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Le storie strazianti dei figli ostaggio delle madri
A protestare, lamentarsi e a farsi scoppiare il fegato dalla rabbia sono sempre loro, i padri separati. Ma a soffrire di pi?, in silenzio, con sensi di colpa spesso indotti e conseguenze psicologiche che graveranno pesantemente sul loro futuro, sono i figli. Trattati come ?merce? di scambio, ?pacchi? da trasferire da una casa all?altra, ostaggi di amori sfioriti e trasformati in laceranti conflitti senza esclusione di colpi. Rapporti sepolti da carte da bollo, udienze di tribunale che strappano l?anima e svuotano i portafogli, sentenze di giudici che non di rado interpretano la legge senza tenere conto della reale situazione fra i genitori e, cos? facendo, non tutelano le piccole vittime delle separazioni. I casi sono tanti. Le storie, strazianti. E oggi, in occasione della festa del Pap?, sono molte anche le iniziative per sensibilizzare l?opinione pubblica e per garantire una reale parit? tra i sessi al momento ?fatale?, quando le strade dei due genitori si dividono.
A raccontare la sua, di vicenda, ? proprio Giorgio Ceccarelli, fondatore di ?www.figlinegati.it?, che da anni organizza ?La vera festa del pap?? con tanto di mini-oscar consegnati al padre pi? meritevole (e non solo). ?Nell?agosto del 1996, a Frosinone, vengo arrestato mentre mi trovavo in auto con mia figlia di 9 anni. Sotto il sedile la polizia trova 100 milioni di cocaina pura. Vengo immediatamente sbattuto in galera dove trascorro nove giorni in sciopero della fame?, spiega Ceccarelli. Il ?complotto? a base di droga era stato organizzato dalla suocera, perch? ?avevo negato il passaporto a mia figlia, impedendone il trasferimento in Grecia con la mia ex moglie e con il suo nuovo compagno greco?. Per fortuna gli investigatori scoprono la verit? e Giorgio viene scagionato e scarcerato.
?Ma gli episodi sono tantissimi - sottolinea Ceccarelli - Se tu violi in malafede la sentenza di un giudice, commetti un reato. Ma quando una madre non fa vedere il figlio al padre, la denuncia dell?uomo viene di regola archiviata. Oppure le condanne sono molto miti. Il campano Salvatore Gallo, ad esempio, non ha potuto vedere i suoi tre figli per nove anni e, alla fine, l?ex ? stata condannata solamente a pagare 600 euro di multa. Poi ci sono i veri e propri rapimenti, spesso ad opera di straniere. Stefano Bianchi, un medico di Montecatini sposato con una svizzera, impieg? quattro anni per ritrovare la figlia. Era in Mozambico. Ora vive con lui. Enrico Gori andava in giro ad attaccare manifesti di protesta, perch? non riusciva da tempo a vedere i piccoli che la moglie aveva portato con s? in Francia. Nicola De Martino tent? di darsi fuoco in diretta televisiva, tentativo sventato dal giornalista Maurizio Martinelli, per sensibilizzare la gente al problema: aveva potuto riabbracciare il figlio dopo 13 anni di lontananza solo quando il giovane, ormai maggiorenne, era tornato in Italia dalla Polonia. Per questo - prosegue Ceccarelli - vogliamo presentare una proposta di legge sullo stalking familiare, una norma che punisca con la reclusione da sei mesi a quattro anni il genitore separato o ex convivente che, con condotte reiterate, sottraendo il figlio all?altro genitore in violazione dolosa della disposizione del giudice, cagioni nell?ex partner un perdurante e grave stato d?ansia o di paura. Ma la colpa di questa situazione ? anche degli stessi padri - conclude Ceccarelli - perch? non si indignano e non partecipano abbastanza. Della giornata della donna si parla per settimane. E invece, per la nostra festa, gli operatori della mobilit?, che spesso sono anche padri, hanno deciso di bloccare il trasporto pubblico, indispensabile ai pap? che non hanno molti mezzi economici per portare i figli al cinema o al ristorante. Le sembra normale??.
