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Riflessione sulla scuola italiana

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    #16
    Io non quoto proprio per niente invece

    @Ryushito il tuo discorso ? vero in linea di massima, il problema ? che in italia "cultura = letteratura"

    Non si ha il minimo rispetto per il lavoro manuale ed anzi il parassita che vive alle spalle dei genitori perch? si ? laureato in aria fritta umanistica ? una persona perbene, perch? lui ha studiato.

    Quello che programma la fresa CNC e porta il pane a casa ? uno zozzone ignorante. Il classismo esiste dappertutto, anche qua in svizzera gli avvocati, i broker ed i banchieri camminano due metri sopra operai imbianchini meccanici ecc, ma nessuno si sognerebbe mai di sminuire il lavoro di quello che viene a casa a montarti il cesso o trattarlo da persona inferiore.

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      #17
      L'altro giorno durante un viaggio tra italiani a Zurigo abbiamo discusso questo argomento...

      Di 5 persone eravamo 3 laureate (vecchio ordinamento o nuovo + specialistica) e 2 col diploma, tra cui io.

      Sostanzialmente la mia idea e' che la maggior parte delle persone in Italia pensino che una laurea (pur coi controcazzi) ti dia diritto ad avere un buon lavoro, e trascurano "molto" del resto...

      ... ovvero che per una GROSSISSIMA fetta dei lavori non serve! Ovvero sarebbe sufficiente una educazione professionale, come appunto c'e' da queste parti.

      Cosi' la laureata in lingue si sente "importante" perche' si e' fatta il culo 5 anni.... tralasciando il fatto che per lavorare si e' dovuta trasferire, e che, in Svizzera, e' allo stesso livello di chi una laurea non ce l'ha (perche' non gli serve!)...


      Cosi' l'ingegnere vecchio ordinamento ti dice che i ns. ingegneri sono i migliori, si forse vero ma... a cosa serve sapere tutto lo "scibile" se poi lo applichi quasi mai o molto raramente.... ammesso che trovi lavoro??!!

      Io lavoro da ormai 10 anni e ho spessissimo lavorato a contatto con ingegneri.... differenze di qualita' tra il mio lavoro e il loro? NIENTE.

      Semplicemente l'approccio diverso a certi tipi di problemi... ma niente a cui una persona "sveglia" non possa ambire.

      Mi dispiace, molti laureati dovrebbero scendere dal loro piedistallo.... e pensare che l'istruzione e' finalizzata all'introduzione nel mondo del lavoro...

      che se mi interessa Quasimodo me lo studio da solo...

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        #18
        Il Rompiscatole, vieni a dirlo a me che sono diplomato perito elettronico? Per? per come la vedo io serve anche quello che un programmatore CNC o un saldatore potrebbe reputare inutile ai fini del suo specifico lavoro.

        Inviato dal mio Desire HD utilizzando Tapatalk

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          #19
          Originally posted by Ryushito View Post
          forse non tutti devono per forza saper programmare o lavorare con le frese.
          L'analisi di un testo di 500 anni fa serve a imparare a scrivere, argomentare ed all'estremo... anche a proporre.
          I finanziamenti e le proposte di progetto si vincono anche con la dialettica, con l'analisi etc etc.
          I colloqui di lavoro si fanno anche dialogando. I seminari si tengono spiegando ed argomentando.

          Poi non stupiamoci se sui forum/social network c'? gente che scrive come se non avesse mai visto un dizionario in vita sua.

          E' come dire "a che mi serve studiare matematica se tanto ci son le calcolatrici??"

          Sicuramente la scuola e l'istruzione tutta va riformata. Non c'? dubbio.
          Ma dire che saper analizzare un testo di Quasimodo non serva ? un pelo esagerato!
          Si certo, ma quando hai a dialettica e ti accaparri progetti, commesse, ecc

          A chi li fai realizzare ?

          A babbo natale che nn sai capire se x fare determinato particolare, macchinario, servizio servono 1000€ o 100000 ?

