Allora,
nel mio paese le mamme della scuola elementare di mio figlio, organizzano dei mercatini, in occasione di quelli organizzati dal comune di domenica, o fuori dalla messa domenicale (presso la chiesa o oratorio), occasioni in cui si vendono dei lavoretti fatti dai bambini nel doposcuola.
Possiamo andare da torte e dolcetti a manufatti semplici.
Il ricavato di solito viene utilizzato per pagare iniziative scolastiche, come piccole gite di un giorno, oppure per l'acquisto di materiale scolastico di interesse generale, senza dover sempre chiedere i 10 euro, piuttosto che i 5 a tutti i genitori.
Fin qui la cosa lodevole....belle iniziative per carita' che intrattengono i bambini, facendoli stare insieme, facendo qualcosa insieme....quindi tutto ok...
non fosse che per gestire il ricavato di queste vendite (a volte si tirano su 4/500 euro in un mercatino....) hanno deciso di aprire un conto corrente postale (l'unico che non chiede niente per la gestione), perche' chiedere a qualcuno di tenere la cassa, a volte non e' recepito con gioia (e li capisco).
Ora la domanda che vi pongo...ma con le leggi attuali, con il fisco che riceve tutte le operazioni fatte da tutti i conti, non e' possibile che venga fuori un controllo per capire la provenienza anche di 500 euro? o di cifre complessive che possono superare i 1000.....
e se il controllo appurasse che alla fine sono vendite non autorizzate, perche' non si pagano tasse, perche' non ci sono i necessari controlli sulle vivande auto-prodotte e cosi via....
secondo voi non si rischiano dei casini?? anche a posteriori??
Io sono convinto di si...nel senso che dal punto di vista legale la legge mi sembra chiara.....non si puo' vendere qualcosa senza licenza...o senza i requisiti di igiene....
le mamme in questione, invece mi danno dell'esagerato....
chi ha ragione secondo voi??
nel mio paese le mamme della scuola elementare di mio figlio, organizzano dei mercatini, in occasione di quelli organizzati dal comune di domenica, o fuori dalla messa domenicale (presso la chiesa o oratorio), occasioni in cui si vendono dei lavoretti fatti dai bambini nel doposcuola.
Possiamo andare da torte e dolcetti a manufatti semplici.
Il ricavato di solito viene utilizzato per pagare iniziative scolastiche, come piccole gite di un giorno, oppure per l'acquisto di materiale scolastico di interesse generale, senza dover sempre chiedere i 10 euro, piuttosto che i 5 a tutti i genitori.
Fin qui la cosa lodevole....belle iniziative per carita' che intrattengono i bambini, facendoli stare insieme, facendo qualcosa insieme....quindi tutto ok...
non fosse che per gestire il ricavato di queste vendite (a volte si tirano su 4/500 euro in un mercatino....) hanno deciso di aprire un conto corrente postale (l'unico che non chiede niente per la gestione), perche' chiedere a qualcuno di tenere la cassa, a volte non e' recepito con gioia (e li capisco).
Ora la domanda che vi pongo...ma con le leggi attuali, con il fisco che riceve tutte le operazioni fatte da tutti i conti, non e' possibile che venga fuori un controllo per capire la provenienza anche di 500 euro? o di cifre complessive che possono superare i 1000.....
e se il controllo appurasse che alla fine sono vendite non autorizzate, perche' non si pagano tasse, perche' non ci sono i necessari controlli sulle vivande auto-prodotte e cosi via....
secondo voi non si rischiano dei casini?? anche a posteriori??
Io sono convinto di si...nel senso che dal punto di vista legale la legge mi sembra chiara.....non si puo' vendere qualcosa senza licenza...o senza i requisiti di igiene....
le mamme in questione, invece mi danno dell'esagerato....
chi ha ragione secondo voi??
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