In queste storie, in verit?, di ?normale? c?? poco. Come in quella di Emilio Ammaturo, 60 anni, padre di un bambino che il 26 marzo ne compir? dieci e che lui, malgrado tutti gli sforzi e l?affido condiviso, riesce a vedere pochissimo. ?L?ultima ? stata il 31 luglio del 2013 - riferisce lui, ?pap? dell?anno? nel 2009 - Con la madre ho convissuto tre mesi, poi ci siamo lasciati. Da allora lei, che fa l?avvocato, ha cambiato dieci volte residenza e indirizzo, senza avvertirmi mai. Dice che picchio nostro figlio, che non mi interesso di lui. E ha chiesto di togliermi la potest? genitoriale. Naturalmente, non c?? niente di vero e io ho scritto all?ordine degli avvocati per segnalare il suo comportamento. Sa che ha fatto lei? Mi ha chiesto un risarcimento di 200 mila euro per diffamazione. Mi ha denunciato una quarantina di volte, in alcuni casi sostenendo che io avevo picchiato il bambino. Quando ho letto la denuncia, ho pianto. Ma per la rabbia. Perch? erano tutte bugie. Il problema ? che, ogni volta, devi difenderti in aula e finora ho speso oltre 240 mila euro e ho dovuto vendermi una casa per pagare l?assistenza legale. Per riuscire a vedere mio figlio - continua Ammaturo, un padre giornalista e uno zio, Antonio, ucciso dai terroristi a Napoli nell?82 e medaglia d?oro al valor civile - ho dovuto fare una ventina di cause. L?ultima, presentata quando, per l?ennesima volta, la madre aveva impedito che potessi prendermi il piccolo, ? iniziata il 14 gennaio scorso e subito ? stata rinviata a novembre. I tempi sono lunghissimi. I soldi non bastano mai. E io sono stanco. Lei fa quello che vuole - conclude Ammaturo - e i giudici non mi ascoltano. Ma quello che mi fa soffrire di pi? ? che un bambino di dieci anni ? costretto a vivere senza il padre?.
Fonte iltempo.it
Io non commento.
A protestare, lamentarsi e a farsi scoppiare il fegato dalla rabbia sono sempre loro, i padri separati. Ma a soffrire di pi?, in silenzio, con sensi di colpa spesso indotti e conseguenze psicologiche che graveranno pesantemente sul loro futuro, sono i figli. Trattati come ?merce? di scambio, ?pacchi? da trasferire da una casa all?altra, ostaggi di amori sfioriti e trasformati in laceranti conflitti senza esclusione di colpi. Rapporti sepolti da carte da bollo, udienze di tribunale che strappano l?anima e svuotano i portafogli, sentenze di giudici che non di rado interpretano la legge senza tenere conto della reale situazione fra i genitori e, cos? facendo, non tutelano le piccole vittime delle separazioni. I casi sono tanti. Le storie, strazianti. E oggi, in occasione della festa del Pap?, sono molte anche le iniziative per sensibilizzare l?opinione pubblica e per garantire una reale parit? tra i sessi al momento ?fatale?, quando le strade dei due genitori si dividono.
A raccontare la sua, di vicenda, ? proprio Giorgio Ceccarelli, fondatore di ?www.figlinegati.it?, che da anni organizza ?La vera festa del pap?? con tanto di mini-oscar consegnati al padre pi? meritevole (e non solo). ?Nell?agosto del 1996, a Frosinone, vengo arrestato mentre mi trovavo in auto con mia figlia di 9 anni. Sotto il sedile la polizia trova 100 milioni di cocaina pura. Vengo immediatamente sbattuto in galera dove trascorro nove giorni in sciopero della fame?, spiega Ceccarelli. Il ?complotto? a base di droga era stato organizzato dalla suocera, perch? ?avevo negato il passaporto a mia figlia, impedendone il trasferimento in Grecia con la mia ex moglie e con il suo nuovo compagno greco?. Per fortuna gli investigatori scoprono la verit? e Giorgio viene scagionato e scarcerato.
