giudice monocratico sono passate da 467.635 a 503.431 (+7,7 per cento) e quella dinanzi al giudice collegiale ? aumentata da 22.177 a 22.573 (+1,8 per cento).
9. In Italia, per iniziare e concludere una causa civile si impiegano 42,5 mesi, cio? 1293 giorni (nel 2012 la durata media era di 34,1 mesi, pari a 1.037 giorni).
10. Per vedere conclusa una causa penale occorrono invece, se tutto va bene, cinque anni.
11. Per ottenere un giudizio di primo grado per bancarotta servono 2648 giorni.
12. 770 sono i giorni necessari per un divorzio.
13. Un processo per omicidio volontario si conclude in non meno di 424 giorni (ci ?batte? solo la Turchia).
14. La ?tutela? di un contratto richiede 1210 giorni (la media dei paesi Ocse ? di 518).
15. L?azzeramento dell?arretrato civile farebbe aumentare il Prodotto intento lordo del 4,8 per cento, cio? di poco meno di 96 miliardi di euro.
16. Abbattere anche solo del 10 per cento i tempi della giustizia civile, produrrebbe un incremento del Pil dello 0,8 per cento.
17. Il costo in termini di assistenza legale e spese processuali, rispetto al valore totale della causa, ? di circa il 30 per cento (in Germania il 14,4, in Norvegia il 9,9).
18. Lo Stato italiano spende per la giustizia 70 euro per abitante (la Francia 58, dove il processo civile dura la met? rispetto all?Italia).
19. La spesa pubblica complessiva per tribunali e procure supera i 7,5 miliardi di euro, la seconda pi? alta in termini pro-capite in Europa dopo la Germania.
20. La lentezza della giustizia sottrae agli imprenditori circa 2,2 miliardi di euro di risorse.
21. Il danno per le casse dello Stato a causa del mancato rispetto dei tempi ragionevoli del processo (Legge Pinto) ? passato dagli 81 milioni di euro del 2008 agli oltre 300 milioni del 2010.
22. Dei 1010 magistrati sottoposti a giudizio per i loro errori, solo 6 hanno pagato.
23. Nei tribunali ordinari italiani ci sono 86.022 procedimenti avviati prima del 2000.
24. Poco pi? di 122mila risultano iscritti tra il 2001 e il 2005.
25. Negli anni che vanno dal 2006 al 2010 sono stati avviati quasi 710mila procedimenti.
26. Presso le Corti d?appello, nel decennio che va dal 2000 al 2010, si sono accumulati 130mila cause pendenti.
27. Nel nostro Paese ci sono 54.195 detenuti su 49.347 posti disponibili . Dall?entrata in vigore del codice sono 2 mila i morti in cella, senza contare i suicidi fra gli agenti di polizia penitenziaria.
28. I condannati definitivi sono 35.197. Tutti gli altri sono in custodia cautelare.
29. I detenuti in attesa di primo giudizio sono quasi diecimila.
30. Per ingiusta detenzione e indennizzi per errori giudiziari, lo Stato italiano ha sborsato dal 1991 a oggi circa 575.698.145 euro.
31. Le persone rimaste ?vittime? della giustizia dal Dopoguerra a oggi sono oltre 4 milioni.
32. Gli italiani in causa coi loro vicini sono 500mila.
33. Solo l?8,3 per cento delle donne ? alle prese con una causa civile, contro il 10.3 per cento degli uomini.
Fonte iltempo.it
La giustizia italiana ? all?impazzimento. Per i processi pendenti, lenti e ingiusti; per l?arretrato penale e civile, per il penoso stato delle carceri, per l?impunit? assoluta dei magistrati, per i costi economici inaccettabili. Uno scenario, quello giudiziario italiano, che tiene lontano ogni tipo di investitore, mette i brividi anche a chi nella giustizia vorrebbe credere, spaventa i cittadini. E mentre tutto ci? non accenna a migliorare, con numeri da capogiro, si assiste, dopo 34 anni, a una sentenza di risarcimento contro Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, gli ex terroristi dei Nar condannati per la Strage di Bologna; alla nascita di una Commissione d?inchiesta sul rapimento di Aldo Moro, 36 anni dopo; ai maxi risarcimenti per i familiari delle vittime della Strage di Ustica nonostante una sentenza penale di assoluzione; alla richiesta di annullamento, per prescrizione, della sentenza di condanna nel processo Eternit. Scandagliando i dati di Confindustria, Banca d?Italia, Confartigianato, Banca mondiale, Commissione europea, Ministero della giustizia, Corti d?appello e Cassazione, associazioni radicali e di detenuti, ? di tutta evidenza che la luce in fondo al tunnel ? sempre pi? fioca.