          Per? sai commentare quasimodo

          Dovrai avere un tramite tra la dirigenza e la realt?, cio? chi si sporca le mani in officina, laboratorio ecc x realizzare quello che vendi ?

          Ecco, di quelle figure dalla scuola odierna NON ne esce nemmeno una, non ne uscivano 20 anni fa quando uscii io :gaen:

          Ergo vendi fumo

          E te lo dice chi ? uscito dal miglior istituto tecnico di bologna, ma ha imparato a lavorare da uno con la 3 media
          Last edited by arabykola; 18-06-14, 18:33.

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            #20
            Penso che gran parte di queste discussioni nascano dal fatto che il lavoro, eccetto determinati settori spesso legati alla finanza, non valga pi? nulla e ce ne sia davvero poco.
            Ma se ci fosse una corretta gestione dello sviluppo e di conseguenza della formazione ognuno farebbe quello per cui ha studiato e ognuno risulterebbe necessario al buon funzionamento di tutto.

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              #21
              Originally posted by Ste___86 View Post
              L'altro giorno durante un viaggio tra italiani a Zurigo abbiamo discusso questo argomento...

              Di 5 persone eravamo 3 laureate (vecchio ordinamento o nuovo + specialistica) e 2 col diploma, tra cui io.

              Sostanzialmente la mia idea e' che la maggior parte delle persone in Italia pensino che una laurea (pur coi controcazzi) ti dia diritto ad avere un buon lavoro, e trascurano "molto" del resto...

              ... ovvero che per una GROSSISSIMA fetta dei lavori non serve! Ovvero sarebbe sufficiente una educazione professionale, come appunto c'e' da queste parti.

              Cosi' la laureata in lingue si sente "importante" perche' si e' fatta il culo 5 anni.... tralasciando il fatto che per lavorare si e' dovuta trasferire, e che, in Svizzera, e' allo stesso livello di chi una laurea non ce l'ha (perche' non gli serve!)...


              Cosi' l'ingegnere vecchio ordinamento ti dice che i ns. ingegneri sono i migliori, si forse vero ma... a cosa serve sapere tutto lo "scibile" se poi lo applichi quasi mai o molto raramente.... ammesso che trovi lavoro??!!

              Io lavoro da ormai 10 anni e ho spessissimo lavorato a contatto con ingegneri.... differenze di qualita' tra il mio lavoro e il loro? NIENTE.

              Semplicemente l'approccio diverso a certi tipi di problemi... ma niente a cui una persona "sveglia" non possa ambire.

              Mi dispiace, molti laureati dovrebbero scendere dal loro piedistallo.... e pensare che l'istruzione e' finalizzata all'introduzione nel mondo del lavoro...

              che se mi interessa Quasimodo me lo studio da solo...
              Alla fine non posso che quotare, dopo 20 anni di lavoro col mio povero diploma ho tante volte fatto rodere il fondoschiena ad ingegneri meccanici o civili....xch? spesso il buon senso e l'esperienza e sopratutto l'apertura mentale non si inventano e non si studiano

              ....la scuola italiana ? imho troppo troppo generalista ed in cui per laurearsi ? molto pi? importante saper studiare a memoria che capire i concetti....e ste cose poi le si vedono sul posto di lavoro....

              dall'architetto che fa stupende boiate belle ma irrealizzabili, all'ingegnere civile che seriamente chiede "ragazzi ma come si calcola l'area del cerchio"...

              ....al di la delle macchiette, che ci sono ovunque; sopratutto tra i nati dal 60 in poi ho visto troppa gente a sventolare pezzi di carta come oracoli, ma che poi quando ci son i problemi da risolvere se non ci fosse quello che ha iniziato a lavorare a 14 anni 40 anni prima manderebbero " in vacca i lavori"

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                #22
                Parlo per chi ? uscito da istituti professionali o tecnici (come il sottoscritto).
                Il vostro esame di maturit? consisteva solo nella prova d'italiano??

