Ha avuto un risarcimento di 4.808 euro per 601 giorni di detenzione in condizioni inumane (poich? stava in una cella di meno di tre metri sotto il quale la detenzione diventa "trattamento disumano"), e 10 giorni di detrazione della pena sui residui 100 giorni da scontare. E' la prima applicazione del decreto di giugno contro il sovraffollamento nelle carceri da parte di un giudice di Padova. Il detenuto ? un albanese condannato a 6 anni per associazione a delinquere, prostituzione minorile, violenza privata e falsa testimonianza.
Il decreto, scritto ad hoc per evitare le sanzioni di Strasburgo che pi? volte ha minacciato di sanzionare l'Italia per la condizione in cui vivono i carcerati e che "introduce una riduzione di pena di 1 giorno di detenzione per ogni 10 giorni trascorsi in condizioni inumane, oppure il risarcimento di 8 euro al giorno se la detenzione si ? gi? conclusa", non ? stato accolto da tutti i penitenziari allo stesso modo. Come scrive il Corriere della Sera.
Se da un lato a Padova la richiesta dell'albanese ? stata accettata, non ? stato cos? per altri condannati in alcune citt? come Milano e Napoli, che lavorano invece sullo smaltimento delle istanze di "liberazione anticipata", o Vercelli, che ha adottato una linea restrittiva che sfocia in molte dichiarazioni di inammissibilit?.
Il giudice della citt? veneta ha adottato addirittura la doppia soluzione del decreto: pecuniaria e di sconto della condanna, dando 10 giorni di riduzione della pena residua (mancavano 100 giorni) - l'albanese ? in libert? dal 2 settembre - e per i giorni pregressi di detenzione ha invece applicato il criterio del risarcimento (601 giorni per 8 euro).
Il decreto, scritto ad hoc per evitare le sanzioni di Strasburgo che pi? volte ha minacciato di sanzionare l'Italia per la condizione in cui vivono i carcerati e che "introduce una riduzione di pena di 1 giorno di detenzione per ogni 10 giorni trascorsi in condizioni inumane, oppure il risarcimento di 8 euro al giorno se la detenzione si ? gi? conclusa", non ? stato accolto da tutti i penitenziari allo stesso modo. Come scrive il Corriere della Sera.
Se da un lato a Padova la richiesta dell'albanese ? stata accettata, non ? stato cos? per altri condannati in alcune citt? come Milano e Napoli, che lavorano invece sullo smaltimento delle istanze di "liberazione anticipata", o Vercelli, che ha adottato una linea restrittiva che sfocia in molte dichiarazioni di inammissibilit?.
Il giudice della citt? veneta ha adottato addirittura la doppia soluzione del decreto: pecuniaria e di sconto della condanna, dando 10 giorni di riduzione della pena residua (mancavano 100 giorni) - l'albanese ? in libert? dal 2 settembre - e per i giorni pregressi di detenzione ha invece applicato il criterio del risarcimento (601 giorni per 8 euro).
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