1. Al giugno 2013, le cause civili smaltite sono pari a 4.554.038, ma quelle ?sopraggiunte? si attestano sui 4.348.902.
2. Le cause in attesa di essere trattate sono 5.257.693 (a Roma i processi civili durano un terzo in pi? che al Nord).
3. Quanto alla giustizia penale, al 30 giugno 2013, i procedimenti aperti erano 3.333.543, in aumento dell?1,8 per cento rispetto all?anno precedente, mentre quelli definiti sono 3.195.664, in leggero aumento, cos? come quelli pendenti (3.237.258).
4. In Italia l?arretrato complessivo ? di quasi 9 milioni di procedimenti.
5. Le sole pratiche relative ai procedimenti civili pendenti occuperebbero una superficie pari a 74 campi da calcio grandi come San Siro.
6. Nelle Corti d?appello i procedimenti aperti nel 2013 sono aumentati del 18,6 per cento, passando da 99.994 a 118.596.
7. Nei tribunale, inclusi uffici del gip e del gup, nonch? le sezioni distaccate, il numero delle iscrizioni ? salito da 1.304.614 a 1.318.956, con un aumento dell?1,1 per cento.
8. Le pendenza davanti al giudice monocratico sono passate da 467.635 a 503.431 (+7,7 per cento) e quella dinanzi al giudice collegiale ? aumentata da 22.177 a 22.573 (+1,8 per cento).
9. In Italia, per iniziare e concludere una causa civile si impiegano 42,5 mesi, cio? 1293 giorni (nel 2012 la durata media era di 34,1 mesi, pari a 1.037 giorni).
10. Per vedere conclusa una causa penale occorrono invece, se tutto va bene, cinque anni.
11. Per ottenere un giudizio di primo grado per bancarotta servono 2648 giorni.
12. 770 sono i giorni necessari per un divorzio.
13. Un processo per omicidio volontario si conclude in non meno di 424 giorni (ci ?batte? solo la Turchia).
14. La ?tutela? di un contratto richiede 1210 giorni (la media dei paesi Ocse ? di 518).
15. L?azzeramento dell?arretrato civile farebbe aumentare il Prodotto intento lordo del 4,8 per cento, cio? di poco meno di 96 miliardi di euro.
16. Abbattere anche solo del 10 per cento i tempi della giustizia civile, produrrebbe un incremento del Pil dello 0,8 per cento.
17. Il costo in termini di assistenza legale e spese processuali, rispetto al valore totale della causa, ? di circa il 30 per cento (in Germania il 14,4, in Norvegia il 9,9).
18. Lo Stato italiano spende per la giustizia 70 euro per abitante (la Francia 58, dove il processo civile dura la met? rispetto all?Italia).
19. La spesa pubblica complessiva per tribunali e procure supera i 7,5 miliardi di euro, la seconda pi? alta in termini pro-capite in Europa dopo la Germania.
20. La lentezza della giustizia sottrae agli imprenditori circa 2,2 miliardi di euro di risorse.
21. Il danno per le casse dello Stato a causa del mancato rispetto dei tempi ragionevoli del processo (Legge Pinto) ? passato dagli 81 milioni di euro del 2008 agli oltre 300 milioni del 2010.
22. Dei 1010 magistrati sottoposti a giudizio per i loro errori, solo 6 hanno pagato.
23. Nei tribunali ordinari italiani ci sono 86.022 procedimenti avviati prima del 2000.
24. Poco pi? di 122mila risultano iscritti tra il 2001 e il 2005.
25. Negli anni che vanno dal 2006 al 2010 sono stati avviati quasi 710mila procedimenti.
26. Presso le Corti d?appello, nel decennio che va dal 2000 al 2010, si sono accumulati 130mila cause pendenti.
27. Nel nostro Paese ci sono 54.195 detenuti su 49.347 posti disponibili . Dall?entrata in vigore del codice sono 2 mila i morti in cella, senza contare i suicidi fra gli agenti di polizia penitenziaria.
28. I condannati definitivi sono 35.197. Tutti gli altri sono in custodia cautelare.
29. I detenuti in attesa di primo giudizio sono quasi diecimila.
30. Per ingiusta detenzione e indennizzi per errori giudiziari, lo Stato italiano ha sborsato dal 1991 a oggi circa 575.698.145 euro.
31. Le persone rimaste ?vittime? della giustizia dal Dopoguerra a oggi sono oltre 4 milioni.
32. Gli italiani in causa coi loro vicini sono 500mila.
33. Solo l?8,3 per cento delle donne ? alle prese con una causa civile, contro il 10.3 per cento degli uomini.
Fonte iltempo.it
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