                Quando l'ho fatto io c'era la prova di Italiano (non ricordo le tematiche... ? passato un bel po di tempo ormai) ma c'era anche e sopratutto la prova interdisciplinare di progettazione (elettronica, elettrotecnica, analisi dei sistemi, programmazione).

                Alla fine, se da un'istituto tecnico o professionale si esce senza nozioni concrete non ? colpa delle 6 ore di italiano a settimana, ma di quelle capre dei docenti delle materie specifiche del percorso di studi che si ? intrapreso e della struttura della scuola stessa (non intesa come edificio ovviamente) che non riesce ad interfacciarsi con le realt? lavorative locali o nazionali.

                Un esempio del tutto personale.
                Io mi son diplomato Perito elettronico e delle telecomunicazioni. Nell'ultimo anno di scuola fu organizzata la visita presso un'azienda del posto... una sorta di gita pi? che altro.
                Sapete che azienda???
                Produzione di terrecotte.

                Questo ? il fallimento della struttura scolastica italiana.
                Invece di prendere accordi con aziende (non una, ma pi? d'una) che lavorano nel campo dell'elettronica o delle telecomunicazioni, hanno pensato bene di farci fare la gita in una fabbrica di terrecotte... che a noi che passavamo le giornate tra database, linguaggi di programmazione, componenti elettrici e analizzatori di segnali, non fregava una beneamata mazza!

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                  #23
                  La scuola pubblica italiana che ho frequentato era di ottimo livello, quello che mancava e manca ancor oggi ? un percorso tecnico di livello universitario che insegni le moderne tecnologie e a saperle usare, per essere in grado, una volta laureati, di utilizzarle nel mondo del lavoro.

                  In altre parole si sarebbe dovuto affiancare ai classici corsi universitari del vecchio ordinamento, che fornivano una formazione teorica di alto livello, dei corsi pi? orientati alla "pratica".

                  La riforma universitaria ha invece solo abbassato la qualit? dei laureati (laurea magistrale) senza riuscire a differenziare gli studi universitari pi? brevi in senso pratico.

                  Altra lacuna che bisognerebbe colmare ? l'insegnamento di tutte quelle tecniche comportamentali fondamentali per integrarsi nei gruppi di lavoro che caratterizzano l'organizzazione della maggioranza delle aziende, magari tenendo conto della crescente internazionalizzazione dei contesti lavorativi.

                  Dulcis in fundo, in un mondo in cui la flessibilit?/apertura mentale, la creativit?, la capacit? di imparare continuamente ed il dover cambiare mansioni e lavoro alla bisogna, sono e saranno ancor pi? in futuro fondamentali, una solida base di studi umanistici ? e sar? importante tanto quanto le capacit? logiche e di analisi di derivazione scientifica.

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                    #24
                    Io ero partito solo da un discorso meramente pratico. Guardo il mio caso, ho studiato in uno scientifico, sono uscito senza saper fare nulla e con un po' di nozioni in testa di quello che realmente mi interessava, in primis, storia, filosofia, disegno tecnico, scienze. scrivevo bene, matematica non sapevo fare una minima analisi di funzione.
                    vado in universit? (una delle migliori) e faccio economia, fatta male, l'obiettivo non era imparare ma fare il conto dei crediti e dei calendari per riuscire a svincolarsi. imparato un po' di teoria.
                    faccio un master (pessima scelta, perso solo tempo e soldi) che sulla carta spacca.
                    vado nel mondo del lavoro, il master lo conoscevano si e no in un 30% dei casi
                    mi mettono davanti al primo computer che capita e mi rendoconto:
                    - non so fare nulla- mi tocca ricominciare da zero a capire cosa si fa in un'azienda a cominciare dalle fotocopie. e ho 27 anni (ok sono andato lungo, sorry)

                    sicuramente ? stata colpa mia che prima non mi son messo a studiare le cose che avrei potuto fare ma certo che non ? che abbia mai avuto un bell'orientamento sia al liceo, sia all'universit? su quello che si fa in azienda. idem, quasi, per il master

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                      #25
                      Imho il ns disastro scolastico pi? grande ? il seguente:

                      Alle superiori 5 anni nozionistici o quasi.....pochissima interfaccia col mondo reale e del lavoro.....e parliamo di gente che esce dalle superiori a 18-19anni.....