?Ma gli episodi sono tantissimi - sottolinea Ceccarelli - Se tu violi in malafede la sentenza di un giudice, commetti un reato. Ma quando una madre non fa vedere il figlio al padre, la denuncia dell?uomo viene di regola archiviata. Oppure le condanne sono molto miti. Il campano Salvatore Gallo, ad esempio, non ha potuto vedere i suoi tre figli per nove anni e, alla fine, l?ex ? stata condannata solamente a pagare 600 euro di multa. Poi ci sono i veri e propri rapimenti, spesso ad opera di straniere. Stefano Bianchi, un medico di Montecatini sposato con una svizzera, impieg? quattro anni per ritrovare la figlia. Era in Mozambico. Ora vive con lui. Enrico Gori andava in giro ad attaccare manifesti di protesta, perch? non riusciva da tempo a vedere i piccoli che la moglie aveva portato con s? in Francia. Nicola De Martino tent? di darsi fuoco in diretta televisiva, tentativo sventato dal giornalista Maurizio Martinelli, per sensibilizzare la gente al problema: aveva potuto riabbracciare il figlio dopo 13 anni di lontananza solo quando il giovane, ormai maggiorenne, era tornato in Italia dalla Polonia. Per questo - prosegue Ceccarelli - vogliamo presentare una proposta di legge sullo stalking familiare, una norma che punisca con la reclusione da sei mesi a quattro anni il genitore separato o ex convivente che, con condotte reiterate, sottraendo il figlio all?altro genitore in violazione dolosa della disposizione del giudice, cagioni nell?ex partner un perdurante e grave stato d?ansia o di paura. Ma la colpa di questa situazione ? anche degli stessi padri - conclude Ceccarelli - perch? non si indignano e non partecipano abbastanza. Della giornata della donna si parla per settimane. E invece, per la nostra festa, gli operatori della mobilit?, che spesso sono anche padri, hanno deciso di bloccare il trasporto pubblico, indispensabile ai pap? che non hanno molti mezzi economici per portare i figli al cinema o al ristorante. Le sembra normale??.
In queste storie, in verit?, di ?normale? c?? poco. Come in quella di Emilio Ammaturo, 60 anni, padre di un bambino che il 26 marzo ne compir? dieci e che lui, malgrado tutti gli sforzi e l?affido condiviso, riesce a vedere pochissimo. ?L?ultima ? stata il 31 luglio del 2013 - riferisce lui, ?pap? dell?anno? nel 2009 - Con la madre ho convissuto tre mesi, poi ci siamo lasciati. Da allora lei, che fa l?avvocato, ha cambiato dieci volte residenza e indirizzo, senza avvertirmi mai. Dice che picchio nostro figlio, che non mi interesso di lui. E ha chiesto di togliermi la potest? genitoriale. Naturalmente, non c?? niente di vero e io ho scritto all?ordine degli avvocati per segnalare il suo comportamento. Sa che ha fatto lei? Mi ha chiesto un risarcimento di 200 mila euro per diffamazione. Mi ha denunciato una quarantina di volte, in alcuni casi sostenendo che io avevo picchiato il bambino. Quando ho letto la denuncia, ho pianto. Ma per la rabbia. Perch? erano tutte bugie. Il problema ? che, ogni volta, devi difenderti in aula e finora ho speso oltre 240 mila euro e ho dovuto vendermi una casa per pagare l?assistenza legale. Per riuscire a vedere mio figlio - continua Ammaturo, un padre giornalista e uno zio, Antonio, ucciso dai terroristi a Napoli nell?82 e medaglia d?oro al valor civile - ho dovuto fare una ventina di cause. L?ultima, presentata quando, per l?ennesima volta, la madre aveva impedito che potessi prendermi il piccolo, ? iniziata il 14 gennaio scorso e subito ? stata rinviata a novembre. I tempi sono lunghissimi. I soldi non bastano mai. E io sono stanco. Lei fa quello che vuole - conclude Ammaturo - e i giudici non mi ascoltano. Ma quello che mi fa soffrire di pi? ? che un bambino di dieci anni ? costretto a vivere senza il padre?.
Fonte iltempo.it
Io non commento.
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