Non sar? la fine del mondo, ma nei prossimi anni le nostre abitudini alimentari potrebbero dover cambiare. L?effetto serra ha una serie ripercussioni sull?agricoltura e quindi sul cibo che portiamo in tavola. Molti alimenti, che per anni hanno regnato sovrani nelle nostre diete, potrebbero diventare improvvisamente troppo cari. Il mensile americano Mother Jones ha individuato una serie di alimenti che potrebbero scomparire dalla nostra colazione a causa dei cambiamenti climatici
1) Nutella
Al primo posto la Nutella. La Ferrero compra il 25 per cento della produzione mondiale di nocciole, cio? circa 180 milioni di chili all?anno. Quasi tutto dalla Turchia che a sua volta produce il 70 per cento del totale. Quest?anno il raccolto ha sofferto a causa di un persistente cattivo tempo. Risultato: il prezzo ? aumentato del 60 per cento. Ad agosto una tonnellata costava oltre 8mila euro contro i cinquemila di febbraio. L?azienda torinese per il momento non dovrebbe aumentare i prezzi.
2) Caff?
Il Brasile, primo produttore mondiale, ha sofferto una serie di piogge torrenziali e secondo l?agenzia Volcafe nel 2014-15 il mercato globale ne soffrir? le conseguenze. Ci sar? una crisi perch? non si riuscir? a soddisfare la richiesta mondiale. Ci saranno cinque milioni di sacchi in meno.
3) Cereali
Anche i cereali subiranno un aumento dei prezzi. Secondo Oxfam nel 2030 le grandi aziende come Corn Flakes aumenteranno i prezzi: 30 per cento negli Stati Uniti, 44 in Inghilterra. Oltre al mais, la soia, il riso e il grano sono tra le colture che soffrono di pi? il clima.
4) Carne
Quindi la carne diventa un bene di lusso e in particolare il maiale. Con i prezzi dei cereali alle stelle, la pancetta potrebbe diventare particolarmente costosa. I primi a dare l?allarme l?associazione nazionale del maiale inglese che parlano di una riduzione negli allevamenti.?La carenza ? inevitabile?, dicono.
Fonte cucina.corriere.it
1) Nutella
Al primo posto la Nutella. La Ferrero compra il 25 per cento della produzione mondiale di nocciole, cio? circa 180 milioni di chili all?anno. Quasi tutto dalla Turchia che a sua volta produce il 70 per cento del totale. Quest?anno il raccolto ha sofferto a causa di un persistente cattivo tempo. Risultato: il prezzo ? aumentato del 60 per cento. Ad agosto una tonnellata costava oltre 8mila euro contro i cinquemila di febbraio. L?azienda torinese per il momento non dovrebbe aumentare i prezzi.
2) Caff?
Il Brasile, primo produttore mondiale, ha sofferto una serie di piogge torrenziali e secondo l?agenzia Volcafe nel 2014-15 il mercato globale ne soffrir? le conseguenze. Ci sar? una crisi perch? non si riuscir? a soddisfare la richiesta mondiale. Ci saranno cinque milioni di sacchi in meno.
3) Cereali
Anche i cereali subiranno un aumento dei prezzi. Secondo Oxfam nel 2030 le grandi aziende come Corn Flakes aumenteranno i prezzi: 30 per cento negli Stati Uniti, 44 in Inghilterra. Oltre al mais, la soia, il riso e il grano sono tra le colture che soffrono di pi? il clima.
4) Carne
Quindi la carne diventa un bene di lusso e in particolare il maiale. Con i prezzi dei cereali alle stelle, la pancetta potrebbe diventare particolarmente costosa. I primi a dare l?allarme l?associazione nazionale del maiale inglese che parlano di una riduzione negli allevamenti.?La carenza ? inevitabile?, dicono.
Fonte cucina.corriere.it
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