                      ....ma la pazzia arriva con i corsi di laurea, il vecchio ordinamento lo giudico completo ma assurdamente nozionistico con 0 spaccato di pratica.

                      Il nuovo ordinamento tende a proporre 2 anni di ulteriore nozionismo con la scusa di dare basi (che spesso non serviranno ad un cavolo nella vita reale)......e pure un solo anno di specializzazione mirato.....

                      Insomma come si fa a pensare ad una persona di 23 anni con una laurea di primo livello che non ha assolutamente contatto col mondo lavorativo ?? L'esperienza col mondo del lavoro odierno rischia manco di farla mai...

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                        #26
                        Originally posted by Larsen_EE View Post
                        la scuola in italia, universita' compresa, serve solo a produrre bassa manovalanza (intesa come retribuzione).
                        a meno di non avere interessi personali gia' forti, e portarli avanti in ambiente di studio, quelli che si "limitano" a studiare e passare gli esami, usciranno dalla laurea (o dalla maturita') senza di fatto saper fare nulla di nulla, per la gioia delle aziende che "ti prendo in stage e ti insegno qualcosa" (quando va bene).
                        io non sono d'accordo.. non ho nemmeno un amico senza un buon lavoro a un anno dalla laurea. e io ora sono appena stata assunta in un nuovo posto e cambio a fine mese (ovviamente vado a migliorare)..

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                          #27
                          Originally posted by Isa.xox View Post
                          io non sono d'accordo.. non ho nemmeno un amico senza un buon lavoro a un anno dalla laurea. e io ora sono appena stata assunta in un nuovo posto e cambio a fine mese (ovviamente vado a migliorare)..
                          Si vede che i tuoi amici e tu,oltre ad esser stati bravi,siete stati anche fortunati.
                          Ce n'? a bizzeffe di gente laureata a spasso...o che lavora per un tozzo di pane....o che,addirittura,fa tutt'altro rispetto a quanto studiato.

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                            #28
                            Originally posted by monikaf View Post
                            Si vede che i tuoi amici e tu,oltre ad esser stati bravi,siete stati anche fortunati.
                            Ce n'? a bizzeffe di gente laureata a spasso...o che lavora per un tozzo di pane....o che,addirittura,fa tutt'altro rispetto a quanto studiato.
                            mmm.... non credo sia solo fortuna. attualmente del mio intero corso di laurea gente che non ha trovato non ce n'?.

                            ci sono lauree che consentono ancora di trovare lavoro.
                            che non siano semplici o non corrispondano ai gusti di tutti ci sta, ma ci sono

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                            • Font Size
                              #29
                              io non sono un genio n? ho fatto chiss? quale percorso di studi, ma a 2settimane dalla laurea avevo un lavoro oltre sui 1500 netti, e ora a distanza di 10mesi cambio di nuovo ..
                              e vi assicuro che non sono un genio

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                                #30
                                Originally posted by Isa.xox View Post
                                mmm.... non credo sia solo fortuna. attualmente del mio intero corso di laurea gente che non ha trovato non ce n'?.

                                ci sono lauree che consentono ancora di trovare lavoro.
                                che non siano semplici o non corrispondano ai gusti di tutti ci sta, ma ci sono
                                Isa, il problema non e' chi ha una laurea come la tua...
                                Bensi' tutti gli altri che pur di conseguire un pezzo di carta si iscrivono a facolta' / corsi improbabili... oppure si laureano in un settore dove non c'e' mercato e PRETENDONO poi di avere un lavoro, sicuro, bello e ben pagato perche' "si sono fatti il culo"...

                                Quelle lauree contano meno di 0... Specialmente in Italia dove non c'e' praticamente NESSUNA base pratica.

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